Thread ITA Airways dal 1 dicembre


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Godetevi lo spettacolo dell'audizione, per noi italiani un buon vino rosso nel mentre: parte Rampelli con "...uno stipendio di un dipendente vale quanto un suo pernottamento al St.Regis, il che e' immorale...". E via col resto...


Conti già in picchiata, scazzo interno già consumato tra presidente e AD, nessun partner seriamente in vista, ecc.

Ma quanto potranno mai durare?

Solo che questa volta, avendo già rimosso il tabù nazional popolare della scomparsa del brand AZ, rischiano davvero di chiudere i battenti per sempre.
 
Sempre in tema di audizione odierna, l'ennesimo pianto finale sugli incentivi alle LCC's (!) dimostra ancora una volta la siderale distanza con la realta'
non mi sembrava un pianto e se lo sembrava aveva i numeri in regola. Le Regioni hanno foraggiato le low cost che improvvisamente risultano salvifiche organizzazioni salvo poi cancellare la tratta non appena smetti di sovvenzionarle. Le Low Cost non sono il male assoluto oramai è chiaro e la ex/fu compagnia di bandiera non ha saputo rispondere in maniera un minimo incisiva al fenomeno con costi di esercizio planetari ma lo sappiamo tutti quello che è succeso. A noi che siamo un popolo che vuole l'aeroporto sotto casa, ma proprio sotto casa, le LC le abbiamo invitate a nozze ...con i soldi nostri..
 
non mi sembrava un pianto e se lo sembrava aveva i numeri in regola. Le Regioni hanno foraggiato le low cost che improvvisamente risultano salvifiche organizzazioni salvo poi cancellare la tratta non appena smetti di sovvenzionarle. Le Low Cost non sono il male assoluto oramai è chiaro e la ex/fu compagnia di bandiera non ha saputo rispondere in maniera un minimo incisiva al fenomeno con costi di esercizio planetari ma lo sappiamo tutti quello che è succeso. A noi che siamo un popolo che vuole l'aeroporto sotto casa, ma proprio sotto casa, le LC le abbiamo invitate a nozze ...con i soldi nostri..

Anche la ex/fu compagnia di bandiera ha fatto cio' che dici, pero'...
 
Dopo aver ascoltato interamente l'audizione di ieri sono ancora più convinto che il presidente esecutivo non sia adatto a lavorare nel mondo Aviation al di là del suo modo di fare, della leadership che non ha e delle competenze specifiche che non ha - ovviamente sono tutte cose importantissime. Visto che ha avuto la fortuna di essere nominato presidente esecutivo di una compagnia aerea - senza meriti specifici - dovrebbe avere almeno l'umiltà di mettersi a studiare il settore Aviation, di informarsi sulla materia, conoscere le cose basilari, etc - invece nulla di tutto ciò - forse si sente di un altro pianeta rispetto agli altri ma comunque questo non lo giustifica, direi che è un pò arrogante della serie so tutto io.

Faccio giusto tre esempi:

  • Incentivi alle compagnie aeree: non sa proprio di cosa parla o se lo sa non dice le cose come stanno. I criteri d'incentivazione degli aeroporti verso le compagnie aeree sono normati da una direttiva europea che è stata recepita anche dall'Italia, a riguardo ci sono delle linee guida sia europee che italiane molto chiare. Per semplificare... ogni aeroporto redige una commercial policy valida per tutte le compagnie aeree - in base alla propria strategia ed ai propri obiettivi - trasparente e non discriminatoria ed in linea con le normative europee che prevedono il superamento del MEOP test - gli aeroporti pubblici che non superano il MEOP test devono redigere un bando di gara. Mi sembra superfluo dire che oggi nessun aeroporto ormai offre airport incentives se non si supera il MEOP test. Altra cosa sono i fondi di co-marketing erogati dagli enti territoriali ma in questo caso c'è bisogno del bando pubblico perché è impossibile dimostrare il ROI. C'è poi anche altra formula - a mia conoscenza applicata in due casi in Italia - dove i soldi pubblici sono trasferiti agli aeroporti per aumentare/sviluppare i collegamenti aerei, i fondi sono normati da leggi regionali ma in questo caso ci deve essere un bando di gara oppure il superamento del MEOP test, ovviamente tutto fatto in linea con la commercial policy dell'aeroporto ed in linea con la strategia di promozione turistica delle regione X. Mi sembra che ITA in questa partita voglia essere sia l'arbitro che il giocatore e questo non è possibile. Si focalizzano sugli incentivi per mancanza di argomenti quando si dovrebbero concentrare su altri temi che porterebbero molti più vantaggi per loro ma ad oggi non ho sentito nulla a riguardo.
  • Il presidente esecutivo - sia nel corso della sua apparizione a Quarta Reppublica che ieri in Commissione Trasporti - cita dati non corretti affermando che l'Italia è il secondo paese europeo in termini di passeggeri dopo la Francia, dato non veritiero in quanto l'Italia è quarta dopa Spagna, Germania e Francia (Dati Eurostat 2019 e 2020 ma potremmo andare anche più indietro nel 2017 e 2018), se considerassimo UK il nostro belpaese sarebbe addirittura quinto. Indubbiamente superficialità ed approssimazione ma mi chiedo anche come mai nessuno della sua prima linea o il CEO non lo abbiano informato, forse perché non lo sanno neanche loro o perché è stato uno di loro a dargli quel dato.
  • Hedging: dalle sue parole traspare - forse si è espresso male o è confuso - che non conosce come funziona hedging, per quanto concordo che è uno strumento molto pericoloso e rischioso che deve essere gestito con la massima attenzione ma che ovviamente deve essere utilizzato con una hedging strategy basata su diversi parametri.

Onestamente avevo molto aspettative sul presidente esecutivo e forse per queste sono ancora più deluso, non so forse questo impatta anche sul mio giudizio... il fatto che veniva dalla scuola Marchionne era per me come una forma di garanzia ma mi devo ricredere completamente anche perché da un pò di tempo sono critico nei suoi confronti.Inizio a pensare che non sia un caso che non sia stato scelto come sostituto del genio e mi sa che più altro viveva nell'ombra di Marchionne.
La maggior parte dell'esperienza professionale del presidente esecutivo è nel gruppo FIAT che è sempre stato gestito quasi sempre in maniera gerarchica - forse questa cosa spiega quello che sta succedendo in ITA.
Mi sembra chiaro che il presidente esecutivo era un manager da piazzare dalla politica - finché non gli trovano altro posto rimarrà in ITA, vedo molto più a rischio il CEO.
Molto probabilmente è un ottimo manager per il mondo automotive o per altra industria ma sicuramente non è portato per l'industria aerea - in ogni caso aspettiamo i risultati operativi del 2022 ma i suoi meriti/demeriti futuri non possono essere sicuramente controbilanciati dal fatto che si riesca a trovare o meno un partner industriale. Il mio personale giudizio sulle capacità del presidente esecutivo nel settore aereo sarà basato soltanto sui risultati economici della sua gestione.

Due parole anche sul CEO, quando ha spiegato (mal spiegato) come funziona il revenue management/sistema tariffario e quando si mostrava orgoglioso che ITA avrà 25 uffici in giro per il mondo - anche quando era in Alitalia disse che avere 30 o 40 uffici (non ricordo esattamente il numero) nel mondo era un punto di forza - mi è venuta in mente una battuta di Checco Zalone.
Parliamoci molto chiaramente...il CEO non avrebbe avuto altra occasione in aziende come IAG dopo i pessimi risultati in Alitalia aprendo e chiudendo rotte lungo raggio dopo pochi mesi, non ci scordiamo che è stato CCO di Alitalia ed il numero uno nell'era Gubitosi,delle volte mi dimentico che vivo in Italia :)

L'unica attenuante che concedo ai due è l'audience, nessun top manager avrebbe accettato quello o meglio in quella forma, un conto è fare lobbying ed avere ottimi rapporti istituzionali altra cosa è riportare a loro.

Aspettiamo i risultati del 2022 ma sono poco fiducioso.
 
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non mi sembrava un pianto e se lo sembrava aveva i numeri in regola. Le Regioni hanno foraggiato le low cost che improvvisamente risultano salvifiche organizzazioni salvo poi cancellare la tratta non appena smetti di sovvenzionarle. Le Low Cost non sono il male assoluto oramai è chiaro e la ex/fu compagnia di bandiera non ha saputo rispondere in maniera un minimo incisiva al fenomeno con costi di esercizio planetari ma lo sappiamo tutti quello che è succeso. A noi che siamo un popolo che vuole l'aeroporto sotto casa, ma proprio sotto casa, le LC le abbiamo invitate a nozze ...con i soldi nostri..
Con tutto il rispetto ma tu sei ovviamente preparato e conosci come funziona il tutto o parli giusto per parlare supportato dall’affermazione del presidente esecutivo circa i 390 milioni del 2019 ?
 
Dopo aver ascoltato interamente l'audizione di ieri sono ancora più convinto che il presidente esecutivo non sia adatto a lavorare nel mondo Aviation al di là del suo modo di fare, della leadership che non ha e delle competenze specifiche che non ha - ovviamente sono tutte cose importantissime. Visto che ha avuto la fortuna di essere nominato presidente esecutivo di una compagnia aerea - senza meriti specifici - dovrebbe avere almeno l'umiltà di mettersi a studiare il settore Aviation, di informarsi sulla materia, conoscere le cose basilari, etc - invece nulla di tutto ciò - forse si sente di un altro pianeta rispetto agli altri ma comunque questo non lo giustifica, direi che è un pò arrogante della serie so tutto io.

Faccio giusto tre esempi:

  • Incentivi alle compagnie aeree: non sa proprio di cosa parla o se lo sa non dice le cose come stanno. I criteri d'incentivazione degli aeroporti verso le compagnie aeree sono normati da una direttiva europea che è stata recepita anche dall'Italia, a riguardo ci sono delle linee guida sia europee che italiane molto chiare. Per semplificare... ogni aeroporto redige una commercial policy valida per tutte le compagnie aeree - in base alla propria strategia ed ai propri obiettivi - trasparente e non discriminatoria ed in linea con le normative europee che prevedono il superamento del MEOP test - gli aeroporti pubblici che non superano il MEOP test devono redigere un bando di gara. Mi sembra superfluo dire che oggi nessun aeroporto ormai offre airport incentives se non si supera il MEOP test. Altra cosa sono i fondi di co-marketing erogati dagli enti territoriali ma in questo caso c'è bisogno del bando pubblico perché è impossibile dimostrare il ROI. C'è poi anche altra formula - a mia conoscenza applicata in due casi in Italia - dove i soldi pubblici sono trasferiti agli aeroporti per aumentare/sviluppare i collegamenti aerei, i fondi sono normati da leggi regionali ma in questo caso ci deve essere un bando di gara oppure il superamento del MEOP test, ovviamente tutto fatto in linea con la commercial policy dell'aeroporto ed in linea con la strategia di promozione turistica delle regione X. Mi sembra che ITA in questa partita voglia essere sia l'arbitro che il giocatore e questo non è possibile. Si focalizzano sugli incentivi per mancanza di argomenti quando si dovrebbero concentrare su altri temi che porterebbero molti più vantaggi per loro ma ad oggi non ho sentito nulla a riguardo.
  • Il presidente esecutivo - sia nel corso della sua apparizione a Quarta Reppublica che ieri in Commissione Trasporti - cita dati non corretti affermando che l'Italia è il secondo paese europeo in termini di passeggeri dopo la Francia, dato non veritiero in quanto l'Italia è quarta dopa Spagna, Germania e Francia (Dati Eurostat 2019 e 2020 ma potremmo andare anche più indietro nel 2017 e 2018), se considerassimo UK il nostro belpaese sarebbe addirittura quinto. Indubbiamente superficialità ed approssimazione ma mi chiedo anche come mai nessuno della sua prima linea o il CEO non lo abbiano informato, forse perché non lo sanno neanche loro o perché è stato uno di loro a dargli quel dato.
  • Hedging: dalle sue parole traspare - forse si è espresso male o è confuso - che non conosce come funziona hedging, per quanto concordo che è uno strumento molto pericoloso e rischioso che deve essere gestito con la massima attenzione ma che ovviamente deve essere utilizzato con una hedging strategy basata su diversi parametri.

Onestamente avevo molto aspettative sul presidente esecutivo e forse per queste sono ancora più deluso, non so forse questo impatta anche sul mio giudizio... il fatto che veniva dalla scuola Marchionne era per me come una forma di garanzia ma mi devo ricredere completamente anche perché da un pò di tempo sono critico nei suoi confronti.Inizio a pensare che non sia un caso che non sia stato scelto come sostituto del genio e mi sa che più altro viveva nell'ombra di Marchionne.
La maggior parte dell'esperienza professionale del presidente esecutivo è nel gruppo FIAT che è sempre stato gestito quasi sempre in maniera gerarchica - forse questa cosa spiega quello che sta succedendo in ITA.
Mi sembra chiaro che il presidente esecutivo era un manager da piazzare dalla politica - finché non gli trovano altro posto rimarrà in ITA, vedo molto più a rischio il CEO.
Molto probabilmente è un ottimo manager per il mondo automotive o per altra industria ma sicuramente non è portato per l'industria aerea - in ogni caso aspettiamo i risultati operativi del 2022 ma i suoi meriti/demeriti futuri non possono essere sicuramente controbilanciati dal fatto che si riesca a trovare o meno un partner industriale. Il mio personale giudizio sulle capacità del presidente esecutivo nel settore aereo sarà basato soltanto sui risultati economici della sua gestione.

Due parole anche sul CEO, quando ha spiegato (mal spiegato) come funziona il revenue management/sistema tariffario e quando si mostrava orgoglioso che ITA avrà 25 uffici in giro per il mondo - anche quando era in Alitalia disse che avere 30 o 40 uffici (non ricordo esattamente il numero) nel mondo era un punto di forza - mi è venuta in mente una battuta di Checco Zalone.
Parliamoci molto chiaramente...il CEO non avrebbe avuto altra occasione in aziende come IAG dopo i pessimi risultati in Alitalia aprendo e chiudendo rotte lungo raggio dopo pochi mesi, non ci scordiamo che è stato CCO di Alitalia ed il numero uno nell'era Gubitosi,delle volte mi dimentico che vivo in Italia :)

L'unica attenuante che concedo ai due è l'audience, nessun top manager avrebbe accettato quello o meglio in quella forma, un conto è fare lobbying ed avere ottimi rapporti istituzionali altra cosa è riportare a loro.

Aspettiamo i risultati del 2022 ma sono poco fiducioso.

…92’ minuti di applausi, quadro perfetto, un Caravaggio!


Era in EK con un ruolo ben diverso.

non solo, ma praticamente con l’intera collezione del Lego disponibile, senza limiti di pezzi e colori. Riesce facile avere successo .
 
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Reactions: romaneeconti
Dopo aver ascoltato l'audizione, mi sento di fare alcune considerazioni, in attesa della prossima puntata (30 gennaio?) in cui presenteranno il nuovo piano industriale.

-Personalmente penso che Altavilla voglia gestire ITA più come azienda che come poltronificio, ma alla commissione questa cosa non va giù infatti ci sono state più domande sul numero di persone assunte che sul piano industriale, approvato in passato dalla commissione ma di cui nessuno sembra aver mai letto niente, questo atteggiamento lo si può notare anche quando Altavilla parla di acquisizione, parola che ha generare abbastanza dissenso nella commissione.

-Sui vari contributi di marketing non mi esprimo anche perchè non mi è chiaro un passaggio, Altavilla dichiara che le LCC prendono in media 11€ di contributi per passeggero, quindi a rigor di logica se ITA avesse la stessa base di costo delle LCC dovrebbe far pagare il suo biglietto 11€ in più? se è cosi onestamente non vedo tutto questo problema se offri orari e frequenze migliori la domanda la riesci ad attrarre.

-Interessante è il passaggio in cui dichiara che si stiano cercando aerei full cargo da basare a Malpensa ma che non si trovano, se ci fosse la vera volontà di creare una divisone cargo si potrebbe pensare alla riconversione di alcuni 330 che popolano i piazzali.
A mio avviso questo è un progetto che potrebbe avere un suo significato infatti in Italia manca una compagnia di "bandiera" per il cargo, questo fa si che una buona parte del cargo viaggi via camion verso altri HUB Svizzera principalmente per poi essere effettivamente imbarcato su un aereo, intercettando questa domanda, creando una partnership con Trenitalia (stanno già dialogando a quanto pare) forse il progetto potrebbe funzionare e politicamente potrebbe essere accettabile usare Malpensa come hub cargo più che APT passeggeri, anche perchè Lazzerini mi è sembrato abbastanza chiaro che tolta la JFK Malpensa non vedrà mai altre rotte.

-per quanto riguarda i risultati a dir poco deludenti io aspetterei un attimo a commentarli visto il periodo infelice di partenza del progetto, considerata anche la mancanza di voli a lungo raggio ed una rimodulazione dell'operativo dovuta anche restrizioni di viaggio.

-analizzando il discorso del marchio onestamente mi sembra una virata netta rispetto a quello detto precedentemente, infatti fino alla scorsa audizione il marchio non doveva essere riesumato, a questo punto lo scenario più plausibile è che su FCO si torni ad usare Alitalia come marchio per tutto il lungo raggio ed ITA come feed e per il P2P europeo da Linate ed un domani in caso di partnership cederla ed integrarla nella piattaforma EUROWINGS o TRANSAVIA, sarebbe più semplice da accettare anche per i politici.

-su tutto il resto non mi esprimo onestamente fa già ridere il fatto che ancora i manager non abbiano firmato il contratto, poi ovviamente Altavilla si è bruciato l'appoggio della commissione visto il suo modo di fare abbastanza maleducato, poi reputo questo tipo di audizioni abbastanza inutili se ti vengono fatte domande per un ora e mezza e devi rispondere a tutto in mezz'ora approfondendo ogni singolo argomento.
 
Comunque non ci voleva un genio per sapere che se lanci un nuovo marchio devi spendere molto per farti conoscere da zero. Oltretutto ITA ha gli stessi problemi di Alitalia solo in chiave più piccola: non ha mercati di riferimento.

Bersani (colui che uccise il progetto Malpensa) disse una frase azzeccata su Alitalia già molti anni fa:
"Alitalia è troppo grande per essere piccola ma è troppo piccola per essere grande".
 
Dopo aver ascoltato interamente l'audizione di ieri sono ancora più convinto che il presidente esecutivo non sia adatto a lavorare nel mondo Aviation al di là del suo modo di fare, della leadership che non ha e delle competenze specifiche che non ha - ovviamente sono tutte cose importantissime. Visto che ha avuto la fortuna di essere nominato presidente esecutivo di una compagnia aerea - senza meriti specifici - dovrebbe avere almeno l'umiltà di mettersi a studiare il settore Aviation, di informarsi sulla materia, conoscere le cose basilari, etc - invece nulla di tutto ciò - forse si sente di un altro pianeta rispetto agli altri ma comunque questo non lo giustifica, direi che è un pò arrogante della serie so tutto io.

Non ho sentito questa audizione, ma il punto di cui sopra mi sembra molto comune in parecchi manager latini. In questi giorni mi sto scornando con entita' semi-pubbliche francesi e sembrano tanti Hautevilles, mi perdonino gli amanti della lingua di Dumas.

Onestamente avevo molto aspettative sul presidente esecutivo e forse per queste sono ancora più deluso, non so forse questo impatta anche sul mio giudizio... il fatto che veniva dalla scuola Marchionne era per me come una forma di garanzia ma mi devo ricredere completamente anche perché da un pò di tempo sono critico nei suoi confronti.Inizio a pensare che non sia un caso che non sia stato scelto come sostituto del genio e mi sa che più altro viveva nell'ombra di Marchionne.
La maggior parte dell'esperienza professionale del presidente esecutivo è nel gruppo FIAT che è sempre stato gestito quasi sempre in maniera gerarchica - forse questa cosa spiega quello che sta succedendo in ITA.
Mi sembra chiaro che il presidente esecutivo era un manager da piazzare dalla politica - finché non gli trovano altro posto rimarrà in ITA, vedo molto più a rischio il CEO.
Molto probabilmente è un ottimo manager per il mondo automotive o per altra industria ma sicuramente non è portato per l'industria aerea - in ogni caso aspettiamo i risultati operativi del 2022 ma i suoi meriti/demeriti futuri non possono essere sicuramente controbilanciati dal fatto che si riesca a trovare o meno un partner industriale. Il mio personale giudizio sulle capacità del presidente esecutivo nel settore aereo sarà basato soltanto sui risultati economici della sua gestione.

S'ha anche da vedere che cosa faceva sotto Maglionne. In IAG Willie aveva un paio di "attack dogs" che spediva a (quasi letteralmente) spezzare le ginocchia nelle varie OpCos. Perfetti in quel ruolo - non andiamo a sindacare se il ruolo serva o meno - ma tolti da quella missione non sapevan che pesci pigliare. Poi la divisione delle deleghe tra lui e il CEO mi sembra fatta apposta per far pollaio. Da profano mi sembrano destinati a pestarsi i piedi a vicenda...

Due parole anche sul CEO, quando ha spiegato (mal spiegato) come funziona il revenue management/sistema tariffario e quando si mostrava orgoglioso che ITA avrà 25 uffici in giro per il mondo - anche quando era in Alitalia disse che avere 30 o 40 uffici (non ricordo esattamente il numero) nel mondo era un punto di forza - mi è venuta in mente una battuta di Checco Zalone.
Parliamoci molto chiaramente...il CEO non avrebbe avuto altra occasione in aziende come IAG dopo i pessimi risultati in Alitalia aprendo e chiudendo rotte lungo raggio dopo pochi mesi, non ci scordiamo che è stato CCO di Alitalia ed il numero uno nell'era Gubitosi,delle volte mi dimentico che vivo in Italia :)

Il problema, IMHO, e' che di gente "capace" nel mondo commerciale ce n'e' ben poca. Intendo che sappian vendere, che sappiano usare al massimo tutti i canali di vendita, che sappiano fare strategia e "capire" da che parte bisogna investire... E quei pochi le compagnie aeree se li tengon ben stretti. Lazzerini, se non erro, prima di entrare in AZ era il country manager di EK. Immagino che conosca bene il mondo "tattico", ma avra' la capacita' di creare una strategia? Gia' solo il fatto che parli di uffici e non, chesso', di altri canali di vendita non mi fa ben sperare.

L'unica attenuante che concedo ai due è l'audience, nessun top manager avrebbe accettato quello o meglio in quella forma, un conto è fare lobbying ed avere ottimi rapporti istituzionali altra cosa è riportare a loro.

Ecco, sotto questo punto di vista dissento. Non so se le domande di questo giro siano state un pochetto meglio dei panegirici di 10 minuti dell'audizione precedente (al deputato del piddi' avrei tirato una scarpa, e a quello al suo fianco un'incudine), pero' dato che stanno gestendo miliardi di denaro pubblico io penso che Altavilla e Lazzerini dovrebbero essere sotto ispezione costante, cosi' come lo sono le compagnie listate in borsa. E quindi statistiche mensili di traffico, trimestrali puntuali - e fatte bene, con dati finanziari, RASK e CASK, non fuffa - e magari una volta l'anno un update su come stanno andando vs il piano industriale.
 
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Il problema, IMHO, e' che di gente "capace" nel mondo commerciale ce n'e' ben poca. Intendo che sappian vendere, che sappiano usare al massimo tutti i canali di vendita, che sappiano fare strategia e "capire" da che parte bisogna investire... E quei pochi le compagnie aeree se li tengon ben stretti. Lazzerini, se non erro, prima di entrare in AZ era il country manager di EK. Immagino che conosca bene il mondo "tattico", ma avra' la capacita' di creare una strategia? Gia' solo il fatto che parli di uffici e non, chesso', di altri canali di vendita non mi fa ben sperare.

Il ruolo di country manager di EK è abbastanza - permettimi il termine - istituzionale in quanto non ti sporchi le mani ed è quasi tutto gestito da HQ con sales managers e account managers (corporate e leisure) che portano avanti la strategia di head office quindi la conoscenza del mondo "tattico" o te la sei fatta prima o non ce l'hai, a riguardo basta guardare i CVs.

In ogni caso per il ruolo che doveva fare in EK era perfetto - penso sia perfetto come Corporate Affairs Director/Manager ma non ha le skills di CEO - ovviamente quelle skills ce l'hanno in pochissimi.

Ecco, sotto questo punto di vista dissento. Non so se le domande di questo giro siano state un pochetto meglio dei panegirici di 10 minuti dell'audizione precedente (al deputato del piddi' avrei tirato una scarpa, e a quello al suo fianco un'incudine), pero' dato che stanno gestendo miliardi di denaro pubblico io penso che Altavilla e Lazzerini dovrebbero essere sotto ispezione costante, cosi' come lo sono le compagnie listate in borsa. E quindi statistiche mensili di traffico, trimestrali puntuali - e fatte bene, con dati finanziari, RASK e CASK, non fuffa - e magari una volta l'anno un update su come stanno andando vs il piano industriale.

Concordo totalmente e non mi riferivo a quello.

Grazie per i commenti.
 
Ultima modifica:
Riguardo al marchio Alitalia sta emergendo il cambio repentino d'idea che ebbero lo scorso 15.10 dopo aver acquistato il marchio e con tutti i giornali che titolavano che ITA Airways sarebbe tornata Alitalia mentre in conferenza stampa scioccarono tutti con nuova livrea e cambio nome. Sicuramente il richiamo al danno erariale per l'acquisto e il mancato uso del marchio Alitalia ha spostato qualche equilibrio fra chi voleva usare fin da subito il marchio Alitalia come Lazzerini e chi invece voleva discontinuità come Altavilla. Il marchio Alitalia ha senso usarlo sul lungo medio (da FCO) -medio/lungo e lungo raggio ed eventualmente il feed a FCO (come fatto da IB), mentre il marchio ITA Airways può essere usato a LIN, eventualmente per il Feed e per tutto quanto non core. Questo perché all'estero è comunque conosciuto. Sul ptp da LIN dove alla fine il confronto è con le low cost e magari a Milano il marchio Alitalia è associato a Roma può andare bene il marchio ITA Airways.

Riguardo a macchine full cargo non ha senso dopo che avevano pre-annunciato un accordo con AlisCargo di Leali a MXP per il cargo (che pare voglia per questo aggiungere ai suoi 2 B772 3 B772 ex AZ in configurazione per cargo soft). Questo a meno che non pensino di tirarli a bordo o di fare da se. Visto che il cargo è grande richiesto attualmente ma nel prossimo futuro tornerà appannaggio di chi il cargo lo fa per "mestiere" dubito che abbia senso prendere delle macchine full cargo. Che gestiscano in proprio il soft cargo con qualche WB approntato allo scopo perché no. Possono eventualmente prendere direttamente dei B772 e relativi piloti da AZ SAI in A.S.
 
Riguardo al marchio Alitalia sta emergendo il cambio repentino d'idea che ebbero lo scorso 15.10 dopo aver acquistato il marchio e con tutti i giornali che titolavano che ITA Airways sarebbe tornata Alitalia mentre in conferenza stampa scioccarono tutti con nuova livrea e cambio nome. Sicuramente il richiamo al danno erariale per l'acquisto e il mancato uso del marchio Alitalia ha spostato qualche equilibrio fra chi voleva usare fin da subito il marchio Alitalia come Lazzerini e chi invece voleva discontinuità come Altavilla. Il marchio Alitalia ha senso usarlo sul lungo medio (da FCO) -medio/lungo e lungo raggio ed eventualmente il feed a FCO (come fatto da IB), mentre il marchio ITA Airways può essere usato a LIN, eventualmente per il Feed e per tutto quanto non core. Questo perché all'estero è comunque conosciuto. Sul ptp da LIN dove alla fine il confronto è con le low cost e magari a Milano il marchio Alitalia è associato a Roma può andare bene il marchio ITA Airways.

OK, ITA di qua e Alitalia di la'. Che differenza fa a bilancio?

Riguardo a macchine full cargo non ha senso dopo che avevano pre-annunciato un accordo con AlisCargo di Leali a MXP per il cargo (che pare voglia per questo aggiungere ai suoi 2 B772 3 B772 ex AZ in configurazione per cargo soft). Questo a meno che non pensino di tirarli a bordo o di fare da se. Visto che il cargo è grande richiesto attualmente ma nel prossimo futuro tornerà appannaggio di chi il cargo lo fa per "mestiere" dubito che abbia senso prendere delle macchine full cargo. Che gestiscano in proprio il soft cargo con qualche WB approntato allo scopo perché no. Possono eventualmente prendere direttamente dei B772 e relativi piloti da AZ SAI in A.S.

Il rischio, per dirla Caldisticamente, di farsi del male pero' e' alto.

Al momento la domanda del cargo e' altina, si, ma mi sembra che i freight rates siano ridiscesi un pochetto dai tempi in cui tutti s'andava in Thailandia e Cina a comprar mascherine. Il problema e' che non ci sono voli passeggeri cui trarre belly freight, ma... ci fai soldi a comprare un full freighter soltanto per quello? E quando poi l'hai preso e putacaso Cina/India/Asia in generale riaprono, non rischi di trovarti nella pauta?

Ricordiamoci che, prima del Covid, LH stava considerando la dismissione dei MD-11, BA aveva ridato i 747-8i ad Atlas e anche le full cargo (NCA, Luxair) pativano. Nel 2019 i rates per una 'scatola' normale via marittima erano in discesa..
 
Ciao, un articolo del Fatto. A me sembra condivisibile. A voi?


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Apriro' una breccia, ma non importa, non ho preferenze ne altro ma solo una visione da italiano che vive in Francia da tanto, c'è una differenza sostanziale. In Francia tutto cio' che è francese è grande e fantastico, in Italia tutto cio' che è Italiano e fetenzia......
 
Ciao, un articolo del Fatto. A me sembra condivisibile. A voi?


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È per abbonati solo.
Riguardo al marchio Alitalia sta emergendo il cambio repentino d'idea che ebbero lo scorso 15.10 dopo aver acquistato il marchio e con tutti i giornali che titolavano che ITA Airways sarebbe tornata Alitalia mentre in conferenza stampa scioccarono tutti con nuova livrea e cambio nome. Sicuramente il richiamo al danno erariale per l'acquisto e il mancato uso del marchio Alitalia ha spostato qualche equilibrio fra chi voleva usare fin da subito il marchio Alitalia come Lazzerini e chi invece voleva discontinuità come Altavilla. Il marchio Alitalia ha senso usarlo sul lungo medio (da FCO) -medio/lungo e lungo raggio ed eventualmente il feed a FCO (come fatto da IB), mentre il marchio ITA Airways può essere usato a LIN, eventualmente per il Feed e per tutto quanto non core. Questo perché all'estero è comunque conosciuto. Sul ptp da LIN dove alla fine il confronto è con le low cost e magari a Milano il marchio Alitalia è associato a Roma può andare bene il marchio ITA Airways.

Riguardo a macchine full cargo non ha senso dopo che avevano pre-annunciato un accordo con AlisCargo di Leali a MXP per il cargo (che pare voglia per questo aggiungere ai suoi 2 B772 3 B772 ex AZ in configurazione per cargo soft). Questo a meno che non pensino di tirarli a bordo o di fare da se. Visto che il cargo è grande richiesto attualmente ma nel prossimo futuro tornerà appannaggio di chi il cargo lo fa per "mestiere" dubito che abbia senso prendere delle macchine full cargo. Che gestiscano in proprio il soft cargo con qualche WB approntato allo scopo perché no. Possono eventualmente prendere direttamente dei B772 e relativi piloti da AZ SAI in A.S.
Ma chi se ne frega del nome, conta la strategia e la visione. Fosse il nome il problema
 
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Apriro' una breccia, ma non importa, non ho preferenze ne altro ma solo una visione da italiano che vive in Francia da tanto, c'è una differenza sostanziale. In Francia tutto cio' che è francese è grande e fantastico, in Italia tutto cio' che è Italiano e fetenzia......
Verissimo. Anch'io ho vissuto a Parigi 17 anni...a parte l'autoreferenzialita' in oltralpe, non solo c'e' un fondo di verita' ma sono anche capaci di far funzionare meglio le cose anche perche' gli intralci trasversali sono ben meno marcati che in Italia, da sempre Paese senza visione e capacita' di programmazione. Il caso Alitalia e' solo un esempio ma la lista e' lunga. Ergo, incapaci noi di far germogliare l'impresa e l'imprenditorialita'. Le cause mi paiono note a tutti.
 
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Verissimo. Anch'io ho vissuto a Parigi 17 anni...a parte l'autoreferenzialita' in oltralpe, non solo c'e' un fondo di verita' ma sono anche capaci di far funzionare meglio le cose anche perche' gli intralci trasversali sono ben meno marcati che in Italia, da sempre Paese senza visione e capacita' di programmazione. Il caso Alitalia e' solo un esempio ma la lista e' lunga. Ergo, incapaci noi di far germogliare l'impresa e l'imprenditorialita'. Le cause mi paiono note a tutti.
Direi che l'autorefernzialità Francese è a volte insopportabile perchè se scavi è un disastro....e ho esempi a bizzeffe. Un paese di marketing
 
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