La Regione: slot di Linate subito all'asta
Cattaneo: «Aumentare i voli. Solo così biglietti meno cari». Ma Valducci: le decisioni spettano alla Ue
MILANO - Dopo il chiarimento di settimana scorsa su Malpensa («L’hub di Alitalia è Fiumicino») ora l’attenzione si sposta su Linate. E, in particolare, sul grado di concorrenza al Forlanini. Che poi vuol dire il costo dei biglietti. Ieri i presidenti di Alitalia e Sea, Roberto Colaninno e Giuseppe Bonomi, hanno partecipato insieme a un pranzo organizzato dalla Camera di Commercio americana. Con loro anche Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera (Pdl), e l’assessore lombardo alla Mobilità, Raffaele Cattaneo. «Gli slot (in sostanza gli orari in cui si può partire o atterrare sull’aeroporto) devono essere messi all’asta», ha chiesto Cattaneo. «Non è giusto che i milanesi debbano pagare il Forlanini-Fiumicino 350 euro quando potrebbero bastarne 99», ha continuato l’assessore.
Le tratte su cui Alitalia opera in sostanziale monopolio a Linate sono diverse. La Milano-Roma, certo. Ma il discorso è lo stesso anche quando si parla di Brindisi, Bari, Reggio Calabria e Lamezia. Il presidente della commissione Trasporti gela però la regione. «Le regole per l’assegnazione degli slot sono definite dalla Commissione Europea, il governo non può fare nulla», taglia corto Valducci. Ci sarebbe, però, anche un’altra strada. «Oggi su Linate c’è un limite di 18 movimenti per ora. Chiediamo che venga alzato. In questo modo sarebbe possibile l’ingresso di nuove compagnie sullo scalo», rilancia Cattaneo. Il limite dei 18 movimenti ora venne introdotto nel 2000 per fare in modo che Linate non cannibalizzasse Malpensa. «Se i movimenti fossero portati da 18 a 24 l’ora il problema non sussisterebbe comunque — spiega il presidente del Certet Bocconi, Oliviero Baccelli —. Per non creare problemi a Malpensa basterebbe nello stesso tempo ridurre il numero di destinazione dalle trenta attuali a una decina».
Sempre in materia di concorrenza, Osvaldo Gammino, rappresentante delle compagnie aeree straniere a Linate, segnala che «ci sono stati vettori, tra cui Alitalia, che nella scorsa stagione non hanno volato tutti slot». Il problema di un’eventuale riassegnazione però non si pone. L’Unione europea ha congelato la situazione degli slot per evitare che la crisi economica impatti sugli equilibri del settore. Intanto sulla questione aeroporti si è pronunciato ieri anche il candidato alle provinciali del Pdl, Guido Podestà: «Qualunque logica monopolistica o di chiusura degli slot è assolutamente impensabile».
Rita Querzé
19 maggio 2009
CdS