Thread Alitalia / Etihad - Parte II


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È interessante notare come alla grancassa mediatica che i media italiani hanno dato alle parole di DJ su AZ, si contrapponga una copertura dei media francesi davvero minima. In questo momento sulle news di Google France, ci sono 2 articoli che riportano le parole del ceo AF su AZ. E per giunta all'interno delle altre notizie discusse nella riunione di ieri.
Credo che questo renda bene l'idea del peso che in Francia viene dato ad AZ e soprattutto di quanto i giornali italiani stiano manipolando le notizie per continuare a fare credere alle masse che AZ sia nonostante tutto un pezzo pregiato, nonché oggetto di competizione tra AF ed EY.
Un commento alle intelligenti dichiarazioni di Lupi: speriamo che la situazione non prenda una piega dove serva la benevolenza dei francesi, perché altrimenti saranno guai.
 
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È interessante notare come alla grancassa mediatica che i media italiani hanno dato alle parole di DJ su AZ, si contrapponga una copertura dei media francesi davvero minima. In questo momento sulle news di Google France, ci sono 2 articoli che riportano le parole del ceo AF su AZ. E per giunta all'interno delle altre notizie discusse nella riunione di ieri.
Credo che questo renda bene l'idea del peso che in Francia viene dato ad AZ e soprattutto di quanto i giornali italiani stiano manipolando le notizie per continuare a fare credere alle masse che AZ sia nonostante tutto un pezzo pregiato, nonché oggetto di competizione tra AF ed EY.
Un commento alle intelligenti dichiarazioni di Lupi: speriamo che la situazione non prenda una piega dove serva la benevolenza dei francesi, perché altrimenti saranno guai.

Be', ma direi che normale. Il tema del discorso qui e' AZ, non AF. Ed AZ e' un tema centrale in Italia, in Francia non gliene puo' fregare di meno a nessuno. Poi che AF abbia interessi in AZ e' un altro discorso, ma il baricentro degli interessi, in termini di occupazione, rotte e accessibilita' della Francia, prestigio internazionale, etc. per i Francesi e' AF con la sua estensione KLM. Quello che sta al di qua delle Alpi e' per noi centrale, per loro solo un "investimento" strategico, allo stesso modo di come una partecipazione di EdF all'estero puo' esserlo.
 
Vi prego, chiamatemi quando tutto questo sarà finito, non se ne puo' piu'...naturalmente non prima di Natale!
 
Il fatto che sulla stampa siano usciti solo pochi rumors non vuol dire che EY non abbia ben chiaro in testa cosa fare.

Il punto è che EY ha centinaia di nuovi aerei in ordine con una bella infornata di WB, così come le altre big del golfo.
Dall'aggredire in pieno il mercato europeo e sull'atlantico con la loro potenza di fuoco hanno rimasto solo l'ostacolo dei bilaterali. È evidente come la strategia di EY di ingresso acquisendo quote di minoranza in compagnie UE sia un potenziale colpo che puó far molto male alle big europee.
la particolarità di AZ rispetto ad altre compagnie come per esempio Air Berlin o Air Europa è che in Italia non c'è un fratello maggiore come LH o IB.

È pur evidente che diversi governi UE faranno di tutto per usare le norme europee per difendere le proprie compagnie, ma allo stesso tempo EY utilizzerà legali di alto livello per blindare l'accordo rendendolo incontestabile.

Sempre che Parlamento/Commissione UE non cambino qualcosa e anche gli accordi blindati potrebbero essere utilizzati in modalità alternative.
 
Vi prego, chiamatemi quando tutto questo sarà finito, non se ne puo' piu'...naturalmente non prima di Natale!

Considerato che e' da 15 anni almeno che dura preparati a vedere il mondo molto cambiato quando ti sveglierai.
 
Be', ma direi che normale. Il tema del discorso qui e' AZ, non AF. Ed AZ e' un tema centrale in Italia, in Francia non gliene puo' fregare di meno a nessuno. Poi che AF abbia interessi in AZ e' un altro discorso, ma il baricentro degli interessi, in termini di occupazione, rotte e accessibilita' della Francia, prestigio internazionale, etc. per i Francesi e' AF con la sua estensione KLM. Quello che sta al di qua delle Alpi e' per noi centrale, per loro solo un "investimento" strategico, allo stesso modo di come una partecipazione di EdF all'estero puo' esserlo.
Su questo non ci piove. Volevo solo rilevare il fatto che gran parte dei media italiani stanno facendo ogni sforzo per rendere l'idea che AZ susciti interesse anche oltralpe (oltre che nel Golfo) e per farlo non esitano ad ingigantire la banale dichiarazione di DJ: gli amici saranno trattati da amici e i nemici saranno trattati da nemici. Bella scoperta...
Eppure qui da noi puoi leggere dell'ira di DJ, quasi che passi le notti sveglio per essersi lasciato sfuggire AZ.
La semplice realtà che i francesi hanno abbandonato AZ (e i 300 M€ investiti) al loro destino, non è il caso di scriverla... In poche parole, mi sembra di percepire una costante ansia da "valorizzazione di AZ all'estero" in tanti articoli italiani. Spero di essermi spiegato meglio.
 
Certo che c'è chi ipotizzava che EY fosse il bancomat di AF in cambio di compensazioni del governo francese in altri settori...

Se AF non fosse con le antenne dritte sulla vicenda De Juniac non rilascerebbe certe dichiarazioni, così come non avrebbero buttati 300 milioni in questi anni ecc ecc
 
Su questo non ci piove. Volevo solo rilevare il fatto che gran parte dei media italiani stanno facendo ogni sforzo per rendere l'idea che AZ susciti interesse anche oltralpe (oltre che nel Golfo) e per farlo non esitano ad ingigantire la banale dichiarazione di DJ: gli amici saranno trattati da amici e i nemici saranno trattati da nemici. Bella scoperta...
Eppure qui da noi puoi leggere dell'ira di DJ, quasi che passi le notti sveglio per essersi lasciato sfuggire AZ.
La semplice realtà che i francesi hanno abbandonato AZ (e i 300 M€ investiti) al loro destino, non è il caso di scriverla... In poche parole, mi sembra di percepire una costante ansia da "valorizzazione di AZ all'estero" in tanti articoli italiani. Spero di essermi spiegato meglio.

Capito il senso! :)

A proposito, visto che si parla di stampa e notizie all'estero, non per divagare, ma per semplice curiosita', vi segnalo che l'attivismo di EY interessata all'accordo con Alitalia e i possibili risvolti sul business aereo Europa-America e' stata citata varie volte da varie agenzie e stampa finanziaria americana. Ovviamente, il nome di AF invece non compare mai, l'unica volta che l'ho visto recentemente, non era assolutamente per Alitalia, ma per i suoi accordi con GOL in sudamerica.
 
Quindi senza quel monte di soldi AF oggi sarebbe probabilmente fallita visti i risultati degli ultimi bilanci?
Saranno spiccioli, ma AF ne ha messi quasi 350 (323+23,75)...

Già è proprio così.

Considerando che la partecipazione delle banche in CAI Holding (Intesa e Unicredit avranno la maggioranza assoluta) sarà praticamente in vendita già all'indomani del closing con ey, mi chiedo chi potrebbe avere maggior interesse dei francesi all'accquisto/scambio delle azioni.
 
perla odierna di Silvio

Su Alitalia "ci sono problemi di management e problemi sindacali". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Omnibus. Alitalia, ha aggiunto, "con 21 milioni di passeggeri impiega 14 mila lavoratori. Ryanair con 61 milioni di passeggeri ha 6 mila persone". Quindi la colpa "non e' del governo" che intervenne per "tenere Alitalia in Italia".
 
Lupi: "L'accordo con Etihad può rilanciare Alitalia nel mondo"

Alitalia-Etihad, la crisi in Ucraina, l'esplosiva situazione nel Mediterraneo. Con il ministro Maurizio Lupi parliamo di 'geopolitica dei trasporti', del grande network infrastrutturale europeo e trans-europeo che ha l'Italia tra i suoi assi irrinunciabili.

Ministro Lupi, chiudere l’accordo con Etihad su Alitalia avrebbe conseguenze positive sui bilaterali tra Italia e UAE e per il nostro made in Italy?

Chiudere l’accordo con Etihad avrebbe molte conseguenze positive. Il rilancio di Alitalia come compagnia internazionale e non come compagnia regionale a cui certi progetti la volevano ridurre, il rilancio di tutto il sistema aeroportuale italiano, e anche positive conseguenze, come lei mi chiede, nei nostri rapporti con un’area del mondo in effervescente sviluppo.

Parliamo di Europa. Nel decennio scorso la programmazione delle reti e dei corridoi trans-europei di trasporto ed energetici si orientava verso Est. Che impatto ha avuto sullo scenario descritto la recente crisi in Ucraina?

Per ora gli scenari non sono cambiati, la direttiva Est-Ovest è ancora considerata strategica nei grandi corridoi infrastrutturali approvati dall’Unione Europea. La Tav di cui tanto discutiamo fa parte del corridoio 5, che unisce Spagna, Francia, attraversa la pianura padana e terminerà a Kiev. Mi auguro che la crisi ucraina si avvii verso una composizione pacifica. E’ anche nell’interesse di quel Paese il collegamento, non solo ferroviario, con l’Europa.

Negli ultimi anni la nuova programmazione ha favorito anche il Mediterraneo nell’ambito della strategia di Barcellona. Ma poi sono arrivate le primavere arabe e il caos libico. Come andranno le cose nel “Mare Nostrum”?

Come andranno dipenderà dall’Europa. E dalla forza che l’Italia avrà in Europa, soprattutto nel semestre in cui guiderà il Consiglio europeo. L’abbiamo detto più volte, ma vale ribadirlo, il Mediterraneo non è il confine italiano, ma il confine europeo. Di un problema, che assume spesso i tratti del dramma, come quello dell’immigrazione clandestina di massa, deve farsi carico, e non solo economicamente, l’Unione europea. Noi del Nuovo Centrodestra chiediamo una sede del Frontex in Italia. Ma è una nuova coscienza della sicurezza, dell’accoglienza e del rapporto con i Paesi che stanno dall’altra parte del Mediterraneo, del lavorare per la loro stabilità, quella che deve maturare a livello delle istituzioni comunitarie.

A volte si parla dell’Alta Velocità Torino-Lione come se dovesse unire solo Francia e Italia. Può spiegarci perché infrastrutture strategiche come la Tav sono alle radici della politica comunitaria sui trasporti? Perché l’alta velocità è necessaria?

Chiedetelo a chi viaggia tra Torino e Milano in 44 minuti, tra Milano e Bologna in un’ora, tra Bologna eFirenze in 37 minuti, tra Roma e Napoli in un’ora e 5 minuti. L’alta velocità ha cambiato il modo di spostarsi della gente. E aumenta la possibilità di trasporto delle merci, che possono viaggiare a oltre 200 km orari su treni molto più lunghi di quelli tradizionali, fino a 750 metri. L’alta velocità migliora l’ambiente (a meno che non si preferiscano gli scarichi dei Tir) diminuisce il rischio di incidenti con tutte le conseguenze, anche economiche, sui sistemi sanitari, e , realizzata in un regime di concorrenza, conviene agli utenti, come proprio il caso italiano ha dimostrato.

Le grandi opere sono una priorità dei governi nazionali ma una opportunità anche per le banche d’investimento e i capitali privati. Come si fa a quantificare la effettiva ricaduta dei megaprogetti sui territori da un punto di vista economico e ambientale?

Basti una stima, che è quella su cui convergono Confetra e tutti gli studiosi del settore: il danno all’economia del Paese dovuto all’assenza di una rete infrastrutturale adeguata è calcolato tra i 40 e i 60 miliardi di euro l’anno. In Italia il costo delle merci trasportate è superiore a quello degli altri Paesi europei del 6/8 per cento. La ricaduta dei progetti in grandi opere è tutta nella diminuzione di questo gap logistico che aggrava le difficoltà competitive delle nostre aziende che già, ad esempio, pagano l’energia il 30 per cento in più rispetto alle aziende di altri Paesi.

Core Network e Comprehensive network. Guardando all’Italia, al momento, che “strozzature” ci sono nella progettazione e realizzazione delle opere e come vanno superate?

Il semestre europeo a guida italiana ribadirà l’importanza dei valichi. In questi sei mesi si dovrà decidere come distribuire i 23 miliardi e 200 milioni del fondo TEN, e a quali interventi dare risorse. I colli di bottiglia del sistema sono i valichi, ma su questi l’Italia sta lavorando bene. Sulla Torino-Lione abbiamo smentito i gufi che dicevano che non sarebbe stato approvato il trattato Italia-Francia, abbiamo stanziato le risorse che ci competono e attendiamo il finanziamento del 40 per cento dell’opera da parte dell’Ue. Sul traforo del Brennero stiamo rispettando sia gli impegni finanziari sia i tempi dell’avanzamento lavori. Sul terzo valico dei Giovi, parte del corridoio Rotterdam-Genova, si è finalmente sbloccata la situazione, stiamo verificando mensilmente l’avanzamento dei lavori, che entro fine anno arriveranno a un valore di 220 milioni di euro.

Nei prossimi anni (e decenni) l’Europa prevede investimenti per centinaia di miliardi di euro nelle reti di trasporto, energetiche e informatiche… Per restare a “Europa 2020”, secondo Lei, agli investimenti previsti dal Connecting Europe Facility seguiranno adeguati fondi stanziati per la realizzazione delle opere? In che tempi?

Gli investimenti previsti a livello europeo sono di 500/600 miliardi di euro. Sulle reti TEN l’Italia negli ultimi anni ha lavorato per circa 74 miliardi di risorse in infrastrutture, nel prossimo quinquienno dovremo investire altri 40 miliardi. Nella legge di stabilità per il 2015, a cui stiamo già lavorando, vorremmo inserire due novità. La prima è quella della parificazione delle reti immateriali a quelle materiali. La seconda è la previsione di una percentuale fissa del Pil stanziata dallo Stato per le infrastrutture. La mia proposte è lo 0,3 per cento. Questo darebbe certezza al mondo finanziario, forza al project financing (cioè all’intervento dei privati come finanziatori di grandi opere) e renderebbe possibile indebitamenti sul lungo periodo abbassando in modo sostanziale l’incidenza dei parametri di Maastricht sugli investimenti pubblici.


http://www.loccidentale.it/node/132705
 
allora se l'ha ribadito oggi vuol dire che è fermamente convinto di quello che dice :)
 
Già è proprio così.

Considerando che la partecipazione delle banche in CAI Holding (Intesa e Unicredit avranno la maggioranza assoluta) sarà praticamente in vendita già all'indomani del closing con ey, mi chiedo chi potrebbe avere maggior interesse dei francesi all'accquisto/scambio delle azioni.
Proprio gonzi questi emiri, mettono circa 500 milioni di € per entrare nella New AZ e trovarsi poi AF come padrone con un modello di business che serve ad AF e quindi trovarsi a perdere tipo 100 M € all'anno?

AF, come ho detto già mesi fa quando c'era chi sosteneva utilizzasse EY come bancomat, sta giocando la sua partita sotto banco non avendo potuta giocarla direttamente visto che non ha soldi e prospettive da offrire. Cercano di sfruttare la UE come baluardo protezionistico perché in prospettiva il punto non è AZ, ma l'ondata araba che rischia di travolgerli. Al momento attuale gli emiri non sono ancora pronti a sferrare l'attacco quindi le big europee hanno ancora un po' di tempo per ristrutturarsi e cercare accordi per cooperarci come per esempio QR e BA. Per spingerli alla cooperazione devono però tenerli fuori dall'Europa, altrimenti lo stimolo a fare da se diventerà sempre più interessante. E il sistema Italia è quello ideale per entrare in Europa, lo ha capito EK così come EY. Allo stesso modo lo sanno nelle sedi delle big europee che infatti si agitano quando EK chiede 5 libertà a MXP o EY che vuole entrare in forze in AZ mettendo stabilmente i piedi in UE. 5 libertà e acquisizioni di compagnie UE già viste, ma controllabili nei loro paesi di riferimento, in Italia metti che il giochino piaccia e si scopra che è redditizio per il paese e se il governo lo sostiene poi diventa difficile da fermare.
 
Proprio gonzi questi emiri, mettono circa 500 milioni di € per entrare nella New AZ e trovarsi poi AF come padrone con un modello di business che serve ad AF e quindi trovarsi a perdere tipo 100 M € all'anno?
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Saranno forse gonzi oppure semplicemente pensano che avere il governo del paese di riferimento dalla propria parte conta molto di più che avere il 51%, come del resto insegna quanto accaduto nel 2008 coi francesi.
 
Saranno forse gonzi oppure semplicemente pensano che avere il governo del paese di riferimento dalla propria parte conta molto di più che avere il 51%, come del resto insegna quanto accaduto nel 2008 coi francesi.
Oppure semplicemente si tuteleranno in modo da non trovarsi padroni... e ricorda che i governi cambiano, infatti vogliono sistemare tutto per bene fin da subito in modo da non aver sorprese poi.
 
Oppure semplicemente si tuteleranno in modo da non trovarsi padroni... e ricorda che i governi cambiano, infatti vogliono sistemare tutto per bene fin da subito in modo da non aver sorprese poi.


Come ha detto l'altro giorno De Juniac, le condizioni a suo tempo richieste dai francesi sono state tutte digerite dagli italiani. Gli arabi sanno quindi benissimo che se si tirano indietro, il giorno dopo az si fonde con af. E Sanno anche che le banche italiane preferirebbero questa seconda soluzione.
Dopodiché si troveranno una UE compatta contro l'avanzata araba.
Per gli arabi è l'occasione della vita per mettere piede in europa, non credo potranno esagerare con le condizioni.
 
Saranno forse gonzi oppure semplicemente pensano che avere il governo del paese di riferimento dalla propria parte conta molto di più che avere il 51%, come del resto insegna quanto accaduto nel 2008 coi francesi.
E allora i gonzi sarebbero i francesi a cacciare qualche centinaio di milioni cash per trovarsi ancora una volta "fregati" dal governo italiano. Perché, girala come vuoi, dopo l'(eventuale) accordo con EY, la crescita di AF in AZ non sarebbe una situazione win win fra francesi e arabi.
 
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