secondo l'ex sindaco di Milano la rivalità in sostanza non è LIN vs MXP ma MXP vs FCO
Albertini: "L'offerta di Etihad su Alitalia è una sconfitta che viene da lontano"
GABRIELE Albertini sindaco di Milano dal 1997 al 2006 oggi senatore dell'Ncd, che cosa pensa degli effetti su Linate e Malpensa dell'offerta di Etihad su Alitalia?
"Allo stato attuale, tenuto conto della situazione italiana, che Etihad agisce nel Sud Est e che nessun governo ha mai risolto il conflitto interno tra Fiumicino e Malpensa, ha ragione, non poteva fare diversamente".
Per Milano è una sconfitta?
"Per la città non direi, visto che Linate tornerà ad avere il traffico aereo precedente al decreto Bersani. Per la Lombardia e il resto del Nord, invece sì. Malpensa con l'aumento del transito delle merci potrà andare avanti qualche anno, ma ci saranno esuberi".
Con chi ce l'ha?
"Con tutti i governi di destra e di sinistra che per salvare la zavorra Alitalia con le sue clientele non hanno risolto il problema di fondo. Il dualismo tra Fiumicino e Malpensa. Da una parte per accontentare le clientele politiche romane e dall'altra per non scontentare il Nord di Bossi. Non esiste alcun paese al mondo che si permette di avere due hub. Alla fine le cose sono andate come dovevano andare. Alitalia ha rinunciato ad avere la base di armamento a Malpensa e ha vinto Fiumicino".
Il decreto Bersani diceva ben altro.
"Che Linate doveva diventare solo un city airport. Da sindaco, in realtà, avevo proposto all'allora premier Romano Prodi in occasione dell'inaugurazione di Malpensa di farne l'unico hub nazionale, ridimensionando Fiumicino. Lui si infuriò e mi disse che era una proposta indecente. Speriamo che Renzi rompa questa corporazione".
Fu, però, la cordata voluta da Berlusconi che decise di sacrificare Malpensa.
"Sono imprenditori, non fanno mica beneficenza. Hanno salvato Alitalia e hanno fatto un loro business".
Nelle scorse settimane Roberto Maroni ha dichiarato che la Lombardia prenderà il sacrificio di Malpensa come una dichiarazione di guerra.
"La Lega dichiarò guerra quando l'asse Bossi-Tremonti si mise di traverso alla privatizzazione di Sea. Un'operazione che era nata già tra molte difficoltà. A quell'epoca ben tre acquirenti erano disposti a offrire come base d'asta ben 600 milioni di euro per acquistare il 33 per cento di Sea. Quanto l'intero fatturato di oggi. Quando stavamo per emettere il bando Umberto Bossi e Giulio Tremonti fecero un decreto che abbassava di venti milioni i ricavi di Sea e gli acquirenti scapparono".
Non
è un danno sacrificare Malpensa a pochi mesi da Expo?
"Chi verrà a visitare Expo troverà più comodo servirsi di Linate. Lo facevo quasi sempre anch'io per andare a Bruxelles da parlamentare europeo
http://milano.repubblica.it/cronaca..._una_sconfitta_che_viene_da_lontano-87941668/