Thread Alitalia - Gennaio 2017


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alitalia loyalty srl 2015

risultato netto 2015 + euro 14.339.000
risultato netto 2014 + euro 17.227.420
liquidita fine 2015 euro 19.661.000

è chiaro che il rischio è il socio unico (ex)
presupponendo la costanza del business
150 milioni di euro (come da bilancio) li valeva

intanto vediamo che ci sono fee con global loyalty company di 350.000 euro(da pagare a fine 2015)
e costi per prestazioni generali di supporto alla stessa società pari ad euro 1.828.000

a meno che non c'è un'altra interpretazione non si capiscono bene queste tabelle.
 
Tornato stamattina da un Beirut Roma con Alitalia

Mi chiedo invece come sia possibile che il catering di Alitalia sia così indecente: sarebbe meglio digiunare piuttosto che trovarsi di fronte panini con pane di plastica, ripieni di un non meglio precisato salume dal gusto e colore indecifrabili e un dolcino indigeribile pieno di conservanti e porcherie varie. E meno male che Montezemolo parla de Alitalia come della compagnia che fa volare l'eccellenza del gusto italiano. Ma a chi la racconta???

Tranquillo. Tornerà dolce salato come prima.
 
Sul 24 ore di oggi c'è un articolo intitolato: "Alitalia: braccio di ferro tra banche ed Etihad". Qualcuno riesce a riportarlo?
 
Alitalia, braccio di ferro fra banche ed Etihad
–Gianni Dragoni Sabato 07 Gennaio 2017
ROMA

Sarà affollato il vertice tra Alitalia e governo di lunedì 9 gennaio al ministero dello Sviluppo economico. Tra i ministri, oltre al padrone di casa, Carlo Calenda, ci saranno anche Graziano Delrio (Trasporti) e Pier Carlo Padoan (Economia). Per Alitalia ci sarà l'a.d. Cramer Ball, insieme al numero uno di Etihad e vicepresidente di Alitalia, James Hogan.

Non parteciperà invece il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, per via delle tensioni al vertice della compagnia (ha pessimi rapporti con Ball) e dello scontro fra gli azionisti. I soci italiani detentori del 51%, guidati dalle banche Unicredit e Intesa Sanpaolo, non si fidano di Ball del quale hanno chiesto la testa, né dell'emiratina Etihad, il socio forte (con il 49%) al quale rimproverano il fallimento del piano varato nell'agosto 2014. Quest'anno, anziché un utile come nel vecchio piano, è prevista una perdita di oltre 500 milioni di euro. Montezemolo, che è anche vicepresidente di Unicredit in quota ai soci emiratini, in Alitalia rappresenta i soci italiani.

Al ministero ci saranno anche rappresentanti di Unicredit e Intesa, l'advisor di Alitalia Lazard, e di Generali. La compagnia di assicurazioni è creditrice per aver sottoscritto nel 2015 un bond di 300 milioni di Alitalia: nel piano di ristrutturazione finanziaria le banche hanno chiesto che anche le Generali facciano un sacrificio e convertano i bond in azioni Alitalia. La richiesta dell'a.d. di Unicredit, il francese Jean-Pierre Mustier, è stata rispedita al mittente dal conterraneo Philippe Donnet, a.d. di Generali.

Ci sono tutti gli ingredienti perché la riunione di lunedì non sia noiosa. Il governo vuole capire cosa contiene il nuovo piano industriale di Alitalia e se è valido, visto impatto sociale (almeno 1.640 esuberi, la cifra ufficiale, ma potrebbero essere fino a 4.000) e che tra ammortizzatori ed eventuali, imprevedibili altri interventi ci sarà un considerevole onere per lo Stato.

L'oggetto al centro dell'incontro, cioè il piano industriale di Alitalia, però è ancora privo di molti dettagli essenziali. Anzi, secondo fonti autorevoli un vero piano non esisterebbe. C'è solo un generico documento con le linee guida, il documento che il cda di Alitalia ha approvato il 22 dicembre. Il piano prevede lo sdoppiamento della compagnia, divisa in due parti, Alitalia 1 per il breve raggio e Alitalia 2 per il lungo. La vera ristrutturazione dovrebbe essere fatta trasformando le attività nel breve raggio in una compagnia low cost. L'incarico di fare il piano del breve raggio, il punto chiave, è stato affidato da Montezemolo a Laura Cavatorta, l'ex responsabile delle hostess che è appena rientrata in Alitalia dopo il distacco negli ultimi 11 mesi con Montezemolo al Comitato per le Olimpiadi Roma 2024: scelta che nella compagnia molti giudicano discutibile. In ogni caso, l'incarico a Cavatorta dimostrerebbe che un vero piano del breve raggio ancora non esiste. La compagnia ribatte che il piano che sarà illustrato al governo è un documento di 150 pagine, già approvato dal cda. Alle richieste delle banche di nominare due nuovi advisor “indipendenti” per valutare il piano, la compagnia fa notare che ci sono già tre consulenti (Sabre, Bain e Lazard). Ball lunedì indicherà una rosa di tre advisor, fra i quali le banche ne sceglieranno uno (tra i papabili McKinsey o Boston consulting group). Ieri tra le prime voci per la carica di nuovo a.d. di Alitalia è circolato il nome di Corrado Passera, l'ex ministro del governo Monti ed ex a.d. di Intesa che pilotò l'operazione Alitalia-Cai del 2008, che si rivelò un flop.
 
Sul 24 ore di oggi c'è un articolo intitolato: "Alitalia: braccio di ferro tra banche ed Etihad". Qualcuno riesce a riportarlo?

è di sabato 7 gennaio ma mi sembra già letto

Sarà affollato il vertice tra Alitalia e governo di lunedì 9 gennaio al ministero dello Sviluppo economico. Tra i ministri, oltre al padrone di casa, Carlo Calenda, ci saranno anche Graziano Delrio (Trasporti) e Pier Carlo Padoan (Economia). Per Alitalia ci sarà l'a.d. Cramer Ball, insieme al numero uno di Etihad e vicepresidente di Alitalia, James Hogan.

Non parteciperà invece il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, per via delle tensioni al vertice della compagnia (ha pessimi rapporti con Ball) e dello scontro fra gli azionisti. I soci italiani detentori del 51%, guidati dalle banche Unicredit e Intesa Sanpaolo, non si fidano di Ball del quale hanno chiesto la testa, né dell'emiratina Etihad, il socio forte (con il 49%) al quale rimproverano il fallimento del piano varato nell'agosto 2014. Quest'anno, anziché un utile come nel vecchio piano, è prevista una perdita di oltre 500 milioni di euro. Montezemolo, che è anche vicepresidente di Unicredit in quota ai soci emiratini, in Alitalia rappresenta i soci italiani.

Al ministero ci saranno anche rappresentanti di Unicredit e Intesa, l'advisor di Alitalia Lazard, e di Generali. La compagnia di assicurazioni è creditrice per aver sottoscritto nel 2015 un bond di 300 milioni di Alitalia: nel piano di ristrutturazione finanziaria le banche hanno chiesto che anche le Generali facciano un sacrificio e convertano i bond in azioni Alitalia. La richiesta dell'a.d. di Unicredit, il francese Jean-Pierre Mustier, è stata rispedita al mittente dal conterraneo Philippe Donnet, a.d. di Generali.

Ci sono tutti gli ingredienti perché la riunione di lunedì non sia noiosa. Il governo vuole capire cosa contiene il nuovo piano industriale di Alitalia e se è valido, visto impatto sociale (almeno 1.640 esuberi, la cifra ufficiale, ma potrebbero essere fino a 4.000) e che tra ammortizzatori ed eventuali, imprevedibili altri interventi ci sarà un considerevole onere per lo Stato.

L'oggetto al centro dell'incontro, cioè il piano industriale di Alitalia, però è ancora privo di molti dettagli essenziali. Anzi, secondo fonti autorevoli un vero piano non esisterebbe. C'è solo un generico documento con le linee guida, il documento che il cda di Alitalia ha approvato il 22 dicembre. Il piano prevede lo sdoppiamento della compagnia, divisa in due parti, Alitalia 1 per il breve raggio e Alitalia 2 per il lungo. La vera ristrutturazione dovrebbe essere fatta trasformando le attività nel breve raggio in una compagnia low cost. L'incarico di fare il piano del breve raggio, il punto chiave, è stato affidato da Montezemolo a Laura Cavatorta, l'ex responsabile delle hostess che è appena rientrata in Alitalia dopo il distacco negli ultimi 11 mesi con Montezemolo al Comitato per le Olimpiadi Roma 2024: scelta che nella compagnia molti giudicano discutibile. In ogni caso, l'incarico a Cavatorta dimostrerebbe che un vero piano del breve raggio ancora non esiste. La compagnia ribatte che il piano che sarà illustrato al governo è un documento di 150 pagine, già approvato dal cda. Alle richieste delle banche di nominare due nuovi advisor “indipendenti” per valutare il piano, la compagnia fa notare che ci sono già tre consulenti (Sabre, Bain e Lazard). Ball lunedì indicherà una rosa di tre advisor, fra i quali le banche ne sceglieranno uno (tra i papabili McKinsey o Boston consulting group). Ieri tra le prime voci per la carica di nuovo a.d. di Alitalia è circolato il nome di Corrado Passera, l'ex ministro del governo Monti ed ex a.d. di Intesa che pilotò l'operazione Alitalia-Cai del 2008, che si rivelò un flop.
 
da considerare che quando etihad ha curato l'emissione del bond per tutto il gruppo etihad probabilmente
per accordi come scritto sopra è riuscita a farsi sottoscrivere 300 milioni di euro da generali.
 
Ieri tra le prime voci per la carica di nuovo a.d. di Alitalia è circolato il nome di Corrado Passera, l'ex ministro del governo Monti ed ex a.d. di Intesa che pilotò l'operazione Alitalia-Cai del 2008, che si rivelò un flop.

Passera rispecchierebbe in pieno l'identikit che era stato fatto per il nuovo ad: italiano e con forti legami col mondo della politica e delle banche
 
da come la vedo io, le banche sanno già come va la situazione avendo loro esponenti in cda ed in alitalia il controllo di gestione
fornisce i dati.

il problema principale invece è la politica industriale di etihad e i prezzi di trasferimento tra le varie società del gruppo etihad.
se io etihad ogni volta che devo fare una cosa, applico dei prezzi di trasferimento maggiori di quelli di mercato la logica
conseguenza è nella sequenza --- > maggiori costi --- > maggiori tariffe ----> minore LF ----> perdita a conto economico

senza poi considerare che secondo me hanno fatto appioppare delle obbligazioni al mondo bancario probabilmente con
promesse che si sono rivelate vane.
 
le banche non vedono l'ora di togliersi
etihad non fa niente per "curare il bambino malato", di solito logica direbbe
che invece di applicare prezzi di trasferimento maggiorati rispetto a quelli di
mercato, inizialmente si dovrebbero applicare prezzi vicini al costo.

è un'azienda alla deriva e mi fa male veramente vedere questo in italia
dai capitani coraggiosi di telecom che hanno privatizzato tutto a debito
con una società in lussemburgo (soci anonimi) e un fondo alle cayman,
dagli altri capitani coraggiosi al tempo di berlusconi, ad etihad
un'altra società impavida che sfida il mercato.

poi basta con personaggi che hanno una scarpa nel mondo bancario
ed uno nella società non si capisce se sono carne o pesce e alla fine
fanno i propri interessi (molti industriali che siedono in cda di banche
poi alla fine approvano i piani di finanza di società delle quali loro
sono azionisti).
 
se quanto sopra da me riportato fosse vero anche al 50% se c'era un manager pubblico come Moretti
non gliela mandava a dire ad Etihad.

Prima occorre risolvere il problema industriale, poi dopo quello finanziario.

mi fiderei di Moretti e Armani di Anas
 
Alitalia per salvarsi tenta lo sdoppiamento
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...a-sdoppiamento-090657_PRV.shtml?uuid=AD4oVLQC

Aitalia verrà ridimensionata e divisa in due parti. Una parte si occuperà dei voli nel breve raggio con gli aerei più piccoli (detti «narrow body», con un solo corridoio) e avrà un modello simile alle compagnie low cost, per i voli nazionali e in Europa. La seconda parte, con modello tradizionale, sarà dedicata ai voli intercontinentali e avrà i jet più grandi. I due modelli potrebbero sfociare in due diverse società, anche se quest’ipotesi viene smentita.

LA TRATTATIVA 22 dicembre 2016
Alitalia, raggiunto l’accordo sullo sblocco delle linee bancarie. Ball: «Prossimi due mesi cruciali»
Questo è il punto centrale del nuovo piano industriale 2017-2020 che sta prendendo forma, dopo l’approvazione nel consiglio di amministrazione del 22 dicembre. Il cda ha approvato un documento ancora da riempire di dettagli. Sul piano ci sarà un confronto con il governo, il 9 gennaio, al ministero dello Sviluppo economico.

L’incontro è slittato rispetto alla data iniziale. L’iniziativa di convocare la compagnia è stata del premier Paolo Gentiloni, poi l’incontro è stato delegato ai ministri Carlo Calenda (Sviluppo) e Graziano Delrio (Trasporti). Il confronto con i sindacati comincerà l’11 o 12 gennaio. Alitalia è in piena turbolenza. Oltre alle difficoltà di cassa, risolte temporaneamente con lo sblocco delle linee di credito di Intesa Sanpaolo e Unicredit per 180 milioni di euro(di cui oltre 60 milioni già bruciati), è in dubbio la permanenza di Cramer Ball, l’amministratore delegato australiano in carica dal 7 marzo 2016,imposto dal socio emiratino Etihad (ha il 49%).

Le grandi banche italiane azioniste di Alitalia, Unicredit e Intesa, irritate con Etihad dopo il flop del piano che prometteva l’utile per quest’anno, mentre ci sarà una perdita stimata in almeno 500 milioni di euro, dubitano che Ball sia il manager adatto a guidare il difficile riassetto. Il presidente della compagnia, Luca Cordero di Montezemolo, che è anche vicepresidente di Unicredit, ha rimarcato con ironia le sue perplessità su Ball in riunioni in pubblico. Sarebbero in corso contatti per cercare un nuovo a.d., in grado di gestire la svolta di Alitalia nel breve raggio verso un modello low cost. Malgrado le smentite ufficiali, Ball potrebbe diventare l’esubero numero uno del nuovo piano industriale.

Alitalia, nessun cambio ai vertici, si tratta con i sindacati
Peserà anche l’atteggiamento del governo, dal quale la compagnia si aspetta ammortizzatori sociali per le migliaia di esuberi che si profilano e un aiuto per cercare una tregua con i sindacati. Il piano prevede un numero di esuberi variabile, secondo la profondità della ristrutturazione che deve essere oggetto di confronto con i sindacati: gli esuberi ufficiali sono 1.640, ma fonti autorevoli sostengono che il numero reale sarà più alto, potrebbe arrivare fino a 4.000. Nell’immediato verrebbero messi a terra 23 aerei di medio raggio, su un totale di 98 velivoli ora in flotta tra gli Airbus della famiglia A320 (78) e i regional jet Embraer (20). Per il lungo raggio si prevede un incremento rispetto ai 24 aerei attuali (14 Airbus 330 e 10 Boeing 777): entro il 2020 la flotta di lungo raggio dovrebbe aumentare di un minimo di 8 aerei. L’incremento potrebbe essere maggiore, fino a 16 macchine in più, se Alitalia riuscisse ad aumentare i voli verso il NordAmerica rinegoziando gli accordi della joint venture transatlantica con l’americana Delta e Air France-Klm.

IN PRIMO PIANO 31 dicembre 2016
Alitalia ai primi tagli, congelati gli stipendi
Il piano prevede una riduzione di costi (diversi dal personale) che nel 2021, a regime, porterebbero a risparmi accumulati per un miliardo. Un capitolo a parte sarà il risparmio sul costo del lavoro, legato anche agli incrementi di produttività. Il vero interrogativo è se questa cura, oltre che realizzabile, sarà in grado di assicurare la sopravvivenza di un’Alitalia sempre più piccola in un mondo fatto di vettori sempre più grandi.

Trapela che la perdita del 2016, pur scontando le plusvalenze per la vendita degli slot di Heathrow, è sui 450 milioni netti. Difficilmente in futuro vedremo un’Alitalia «a cinque stelle» come quella promessa al debutto dal capo di Etihad James Hogan e da Montezemolo.



Alitalia...Alitalia Team
Alitalia...Alitalia Express
Alitalia Bad...Alitalia Good
Come le chiameranno adesso???
 
se quanto sopra da me riportato fosse vero anche al 50% se c'era un manager pubblico come Moretti
non gliela mandava a dire ad Etihad.

Prima occorre risolvere il problema industriale, poi dopo quello finanziario.

mi fiderei di Moretti e Armani di Anas

Di Moretti ce n'è uno solo, purtroppo. Ed oggi serve a Leonardo che per il paese vale 100 volte Az.
 
In uno dei mille articoli letti in questi giorni si faceva l'ipotesi che tutti i 20 EMB di CT saranno messi al prato.

Per quello chiedevo.
 
Stato
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