Cambio al vertice di Meridiana Fly
Cambio al vertice di Meridiana Fly
Gianni Rossi lascia la guida della societa controllata dall'Aga Khan in vista dell'assemblea di fine mese
In una lettera a consiglio d'amministrazione il ceo spiega l'uscita a sorpresa
MILANO
Gianni Rossi «divorzia» dall' Aga Khan. Secondo quanto appreso dal Sole 24 Ore, l'amministratore delegato lascerà la guida della compagnia aerea Meridiana Fly di proprietà del principe ismaelita. Il passo indietro arriva, a sorpresa, dopo un lungo periodo sul ponte di comando del gruppo aereo, culminato proprio con la fusione Eurofly e Meridiana. Rossi, di sua iniziativa, ha pronte le dimissioni e la forma della separazione sarebbe molto limpida: semplicemente Rossi non si candiderà alla lista del consiglio di amministrazione che dovrà essere eletto a fine mese.
Non sarà dunque il manager dell'industria aerea il futuro ad della neonata compagnia aerea che si propone come I'unico vero concorrente di Alitalia nel nostro paese. II passo è stato deciso dallo stesso Rossi: il manager, secondo quanta riferiscono persone a lui vicine, starebbe preparando una lettera, indirizzata al consiglio di amministrazione, e i cui contenuti suonerebbero come un fine mandato.
In vista dell'assemblea del 30 aprile, l' attuale ad considererebbe sostanzialmente giunto a termine il suo incarico e perciò si riterrebbe indisponibile a essere incluso nella lista degli amministratori che I'azionista di maggioranza Aga Khan presenterà a1 mercato.
Rossi, accreditato come uno dei manager più capaci sul mercato Italiano nel settore del trasporto aereo, in questi anni e stato il regista di tutta la strategia del gruppo e il braccio destro operativo del magnate arabo che ha fondato Meridiana (prima col nome AliSarda) negli anni60 per lanciare il progetto turistico della Costa Smeralda.
Negli ultimi anni Rossi ha plasmato I'azienda: fin dal primo affondo su Eurofly, quando Meridiana ha rilevato una quota della compagnia aerea dalla vecchia Banca Profilo, il manager ha tenuto in mana le redini dei due vettori, portandoli alla fusione (un gruppo da 700 milioni di ricavi), tra non pochi ostacoli. Nella lettera Rossi avrebbe anche ricordato gli attacchi subiti per le posizioni, spesso intransigenti e impopolari, assunte nelle trattative per la revisione dei contratti di lavoro (i sindacati sono scesi sul piede di guerra più volte).
II matrimonio Meridiana-Eurotly era un'operazione che il mercato si attendeva da tempo e ha un suo valore industriale: mettere insieme due compagnie, una quotata e una no; una più focalizzata sui voli charter e leisure e una con voli di linea. E in più l'unica compagnia aerea quotata in Borsa (dopo il delisting della vecchia Alitalia, fallita).
II cammino, però è ancora tutto in salita: per Meridiana, tra le poche compagnie aeree ad avere conti in utile pre-crisi, I'aggregazione con Eurofly ha coinciso con lo scoppio della bolla finanziaria prima e della recessione poi (l'anno scorso sono scomparse oltre 50 compagnie aeree in tutto il mondo e tutta l'industria, dati lata, hanno bruciato oltre 10 miliardi di dollari di perdite).
La nuova compagnia, in base al bilancio di esercizio della capogruppo, è in perdita per 34 milioni e il passivo e quasi raddoppiato rispetto al rosso del 2008 (18 milioni).
Negli ultimi anni il mercato si è andato polarizzando, rna la natura ibrida di Meridiana Fly, nè grande colosso nè compagnia low cost, nella visione strategica di Rossi, potrebbe essere un jolly: ora pero spetterà ad altri raccogliere il testimone.
Fonte: Il Sole 24 Ore