Et voila
rasporti. In arrivo le offerte vincolanti, ora la scelta per la trattativa finale
Alitalia, tornano in pista Air France-Klm e Delta
Insieme a easyJet i tre vettori dell’alleanza Sky Team
milano
Spunta un nuovo nome nelle carte dei commissari per la vendita di Alitalia: è quello di Air France-Klm, ex partner della compagnia di bandiera, uscito dalla porta nell’era Etihad ora pronto a rientrare dalla finestra. Se la vicenda di Alitalia non smette di stupire, le sorprese non finiscono qui. Perché a portare in dote il binomio franco-olandese è il vettore low cost easyJet che, con una mossa a sorpresa, avrebbe abbandonando il fondo Cerberus al suo destino.
Il cambio di cavallo di easyJet
La notizia, che trova conferma in tre differenti fonti vicine al dossier, arriva nelle ore in cui i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari si accingono ad avviare la valutazione delle proposte; sulla base della loro indicazione, il Ministero dello sviluppo avvierà la negoziazione in esclusiva, probabilmente entro la fine del mese.
Se quella di Air France-Klm rappresenti una mossa per fare pressione su Lufthansa che in questi giorni ha ribadito il suo interesse per il vettore italiano, lo si capirà presto. Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, a giocare a favore del tandem easyJet-Air France ci sarebbe la carta internazionale rappresentata da Delta Air Lines, partner commerciale in Sky Team con cui Alitalia sta negoziando più voli per gli Stati Uniti.
Spunta l’amico americano
Recentemente, il Ceo di Delta Air Lines, Ed Bastian, nel corso di una conferenza stampa ad Atlanta, aveva detto di essere pronto ad investire due miliardi nelle partnership internazionali, escludendo un impegno diretto in Alitalia.
Nelle settimane successive una serie di incontri ad Atlanta con la presenza dello stesso commissario Luigi Gubitosi avrebbe creato le premesse per avviare le trattative. Al punto che un vertice al quartier generale di Delta ad Atlanta sarebbe in corso in queste ore.
Le mosse del fondo Cerberus
In questo scenario resta da capire se il fondo americano di private equity Cerberus resterà in corsa oppure no. Una decisione è attesa a breve. Senza una sponda europea è difficile per il fondo americano avanzare un’offerta sostenibile. EasyJet appariva il partner ideale, essendosi mostrata interessata ad affiancare il fondo per la parte industriale. Il cambio di obiettivo, limitato ora alla sola parte domestica di Alitalia, avrebbe lasciato scoperti il lungo raggio e l’handling.
Lufthansa e il nodo esuberi
Con l’entrata in pista di Air France-Klm verrebbe confermato quanto detto dal ministro Carlo Calenda che nei giorni scorsi aveva parlato di tre offerte per Alitalia. In questo€ tourbillon di incontri, resta da capire quali saranno i tempi, dal momento che sulla chiusura del dossier pesano le elezioni italiane del prossimo marzo. Un’incognita su cui la stessa Lufthansa non sembra indifferente avendo più volte sottolineato di volere aspettare la scadenza elettorale prima di dare il via libera al dossier Alitalia.
Le offerte a confronto
Il vettore tedesco che ha appena riguadagnato la testa nella classifica delle compagnie europee, ha sempre detto di essere interessato solo alla parte aviation, dicendosi pronto a mettere sul piatto della trattativa tra i 300 e i 500 milioni di euro, chiedendo garanzie precise sui conti e sul personale. Duemila gli esuberi sugli 8400 della parte volo e, naturalmente, tutta la parte handling che sarà oggetto di una cessione successiva (3500 persone). Anche easyJet si è sempre detta interessata solo alla parte aviation senza mai sbilanciarsi sull’offerta economica. Tuttavia, secondo quanto affermato dal direttore per l’Italia Frances Ouseley, l’offerta della low cost sarebbe “migliore” di quella di Lufthansa.
Infine, l’offerta del fondo Cerberus arrivata oltre il termine. Come realtà extracomunitaria ha bisogno di un appoggio europeo nonché uno industriale, ma con il venire meno di easyJet la proposta appare in salita. A differenza delle precedenti offerte, è su tutto il perimetro di Alitalia, prevede il coinvolgimento dello Stato attraverso la Cdp ed è pronto ad investire fino a 400 milioni di euro.
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Mara Monti