Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


Stato
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Io francamente sono 100% a favore della M4.

Non tanto per il fatto che colleghi LIN (il cui destino dovrebbe essere, ma non sarà, quello da molti auspicato), quanto perché il resto del tracciato andrebbe a collegare zone della città (quadrante sud-ovest e cerchia dei navigli) ad oggi unicamente servite da bus o lenti tram come il 14.

Ben venga quindi, anche se viste le premesse temo passeranno decenni prima di vederla realizzata.
 
Malpensa presa d’assalto dai vacanzieri
Pieno di viaggiatori nel nostro aeroporto


5 agosto 2014

Fine settimana da bollino rosso a Malpensa e Linate. Dopo il primo week end d’agosto assolutamente intenso nei due scali gestiti da Sea (390mila passeggeri dal 1 al 4 agosto, di cui 270mila a Malpensa e 120mila a Linate), anche dall’8 all’11 l’aeroporto nostrano vedrà la presenza di 245mila passeggeri, mentre al Forlanini saranno 125mila le persone pronte a decollare o di rientro da un periodo più o meno lungo di vacanza. I giorni di picco delle partenze arriveranno fino al 10 agosto (50.013 presenze nei due scali soltanto domenica 10 agosto), mentre il numero di rientri maggiori è previsto dopo ferragosto, a partire dal 17 in poi.
Anche l’estate 2014 sarà un’estate di voli, in linea con gli spostamenti dell’anno scorso e con sempre un alto gradimento per mete quali la Grecia e le isole Baleari. Nel mese clou delle ferie, dal 25 luglio al 25 agosto, le previsioni di Sea stimano 2 milioni e 900mila passeggeri tra Malpensa e Linate (+1% rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso) di cui 2milioni soltanto nello scalo della brughiera e 900mila a Linate. Ma è il traffico clienti del Forlanini a crescere di più (+2,5%) rispetto a Malpensa (+0,5%).
Se Grecia e Spagna non smettono di sedurre, nel corto e medio raggio dei voli charter rimangono in lizza anche Egitto, Tunisia e Marocco, mentre Capo Verde, Kenya e Tanzania sono le destinazioni più accattivanti sul medio e lungo raggio sempre dei charter.
EasyJet, Vueling, Aegean, Neos, Meridiana e anche Alitalia collegano, invece, Malpensa con voli di linea verso la Grecia e la Spagna, Paesi che dunque spopolano sia nei viaggi charter sia in quelli di linea.
In crescita la voglia di Turchia: Turkish Airlines, compagnia aerea a un tasso sempre maggiore di sviluppo, offre ormai ben cinque voli giornalieri da Malpensa a Istanbul. Ma c’è anche l’offerta charter su Antalya, Izmir e Bodrum ad arricchire la popolartià della Turchia.
Nella Penisola, sono Sardegna e Sicilia a fare la parte del leone, ma anche Pantelleria e Lampedusa rimangono destinazioni richieste. Va forte, quest’anno, il Nord Europa con alcuni importanti collegamenti: Isole Faroe servite da Atlantic Airways, Riga da Air Batic, Reykjavik da WOW in aggiunta allo storico volo di Iceland Air. Per chi vola più lontano, i cinque giornalieri per New York da Malpensa non sono certo troppi. Bene anche le richieste per Atlanta e Miami e il nuovo collegamento per Toronto operato da Air Canada. Dall’altra parte del globo, Medio ed Estremo Oriente sono mete per tutto l’anno, estate compresa, con vettori come Emirates, Cathay, Etihad, Singapore, Qatar, Oman, Saudi Arabian, Korean e Thai presenti a Malpensa. E da giugno è possibile volare senza scalo anche a Delhi grazie al collegamento diretto di Air India.

http://www.laprovinciadivarese.it/s...i-viaggiatori-nel-nostro-aeroport_1071463_11/
 
Metrò 4, si ricomincia da capo «Vanno rivisti tempi e costi»
Due i temi sul tavolo: ridurre il più possibile lo slittamento del termine dei lavori, tenuto conto dei tempi di Expo, e il capitolo delle spese

di Pierpaolo Lio

Tutto da rifare. O quasi. La partita della nuova linea 4 della metropolitana è di nuovo a un bivio. In gioco ci sono due variabili fondamentali: tempi e costi. Il Comune ha ora due settimane, per studiare un nuovo cronoprogramma e rivedere le esigenze economiche per l’opera. Vertice, ieri, al ministero delle Infrastrutture. Presenti, oltre al ministro Maurizio Lupi e i suoi tecnici, l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, e il delegato del commissario unico di Expo, Gianni Confalonieri. In ballo il futuro della tormentata M4. Un nuovo capitolo dopo l’allarme lanciato dal responsabile unico di procedimento, l’ingegner Francesco Tarricone, per il mancato accordo fra la società vincitrice dell’appalto e le banche che avrebbero dovuto finanziarla entro il 20 luglio.
Slittamento al dopo Expo
«Clima cordiale e collaborativo», giurano tutti. Ma i protagonisti si sono dati un nuovo appuntamento ravvicinato. Un secondo vertice agostano (e già questo basterebbe a sottolineare la criticità della situazione) in agenda per il 21. Per quella data - è quanto trapela da Roma - servono le risposte di Palazzo Marino. Due i temi sul tavolo, fondamentali per il futuro dell’infrastruttura. Da una parte, la questione dei tempi. Bisogna infatti ridurre il più possibile lo slittamento del termine dei lavori. Che, come noto, salterà l’obiettivo del semestre Expo. Anche nella sua versione ridotta a navetta tra le due sole fermate Linate e Forlanini Fs (sulle 21 stazioni totali). A questo punto, l’intenzione del Comune e della società Expo sarebbe quella di «ridurre in maniera drastica i cantieri in città durante il semestre dell’evento. Stiamo cercando un punto di equilibrio con le esigenze dell’impresa, che ha invece l’interesse a lavorare», conferma Maran. Questa scelta comporterebbe però un’ulteriore allontanamento dell’inaugurazione della linea. Ed è qui che si passa al fattore costi. Serve rivalutare le nuove esigenze economiche. Perché, va da sé, che se i tempi di costruzione si dilatano (erano inizialmente 78 mesi), anche i costi si gonfiano. Colpa delle riserve: le penali previste dai contratti con le aziende per il fermo dei cantieri. Si apre quindi l’ipotesi di un nuovo passaggio dal Cipe per ottenere nuovi fondi dal governo.
Chiesta una commissione di indagine
I tecnici comunali devono ora riprogrammare tutto e presentare le soluzioni al prossimo vertice. Le scadenze incombono. Entro il 30 settembre l’impresa SPM4 (la società di progetto costituita da Impregilo) attende dall’amministrazione una risposta: rescissione del contratto dopo il mancato closing finanziario o rivedere l’intesa. Senza contare che se non si risolve il rebus M4 entro fine anno sfumeranno i 172 milioni di euro di finanziamenti statali. Intanto i consiglieri comunali pretendono chiarezza. Il socialista Roberto Biscardini chiede una commissione di indagine sullo stato dell’arte della linea «blu», «per capire il quadro complessivo dei costi e dei finanziamenti di questo progetto». Alla richiesta si accoda il centrodestra. «I fondi c’erano - spiega Riccardo De Corato (FdI) - quindi è necessario che qualcuno spieghi come sia possibile che l’opera stia naufragando».
6 agosto 2014 | 08:44

http://milano.corriere.it/notizie/c...ti-b16e3204-1d33-11e4-863e-cfd50bac8a56.shtml



M4 al bivio: lavori, governo e Giunta per il rinvio ma i costruttori non ci stanno

La definizione del cronoprogramma della nuova linea 4 della metropolitana milanese sta assumendo sempre più i contorni del rompicapo. Il Comune e il ministero dei Trasporti sono decisi a rinviare al 2016 l’apertura dei cantieri

di Giambattista Anastasio


Milano, 6 agosto 2014 - La definizione del cronoprogramma della nuova linea 4 della metropolitana milanese sta assumendo sempre più i contorni del rompicapo. Il Comune e il ministero dei Trasporti sono decisi a rinviare al 2016 l’apertura dei cantieri. L’orientamento di Palazzo Marino, condiviso dal ministro Maurizio Lupi, è noto da tempo e l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, non fa che ribadirlo: «Vogliamo evitare cantieri in corso prima e durante i sei mesi dell’Expo», al via il primo maggio del 2015 per concludersi il 31 ottobre dello stesso anno. Venti milioni i visitatori attesi in città nell’arco del semestre, se le stime saranno confermate. Nelle scorse settimane il sindaco Giuliano Pisapia era stato anche più chiaro: «Inutile bucherellare la città in coincidenza del grande evento». Questione di cartolina. Ma il rinvio dei lavori potrebbe non essere indolore. Anzi.
Da qui il vertice tenutosi ieri pomeriggio negli uffici del ministero.

Il «Consorzio M4», società mista della quale fanno parte anche le imprese incaricate di realizzare la nuova linea sotterranea, si oppone alla modifica del cronoprogramma sottoscritto in origine. Ed è proprio nella contrarietà dei costruttori al rinvio che potrebbe risiedere il primo rischio per il Comune: all’orizzonte potrebbero infatti palesarsi ricorsi legali ed eventuali richieste di penali. La questione, però, non è così semplice. Proprio da Palazzo Marino sottolineano come lo stesso Consorzio abbia già mancato di rispettare una delle condizioni previste dal contratto, vale a dire: l’accordo con gli istituti di credito (Bnp Paribas, Bei e Cassa Depositi e Prestiti) che si sono impegnate a finanziare l’opera con 512 milioni di euro non è ancora stato sottoscritto. La scadenza del 20 luglio è passata invano. Tale mancanza, chiariscono ancora da piazza Scala, sarebbe già di per sé sufficiente a rescindere il contratto. Ma la rescissione sembra ipotesi remota, perché non farebbe che complicare ulteriormente la definizione dell’iter per la nuova infrastruttura. Più facile che sia fissata una nuova scadenza per il closing finanziario con le banche, quale quella di fine settembre.

Una data-limite, però, c’è già ed è quella fissata proprio dal Governo nel decreto «Destinazione Italia»: se l’intesa con gli istituti di credito non sarà raggiunta entro il 31 dicembre del 2014, i 172 milioni di euro stanziati dal Cipe per coprire i costi extra generatisi dall’apertura ritardata dei cantieri (a Linate) saranno revocati. La vera urgenza è quindi chiudere con gli istituti di credito. Ma anche su questo fronte i problemi non mancano. Sì, perché le stesse banche sono restie a concedere credito per un’opera dai tempi di realizzazione così dilatati nel tempo: per completare l’intera tratta occorrono 6-7 anni di lavori. E la conta, nelle intenzioni di Governo e Comune, come detto, partirebbe solo dal 2016. Un rompicapo, appunto. Quale la via d’uscita? Il vertice di ieri a Roma è stato di fatto interlocutorio: «Tutti i nodi saranno sciolti a settembre» fa sapere Maran. L’obiettivo di Palazzo Marino per ora non cambia: «Azzeramento dei cantieri prima e durante l’Expo». Eccezion fatta, ovviamente, per quello già aperto all’aeroporto di Linate, quello per la minitratta che unirà lo stesso aeroporto alla stazione ferroviaria «Forlanini» e che, al contrario delle attese, non centrerà l’appuntamento con l’Expo.

Ma nel caso la trattativa dovesse complicarsi, non è escluso che ministero e Comune decidano di andare incontro alle richieste dei privati. Lo scenario che potrebbe, allora, prender forma è quello di limitare i cantieri alle tratte più periferiche della nuova linea. Le tratte che le talpe dovranno percorrere sono, per l’esattezza, tre: Linate-Dateo, Dateo-Solari e San Cristoforo-Solari. Una prima ipotesi allo studio prevederebbe di limitare talpe e cantieri, nel 2015, proprio alla zona di San Cristoforo. In questo caso le ricadute sulla cartolina della città e sulla viabilità sarebbero di fatto marginali in chiave turistica. Ma non è una soluzione che piace a Palazzo Marino. Il Comune, piuttosto, vuole replicare quanto avvenuto con la metropolitana 5, ovvero: procedere per inaugurazioni di singole tratte. Ecco allora che la periferia dei cantieri possibili potrebbe essere individuata lunga la tratta Linate-Dateo. Del tutto esclusa, invece, la tratta del centro (Solari).

http://www.ilgiorno.it/milano/metro-4-lilla-1.103904
 
Brebemi avvicina Linate al cuore di Brescia
Orologio alla mano, la nuova infrastruttura ha abbattuto i tempi di percorrenza tra la città e le piste dello scalo milanese


Il bivio che, dopo la barriera di Liscate, indica la strada per Linate: la Brebemi è deserta e senza traffico, che invece intasa la A4 fino a Milano
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Quaranta minuti, sette Tir e ventidue automobili. L'aeroporto di Linate non è mai stato così vicino a Brescia. Merito di Brebemi e delle sue sei corsie di marcia che, facendosi largo tra le campagne della Bassa, hanno avvicinato gli estremi che prima distavano centodieci chilometri. Dal 23 luglio, però, le piste dell'aeroporto meneghino, da cui ancora oggi partono numerosi voli low cost e la direttissima aerea da e per la Capitale, sono decisamente a portata di automobile. Mai più code in barriera sulla Tangenziale Est nè il patema di perdere il volo per il traffico: in questo caso la A35 si è rivelata utilissima, malgrado l'imbuto che ancora oggi frena il traffico all'imbocco di Liscate, poco prima di impattare visivamente con la maestosa sede della Mondadori.
TUTTO CONFERMATO dall'orologio. Partiti alle 14 e 37 di un lunedì pomeriggio qualsiasi, il traffico della Tangenziale sud di Brescia si dirada fino a scomparire sull'asfalto ancora nero e poco consumato del raccordo con Chiari. Velocità fissa sul limite consentito, fino a Caravaggio i compagni di strada sono diradati all'eccesso: sette Tir e ventidue automobili. Il deserto che accompagna il viaggio è dentro e a lato dell'autostrada, orfana di stazioni di servizio e dei Tutor, posizionati al loro posto ma ancora spenti senza avere la possibilità di vigilare sul traffico come avviene invece sulla vecchia A4.
Ventitre minuti di asfalto alle spalle e davanti c'è Treviglio con la sua uscita tra le campagne. Dietro Brescia è a 60 chilometri, mentre per Linate ne mancano almeno altri 25. L'uscita di Liscate oggi è la dead line di Brebemi. Passate le sbarre del Telepass le sontuose tre corsie si dipanano ancora tra i cantieri e il raccordo della Tem (Tangenziale esterna di Milano) è tutto in divenire. Malgrado questo basta aggiungere dieci minuti di cronografo per incocciare il primo parking dell'aeroporto. Due semafori prima di viale Forlanini, girando a sinistra, Linate si apre con le sue piste e l'area arrivi. Quaranta minuti tondi, il tempo attraversare la bassa per prendere il volo. Linate con Brebemi è più vicino, da casello a casello, senza code ataviche di traffico. E Brescia ringrazia, assieme ai paesi della sua piatta...giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/821900_brebemi_avvicina_linate_al_cuore_di_brescia/
 
Io francamente sono 100% a favore della M4.

Non tanto per il fatto che colleghi LIN (il cui destino dovrebbe essere, ma non sarà, quello da molti auspicato), quanto perché il resto del tracciato andrebbe a collegare zone della città (quadrante sud-ovest e cerchia dei navigli) ad oggi unicamente servite da bus o lenti tram come il 14.

Ben venga quindi, anche se viste le premesse temo passeranno decenni prima di vederla realizzata.

La M5 ce la fanno ad aprirla tutta prima dell'Expo?
 
a proposito di BREBEMI, teatrino italiano

Pubblicità comparativa sui pedaggi
Brebemi porta l’A4 in tribunale
Ricorso contro un pannello che confronta le performance delle due infrastrutture. Per i legali dell’A35 quei dati sono errati: «Informazioni gravemente lesive»

di Donatella Tiraboschi

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I precedenti illustri non mancano: Bmw e Audi, Coca Cola e Pepsi, aziende concorrenti che, sullo stesso mercato, si sfidano. È l’eterna lotta tra due marchi, che si consuma senza esclusione di colpi, con budget milionari e pubblicità, con mega spot che, con tagliente ironia, spiazzano il diretto concorrente in occasioni topiche (ad esempio la finale di Superbowl). Dall’America alla pianura lombarda il passo non è breve e pure l’accostamento non è agevole, trattandosi non di una bevanda universale né di una nuova berlina di gamma, ma di autostrade, km e tariffe. Trattandosi cioè di A4 e A35, la vecchia autostrada contro la nuova.
Lo sforzo creativo, in questo caso di pubblicità comparativa in salsa stradale, è stato piuttosto modesto: un semplice cartello che, all’indomani dell’inaugurazione della Brebemi, Autostrade per l’Italia ha posizionato poco dopo il casello di Brescia Centro. Il raffronto informativo, preannunciato dalla grande «i» che compare a latere, viaggia su due colonne: su quella di sinistra l’«offerta» dell’A4 da Brescia Ovest a Milano Est e, su quella di destra della Brebemi che, dalla griglia delle voci - costi per auto e tir e lunghezza - esce piuttosto malconcia: sarebbe, appunto, più lunga e più cara, praticamente dalla metà al doppio. «Informazioni gravemente lesive» sostengono i legali della neonata A35 che, bollando così i dati riportati, non hanno perso tempo e hanno presentato ricorso al Tribunale di Brescia.
L’ipotesi è quella di concorrenza sleale, in virtù di una serie di errori. Sbagliati, secondo i calcoli dei legali di Brebemi, sarebbero i km indicati sul pannello e i tempi di percorrenza che se ne deducono. Ma non solo. «Errato - si legge nel ricorso - assegnare il primato per il raggiungimento di Milano Est soltanto all’A4 perché non si tratta di Comune o località, bensì di un’ampia area geografica, a cui approdano entrambe le autostrade». Certo, Milàn l’è un gran Milàn, dice la canzone e la tesi prodotta non manca di sottolinearlo perché «Est» può significare Agrate come Cologno Monzese o Linate, o ancora tutto quello che non è Ovest. Qualcuno si è, infatti, preso la briga di effettuare una ricognizione sul campo (autostradale) testando percorrenze, pedaggi minimi e massimi ed è proprio su questa mancanza di linearità del tragitto, delle variabili di innesto e di destinazione finale in un punto determinato, che si profila la (legale) questione. «Il cartello collocato - specifica ancora il ricorso - destabilizza le regole comuni del mercato, conferendo alla controparte un ingiusto profitto a scapito di un progetto dichiarato dal Cipe di preminente interesse nazionale».
In Italia la pubblicità comparativa è regolamentata e resa possibile dal Decreto legislativo 67/2000 ma nel nostro Paese sembra esserci quasi un patto di non aggressione, tanto pochi sono gli esempi di aziende che ne hanno fatto uso. La legge parla chiaro: questo tipo di pubblicità è lecita soltanto quando non è ingannevole. In tal caso, può essere un mezzo legittimo per informare i consumatori nel loro interesse. È quello su cui il Tribunale di Brescia sarà chiamato a pronunciarsi. Intanto Brebemi ha chiesto di ordinare la copertura immediata del cartello. Dal canto suo la società Autostrade per l’Italia, tirata in causa dalla neonata A35, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito: «No comment» si è limitato a riferire l’ufficio stampa della società.
7 agosto 2014 | 09:29
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http://bergamo.corriere.it/notizie/...le-47263498-1e03-11e4-832c-946865584d19.shtml
 
Vi ricordo un argomento di cui una volta si parlava troppo e adesso si parla poco, considerato che iniza ad esserci qualche numero ufficiale:

http://www.ansa.it/lombardia/notizi...uti_0a25b604-9348-4c27-a7b8-db5642d88cf8.html
Expo: Sala, 5 milioni biglietti venduti
Oltre la metà acquistati in Oriente, un milione in Cina

(ANSA) - MILANO, 7 AGO - 'Sono oltre 5 milioni i biglietti di ingresso a Expo Milano 2015 già venduti'. Lo ha reso noto il Commissario Unico per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. 'E' oltremodo importante - ha aggiunto - che tre di questi cinque milioni siano stati venduti in Oriente. Siamo ormai vicinissimi al traguardo del milione di biglietti venduti in Cina, obiettivo che ci eravamo posti un anno fa'. In riferimento ai lavori in cantiere, Sala ha assicurato che 'il 70% dell'opera è ultimato'.

Dunque da dove transiteranno questi almeno 3 milioni di pax aggiuntivi dall'Asia?

In gran parte da LIN e MXP, magari con gli l'A330 di TK, ma non mi viene in mente da che altri apt possano passare. Da BGY ben poco, magari un po' di piu' con treni AV e torpedoni nell'ambito di viaggi che prevedono l'arrivo in altri apt italiani (FCO, VCE ecc.).

Poi non mi azzardo a ipotizzare quali potrebbero essere i numeri finali, sicuramente non quelli astronomici vagheggiati a suo tempo, ma adesso con la vendita dei biglietti incominciamo ad avere qualche dato reale e a poter ipotizzare degli scenari. Probabilmente chi viene da piu' lontano tende a prenotare con piu' anticipo, quindi i rapporti asia/resto del mondo potrebbero cambiare rispetto alle prevendite.

Personalmente tenderei a ipotizzare LIN saturo, durante il periodo di Expo, soprattutto se la cosa si sovrappone con cambiamenti di network di EY,se vanno in porto. Non ci sono solo gli asiatici da far atterrare, anche alcuni Italiani, Europei e resto del mondo. Non e' che a LIN ci siano 'sti margini di crescita del traffico.....

Il fatto che EY doverebbe disegnare e avviare il nuovo network proprio in questo contesto mi da da pensare.
 
Vi ricordo un argomento di cui una volta si parlava troppo e adesso si parla poco, considerato che iniza ad esserci qualche numero ufficiale:

http://www.ansa.it/lombardia/notizi...uti_0a25b604-9348-4c27-a7b8-db5642d88cf8.html


Dunque da dove transiteranno questi almeno 3 milioni di pax aggiuntivi dall'Asia?

In gran parte da LIN e MXP, magari con gli l'A330 di TK, ma non mi viene in mente da che altri apt possano passare. Da BGY ben poco, magari un po' di piu' con treni AV e torpedoni nell'ambito di viaggi che prevedono l'arrivo in altri apt italiani (FCO, VCE ecc.).

Poi non mi azzardo a ipotizzare quali potrebbero essere i numeri finali, sicuramente non quelli astronomici vagheggiati a suo tempo, ma adesso con la vendita dei biglietti incominciamo ad avere qualche dato reale e a poter ipotizzare degli scenari. Probabilmente chi viene da piu' lontano tende a prenotare con piu' anticipo, quindi i rapporti asia/resto del mondo potrebbero cambiare rispetto alle prevendite.

Personalmente tenderei a ipotizzare LIN saturo, durante il periodo di Expo, soprattutto se la cosa si sovrappone con cambiamenti di network di EY,se vanno in porto. Non ci sono solo gli asiatici da far atterrare, anche alcuni Italiani, Europei e resto del mondo. Non e' che a LIN ci siano 'sti margini di crescita del traffico.....

Il fatto che EY doverebbe disegnare e avviare il nuovo network proprio in questo contesto mi da da pensare.

Si certo che i ci sono i margini, i margini per arrivare alla situazione pre 98. Avanguardia quella italica.
 
una cosa che mi viene in mente è che se effettivamente nel periodo Expo i visitatori sono cosi tanti in un periodo di tempo cosi breve sicuramente alcune compagnie o saranno costrette ad aumentare le frequenze o a introdurre aerei di maggiore capacità.
Ad esempio LH e BA potrebbero riintrodurre WB il che va contro LIN e quindi che fanno vanno a MXP?
(esempio a caso dato dal fatto che assieme ad AF sono i principali aspirapolvere di pax di Milano)
 
una cosa che mi viene in mente è che se effettivamente nel periodo Expo i visitatori sono cosi tanti in un periodo di tempo cosi breve sicuramente alcune compagnie o saranno costrette ad aumentare le frequenze o a introdurre aerei di maggiore capacità.
Ad esempio LH e BA potrebbero riintrodurre WB il che va contro LIN e quindi che fanno vanno a MXP?

Più di una volta mi è capitato di vedere dei 767 a LIN, loro possono arrivarci tranquillamente.

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