Thread Alitalia - Giugno 2017


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So ragazzi...

coincidenze . . . .


Alitalia, i lavoratori dell’informatica scioperano a sorpresa: allarme tagli[/B][/SIZE]
La mobilitazione indetta dopo un incontro tra sindacati e azienda: su 215 tecnici rischiano l’esubero in 141. E per la maggioranza di loro scatterebbe subito la cassa integrazione a zero ore
di Valeria Costantini

Sciopero improvviso e presidio dei lavoratori del settore informatico di Alitalia. I dipendenti di It (Information Technology) del Ced, il Centro elaborazione dati della Magliana, hanno indetto una mobilitazione istantanea dopo un incontro tra sindacati e azienda in cui sono emersi i possibili tagli del personale della divisione software. Su 215 tecnici rischiano l’esubero in 141, per la maggioranza dei quali scatterebbe subito la cassa integrazione a zero ore. Tagli persino più pesanti di quelli citati nel piano industriale pre-referendum. Un colpo per il cuore tecnologico di Alitalia, dopo ulteriori esternalizzazioni e lo smantellamento delle storiche officine di Fiumicino.
Protesta allo scalo romano
I lavoratori, oltre una sessantina, si sono riuniti in presidio di fronte alla palazzina del cda di Alitalia nell’area tecnica dell’aeroporto di Fiumicino. I dipendenti dell’informatica hanno chiesto un incontro con i vertici per fare chiarezza sul futuro del settore e sui numeri degli esuberi. «E chi farà il nostro prezioso lavoro? Si parla di gare per esternalizzare il servizio: assurdo, qui c’è gente con vent’anni di lavoro in Alitalia», spiegano i manifestanti. Una delegazione è stata ricevuta dal commissario Luigi Gubitosi: nella riunione i tecnici hanno voluto spiegare il ruolo svolto in Alitalia, come il passaggio eseguito dallo storico sistema operativo Arco al nuovo Sabre. Dall’azienda sarebbero giunte rassicurazioni sulle valutazioni future in merito al valore del settore e alla tutela dei livelli occupazionali: ai dipendenti ora non resta che attendere il prossimo incontro, previsto a giorni, e sperare nel salvataggio di It.
8 giugno 2017 | 17:55
 
Più che sparlare di coincidenze, vorrei sottolineare che su queste pagine scrive spesso un apprezzato forumista, dipendente AZ, che credo lavori proprio nel settore IT.

Se avrà voglia di spiegarci cosa sta succedendo, dal suo punto di vista "privilegiato" (le virgolette sono d'obbligo, visti i tempi che corrono), sarebbe molto apprezzabile. Grazie!
 
E' stato scritto? non l'ho visto

Alitalia, azienda chiede aumento produttività. Verso taglio salari


un intervento sulla produttività agendo sui riposi nei quattro mesi estivi per il personale navigante. È la richiesta avanzata dai commissari di Alitalia ai sindacati nel corso dell’incontro che si è svolto a Fiumicino sul rinnovo del contratto. C'è inoltre l’ipotesi di tagli alle retribuzioni sempre per piloti e assistenti di volo: l’azienda infatti, hanno riferito dai sindacati, ha preannunciato un possibile intervento sul lato retributivo che verrà illustrato in un prossimo incontro fissato per giovedì 15 giugno.

Alitalia, dopo le offerte si apre la «data room»
Per quanto riguarda la produttività, in particolare,
l’incremento avverrà attraverso una riduzione dei riposi mensili da 10 a 8 che però avverrebbe senza compensazione economica (con l’attuale contratto i riposi possono già essere ridotti, ma il dipendente può scegliere che i giorni in meno vengano retribuiti o restituiti nel trimestre successivo). È inoltre emerso che l’azienda continuerà ad applicare il contratto scaduto a fine anno e prorogato fino al 31 maggio.

Le critiche dei sindacati
«Ci hanno chiesto un incremento di produttività basato su due riposi in meno senza compensazione economica per il periodo estivo in particolare sulla parte volo, mentre la prossima settimana dovrebbero aggiungere una proposta
sul lato retributivo», ha riferito il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo, che ha aggiunto: «Se ci sono possibilità di usare la flessibilità durante il periodo estivo che permettano all'azienda di fare ricavi siamo d'accordo, ma se questo viene fatto solo attraverso giornate lavorative non pagate si scontra
con un fatto che non possiamo accettare». Per il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, un taglio degli stipendi sarebbe«non opportuno: le necessità di tagliare pesantemente i salari non ci devono essere». Per quanto riguarda le offerte arrivate per la compagnia, Tarlazzi ha sottolineato
che «vanno scongiurate ipotesi di fondi equity e low cost».

Alitalia, nodo cassa a zero ore per oltre 300 addetti: sindacati contrari
Il nodo cassa integrazione per oltre 300 addetti
Ieri sindacati e azienda sono andati al ministero del Lavoro per l'esame congiunto delle procedure: nella prima fase l'azienda ha proposto il ricorso alla Cigs per 1.358 dipendenti: 190 piloti, 340 assistenti di volo e 828 dipendenti di terra (tra cui 317 in cassa a zero ore). Gli incontri proseguiranno lunedì e martedì in sede aziendale e il 16 al ministero del lavoro, per chiudere la procedura entro il termine del 19 giugno. Per i piloti è prevista la cassa integrazione a rotazione che va da un minimo di un giorno e mezzo fino a 5 giorni medi al mese, per gli assistenti di volo da 2 giorni e mezzo a 4 giorni al mese. L'accordo con il sindacato non è vincolante, e non sembra alla portata. Il sindacato teme che se Alitalia venisse ceduta, le 317 posizioni di lavoro sarebbero le prime ad essere cancellate. Per la Cig a zero ore è coinvolto anzitutto il personale dell'Information e Technology (135), dell'Operation (70) e della Direzione commerciale (46).


Ryanair e Lufthansa in corsa per Alitalia nell’ipotesi «spezzatino»
Dopo manifestazioni interesse si apre “data room”
La prossima settimana, dopo la valutazione delle 32 manifestazioni di interesse per Alitalia che servirà ad individuare i soggetti in possesso dei requisiti richiesti dall'avviso (intorno al 15) si aprirà la “data room” che durerà per 4-6 settimane. Proprio per fare il punto della situazione ieri pomeriggio due commissari, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari, sono andati al Mise per incontrarsi con il ministro Carlo Calenda (Sviluppo economico). Lufthansa e Ryanair, almeno nelle dichiarazioni, puntano ad acquisire singoli asset della compagnia (rotte, aerei), mentre il piano del governo e dei commissari privilegia l’opzione della vendita in blocco, dopo aver ripulito la compagnia dei sovraccosti.


Compagnie aeree, il tetto del 49% per i gruppi non Ue sarà meno rigido
Da Bruxelles mini-apertura, resta tetto 49% extra Ue
Dalla Ue è arrivata oggi una mini-apertura nelle attese linee guida per la valutazione delle acquisizioni dei vettori Ue. Resta l’obbligo di proprietà del
51% in mani europee di una compagnia aerea Ue, confermando così la soglia massima del 49% per un investitore extra-Ue, ma si aprono spazi di manovra grazie alla definizione più precisa dei criteri di valutazione di Bruxelles su controllo e proprietà. Una misura su cui aveva sperato soprattutto il Governo italiano in chiave Alitalia. E che delude il ministro dei trasporti Graziano Delrio, che aveva definito «ormai irrealistica» la soglia del 49%. «Non prevediamo nessun cambiamento a questo punto», ha ribadito la commissaria ai Trasporti, Violeta Bulc. «Registro questo come un fatto non positivo, auspicavo un’altra soluzione», è stato il commento del ministro, che però ha rassicurato sui destini della compagnia italiana: “per Alitalia non credo cambierà niente».
http://www.ilsole24ore.com/art/noti...vita-taglio-salari-174920.shtml?uuid=AEyykBbB
 
Qui ci sono le linee guida della Commissione sul controllo di compagnie aeree comunitarie da parte di soggetti extra-UE:


https://ec.europa.eu/transport/site...711-guidelines-ownership-control-carriers.pdf
Ho dato uno sguardo veloce al documento e non mi sembra affatto che vi sia un allentamento nei confronti di soggetti extra UE, anzi. Se in precedenza le poche righe del RE che normano la questione potevano essere ampiamente interpretate proprio per la loro genericità, ora la presenza di un documento che dettaglia i vari aspetti lega le mani a chi volesse tentare di aggirare la legge.
Non capisco come i giornali italiani possano parlare di "apertura".
 
Ho dato uno sguardo veloce al documento e non mi sembra affatto che vi sia un allentamento nei confronti di soggetti extra UE, anzi. Se in precedenza le poche righe del RE che normano la questione potevano essere ampiamente interpretate proprio per la loro genericità, ora la presenza di un documento che dettaglia i vari aspetti lega le mani a chi volesse tentare di aggirare la legge.
Non capisco come i giornali italiani possano parlare di "apertura".

Infatti, continuando a rileggere il documento, pensavo di essere solo io a non capire...:o
 
Ho dato uno sguardo veloce al documento e non mi sembra affatto che vi sia un allentamento nei confronti di soggetti extra UE, anzi. Se in precedenza le poche righe del RE che normano la questione potevano essere ampiamente interpretate proprio per la loro genericità, ora la presenza di un documento che dettaglia i vari aspetti lega le mani a chi volesse tentare di aggirare la legge.
Non capisco come i giornali italiani possano parlare di "apertura".

Per asservire la dinamica del maquillage, facendo credere a qualche utile idiota che il "gioiellino" potrebbe anche andare extra-UE?
 
Per asservire la dinamica del maquillage, facendo credere a qualche utile idiota che il "gioiellino" potrebbe anche andare extra-UE?
Sostanzialmente non cambia nulla. E questo è stato subito recepito nel bel paese tanto che Delrio ha detto di essere deluso, si aspettava qualcosa di diverso
 
Per asservire la dinamica del maquillage, facendo credere a qualche utile idiota che il "gioiellino" potrebbe anche andare extra-UE?
Penso che "l'utile" che potrebbe ambire ad AZ, difficilmente sarebbe così idiota. :)
Comprensibile che Delrio sia scontento. Con questo documento i margini di manovra di un vettore extra-UE si restringono e non di poco.
 
Sostanzialmente non cambia nulla. E questo è stato subito recepito nel bel paese tanto che Delrio ha detto di essere deluso, si aspettava qualcosa di diverso
Sostanzialmente cambia il fatto che fino ad ora il RE poteva essere letto con molta discrezionalità, mentre ora ci sono dei paletti chiari che difficilmente potranno essere bypassati. Non mi sembra esattamente la stessa cosa.
 
"Non prevediamo alcun cambiamento a questo punto" delle regole UE che fissano la soglia al 49% per un investitore extra-europeo in una compagnia aerea europea". E' la posizione dell'esecutivo di Bruxelles ribadita dal commissario UE ai trasporti Violeta Bulc che lascia il tetto del 49% alla proprietà di una compagnia aerea europea da parte di una società extracomunitaria.

In questo momento si pensa alla ex compagnia di bandiera Alitalia, ora in vendita, dopo essere stata messa in amministrazione straordinaria.

"Il modo in cui possiamo aiutare è essere chiari con le regole", in particolare con quanto definito delle Linee guida UE "su proprietà e controllo", che sono "uno strumento molto utile per chi investe e chi compra", ha aggiunto Bulc rispondendo a Lussemburgo alle domande dei giornalisti su Alitalia.
 
Quanti utili idioti fino ad oggi ci son cacati, cittadini italiani in primis?!?!? 
Non credo fossero così idioti. Gli stranieri hanno guadagnato per vie traverse, gli italiani sono stati costretti obtorto collo a pompare soldi contro qualche contentino. Perchè ad un certo livello non puoi permetterti di avere contro l'intera classe politica italiana.
L'Europa non è l'Italia
Anche se purtroppo gli somiglia sempre di più.

My two cents.
Tedeschi e francesi hanno cercato di blindare i rispettivi campioni nazionali, facendo approvare una serie di interpretazioni che di fatto impediscono realmente a qualsiasi soggetto extra-UE di avere il controllo di una compagnia.
Con i britannici fuori dai giochi e italiani e spagnoli scarsamente rilevanti, non deve nemmeno essere stato difficile.

Prima ancora che ad AZ, quando ho letto il documento ho pensato ad IG. Attualmente QR è sommersa dalle rogne nel Golfo e da ieri ha la certezza che investendo nella compagnia sarda, sarà sempre in subordine all'Aga Khan.
 
Non credo fossero così idioti. Gli stranieri hanno guadagnato per vie traverse, gli italiani sono stati costretti obtorto collo a pompare soldi contro qualche contentino. Perchè ad un certo livello non puoi permetterti di avere contro l'intera classe politica italiana.
Anche se purtroppo gli somiglia sempre di più.

My two cents.
Tedeschi e francesi hanno cercato di blindare i rispettivi campioni nazionali, facendo approvare una serie di interpretazioni che di fatto impediscono realmente a qualsiasi soggetto extra-UE di avere il controllo di una compagnia.
Con i britannici fuori dai giochi e italiani e spagnoli scarsamente rilevanti, non deve nemmeno essere stato difficile.

Prima ancora che ad AZ, quando ho letto il documento ho pensato ad IG. Attualmente QR è sommersa dalle rogne nel Golfo e da ieri ha la certezza che investendo nella compagnia sarda, sarà sempre in subordine all'Aga Khan.

Ti straquoto
 
L'Europa non è l'Italia
Se non avessimo perso il treno ai tempi della creazione dei famosi "campioni" ad inizio millennio, forse, ci saremmo trovati anche noi dal lato di chi detta le regole, a fianco di KLM piuttosto che (o assieme ad) AF o LH.
Che in UE gli altri ne approfittino e vengano in primis salvaguardati gli interessi nazionali è chiaro, cosa ci si poteva aspettare... nel peggiore dei casi, la Germania sacrificherá Air Berlin.
 
Ho dato uno sguardo veloce al documento e non mi sembra affatto che vi sia un allentamento nei confronti di soggetti extra UE, anzi. Se in precedenza le poche righe del RE che normano la questione potevano essere ampiamente interpretate proprio per la loro genericità, ora la presenza di un documento che dettaglia i vari aspetti lega le mani a chi volesse tentare di aggirare la legge.
Non capisco come i giornali italiani possano parlare di "apertura".

Concordo, compreso il costante richiamo alla possibilità della Commissione di prendere in esame ogni singolo caso dubbio.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.