"Con Expo finirà Malpensa"
Decreto Lupi senza scadenza: Lara Comi chiama il Varesotto alla mobilitazione
Malpensa - La carta scritta nero su bianco non è ancora possibile averla: tra qualche giorno, c’è chi dice lunedì 29 settembre e chi sommariamente parla di settimana prossima, sarà resa pubblica. Ma qualche telefonata giunta da Roma, presumibilmente più di un paio, sicuramente con le persone giuste nel posto giusto, è sufficiente per apprendere il contenuto del testo e lanciare seduta stante la chiamata alle armi dell’intero Varesotto.
Imponendosi il condizionale soltanto perché non ha in mano il decreto e soprattutto nella speranza che all’ultimo momento qualcosa cambi in meglio, scandisce dunque l’europarlamentare Lara Comi: «Sembrerebbe che Lupi abbia portato avanti la liberalizzazione degli slot a Linate sia per il periodo dell’Expo sia per quello successivo. In pratica a tempo indeterminato. Invece per Malpensa non avrebbe previsto nulla. Ebbene, noi come centrodestra e Forza Italia provinciali, siamo assolutamente pronti a scendere in piazza accanto a tutti i sindaci dei Comuni dell’area aeroportuale che avrebbero ripercussione negative, ai lavoratori e alla società civile per protestare».
Insomma, per mettere in atto quella rivolta del territorio contro un provvedimento che darebbe il colpo di grazia all’ex hub e al suo essenziale indotto. Lupi ovviamente è il ministro Maurizio Lupi.
Colui che da responsabile del dicastero Infrastrutture e Trasporti del governo Renzi da mesi si occupa del salvataggio della privata Cai-Alitalia favorendo l’ingresso dei ricchi arabi di Etihad. I quali, in cambio delle centinaia di milioni investiti nella derelitta compagnia dei capitani coraggiosi che agli italiani è già costata uno sproposito, chiedono appunto di avere base operativa a Fiumicino, campo libero al Forlanini e una destinazione quasi esclusivamente a voli cargo per Malpensa. Ed è proprio per sancire questa rivoluzione nel sistema aeroportuale milanese che sta per essere emanato un decreto in grado di annullare d’un botto il Bersani e il Bersani-bis. Certo, questo ormai era pressoché noto.
Quello che invece rimaneva avvolto in una sorta di mistero era la durata del dispositivo: Lupi ha sempre detto che sarebbe stato a termine, il periodo dell’esposizione universale milanese, ma da qualche tempo da lui non arrivano conferme in merito, mentre da settimane sono iniziate le palpitazioni a più livelli (pure in Sea) sulla possibilità che la provvisorietà si trasformi in stabilità. Adesso c’è l’allarme di Comi a far capire che il possibile sta diventando realtà. L’europarlamentare e coordinatrice provinciale di Forza Italia, sebbene tenga la linea appunto sul condizionale, ha informazioni di prima mano.
«Se tale scenario dovesse concretizzarsi, Malpensa andrebbe dritta verso il fallimento: non sarebbe più competitiva, chiuderebbe», incalza la berlusconiana, ribadendo la paura ultimamente espressa da voci diverse.
«Come FI, Lega Nord, Udc e FdI a Varese siamo pronti alla mobilitazione, ma anche a livello nazionale coinvolgeremo tutti. Lo abbiamo stabilito nell’incontro di giovedì 25 settembre. E vorrei aggiungere una cosa...».
Che cosa?
«Il Ncd, che è il partito di Lupi, in provincia di Varese ha fatto bene ad andare con il centrosinistra. Alla luce di quanto sta accadendo, sono contenta. Perché la sua è una politica che non valorizza ma ammazza il territorio. Noi non abbiamo niente in comune con il ministro Lupi che la scorsa primavera, durante la campagna elettorale delle Europee, è venuto a chiedere i voti a questo territorio e adesso agisce così».
Con un decreto finora tenuto nel totale riserbo. Anzi: appena qualcuno ipotizzava una soluzione del genere, arrivava immediata la smentita. Però da un paio di settimane non mancano i segnali. Il presidente di Sea, Pietro Modiano, dopo l’incontro con il ceo di Etihad, James Hogan, ha cominciato a dire di essere «preoccupato che Linate possa cannibalizzare Malpensa».
Poi il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, azionista di maggioranza del gestore aeroportuale, ha amplificato il timore firmando insieme con il presidente regionale Roberto Maroni un appello a Lupi affinché non si arrivasse a ciò.
Con il Pd, partito di maggioranza del governo Renzi e dell’amministrazione milanese, totalmente in silenzio sul tema. Quasi un distillato dell’amaro veleno per preparare al peggio. O no?
«Pare - conclude Comi - ma a questo punto, viste pure le dinamiche varesotte, credo che si dovranno chiarire nel centrosinistra: se candidare a sindaco di Milano, Pisapia o Lupi».
In qualsiasi caso, il decreto porterà pure il nome del suo estensore, però la responsabilità è dell’intero Governo. Come dire, in particolare dei due partiti più grandi che lo formano: Pd e Ncd.
http://www.prealpina.it/notizie/gallarate-malpensa/2014/9/27/_con-expo-finira-malpensa_/3691142/55/
M4, la Giunta vara il piano cantieri e mette in guardia i costruttori
È un comunicato stringato, quello col quale la Giunta comunale annuncia di aver approvato il piano dei cantieri per la linea 4 della metropolitana. Poco più di tre righe. Sufficienti, però, a rappresentare la complessità della quesione. Un compendio del dibattito interno all’esecutivo e delle incognite legate agli adempimenti dei privati, ovvero: costruttori e banche finanziatrici
di Giambattista Anastasio
Milano, 27 settembre 2014 - È un comunicato stringato, quello col quale la Giunta comunale annuncia di aver approvato il piano dei cantieri per la linea 4 della metropolitana. Poco più di tre righe. Sufficienti, però, a rappresentare la complessità della quesione. Un compendio del dibattito interno all’esecutivo e delle incognite legate agli adempimenti dei privati, ovvero: costruttori e banche finanziatrici. Prima di addentrarsi nella questione, è meglio ricordare in che consista il piano avallato ieri. In sintesi, i lavori per la realizzazione della nuova linea che dovrà unire l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo proseguiranno anche nel 2015, anche nei mesi dell’Expo. Non ovunque, però. A causa della coincidenza col grande evento, saranno aperti solo i cantieri collocati al di fuori della Cerchia dei Bastioni. Non c’è ancora un vero e proprio cronoprogramma. Ma ci sono le linee guida dell’intervento: nei primi nove mesi del 2015, si provvederà agli scavi in superficie, quelli utili alla costruzione delle stazioni, mentre negli ultimi mesi del 2015 si attiveranno le talpe da San Cristoforo. Quelle già attive a Linate sono nei tempi: già coperta oltre la metà dei 3200 metri che separano l’aeroporto dalla stazione ferroviaria di Forlanini. La linea non potrà essere inaugurata prima del 2021-2022, possibile solo l’inaugurazione di una prima tratta nel 2018. «La delibera – si legge nella nota del Comune – stabilisce di proseguire nella verifica di fattibilità del percorso per la realizzazione della linea 4 della metropolitana». Fin qui tutto ok.
Perchè il piano possa, però, diventare operativo è necessario che il «Consorzio M4», composto dal Comune e dai costruttori, sigli l’accordo sui fondi privati con le banche finanziatrici. Un accordo da circa 500mila euro, da sottoscrivere entro il 31 dicembre 2014, pena la perdita dei 172 milioni stanziati dallo Stato per coprire i costi extra generati dalla ritardata apertura dei cantieri. Il punto è che il Consorzio non è ancora stato costituito e che i costruttori, nell’ordine, hanno accettato malvolentieri la limitazione dei cantieri nel 2015 (pur prevista nel contratto bis firmato a giugno 2013), non hanno ancora trovato l’accordo col Comune sulle riserve economiche (la distanza pare sia intorno ai 15 milioni) e, infine, sono già inadempienti perché avrebbero dovuto siglare l’intesa con le banchà lo scorso giugno. Tutti dati di fatto che complicano la corsa al closing finanziario e che, uniti al costo della linea una volta in funzione (70 milioni all’anno), hanno indotto qualche assessore, su tutti Franco D’Alfonso, ad esprimere la propria perplessità sull’opportunità di proseguire col piano prima esposto. Da qui l’avviso ai costruttori formalizzato nella delibera, votata - quindi - all’unanimità: resta «ferma e impregiudicata la facoltà (del Comune ndr) di attivare la clausola risolutiva prevista nell’articolo 4 del contratto siglato a giugno 2013».
http://www.ilgiorno.it/milano/m4-1.248024