Dopo aver ascoltato interamente l'audizione di ieri sono ancora più convinto che il presidente esecutivo non sia adatto a lavorare nel mondo Aviation al di là del suo modo di fare, della leadership che non ha e delle competenze specifiche che non ha - ovviamente sono tutte cose importantissime. Visto che ha avuto la fortuna di essere nominato presidente esecutivo di una compagnia aerea - senza meriti specifici - dovrebbe avere almeno l'umiltà di mettersi a studiare il settore Aviation, di informarsi sulla materia, conoscere le cose basilari, etc - invece nulla di tutto ciò - forse si sente di un altro pianeta rispetto agli altri ma comunque questo non lo giustifica, direi che è un pò arrogante della serie so tutto io.
Faccio giusto tre esempi:
- Incentivi alle compagnie aeree: non sa proprio di cosa parla o se lo sa non dice le cose come stanno. I criteri d'incentivazione degli aeroporti verso le compagnie aeree sono normati da una direttiva europea che è stata recepita anche dall'Italia, a riguardo ci sono delle linee guida sia europee che italiane molto chiare. Per semplificare... ogni aeroporto redige una commercial policy valida per tutte le compagnie aeree - in base alla propria strategia ed ai propri obiettivi - trasparente e non discriminatoria ed in linea con le normative europee che prevedono il superamento del MEOP test - gli aeroporti pubblici che non superano il MEOP test devono redigere un bando di gara. Mi sembra superfluo dire che oggi nessun aeroporto ormai offre airport incentives se non si supera il MEOP test. Altra cosa sono i fondi di co-marketing erogati dagli enti territoriali ma in questo caso c'è bisogno del bando pubblico perché è impossibile dimostrare il ROI. C'è poi anche altra formula - a mia conoscenza applicata in due casi in Italia - dove i soldi pubblici sono trasferiti agli aeroporti per aumentare/sviluppare i collegamenti aerei, i fondi sono normati da leggi regionali ma in questo caso ci deve essere un bando di gara oppure il superamento del MEOP test, ovviamente tutto fatto in linea con la commercial policy dell'aeroporto ed in linea con la strategia di promozione turistica delle regione X. Mi sembra che ITA in questa partita voglia essere sia l'arbitro che il giocatore e questo non è possibile. Si focalizzano sugli incentivi per mancanza di argomenti quando si dovrebbero concentrare su altri temi che porterebbero molti più vantaggi per loro ma ad oggi non ho sentito nulla a riguardo.
- Il presidente esecutivo - sia nel corso della sua apparizione a Quarta Reppublica che ieri in Commissione Trasporti - cita dati non corretti affermando che l'Italia è il secondo paese europeo in termini di passeggeri dopo la Francia, dato non veritiero in quanto l'Italia è quarta dopa Spagna, Germania e Francia (Dati Eurostat 2019 e 2020 ma potremmo andare anche più indietro nel 2017 e 2018), se considerassimo UK il nostro belpaese sarebbe addirittura quinto. Indubbiamente superficialità ed approssimazione ma mi chiedo anche come mai nessuno della sua prima linea o il CEO non lo abbiano informato, forse perché non lo sanno neanche loro o perché è stato uno di loro a dargli quel dato.
- Hedging: dalle sue parole traspare - forse si è espresso male o è confuso - che non conosce come funziona hedging, per quanto concordo che è uno strumento molto pericoloso e rischioso che deve essere gestito con la massima attenzione ma che ovviamente deve essere utilizzato con una hedging strategy basata su diversi parametri.
Onestamente avevo molto aspettative sul presidente esecutivo e forse per queste sono ancora più deluso, non so forse questo impatta anche sul mio giudizio... il fatto che veniva dalla scuola Marchionne era per me come una forma di garanzia ma mi devo ricredere completamente anche perché da un pò di tempo sono critico nei suoi confronti.Inizio a pensare che non sia un caso che non sia stato scelto come sostituto del genio e mi sa che più altro viveva nell'ombra di Marchionne.
La maggior parte dell'esperienza professionale del presidente esecutivo è nel gruppo FIAT che è sempre stato gestito quasi sempre in maniera gerarchica - forse questa cosa spiega quello che sta succedendo in ITA.
Mi sembra chiaro che il presidente esecutivo era un manager da piazzare dalla politica - finché non gli trovano altro posto rimarrà in ITA, vedo molto più a rischio il CEO.
Molto probabilmente è un ottimo manager per il mondo automotive o per altra industria ma sicuramente non è portato per l'industria aerea - in ogni caso aspettiamo i risultati operativi del 2022 ma i suoi meriti/demeriti futuri non possono essere sicuramente controbilanciati dal fatto che si riesca a trovare o meno un partner industriale. Il mio personale giudizio sulle capacità del presidente esecutivo nel settore aereo sarà basato soltanto sui risultati economici della sua gestione.
Due parole anche sul CEO, quando ha spiegato (mal spiegato) come funziona il revenue management/sistema tariffario e quando si mostrava orgoglioso che ITA avrà 25 uffici in giro per il mondo - anche quando era in Alitalia disse che avere 30 o 40 uffici (non ricordo esattamente il numero) nel mondo era un punto di forza - mi è venuta in mente una battuta di Checco Zalone.
Parliamoci molto chiaramente...il CEO non avrebbe avuto altra occasione in aziende come IAG dopo i pessimi risultati in Alitalia aprendo e chiudendo rotte lungo raggio dopo pochi mesi, non ci scordiamo che è stato CCO di Alitalia ed il numero uno nell'era Gubitosi,delle volte mi dimentico che vivo in Italia
L'unica attenuante che concedo ai due è l'audience, nessun top manager avrebbe accettato quello o meglio in quella forma, un conto è fare lobbying ed avere ottimi rapporti istituzionali altra cosa è riportare a loro.
Aspettiamo i risultati del 2022 ma sono poco fiducioso.