Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


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Nuovo masterplan Malpensa. Per crescere, ma senza terza pista

Sea ha avviato la consultazione del territorio sul nuovo progetto, che sostituisce quello ritirato nel 2014: si riduce da 330 a 60 ettari l'ampliamento per logistica

Malpensa può crescerefino al 2030 senza che si riparli di terza pista. Lo dice il nuovo Masterplan su cui la Sea – società di gestione – apre ora il percorso di confronto con il territorio, a partire dalle linee-guida: tra gli elementi centrali, la rinuncia alla terza runway e la riduzione da 330 ettari a 60 ettari dell’area di espansione dello scalo, nodo contestatissimo. «Non ci vorrà la terza pista, perché abbiamo ottenuto grazie allo studio avviato con Enav miglioramenti che garantiscano la crescita ed evitino il consumo di suolo» ha spiegato il presidente di Sea Pietro Modiano.

Nuovo Masterplan Malpensa 20154 di 4



Cosa significa? Niente terza pista, ma la prospettiva di far crescere comunque i passeggeri fino a 32,5 milioni di passeggeri (e un milione di tonnellate merci). Gli investimenti ad esempio sono concentrati sulla creazione di nuove piste di rullaggio (“taxiway“) di accesso alle due piste esistenti. Nuovi raccordi che consentano di rendere più rapidi gli ingressi in pista e ridurre il tempo tra un movimento (decollo o atterraggio) e quello successivo. «Con questi cambiamenti organizzativi otteniamo una significativa crescita della capacità, che permette non riaprire terza pista prima del 2030». Se l’attuale capacità è di 69 movimenti orari e quella ipotizzata con la terza pista era di 108, la previsione del nuovo masterplan è di arrivare a 78 movimenti orari.

Il vecchio piano però non era solo passeggeri e terza pista, ma anche investimento nel settore della logistica. E qui il cambio di rotta è decisamente meno radicale, ma consistente dal punto di vista numerico: si passa infatti da 330 ettari di espansione (sull’area occupata da via Gaggio) a 60 ettari. «Per lo sviluppo del cargo fino al 2030 riteniamo sufficiente sessanta ettari, a Sud» spiega ancora Modiano. A sud dello scalo significa nell’area tra la superstrada 336 e l’attuale confine aeroportuale: una porzione più ridotta (di area verde, abosco) rispetto al precedente progetto che prevedeva di sacrificare una zona più ampia. Lo scenario prevede anche la deviazione della Strada Provinciale 14, la “via molinelli” Lonate Pozzolo-Vizzola.
(l’articolo continua dopo l’immagine)
nuovo-masterplan-malpensa-2015-494721.610x431.jpg

Al di là dei numeri e del merito, il ritiro del piano lo scorso anno e la nuova proposta di oggi sono significativi: Modiano – nominato presidente dopo il 2013 – ha per certi versi le mani libere, anche per riconoscere il passo falso fatto con il precedente MasterPlan, nato in tutt’altro contesto e approdato alla fine, appunto, al ritiro nel 2014. Il presidente di Sea dice che si passerà da un approccio troppo unilaterale («del tipo prendere o lasciare») a un dialogo più aperto con il territorio, che recepisca anche due distinte direttive europee sul consenso sullo sviluppo delle opere pubbliche. «Faremo le cose bene, senza dubbio passeremo gli esami» ha concluso Modiano, che ha detto che il primo incontro è stato «molto positivo».
Contemporaneamente, Modiano rivendica anche la scelta fatta come la migliore di fronte ad un contesto molto cambiato nell’arco di pochi anni, a livello globale e rispetto a Malpensa in particolare: «Non è una rinuncia nel nome di una nuova sensibilità ambientale, quella c’è sempre stata e non è mai venuta meno. È invece la soluzione corretta sul profilo degli investimenti e degli obbiettivi di efficenza, nel nuovo scenario di traffico e di organizzazione. La rinuncia a medio termine alla terza pista non appaia il segno della rassegnazione: siamo tutt’altro che rassegnati. Eravamo preoccupati di un declino irreversibile, ci siamo ulteriormente preoccupati per il decreto Lupi, ma oggi ci sono segnali diversi e che inducono ottimismo, di fronte a numeri e investimenti che le compagnie stanno facendo». L’orizzonte per il 2030 è fissato a 32,5 milioni di passeggeri, più contenuto rispetto ai 49,5 milioni che prevedeva il vecchio piano, che aveva radici nello scenario pre-dehubbing di Alitalia e pre-crisi economica.


http://www.varesenews.it/2015/11/nuovo-masterplan-malpensa-per-crescere-ma-senza-terza-pista/416398/
 
Malpensa: non ci sarà la terza pista

10/11/2015 11:24
Pietro Modiano: "Lo scenario è cambiato"


Malpensa*rinuncia alla terza pista. E’ quanto si legge oggi sul Corriere della Sera. Anzi, a dire il vero*Pietro Modiano, presidente Sea, non la interpreta così: “Non è una rinuncia – ha spiegato -, come riporta il quotidiano -, ma avere preso coscienza di uno scenario oggi profondamente cambiato”.
E gli interventi strutturali previsti verranno ridimensionati. “Nel piano i passeggeri attesi al 2015 erano 25 milioni, mentre oggi siamo a 18 milioni – ha spiegato il manager -. Lufthansa non è riuscita a sostituirsi alla compagnia di bandiera italiana e Malpensa non è diventata il suo hub”. Dunque “Malpensa non sarà più un hub con una grande compagnia aerea che opera nel lungo raggio ma è, e continuerà ad essere, un aeroporto intercontinentale point-to-point. Le previsioni di traffico parlano di 23,2 milioni di passeggeri nel 2020, che dovrebbero diventare 28 milioni nel 2025 e 32,5 milioni nel 2030. Per farvi fronte verranno messi in cantiere interventi strutturali che permetteranno di aumentare di oltre il 10% il numero di velivoli in arrivo o in partenza, senza occupare nuovi terreni.*

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Ammesso e non concesso che la scellerata via di SEA e quella in seno alla politica regionale/nazionale sia un fallimento sotto ogni punto di vista, rimane almeno chiaro che lo spazio necessario per la costruzione di un eventuale nuova pista verrà comunque mantenuto.
 
Ammesso e non concesso che la scellerata via di SEA e quella in seno alla politica regionale/nazionale sia un fallimento sotto ogni punto di vista, rimane almeno chiaro che lo spazio necessario per la costruzione di un eventuale nuova pista verrà comunque mantenuto.
Speriamo.. più che altro per non ritrovarsi con qualche altro condominio a lamentarsi degli aerei che gli spostano le tegole...
 
Handling Ryanair, ora la cooperativa passa alla controffensiva

Filippo Cutrona, numero uno di Alpina, replica alle accuse dei sindacati. "Un modo di fare terrorismo". Confcooperative: "Rischio di danneggiare anche l'aeroporto"

«Noi il 1° dicembre dobbiamo essere pronti per i voli Ryanair, ci dispiace se il sindacato non ha voluto confrontarsi». La cooperativa Alpina, nuovo soggetto che tra qualche settimana sarà operativa a Malpensa nell’handling, passa al contrattacco: dopo le mobilitazioni dei sindacati e dei lavori (con volantini, prese di posizione, una manifestazione in aeroporto), a parlare è ora Filippo Cutrona. Numero uno di Alpina, la società cooperativa che entra nel settore handling (in subappalto) e che è anche socia di Airport Global Service, l’azienda che è titolare dell’appalto del vettore low cost Ryanair.

«Non capiamo le motivazioni da parte sindacale per il nostro ingresso a Malpensa» dice Cutrona. «Perché non devo entrare? Perché sono bergamasco?
Perchè i soci sono bergamaschi come detto nel documento sindacale? La forma sociale cooperativa è forse vietata?Una volta che abbiamo contatti e certificazioni,da Iso9000 a Enac, non possono tenerci fuori». Cutrona è un fiume un piena, di fronte alle prese di posizione del sindacato nelle settimane passate: una mobilitazione che secondo Cutrona è «un modo di fare terrorismo», come «mettere sui volantini i nostri nomi, i nostri indirizzi, quelli dei parenti». Il riferimento è alle analisi su compagine sociale e nomi degli amministratori che sono state portate avanti da alcune sigle, in particolare la Cub Trasporti. E la risposta di Cutrona è molto ferma e anzi rovescia sui sindacati l’accusa di voler favorire le false cooperative: «Vogliono forse così tutelare quelle aziende che hanno fatto quel che hanno fatto a Malpensa? A questo punto, penso di sì».

A sostenere Cutrona c’è anche Confcooperative Insubria, l’associazione di categoria che si è proposta anche come soggetto mediatore nell’arco dell’ultimo mese. «Questa mobilitazione, oltre a danneggiare l’immagine delle cooperative, rischia di essere anche grosso freno allo sviluppo dell’aeroporto» dice il presidente di Confcooperative Mauro Frangi, ricordando che le prime 4 rotte di Ryanair sono da leggere come primo passo per un possibile, più ampio investimento su Malpensa.

Anche Frangi non nasconde la distanza che separa ormai la cooperativa dalle sigle sindacali: «Noi abbiamo offerto un tavolo di merito per discutere dei possibili problemi. Il sindacato ha disertato il confronto, facendo sapere che non intendeva sedersi al tavolo: una posizione che consideriamo grave, perché discrimina un’impresa a partire dalla sua natura giuridica. Molto grave perché l’impresa ha carte in regola dal punto di vista di contratti e certificazione di sicurezza». Per Frangi è una «posizione ideologica», anche di fronte al fatto che in altre realtà aeroportuali (cinque gli altri scali serviti da Alpina) «abbiamo normali relazioni sindacali»


Quanto al merito della questione, Cutrona – nelle vesti di presidente di Alpina, socia di AGS – spiega che porteranno a Malpensa «45 posti di lavoro aggiuntivi, in un territorio dove c’era stata una perdita di posti di lavoro significativa». Il numero complessivo è quello che somma i lavoratori di coop Alpina e quelli di AGS, rispettoso dei vincoli sulla quota massima in subappalto. Si tratterebbe – secondo i dirigenti di Alpina – di una forza lavoro inquadrata (con contratto Assohandler) al 60% circa in full time e al 40% in part-time, in gran parte già con espereinza pregressa a Malpensa. E rispondendo alle critiche del sindacato, Cutrona garantisce che «saranno dipendenti, non soci». Lo stipendio? «Dai 1300-1400 euro a oltre 2000 euro per alcune posizioni».


http://www.varesenews.it/2015/11/ha...cooperativa-passa-alla-controffensiva/462260/
 
Malpensa, i sindacati replicano alle accuse

"La tensione tra i lavoratori sta diventando incontenibile, vogliono essere rassicurati per il loro futuro, non vogliono continuare a pagare scelte miopi e poco lungimiranti"

I sindacati non ci stanno a far la parte degli accusati nella diatriba che si è aperta nel settore handling di Malpensa. FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL TRASPORTI, UGL TA, FLAI TS, USB LP, CUB TRASPORTI rispondono alle accuse che continuano ad essere perpetrate nei loro confronti da parte di Confcooperative e dal Presidente di Alpina. E proseguono nell’agitazione contro l’ingresso di cooperative nell’handling:manifestazioni a Malpensa e Linate nella giornata di giovedì 19 novembre, a dicembre previsione di uno sciopero.

«Innanzitutto, in data 9 novembre 2015 abbiamo puntualmente dato una risposta ad Alpina rispetto alla loro richiesta di incontro mettendo a conoscenza Enac e Sea S.p.A.. Abbiamo precisato in via prioritaria – precisano i sindacati – la necessità di incontrare Ags Handling, in quanto affidataria diretta delle attività di assistenza a terra per la compagnia Ryanair, prima di incontrare eventuali soggetti operanti in regime di subappalto. Apprendiamo con dissapore a mezzo stampa che la nostra necessità non è stata recepita, anzi strumentalizzata e ci troviamo a rispondere ad accuse ed insinuazioni da cui noi prendiamo le distanze. Abbiamo già ribadito che la nostra non è una presa di posizione ideologica contro il sistema di cooperazione, abitualmente siamo in grado di gestire situazioni di confronto e di conflitto, condividiamo accordi con Cooperative e Società presenti sul nostro sedime».

«Rigettiamo l’accusa di essere etichettati come provinciali o troppo campanilistici! Anzi i nostri aeroporti hanno una storia importante e sono tra i primi per traffico passeggeri e merci in Italia – continua la nota dei sindacati -.Proprio per questo motivo difendiamo le condizioni economiche e normative presenti in maniera strutturale sui nostri aeroporti, faticosamente raggiunte con accordi sindacali che hanno tenuto conto di un drastico calo di attività dovuto all’uscita di Alitalia da Malpensa e della crisi economica più in generale. Noi, quindi, non ci sottraiamo al confronto, lo dimostra la nostra storia».

«Riteniamo indispensabile però che si apra con gli enti competenti Enac e Sea S.p.A., in qualità di gestore, un ragionamento approfondito sulle limitazioni dei soggetti di Handling operanti negli aeroporti Milanesi, in particolare a Malpensa, in quanto secondo scalo per volumi di traffico passeggeri in Italia. Le limitazioni sono necessarie per dare sicurezza e qualità ai servizi offerti – proseguono i sindacati -. La esperienza degli altri aeroporti italiani dimostra che troppi soggetti imprenditoriali in concorrenza tra loro puntano tutto nell’offrire servizi a costi sempre più bassi con ricadute pesanti in termini di perdita di diritti, di retribuzione dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro. In questo scenario i disservizi rispetto a qualità e sicurezza sono inevitabili anche per i passeggeri. In tutti gli aeroporti italiani la conflittualità è alta, anche in quelli in cui è presente la Cooperativa Alpina. La tensione tra i lavoratori sta diventando incontenibile, vogliono essere rassicurati per il loro futuro, non vogliono continuare a pagare scelte miopi e poco lungimiranti».

Lo scenario delle agitazioni sindacali prevede una serie di passaggi:assemblee dei lavoratori delle società di handling e di Sea al T1 giovedì 19 novembre, dalle 12 alle 13.30. Poi al pomeriggio manifestazione di un’ora e emezza davanti alla sede di Sea a Linate. E a dicembre, invece, si arriverà allo sciopero.


http://www.varesenews.it/2015/11/malpensa-i-sindacati-replicano-alle-accuse/462739/
 
Malpensa, i sindacati replicano alle accuse

"La tensione tra i lavoratori sta diventando incontenibile, vogliono essere rassicurati per il loro futuro, non vogliono continuare a pagare scelte miopi e poco lungimiranti"

I sindacati non ci stanno a far la parte degli accusati nella diatriba che si è aperta nel settore handling di Malpensa. FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL TRASPORTI, UGL TA, FLAI TS, USB LP, CUB TRASPORTI rispondono alle accuse che continuano ad essere perpetrate nei loro confronti da parte di Confcooperative e dal Presidente di Alpina. E proseguono nell’agitazione contro l’ingresso di cooperative nell’handling:manifestazioni a Malpensa e Linate nella giornata di giovedì 19 novembre, a dicembre previsione di uno sciopero.

«Innanzitutto, in data 9 novembre 2015 abbiamo puntualmente dato una risposta ad Alpina rispetto alla loro richiesta di incontro mettendo a conoscenza Enac e Sea S.p.A.. Abbiamo precisato in via prioritaria – precisano i sindacati – la necessità di incontrare Ags Handling, in quanto affidataria diretta delle attività di assistenza a terra per la compagnia Ryanair, prima di incontrare eventuali soggetti operanti in regime di subappalto. Apprendiamo con dissapore a mezzo stampa che la nostra necessità non è stata recepita, anzi strumentalizzata e ci troviamo a rispondere ad accuse ed insinuazioni da cui noi prendiamo le distanze. Abbiamo già ribadito che la nostra non è una presa di posizione ideologica contro il sistema di cooperazione, abitualmente siamo in grado di gestire situazioni di confronto e di conflitto, condividiamo accordi con Cooperative e Società presenti sul nostro sedime».

«Rigettiamo l’accusa di essere etichettati come provinciali o troppo campanilistici! Anzi i nostri aeroporti hanno una storia importante e sono tra i primi per traffico passeggeri e merci in Italia – continua la nota dei sindacati -.Proprio per questo motivo difendiamo le condizioni economiche e normative presenti in maniera strutturale sui nostri aeroporti, faticosamente raggiunte con accordi sindacali che hanno tenuto conto di un drastico calo di attività dovuto all’uscita di Alitalia da Malpensa e della crisi economica più in generale. Noi, quindi, non ci sottraiamo al confronto, lo dimostra la nostra storia».

«Riteniamo indispensabile però che si apra con gli enti competenti Enac e Sea S.p.A., in qualità di gestore, un ragionamento approfondito sulle limitazioni dei soggetti di Handling operanti negli aeroporti Milanesi, in particolare a Malpensa, in quanto secondo scalo per volumi di traffico passeggeri in Italia. Le limitazioni sono necessarie per dare sicurezza e qualità ai servizi offerti – proseguono i sindacati -. La esperienza degli altri aeroporti italiani dimostra che troppi soggetti imprenditoriali in concorrenza tra loro puntano tutto nell’offrire servizi a costi sempre più bassi con ricadute pesanti in termini di perdita di diritti, di retribuzione dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro. In questo scenario i disservizi rispetto a qualità e sicurezza sono inevitabili anche per i passeggeri. In tutti gli aeroporti italiani la conflittualità è alta, anche in quelli in cui è presente la Cooperativa Alpina. La tensione tra i lavoratori sta diventando incontenibile, vogliono essere rassicurati per il loro futuro, non vogliono continuare a pagare scelte miopi e poco lungimiranti».

Lo scenario delle agitazioni sindacali prevede una serie di passaggi:assemblee dei lavoratori delle società di handling e di Sea al T1 giovedì 19 novembre, dalle 12 alle 13.30. Poi al pomeriggio manifestazione di un’ora e emezza davanti alla sede di Sea a Linate. E a dicembre, invece, si arriverà allo sciopero.


http://www.varesenews.it/2015/11/malpensa-i-sindacati-replicano-alle-accuse/462739/

In tutto questo teatrino tra le parti (non esprimo giudizi ne' verso una parte ne' verso l'altra) chi ne paga le conseguenze e' il passeggero. Sempre.

Piu' che teatrino vorrei dire "guerra tra poveri o poveracci".

La mia soluzione: azzeramento dell'handling, fuori tutti, nuovo bando gara e via. Lavora chi ha i meriti, non le tessere.
 
In tutto questo teatrino tra le parti (non esprimo giudizi ne' verso una parte ne' verso l'altra) chi ne paga le conseguenze e' il passeggero. Sempre.

Piu' che teatrino vorrei dire "guerra tra poveri o poveracci".

La mia soluzione: azzeramento dell'handling, fuori tutti, nuovo bando gara e via. Lavora chi ha i meriti, non le tessere.

Gli operatori di handling non vanno in gara d'appalto. L'handling viene contrattualizzato a licitazione privata tra le compagnie e le società', chi ha le carte in regola può' fare offerte alle compagnie aeree e chi fa il prezzo migliore vince. I nostri amici sindacati devono ancora rendersi conto che la concorrenza tra aziende (cosa che ci piace perché' ci fa pagare di meno quando siamo consumatori) ci mette anche in concorrenza tra lavoratori ... chiedo meno di te, la mia azienda sara' più competitiva della tua ... io lavorerò', tu no.
 
In realtà se è parcheggiato all'Ovest, se non mi sbaglio, temo sia fermo da un bel po' di tempo...quasi "abbandonato" direi....

Lo YAK é lí da parecchi anni (probabilmente un decennio almeno) é un aereo sotto sequestro che dubito potrá mai rivedere mai i cieli e che credo volentieri piú di un soggetto ridurrebbe in coriandoli per mettere a reddito lo spazio che occupa.
Credo che TW843 possa riepilogare meglio di me la sua storia, per quanto su queste pagine, qua e lá, ciclicamente ritorni.
 
Lo YAK é lí da parecchi anni (probabilmente un decennio almeno) é un aereo sotto sequestro che dubito potrá mai rivedere mai i cieli e che credo volentieri piú di un soggetto ridurrebbe in coriandoli per mettere a reddito lo spazio che occupa.
Credo che TW843 possa riepilogare meglio di me la sua storia, per quanto su queste pagine, qua e lá, ciclicamente ritorni.

C'e' da dire che ogni tanto lo spostano penso in funzione di eventi (ie GP (non lui)). Certo che trovargli un angolino tutto suo a Lin e' cosi' difficile?
 
Miracolo a Malpensa: il mistero della carrozzina smarrita

Fosse successo a Lourdes forse si sarebbe gridato al miracolo, invece è accaduto all’aeroporto di Malpensa e di miracoloso proprio non c’è nulla, anzi. Tra gli oggetti persi o dimenticati andati all’asta venerdì 20 novembre, infatti, il lotto 16 conteneva una sedia a rotelle, un paio di stampelle e due maschere per l’ossigeno. Merce ben più strana degli oltre 600 orologi, 540 telefonini, 60 macchine fotografiche digitali, 200 occhiali da sole, 14 iPad, 40 computer portatili… ma non certo merce meno bizzarra di sei passeggini, un televisore Sony a schermo piatto, un monopattino, una tenda da campeggio e un paio di sci.
Certo un passeggino nella confusione può scappare, anche se ci si può domandare: quei poveri genitori con il bimbo in braccio come avranno fatto all’arrivo? Due stampelle ancora ancora. E forse anche le maschere per l’ossigeno: immagino che chi la usa ne abbia una di scorta. Ma una sedia a rotelle? Di solito o viene spedita, dopo esser stata sticcherata come bagaglio dedicato, o viene utilizzata fin sotto bordo all’aereo prima di passare su una sedia più stretta adatta al corridoio del velivolo. Essendoci seduti sopra dubito che qualcuno la smarrisca. Non resta quindi che il miracolo: che il proprietario di colpo si sia alzato e abbia detto “questa non mi serve più, la lascio qui, magari serve a qualcun’altro”.
Per la cronaca il prezzo di partenza della sedia a rotelle era di 60 euro ed è stata battuta a 80. Un affare per chi l’ha acquistata visto che una nuova, a seconda del modello, parte da cifre con uno zero in più!

http://invisibili.corriere.it/2015/11/22/miracolo-a-malpensa-il-mistero-della-carrozzina-smarrita/
 
Milano, 23 nov. (askanews) - "Malpensa deve tornare a crescere e ogni miglioramento, che passa anche dalla realizzazione di maggiori infrastrutture, è una scommessa vinta". E' il commento del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo che questa mattina ha partecipato al sopralluogo per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 dell'aeroporto. "Questo progetto è stato finanziato con i fondi europei, segno che il lavoro che si fa in Europa ha ricadute dirette sul territorio - ha proseguito Cattaneo, che al Comitato delle Regioni presiede la Commissione COTER - La conferma della imminente apertura del prolungamento ferroviario è una buona notizia. Regione Lombardia si è impegnata assieme a FNM, ministero delle Infrastrutture, Sea e Unione europea per portare a termine questo progetto, ha investito risorse e ha lavorato affinché questo cantiere arrivasse fino alla fine. Questo è il segno che quando le istituzioni lavorano in sinergia sanno centrare gli obiettivi". "Mancano pochi mesi - ha concluso Cattaneo - e il nostro aeroporto avrà una nuova infrastruttura, segno che la politica regionale nazionale ed europea vuole continuare ad investire in termini concreti per sviluppare nostro hub".


Milano, 23 nov. (LaPresse) - "Prevediamo di finire i lavori per l'estate del prossimo anno, sono quattro chilometri che collegano i terminal T1 e T2. E' un impegno economico rilevante: 115 milioni, dei quali 31 sono stati messi da Regione Lombardia. Procediamo nelle opere di valorizzazione di Malpensa". Così il governatore lombardo Roberto Maroni, che questa mattina ha fatto un sopralluogo nei cantieri del prolungamento ferroviario T1-T2. "Ci sarà il collegamento - ha aggiunto Maroni - fra il terminal T2 e Gallarate. Mettere in rete Malpensa vuol dire sfruttare tutte le potenzialità di questo grande aeroporto per la Lombardia e per l'Italia".
 
Qualcuno dica a Cattaneo che, in Europa, il suo partito sta all'opposizione, e che forse "il lavoro" lo fanno gli altri.
 
Quand'e previsto che proseguano dal T2 fino a Gallarate, per collegarsi alla linea del Sempione?
 
MALPENSA, TROVATA NECROPOLI
DURANTE SCAVI PER FERROVIA INFRATERMINAL
I lavori per il prolungamento della ferrovia dal terminal 1 al terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa sono «al 50%». Lo ha detto il presidente del gruppo Fnm, Andrea Gibelli, in occasione del sopralluogo di questa mattina con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
Fnm sta coordinando il cantiere per il collegamento a doppio binario che, come spiega una nota, si sviluppa per 3,6 km, con un tempo di percorrenza previsto di circa 4 minuti, per un'offerta a medio termine di oltre 250 treni al giorno: si prevede che una volta a regime il nuovo collegamento verrà utilizzato da «oltre il 25% dei viaggiatori che si serviranno di Malpensa».
Ma il sopralluogo odierno è servito anche ad annunciare che durante i lavori sono stati scoperti anche reperti archeologici della civiltà di Golasecca, che potrebbero essere destinati a una sede espositiva apposita in zona Malpensa, in provincia di Varese: oltre 80 sepolture con corredo ceramico e bronzeo della fase Protogolasecca e altre testimonianze archeologiche di epoca romana (circa 1200 a.c.). Stiamo lavorando su un cantiere non semplice - dichiara Gibelli -. All'inizio le attività di bonifica hanno portato al ritrovamento di 56 ordigni: 55 bombe di aereo del peso di 250 chili e un proiettile da mortaio. Si tratta di bombe in cemento che venivano utilizzate durante la guerra per danneggiare la pista in modo che gli aerei non potessero decollare - spiega il Presidente Gibelli -. Per il recupero e il restauro dei reperti archeologici Ferrovienord ha invece investito circa 200 mila euro, in collaborazione con la soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia». (Ansa)
 
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