E UNO ....!!!
Meridiana fly, per ora decolla la rabbiaVerso il blocco degli hangar: no al contratto da metalmeccanici
Venerdì 26 febbraio 2010
Rivolta nelle officine di Olbia e Milano, nel giorno della fusione, dal notaio, tra Meridiana e Eurofly. «No al contratto da metalmeccanici».
OLBIA Oggi comincia la guerra fredda dei meccanici, lunedì parte il blocco delle officine e degli hangar. Nel corso della settimana anche la voce (o l'urlo) dei piloti, degli assistenti di volo e del personale di terra si aggiungerà al coro delle proteste. La fusione tra Meridiana ed Eurofly, messa nero su bianco proprio ieri in uno studio notarile di Milano, scatena la rivolta degli oltre mille dipendenti delle due compagnie che dal primo marzo non esisteranno più. Gli aerei voleranno col simbolo di Meridiana fly e per i dipendenti arrivano nuovi contratti. I sindacati contestano tutta l'operazione, anzi la trattativa con la società è andata malissimo: il confronto è rimasto a metà ed è iniziata la rivolta. Per i sardi la prossima settimana si prevedono molti disagi. Oggi intanto c'è il rischio di gravi ritardi, perché gli addetti alle manutenzioni garantiranno a malapena i servizi essenziali.
LA RIVOLTA La decisione di far partire la lotta è arrivata nel corso di un'assemblea a dir poco infuocata. La sala mensa della compagnia aerea, ieri pomeriggio, era affollata più dell'ora di pranzo: i duecento operai del settore manutenzione dell'ormai defunta Meridiana c'erano quasi tutti. Collegati per telefono anche i colleghi che lavorano nelle officine di Eurofly di Milano. Con la nascita della nuova compagnia diventeranno tutti dipendenti di una nuova società: la Meridiana Maintenance. «I lavoratori fino a oggi hanno beneficiato di un contratto aziendale e tra qualche giorno si ritroveranno lo stipendio dei metalmeccanici», spiega Franco Monaco, segretario della Filt-Cgil della Gallura. «In questo modo si perdono tutti i benefici economici e contrattuali che sono stati acquisiti nel corso di tanti anni di lavoro. Per questo abbiamo cercato di avviare una trattativa con i vertici della società, ma il confronto è finito per diventare uno scontro durissimo. I dirigenti non ne vogliono sentire, pensano che abbasseremo la guardia». Le procedure di fusione delle due compagnie vanno avanti e gli aerei di Meridiana fly prenderanno il volo lunedì. «Noi non possiamo accettare che i contratti vengano stravolti e che i dipendenti si ritrovino con lo stipendio dimezzato», grida Alfideo Farina della Uil, «Quello che si sta attuando è un progetto schizofrenico, dobbiamo lottare fino a quando non saranno rivalutate le decisioni prese finora».
LA PROTESTA Dall'alba di oggi i meccanici occuperanno i cancelli dell'aeroporto Costa Smeralda e isseranno le bandiere dei sindacati davanti agli uffici della compagnia aerea dell'Aga Khan. Gli hangar di Olbia e Malpensa rimarranno vuoti per tutta la giornata e in servizio ci saranno solo gli operai incaricati di far partire gli aerei. «Non vogliamo provocare disagi ai viaggiatori e non ostacoleremo le operazioni di partenza e atterraggio degli aerei», spiega Mirko Varchetta. «Da oggi in poi attueremo un'azione di protesta che darà molto fastidio all'azienda: rispetteremo alla lettera tutti i contratti, non svolgeremo mansioni che non ci competono e bloccheremo tutte le operazioni che non sono previste». Il rischio di ritardo per chi deve viaggiare è concreto. E dalla prossima settimana non è da escludere che gli aeroporti sardi vengano paralizzati dall'agitazione di tutti i dipendenti di Meridiana fly. Per il 23 marzo è già stata proclamata una giornata di sciopero, ma è possibile che nel frattempo altre proteste blocchino gli scali. «Lunedì contiamo di convocare l'assemblea plenaria di tutti i lavoratori, se l'azienda non ci concede il permesso sindacale la lotta sarà durissima», aggiunge Lorenzo Manca della Filt. «Gli scioperi partiranno a raffica».
NICOLA PINNA