Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


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Così Malpensa combatte ebola
«L’aeroporto è a prova di virus»


L’aeroporto di Malpensa è a prova di virus, compreso quello di ebola, grazie a procedure collaudate, personale d’esperienza e strutture mediche all’avanguardia. Lo scorso 12 settembre, il piano anti ebola dello scalo varesino è stato messo a prova da un presunto caso di contagio di una passeggera italiana che aveva soggiornato in Senegal, per fortuna rivelatosi poi un falso allarme.
Alberto Germani è dirigente dell’Usmaf, l’ufficio dipendente dal Ministero della Salute, responsabile della sanità aerea dell’aeroporto; è stato proprio Germani, che dal 2008 lavora a Malpensa, ad intervenire e a salire a bordo dell’aeromobile proveniente da Lisbona, dopo che il comandante del volo aveva segnalato la presenza di una passeggera italiana che sembrava presentasse alcuni sintomi del virus che si sta espandendo in Africa.

Il falso allarme del 12 settembre


«Una volta ricevuta la segnalazione e a nostra volta segnalato il problema è scattata la procedura prevista - racconta il medico - e l’aereo è stato fatto atterrare e portato in una zona isolata dello scalo». Munito dell’equipaggiamento previsto dai protocolli, ovvero tuta bianca, guanti e occhiali di protezione, il dottor Germani è salito sull’aereo da solo, facendosi aprire uno solo dei due portelloni dell’aereo. «Mi avevano comunicato in precedenza che la paziente era seduta al posto 9D - prosegue - ho fatto sgomberare le due file immediatamente vicine e ho visitato il soggetto che stava comunque bene, tanto che pensavo di avere capito male il numero di posto in cui era seduta; la signora non aveva nemmeno la febbre».


Niente panico, solo controlli

Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’atteggiamento assunto dagli altri passeggeri; c’è chi era terrorizzato alla comparsa del medico con la tuta bianca e chi invece era scocciato per l’inutile perdita di tempo; il fatto che la signora avesse soggiornato in Senegal, dove sono stati segnalati anche solo due casi di ebola, ha fatto scattare l’allarme. «Seguendo la procedura - spiega Germani - escludendo tutti i fattori di rischio contagio per la passeggera, abbiamo comunque portato tutti gli altri 125 passeggeri nel canale sanitario di Malpensa dove a tutti è stata misurata la temperatura e fatta compilare l’apposita scheda per fini di sanità pubblica, prima di essere lasciati andare».
Il dirigente Usmaf tranquillizza i frequentatori dello scalo. «È un virus che ha un periodo di incubazione tra i 2 e i 21 giorni e non si trasmette per via aerea ma per scambio di liquidi biologici: diventa pericoloso quando la malattia è in fase terminale ed è quasi impossibile che ciò avvenga su un aereo tanto è vero che i voli da e per i Paesi dove ebola è scoppiato non sono stati annullati». A Malpensa arriva comunque solo un cargo alla settimana dalla Nigeria.

http://www.laprovinciadivarese.it/s...ola-laeroporto-e-a-prova-di-virus_1080088_11/
 
http://www.ilcittadinomb.it/stories...e-banche-la-pagano-fino-a-lentate_1079656_11/

Via libera al bilancio 2013 della Milano Serravalle. Il cda dell’infrastruttura controllata dalla Provincia di Milano, ha approvato il rendiconto (in ritardo rispetto alla scadenza di legge del 30 giugno), che presenterebbe un utile netto di poco superiore a 10 milioni. L’ok al bilancio, fin qui, era rimasto in sospeso per le difficoltà finanziarie della controllata (all’80%) Pedemontana, alle prese con un aumento di capitale da 267 milioni, la cui complessa realizzazione poteva mettere a rischio i presupposti della continuità aziendale per la stessa Pedemontana. Serravalle, che aveva sottoscritto una prima tranche dell’aumento già prima dell’estate, è riuscita a trovare una soluzione ponte in extremis che dovrebbe permettere di completare almeno la tratta B1 (fino a Lentate sul Seveso) e con essa la cosiddetta variante Expo. Da una parte, infatti, è riuscita a ottenere da un pool bancario (Intesa Sanpaolo, Imi, Mps e Ubi) un finanziamento da (almeno) 62 milioni, immediatamente girato come equity alla controllata; dall’altra parte si è impegnata a compiere ogni sforzo per immettere ulteriore capitale per altri 50 milioni entro febbraio. In virtù di ciò le banche finanziatrici hanno ancora una volta rinnovato il prestito ponte da 258 milioni a Pedemontana, un’infrastruttura da 5 miliardi di euro che rischia di uscire - nel migliore dei casi - fortemente ridimensionata alla luce del calo strutturale del traffico e della crisi delle finanze pubbliche.
 
http://www.ilcittadinomb.it/stories...e-banche-la-pagano-fino-a-lentate_1079656_11/

Via libera al bilancio 2013 della Milano Serravalle. Il cda dell’infrastruttura controllata dalla Provincia di Milano, ha approvato il rendiconto (in ritardo rispetto alla scadenza di legge del 30 giugno), che presenterebbe un utile netto di poco superiore a 10 milioni. L’ok al bilancio, fin qui, era rimasto in sospeso per le difficoltà finanziarie della controllata (all’80%) Pedemontana, alle prese con un aumento di capitale da 267 milioni, la cui complessa realizzazione poteva mettere a rischio i presupposti della continuità aziendale per la stessa Pedemontana. Serravalle, che aveva sottoscritto una prima tranche dell’aumento già prima dell’estate, è riuscita a trovare una soluzione ponte in extremis che dovrebbe permettere di completare almeno la tratta B1 (fino a Lentate sul Seveso) e con essa la cosiddetta variante Expo. Da una parte, infatti, è riuscita a ottenere da un pool bancario (Intesa Sanpaolo, Imi, Mps e Ubi) un finanziamento da (almeno) 62 milioni, immediatamente girato come equity alla controllata; dall’altra parte si è impegnata a compiere ogni sforzo per immettere ulteriore capitale per altri 50 milioni entro febbraio. In virtù di ciò le banche finanziatrici hanno ancora una volta rinnovato il prestito ponte da 258 milioni a Pedemontana, un’infrastruttura da 5 miliardi di euro che rischia di uscire - nel migliore dei casi - fortemente ridimensionata alla luce del calo strutturale del traffico e della crisi delle finanze pubbliche.
La Pedemontana fino a Lentate sul Seveso non ha senso, o quanto meno ne ha molto poco. E' un'infrastruttura necessaria alla Lombardia e a Milano in particolare, anche senza considerare la particolare situazione di MXP. Se qualcuno ha dubbi in proposito, basta prendere il tratto urbano della A4 in qualunque ora del giorno e in qualunque direzione.
 
La Pedemontana fino a Lentate sul Seveso non ha senso, o quanto meno ne ha molto poco. E' un'infrastruttura necessaria alla Lombardia e a Milano in particolare, anche senza considerare la particolare situazione di MXP. Se qualcuno ha dubbi in proposito, basta prendere il tratto urbano della A4 in qualunque ora del giorno e in qualunque direzione.
E' sicuramente una soluzione di ripiego rispetto alla costruzione dell'intera opera, tuttavia portandola fino a Lentate e collegandola con la MI-Meda, si crea un percorso veloce che bypassa gran parte del tragico tratto urbano della A4. E' comunque auspicabile che sia una soluzione temporanea.
 
E' sicuramente una soluzione di ripiego rispetto alla costruzione dell'intera opera, tuttavia portandola fino a Lentate e collegandola con la MI-Meda, si crea un percorso veloce che bypassa gran parte del tragico tratto urbano della A4. E' comunque auspicabile che sia una soluzione temporanea.
IMHO una persona (e soprattutto un trasporto pesante) proveniente da Varese o Como non si infila sulla Pedemontana per poi prendere la Milano - Meda (uno dei più noti incogniti del Nord Italia) e riimmettersi sulla A4 a Cormano, con ancora il caos di Zara / Sesto S.G. davanti. Le autostrade sono utili se interconnesse su entrambi i lati - vedi l'attuale "flop" della Bre-Be-Mi in attesa del collegamento con la TEM da una parte e l'A4 dall'altra.
 
Ajtai, Air Europa: "Expo 2015 sarà l'occasione per aumentare le frequenze"

Expo 2015 potrebbe essere l'occasione per un aumento delle frequenze sull'Italia da parte di Air Europa: lo ha dichiarato Robert Ajtai, spokeperson della compagnia e direttore generale Italia di Air Europa, commentando gli ultimi dati rilasciati dalla compagnia a proposito del mercato italiano.

“L'Italia resta a livello internazionale il primo mercato per la nostra compagnia - spiega -. Fino a metà settembre i risultati ci sorridono: le vendite sono cresciute del 15 per cento. Il dato più sensibile è quello delle vendite dirette dal portale, che è aumentato del 62 per cento rispetto all'anno scorso, ma il segno positivo è anche davanti alle vendite dal canale trade delle agenzie che ha fatto segnare una crescita del 12,6 per cento”. Expo, la grande occasione: “Abbiamo già fatto richiesta alla casa madre di aumentare le frequenze da e per Milano in occasione di Expo 2015”.

Positivi anche i dati della compagnia a livello globale. Fino al 15 settembre le vendite di Air Europa sono lievitate del 14 per cento. Un dato a segno più ottenuto a fronte di un incremento dell'offerta del 13 per cento (14 nuove rotte rispetto al precedente anno finanziario) e un aumento dei voli operati dell'8 per cento. (TTG Italia)
 
IMHO una persona (e soprattutto un trasporto pesante) proveniente da Varese o Como non si infila sulla Pedemontana per poi prendere la Milano - Meda (uno dei più noti incogniti del Nord Italia) e riimmettersi sulla A4 a Cormano, con ancora il caos di Zara / Sesto S.G. davanti. Le autostrade sono utili se interconnesse su entrambi i lati - vedi l'attuale "flop" della Bre-Be-Mi in attesa del collegamento con la TEM da una parte e l'A4 dall'altra.

:) non serve mica scendere a Cormano ne tantomeno passare per il caos di Zara / Sesto S.G. ...giusto da un filo di tempo (nel 1994) è stata innaugurata l'A52 :)

Comunque in linea di masisma concordo...i primi lotti di Pede per il 99% servono a noi brianzoli per sgravare il tratto lentate - cermenate - lomazzo della viabilità ordinaria al collasso, speriamo solo che la novedratese non imploda senza le opere acessorie
 
La Pedemontana fino a Lentate sul Seveso non ha senso, o quanto meno ne ha molto poco. E' un'infrastruttura necessaria alla Lombardia e a Milano in particolare, anche senza considerare la particolare situazione di MXP. Se qualcuno ha dubbi in proposito, basta prendere il tratto urbano della A4 in qualunque ora del giorno e in qualunque direzione.

penso esattamente all'opposto; pedemontana può benissimo fermarsi a Lentate !!!
 
:) non serve mica scendere a Cormano ne tantomeno passare per il caos di Zara / Sesto S.G. ...giusto da un filo di tempo (nel 1994) è stata innaugurata l'A52 :)

Comunque in linea di masisma concordo...i primi lotti di Pede per il 99% servono a noi brianzoli per sgravare il tratto lentate - cermenate - lomazzo della viabilità ordinaria al collasso, speriamo solo che la novedratese non imploda senza le opere acessorie
Hai ragione, scordavo l'A52, che per altro non è proprio priva di traffico di suo, con un paio di svincoli da codice penale (quello per Monza Parco venendo da est, ad esempio); e comunque resta il nodo della Milano - Meda.
 
Posso chiederti le ragioni di questa tua opinione?

ragioni di diverso tipo ;
il tratto C è operativamente un vietnam; praticamente sulla tratta più trafficata verso milano esattamente tra milano meda e viale zara vai a realizzare una roba di questo tipo:
http://www.pedemontana.com/impatti_e_compensazioni/l_area_di_servizio_di_desio.pdf

e il resto mancia!!

questo vuol dire paralizzare completamente il traffico, per capirlo basta pensare alle difficoltà create dalla realizzazione del sottopasso di monza( san fruttuoso); questo è una moltiplicazione delle difficoltà per ???!!

questo sta provocando il fatto che tutti i comuni interessati dal passaggio stanno cominciano a capire in che razza di guaio si sono messi e si stanno tirando indietro; siamo alle solite situazioni all'italiana, i sindaci precedenti, ingolositi dalle compensazioni, hanno firmato anche la carta igienica, senza pensare alle controindicazioni e hanno lasciato in mano ai sindaci subentranti la rogna!!!!!!



i benefici quali sarebbero??
 
ragioni di diverso tipo ;
il tratto C è operativamente un vietnam; praticamente sulla tratta più trafficata verso milano esattamente tra milano meda e viale zara vai a realizzare una roba di questo tipo:
http://www.pedemontana.com/impatti_e_compensazioni/l_area_di_servizio_di_desio.pdf

e il resto mancia!!

questo vuol dire paralizzare completamente il traffico, per capirlo basta pensare alle difficoltà create dalla realizzazione del sottopasso di monza( san fruttuoso); questo è una moltiplicazione delle difficoltà per ???!!

questo sta provocando il fatto che tutti i comuni interessati dal passaggio stanno cominciano a capire in che razza di guaio si sono messi e si stanno tirando indietro; siamo alle solite situazioni all'italiana, i sindaci precedenti, ingolositi dalle compensazioni, hanno firmato anche la carta igienica, senza pensare alle controindicazioni e hanno lasciato in mano ai sindaci subentranti la rogna!!!!!!



i benefici quali sarebbero??
Partiamo dal fondo. Oggi la Monza / Saronno è una specie di calvario, anche nel primo tratto (il secondo sarebbe coperto dalla tratta B1). Lo stesso dicasi per l'ingresso a Milano e l'attraversamento via A4 da nord ovest a est. Ad ogni ora del giorno la coda è sostanzialmente ferma dalla barriera di Ghisolfa almeno fino a Cormano, con costi economici e di inquinamento enormi. Solo questo fatto giustificherebbe la creazione di un by-pass verso nord.
Inoltre il paragone che citi (e che ho vissuto in prima persona, visto che 5 anni fa per ragioni personali andavo a Monza da Milano tutti i giorni) non regge, perché in quel caso si è fatta un'opera particolarmente complessa, interrando di fatto il tracciato di una strada di grande comunicazione senza chiuderla, mentre nel caso della Pedemontana si opera trasversalmente, tagliano perpendicolarmente la viabilità esistente, cosa fattibile con disagi minimi (basta guardare lo scarsissimo impatto dei lavori della tratta attuale a Lomazzo o a Busto Arsizio).
 
Partiamo dal fondo. Oggi la Monza / Saronno è una specie di calvario, anche nel primo tratto (il secondo sarebbe coperto dalla tratta B1). Lo stesso dicasi per l'ingresso a Milano e l'attraversamento via A4 da nord ovest a est. Ad ogni ora del giorno la coda è sostanzialmente ferma dalla barriera di Ghisolfa almeno fino a Cormano, con costi economici e di inquinamento enormi. Solo questo fatto giustificherebbe la creazione di un by-pass verso nord.
Inoltre il paragone che citi (e che ho vissuto in prima persona, visto che 5 anni fa per ragioni personali andavo a Monza da Milano tutti i giorni) non regge, perché in quel caso si è fatta un'opera particolarmente complessa, interrando di fatto il tracciato di una strada di grande comunicazione senza chiuderla, mentre nel caso della Pedemontana si opera trasversalmente, tagliano perpendicolarmente la viabilità esistente, cosa fattibile con disagi minimi (basta guardare lo scarsissimo impatto dei lavori della tratta attuale a Lomazzo o a Busto Arsizio).

oddio se uno pensa di girare con auto senza trovare traffico in un area che ha densità abitativa come questa , posso anche darti ragione.

che poi dici che per andare fino a monza( venendo da milano e fermandoti lì) non hai trovato problemi , ti posso dare ragione, il problema era attraversarla,arrivando dalla parte opposta, e per chi lo doveva fare sono stati problemi, quello si che è stato un calvario;

il fatto poi di mettere per traverso( ed è questo il vero problema , che interrompe le linee ditraffico nord \sud) un cantiere di quel tipo ( l'area di servizio poi è interrata, in barriera) vuol dire bloccare completamente il traffico : stiamo parlando di un area con circa 500k abitanti e con una densità di 2.000/3000 ab per km!!!!

tralascio di esporrre altri problemi"ambientali" che non so dirti se siano usati strumentalmente o meno!
 
Ultima modifica:
Decreto Slot Linate: ONLIT, uno sblocca Linate arbitrario che lede la concorrenza

(FERPRESS) – Milano, 26 SET – Quando si cambiano le regole bisogna interpellare tutti gli Enti e le compagnie aeree operanti sullo scalo evitando atti d’arbitrio come il decreto promesso dal Ministro Lupi e che sta ritardando la sua uscita di una settimana.
Così Dario Balotta, presidente ONLIT, in merito alla questione sull’aeroporto di Linate.

http://www.ferpress.it/?p=146396
 
"Con Expo finirà Malpensa"
Decreto Lupi senza scadenza: Lara Comi chiama il Varesotto alla mobilitazione


Malpensa - La carta scritta nero su bianco non è ancora possibile averla: tra qualche giorno, c’è chi dice lunedì 29 settembre e chi sommariamente parla di settimana prossima, sarà resa pubblica. Ma qualche telefonata giunta da Roma, presumibilmente più di un paio, sicuramente con le persone giuste nel posto giusto, è sufficiente per apprendere il contenuto del testo e lanciare seduta stante la chiamata alle armi dell’intero Varesotto.
Imponendosi il condizionale soltanto perché non ha in mano il decreto e soprattutto nella speranza che all’ultimo momento qualcosa cambi in meglio, scandisce dunque l’europarlamentare Lara Comi: «Sembrerebbe che Lupi abbia portato avanti la liberalizzazione degli slot a Linate sia per il periodo dell’Expo sia per quello successivo. In pratica a tempo indeterminato. Invece per Malpensa non avrebbe previsto nulla. Ebbene, noi come centrodestra e Forza Italia provinciali, siamo assolutamente pronti a scendere in piazza accanto a tutti i sindaci dei Comuni dell’area aeroportuale che avrebbero ripercussione negative, ai lavoratori e alla società civile per protestare».
Insomma, per mettere in atto quella rivolta del territorio contro un provvedimento che darebbe il colpo di grazia all’ex hub e al suo essenziale indotto. Lupi ovviamente è il ministro Maurizio Lupi.
Colui che da responsabile del dicastero Infrastrutture e Trasporti del governo Renzi da mesi si occupa del salvataggio della privata Cai-Alitalia favorendo l’ingresso dei ricchi arabi di Etihad. I quali, in cambio delle centinaia di milioni investiti nella derelitta compagnia dei capitani coraggiosi che agli italiani è già costata uno sproposito, chiedono appunto di avere base operativa a Fiumicino, campo libero al Forlanini e una destinazione quasi esclusivamente a voli cargo per Malpensa. Ed è proprio per sancire questa rivoluzione nel sistema aeroportuale milanese che sta per essere emanato un decreto in grado di annullare d’un botto il Bersani e il Bersani-bis. Certo, questo ormai era pressoché noto.
Quello che invece rimaneva avvolto in una sorta di mistero era la durata del dispositivo: Lupi ha sempre detto che sarebbe stato a termine, il periodo dell’esposizione universale milanese, ma da qualche tempo da lui non arrivano conferme in merito, mentre da settimane sono iniziate le palpitazioni a più livelli (pure in Sea) sulla possibilità che la provvisorietà si trasformi in stabilità. Adesso c’è l’allarme di Comi a far capire che il possibile sta diventando realtà. L’europarlamentare e coordinatrice provinciale di Forza Italia, sebbene tenga la linea appunto sul condizionale, ha informazioni di prima mano.
«Se tale scenario dovesse concretizzarsi, Malpensa andrebbe dritta verso il fallimento: non sarebbe più competitiva, chiuderebbe», incalza la berlusconiana, ribadendo la paura ultimamente espressa da voci diverse.
«Come FI, Lega Nord, Udc e FdI a Varese siamo pronti alla mobilitazione, ma anche a livello nazionale coinvolgeremo tutti. Lo abbiamo stabilito nell’incontro di giovedì 25 settembre. E vorrei aggiungere una cosa...».
Che cosa?
«Il Ncd, che è il partito di Lupi, in provincia di Varese ha fatto bene ad andare con il centrosinistra. Alla luce di quanto sta accadendo, sono contenta. Perché la sua è una politica che non valorizza ma ammazza il territorio. Noi non abbiamo niente in comune con il ministro Lupi che la scorsa primavera, durante la campagna elettorale delle Europee, è venuto a chiedere i voti a questo territorio e adesso agisce così».
Con un decreto finora tenuto nel totale riserbo. Anzi: appena qualcuno ipotizzava una soluzione del genere, arrivava immediata la smentita. Però da un paio di settimane non mancano i segnali. Il presidente di Sea, Pietro Modiano, dopo l’incontro con il ceo di Etihad, James Hogan, ha cominciato a dire di essere «preoccupato che Linate possa cannibalizzare Malpensa».
Poi il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, azionista di maggioranza del gestore aeroportuale, ha amplificato il timore firmando insieme con il presidente regionale Roberto Maroni un appello a Lupi affinché non si arrivasse a ciò.
Con il Pd, partito di maggioranza del governo Renzi e dell’amministrazione milanese, totalmente in silenzio sul tema. Quasi un distillato dell’amaro veleno per preparare al peggio. O no?
«Pare - conclude Comi - ma a questo punto, viste pure le dinamiche varesotte, credo che si dovranno chiarire nel centrosinistra: se candidare a sindaco di Milano, Pisapia o Lupi».
In qualsiasi caso, il decreto porterà pure il nome del suo estensore, però la responsabilità è dell’intero Governo. Come dire, in particolare dei due partiti più grandi che lo formano: Pd e Ncd.

http://www.prealpina.it/notizie/gallarate-malpensa/2014/9/27/_con-expo-finira-malpensa_/3691142/55/




M4, la Giunta vara il piano cantieri e mette in guardia i costruttori
È un comunicato stringato, quello col quale la Giunta comunale annuncia di aver approvato il piano dei cantieri per la linea 4 della metropolitana. Poco più di tre righe. Sufficienti, però, a rappresentare la complessità della quesione. Un compendio del dibattito interno all’esecutivo e delle incognite legate agli adempimenti dei privati, ovvero: costruttori e banche finanziatrici

di Giambattista Anastasio


Milano, 27 settembre 2014 - È un comunicato stringato, quello col quale la Giunta comunale annuncia di aver approvato il piano dei cantieri per la linea 4 della metropolitana. Poco più di tre righe. Sufficienti, però, a rappresentare la complessità della quesione. Un compendio del dibattito interno all’esecutivo e delle incognite legate agli adempimenti dei privati, ovvero: costruttori e banche finanziatrici. Prima di addentrarsi nella questione, è meglio ricordare in che consista il piano avallato ieri. In sintesi, i lavori per la realizzazione della nuova linea che dovrà unire l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo proseguiranno anche nel 2015, anche nei mesi dell’Expo. Non ovunque, però. A causa della coincidenza col grande evento, saranno aperti solo i cantieri collocati al di fuori della Cerchia dei Bastioni. Non c’è ancora un vero e proprio cronoprogramma. Ma ci sono le linee guida dell’intervento: nei primi nove mesi del 2015, si provvederà agli scavi in superficie, quelli utili alla costruzione delle stazioni, mentre negli ultimi mesi del 2015 si attiveranno le talpe da San Cristoforo. Quelle già attive a Linate sono nei tempi: già coperta oltre la metà dei 3200 metri che separano l’aeroporto dalla stazione ferroviaria di Forlanini. La linea non potrà essere inaugurata prima del 2021-2022, possibile solo l’inaugurazione di una prima tratta nel 2018. «La delibera – si legge nella nota del Comune – stabilisce di proseguire nella verifica di fattibilità del percorso per la realizzazione della linea 4 della metropolitana». Fin qui tutto ok.

Perchè il piano possa, però, diventare operativo è necessario che il «Consorzio M4», composto dal Comune e dai costruttori, sigli l’accordo sui fondi privati con le banche finanziatrici. Un accordo da circa 500mila euro, da sottoscrivere entro il 31 dicembre 2014, pena la perdita dei 172 milioni stanziati dallo Stato per coprire i costi extra generati dalla ritardata apertura dei cantieri. Il punto è che il Consorzio non è ancora stato costituito e che i costruttori, nell’ordine, hanno accettato malvolentieri la limitazione dei cantieri nel 2015 (pur prevista nel contratto bis firmato a giugno 2013), non hanno ancora trovato l’accordo col Comune sulle riserve economiche (la distanza pare sia intorno ai 15 milioni) e, infine, sono già inadempienti perché avrebbero dovuto siglare l’intesa con le banchà lo scorso giugno. Tutti dati di fatto che complicano la corsa al closing finanziario e che, uniti al costo della linea una volta in funzione (70 milioni all’anno), hanno indotto qualche assessore, su tutti Franco D’Alfonso, ad esprimere la propria perplessità sull’opportunità di proseguire col piano prima esposto. Da qui l’avviso ai costruttori formalizzato nella delibera, votata - quindi - all’unanimità: resta «ferma e impregiudicata la facoltà (del Comune ndr) di attivare la clausola risolutiva prevista nell’articolo 4 del contratto siglato a giugno 2013».


http://www.ilgiorno.it/milano/m4-1.248024
 
Stato
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