- la pedemontana non mi sembra rallentata, i cantieri partiranno come previsto alla fine dell'anno prossimo per le due tratte di estremità
Mauri, Pd: c’è il rischio che rallenti il progetto. Marcora, Udc: basta con lo spoils system
Azzerati i vertici della Pedemontana
Il cda è decaduto dopo le dimissioni dei consiglieri. Convocata l’assemblea dei soci
MILANO - Terremoto al vertice della società Pedemontana. In seguito alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri di amministrazione, l’intero cda è decaduto e il presidente uscente Fabio Terragni ha già convocato l’assemblea dei soci che il 19 ottobre nominerà quello nuovo. Ad andarsene sono stati i due consiglieri indicati dal socio Banca Intesa (Maurizio Pagani e Ferruccio Rocco) e quelli scelti dalla società Serravalle, che è proprietaria di Pedemontana al 68 per cento (Leonardo Carioni e Luca Urzì).
Una manovra che pare studiata per garantire alla nuova amministrazione provinciale, guidata dal centrodestra e proprietaria di Serravalle, propri rappresentanti nella società. «Mi auguro che questa scelta — commenta il capogruppo del Pd in Provincia, Matteo Mauri — non rallenti un progetto che è già in una fase così avanzata». Già. Perché in questi due anni e mezzo di lavoro della presidenza Terragni (nominato nel marzo 2007, diventato anche amministratore delegato dal giugno dello stesso anno), il progetto di Pedemontana ha preso forma, è stato concordato il tracciato definitivo, è stato presentato il progetto dopo le verifiche con tutte le istituzioni coinvolte, si sono organizzate un migliaio di assemblee nei 78 comuni che saranno attraversati dalla infrastruttura. E in questo mese è atteso il via libera dal Cipe per il piano economico-finanziario.
L’obiettivo, come noto, è di creare un sistema viabilistico di 157 chilometri: 87 km di autostrada vera e propria (67 km asse principale) e tangenziali di Como e Varese (20 km), altri 70 km di viabilità locale (21 tra opere connesse e viabilità locali). Un progetto molto atteso da milioni di automobilisti che ogni anno fanno code su queste strade: stando alle stime della società, la Pedemontana farà risparmiare 45 milioni di ore all’anno, con un valore economico del tempo guadagnato pari a 700 milioni di euro. Dopo continui stop and go, negli ultimissimi anni si è arrivati ad una stretta e ancora di recente è stata confermata l’apertura della infrastruttura, che costerà 4 miliardi di euro, entro il 2015. «Speriamo — incalza il consigliere dell’Udc, Enrico Marcora — che i nuovi nominati rispecchino la società civile e abbiano le capacità tecniche. Mi auguro anche non ci siano doppi incarichi a spese del contribuente e non sia solo una bassa manovra di spoils system». Il tema non è nuovo: polemiche erano sorte anche in agosto quando, a poche settimane dall’insediamento, il nuovo presidente Guido Podestà, succeduto a Filippo Penati, aveva firmato 65 revoche di altrettante nomine di rappresentanti provinciali in enti, società, aziende e consorzi.
Elisabetta Soglio
02 ottobre 2009
CdS