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Ryanair, ma l’abbonamento «Prime» è davvero così vantaggioso? Cosa non torna dell’offerta low cost​

desc imgdi Leonard Berberi

La più grande low cost europea lancia un servizio da 79 euro all’anno e promette risparmi fino a 420 euro. Ma tra bagagli a mano da pagare a parte e sedili nella parte posteriore dell’aereo i vantaggi sono limitati

I «Termini e condizioni» sono lunghi 4.344 parole (27.072 caratteri, spazi inclusi) ma anche leggendo l’intero documento, più gli altri allegati, restano diversi gli aspetti non chiari di «Prime», l’abbonamento di Ryanair che — sostiene la low cost — consentirà risparmi significativi a chi vola dodici volte all’anno, non più di uno al mese. Al prezzo di 79 euro (all’anno) l’utente iscritto, promette il vettore, riceverà e-mail «con accesso esclusivo a vendite di voli scontati», avrà «un numero limitato di posti riservati gratuiti in specifiche file» e «assicurazione di viaggio per tutti i voli».

Il pacchetto​

Gli abbonati «Prime» che volano dodici volte all’anno — calcola Ryanair, che ha riservato l’iniziativa a non più di 250 mila persone — «risparmieranno fino a 420 euro. Anche gli abbonati che volano solo tre volte all’anno risparmieranno 105 euro, un importo superiore al costo dell’abbonamento». La low cost non chiarisce però la metodologia per giungere a certe conclusioni.

Gli interrogativi​

Le domande sono diverse. Quali file di posti potranno scegliere i passeggeri abbonati, al massimo per una volta al mese per un anno? Le 12 prenotazioni all’anno si riferiscono a un volo di andata e ritorno o a tratta? E ancora: a quanto ammonta lo sconto per viaggio, in percentuale o in media? E chi gestisce eventuali problemi con l’assicurazione: il cliente si interfaccia con la compagnia terza che offre il pacchetto o lo farà direttamente il vettore? Non sono domande da poco. Servono al consumatore per capire se conviene o meno iscriversi.

I conti​

La tariffa media di Ryanair, calcolata dal Corriere sui nove mesi da aprile a dicembre 2024, è stata di 72,7 euro. Di questi 49,1 euro per il solo biglietto, altri 23,6 di «ancillari», cioè le voci extra come l’imbarco prioritario (che consente di portarsi il trolley a mano), la scelta del posto, il bagaglio in stiva, eccetera. Soltanto il bagaglio a mano — che non è previsto in «Prime», si paga a parte — ha un costo medio di 20-22 euro, secondo le fonti industriali, ed è l’opzione scelta da oltre l’80% dei passeggeri che acquistano gli extra.

La scelta del posto​

Fatta questa premessa, andiamo a vedere l’impatto dell’abbonamento in ogni sua voce ritenuta «vantaggiosa» dalla low cost. Ryanair scrive che «i soci riceveranno regolarmente una notifica via e-mail all’indirizzo collegato all’account Prime in merito alle imminenti offerte di voli esclusive e ad altre pertinenti». Queste e-mail, avverte l’azienda, «sono una parte essenziale del servizio Ryanair Prime» e «pertanto, i soci non possono rinunciare a riceverle». Senza però chiarire se contiene sconti riservati solo agli iscritti oppure la segnalazione di voli a prezzo interessante (visibile da tutti).

Le e-mail con le offerte​

Gli addetti ai lavori ritengono che se si tratta di una semplice segnalazione di voli a prezzi bassi questo sistema di notifica — che presumibilmente si attiva quando la compagnia mette in vendita un volo, a partire dai sedili meno cari — non solo sia già superato: altre piattaforme, come Skyscanner, consentono di ricevere notifiche in tempo reale quando il prezzo di un volo fluttua. Ma sottolineano la mancata chiarezza sui contenuti: le e-mail invieranno comunicazioni solo sui voli che interessano al singolo utente o in generale anche su rotte non pertinenti?

La scelta del posto​

La low cost sostiene che il viaggiatore che vola dodici volte all’anno avrà un risparmio di 420 euro, cioè 35 euro a volo di media. All’interno di questa voce c’è uno dei «vantaggi» che sta nella scelta gratuita del posto. Non su tutti i sedili, però. L’iscritto «può prenotare fino a 12 posti a sedere gratuiti nelle file designate su voli specifici senza costi aggiuntivi, in base alla disponibilità». Al netto della postilla «in base alla disponibilità» i posti riservati — da quanto si apprende — sono quelli che costano di meno, 8 euro a volo. Sono sedili scelti da pochissime persone e spesso sono quelli assegnati (gratis) durante la fase di check-in online. Nelle varie documentazioni la low cost non spiega quale parte dell’aereo — presumibilmente sul retro — e nemmeno se si possono evitare i sedili centrali. Dalla compagnia si limitano a spiegare che i sedili disponibili si vedranno al momento della prenotazione.

Il numero di viaggi​

Un altro aspetto da chiarire è sul numero dei 12 voli. In seguito alle richieste del Corriere Ryanair spiega che si tratta di offerta applicata sul singolo volo, quindi si tratterebbe di vantaggi su sei viaggi (andata e ritorno) all’anno. E quanto alla scontistica, prosegue il vettore, i calcoli mostrati sono stati fatti sulla base delle due promozioni lanciate (aprile e maggio) e che secondo loro hanno fatto risparmiare ai passeggeri iscritti 110 euro. Numeri che il Corriere non è in grado di confermare o smentire.

La polizza​

C’è poi la questione assicurazione di viaggio, compresa in «Prime» — pur con diverse limitazioni, anagrafiche, risarcitorie e territoriali —: la versione base costa 21,29 euro sul sito di Ryanair. La low cost sottolinea che «date le limitazioni alla copertura» i passeggeri Ue di almeno 70 anni «non saranno idonei alla protezione medica prevista dalla copertura assicurativa». La polizza, fornita da una società esterna, elenca tra le condizioni anche che viene rimborsato il costo del biglietto («fino a un massimo di 500 euro») con una franchigia del 10%. Ma una postilla spiega che «gli assicurati di età pari o superiore a 65 anni al momento della prenotazione sono soggetti a franchigie raddoppiate». In caso di volo in ritardo alla partenza saranno riconosciuti «fino a 240 euro»: «20 euro in totale per le prime 12 ore di ritardo, 20 euro per ciascuna ora successiva». Se insomma il volo ritarda meno di 12 ore — il 99,998% dei voli — non viene riconosciuta alcuna cifra.

L’impatto reale​

Questa opzione viene acquistata da un numero ridotto di passeggeri quindi non appare così vantaggioso in termini di spesa finale. Insomma: tra i vantaggi ce ne sono due che nel complesso costano 29,29 euro e non hanno un impatto significativo perché vengono scelti poco (la polizza da 21,29 euro, la scelta del posto da 8 euro), e non c’è quella che davvero sarebbe interessante avere (il bagaglio a mano). Qui si aggiunge un’altra considerazione: la compagnia non specifica se il risparmio di 420 euro all’anno sia al netto dei 79 spesi per l’abbonamento o se il costo di iscrizione vada sottratto.
lberberi@corriere.it

(articolo aggiornato con i chiarimenti di Ryanair chiesti dal Corriere)


 

Ryanair, il ceo O’Leary diventa «Mister Miliardo» e si prepara al maxi bonus da oltre 100 milioni​

di Leonard Berberi
Con le azioni schizzate a oltre 23 euro il manager della low cost ha in mano un pacchetto che vale oltre un miliardo. E il 2 giugno potrà raggiungere il target previsto dal piano di incentivazione

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, diventa ufficialmente «mister miliardo» (di euro) e si prepara a ricevere — salvo crolli improvvisi — pure il maxi bonus da oltre 100 milioni di euro la sera del 2 giugno. Anche se la low cost europea ha chiuso i dodici mesi fiscali con utili in calo — a causa del calo delle tariffe e delle mancate consegne dei Boeing —, secondo gli analisti resta una delle aviolinee più solide del mondo e con un indebitamento netto di fatto inesistente.

L’andamento​

Ryanair — che nei dodici mesi ha trasportato oltre 200 milioni di passeggeri — ha una capitalizzazione di mercato di 25 miliardi di euro. Più di altre compagnie come Iag (holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus), Lufthansa e Air France-Klm. Il titolo della low cost ha chiuso martedì 20 maggio a 23,7 euro ad azione, in aumento di oltre il 23% da inizio anno, e ha superato i 21 euro il 2 maggio scorso.

La soglia dei 21 euro​

Si tratta di una soglia non casuale. Il piano di incentivi firmato nel 2019 — e prorogato nel 2022 — prevede, tra le varie voci, che O’Leary eserciti le opzioni per acquistare 10 milioni di azioni al prezzo di 11,12 euro l’una se il titolo resta sopra i 21 euro per ventotto giorni consecutivi almeno una volta o se tocca l’utile netto di 2,2 miliardi di euro entro il 2028. Andando avanti così alla chiusura dei listini, nel tardo pomeriggio del 2 giugno, il ceo potrà «reclamare» quel pacchetto.

Il guadagno​

Tecnicamente l’opzione si può esercitare nel 2028 anche se si riferisce al raggiungimento del target nel 2025. Per i 10 milioni di azioni O’Leary dovrebbe sborsare 111,2 milioni di euro. Se per quell’anno le azioni venissero scambiate al livello attuale (23,7 euro), ciò comporterebbe per il manager un guadagno ante imposte di quasi 125,8 milioni di euro (cioè 237 milioni meno la spesa per comprarle di 111,2 milioni).
L’INCHIESTA

Il pacchetto azionario​

Non è la prima volta che O’Leary si avvicina al target. Era successo anche nel dicembre 2023, ma poi era sfumato per il calo del titolo. In ogni caso si tratta di noccioline per l’amministratore delegato irlandese che, tra le altre cose, ha pure vinto gare ippiche con i suoi cavalli. O’Leary possiede un numero di azioni di Ryanair che hanno superato per la prima volta il miliardo di euro di valore. Nel documento finanziario della low cost si legge che O’Leary deteneva il 31 marzo di quest’anno 44.099.892 azioni. Considerato il prezzo di 23,7 euro, il totale ammonta a circa 1,045 miliardi di euro.
lberberi@corriere.it