Riggio (Enac): Linate e Malpensa non possono coesistere
mercoledì 11 marzo 2009
«Non c'è Paese al mondo in cui si sia fatto un nuovo grande aeroporto e si sia mantenuto quello che c'era». Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, parlando del sistema aeroportuale italiano è così indirettamente tornato sul rapporto tra i due aeroporti lombardi di Linate e Malpensa, nodo al centro del confronto con la nuova Alitalia.
Linate «doveva essere chiuso come previsto dal decreto Burlando, ma non lo vogliono chiudere - dice Riggio, a margine di una audizione alla Camera - e così avremo due aeroporti in concorrenza, entrambi fallimentari».
Una posizione in sintonia con il piano Alitalia che giudica insostenibile una duplicazione su due aeroporti del traffico sull'area di Milano, e sta valutando un maggiore impegno su Malpensa solo a condizione di concentrare sulla navetta Roma-Milano i voli su Linate.
«Linate non ha margini di sviluppo», dice Riggio: «Arrivano richieste da tutte le parti che non possono essere soddisfatte». Mentre Malpensa «ha una capacità di 70 movimenti l'ora, e lavora a circa 50, per il resto è tutto vuoto anche se abbiamo accolto tutte le richieste» di spazio arrivate dalle compagnie. «Evidentemente c'è un motivo - aggiunge il presidente dell'Enac - ma non è un problema di mia competenza, sarebbe interessante chiedere il perché alle compagnie».
Quanto ai progetti di Lufthansa su Malpensa, per il presidente dell'Enac non appaiono decisivi, perché riguardano voli «punto a punto», mentre «il problema di Malpensa è quello delle rotte intercontinentali».
«È necessario vedere come far funzionare Malpensa. E se per farlo bisogna limitare Linate - aggiunge Riggio - io non mi straccerei le vesti».
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