Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


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questo è quello che gira,per quanto riguarda le mie fonti che continui a citare con intenzione derisoria,come ho già scritto in passato puoi rivolgerti all'amministrazione del forum

IMPORTANTE COMUNICATO AI DIPENDENTI DEL GRUPPO ALITALIA


Roma, 23 luglio 2014




Si stanno assumendo, in queste ore, decisioni che sono fondamentali per il futuro di tutti i lavoratori di Alitalia.


Su queste decisioni la Uiltrasporti ha espresso la propria contrarietà ed ha richiesto ad Alitalia ed alle altre Organizzazioni Sindacali, l'indizione del referendum tra tutti i lavoratori secondo quanto previsto dal Testo Unico 10 gennaio 2014 per la validità delle intese.


Alitalia ha imposto unilateralmente i tempi della consultazione e, in questi minuti, le OO.SS firmatarie dell'accordo hanno indetto, con un preavviso di poche ore la convocazione dei seggi, a partire da oggi pomeriggio, prevedendo tempi limitatissimi, che precludono alla gran parte dei lavoratori turnisti e fuori sede la possibilità di partecipare, ed il tutto senza consentire l'informazione necessaria per tutti i lavoratori di Alitalia.


In questo modo si svilisce, sino ad annullarlo, il valore di un istituto democratico quale il referendum.


La Uiltrasporti invita i lavoratori tutti a NON PARTECIPARE A QUESTO REFERENDUM FARSA e vigilerà con attenzione partecipando con propri scrutatori ai seggi per verificare la correttezza delle operazioni.


La UILTRASPORTI indice per i giorni di venerdì, sabato e domenica le assemblee di tutti i lavoratori Alitalia con modalità che saranno comunicate a breve giro per illustrare i contenuti degli accordi e le relative criticità.


La UILTRASPORTI indice, a partire da lunedì 28 luglio p.v. sino a venerdì 1 agosto, con i tempi necessari quindi ad assicurare la partecipazione della stragrande maggioranza dei lavoratori turnisti e naviganti, il REFERENDUM TRA TUTTI I LAVORATORI ALITALIA ed invita le OOSS firmatarie ad assicurare la presenza di propri rappresentanti ai seggi.


UILTRASPORTI SEGRETERIA GENERALE

Norberto, io leggo che prima scrivi "per venerdì,sabato e Domenica il bollettino di fiumicino riporta assemblee naviganti,disagi in vista", mentre poi posti una comunicazione unilaterale UILT che, senti senti, invita i lavoratori delle altre OOSS a NON andare a firmare il referendum e a presentarsi ad una assemblea UIL.
Ora dimmi:
1) tutti i naviganti sono UILT?
2) se sono iscritto alle sigle sindacali che hanno gia' sottoscritto gli accordi, perche' non dovrei partecipare al referendum gia' aperto e partecipare poi ad assemblea di altra OS?

In ultimo, nessun intento derisorio, cerchiamo di esser capaci di sorridere di noi stessi pero' (ricorderai la tua precedente "soffiata" circa gli esuberi, rivelatasi poi largamente inesatta), e di essere molto ma molto seri allo stesso tempo; dire di avere fonti filo-governative e' una bella responsabilità' e in questo frangente non mi sembra davvero opportuno innaffiare ulteriormente la questione con i "mi dicono" o "ho saputo" da "fonti certe", perche' questo genera, IMHO, solo altra -inutile- tensione.
Chi non avesse ancora capito che la Concordia-Alitalia si sta per rovesciare sul fianco e' davvero qualcuno che non ha a cuore il bene dei propri iscritti, quantomeno della loro maggioranza, dal momento che il problema lavoro si porrebbe al massimo per un 10-12% della forza occupata.
 
L'apoteosi della follia, parole che rimarranno scritte nel marmo, sindacati che in altre Aziende hanno firmato di tutto di più e che qui si ergono a paladino dei diritti dei lavoratori,stiamo assistendo ad un camaleontismo mai visto prima, sarà l'odore della disfatta( il tanfo) che fa agire così ....speriamo sia davvero la fine di una era.
 
Norberto, io leggo che prima scrivi "per venerdì,sabato e Domenica il bollettino di fiumicino riporta assemblee naviganti,disagi in vista", mentre poi posti una comunicazione unilaterale UILT che, senti senti, invita i lavoratori delle altre OOSS a NON andare a firmare il referendum e a presentarsi ad una assemblea UIL.
Ora dimmi:
1) tutti i naviganti sono UILT?
2) se sono iscritto alle sigle sindacali che hanno gia' sottoscritto gli accordi, perche' non dovrei partecipare al referendum gia' aperto e partecipare poi ad assemblea di altra OS?

In ultimo, nessun intento derisorio, cerchiamo di esser capaci di sorridere di noi stessi pero' (ricorderai la tua precedente "soffiata" circa gli esuberi, rivelatasi poi largamente inesatta), e di essere molto ma molto seri allo stesso tempo; dire di avere fonti filo-governative e' una bella responsabilità' e in questo frangente non mi sembra davvero opportuno innaffiare ulteriormente la questione con i "mi dicono" o "ho saputo" da "fonti certe", perche' questo genera, IMHO, solo altra -inutile- tensione.
Chi non avesse ancora capito che la Concordia-Alitalia si sta per rovesciare sul fianco e' davvero qualcuno che non ha a cuore il bene dei propri iscritti, quantomeno della loro maggioranza, dal momento che il problema lavoro si porrebbe al massimo per un 10-12% della forza occupata.


è anche peggio non riguarda solo i naviganti apparentemente,uil insieme ad anpac fa circa 2/3 dei naviganti
il numero che avevo citato 2251 non era affatto sbagliato,successivamente sono intervenuti meccanismi di riqualificazione interne di mansioni/funzioni considerate in esubero.
delle mie responsabilità mi faccio carico direttamente tu stai sereno
 
Ultima modifica:
Herzog, l'imperatore s'è arreso. Nagasaki e Hiroshima sono distrutte. Sull'isolotto siete rimasti solo tu ed erpolemica.
 
In Germania pare invece che gliene abbiano rifilata una simil-Brasile. Strano non abbiano mollato.
In Italia ci sono "paludi" ben più infide.
Attendere prima di lisciarsi i baffi!
Non si tratta di lisciari i baffi, ma scendere nel mondo reale e lavorare seriamente.
 
AZ ha cassa per finire la stagione estiva e probabilmente oltre, tanto è vero che gli ulteriori 31 mln a carico dei dipendenti Del Torchio ha detto servono per consentire la messa a regime dell'alleanza. Quindi fino a fine anno in qualche modo si arriva.
E' chiaro che un po' di terrorismo fa benissimo ad esserci in questo momento.

Sui 2251 esuberi che ancor prima di Norberto i giornali davano per certi, per fortuna sono stati limati di molto, poco importa come, ma è chiaro che anche quel nro era per fare pressione poiché sembrava immutabile quando poi non lo era.

Che EY molli e' possibile, ma se EY approdando sul mercato industriale e del lavoro italiano non aveva messo in conto questi siparietti allora siamo ai livelli di LHI...caduti dalle nuvole. Per fortuna tante altre realtà straniere, ben coscienti, hanno comunque fatto ottimi affari ed investimenti in ITA.
 
Che EY molli e' possibile, ma se EY approdando sul mercato industriale e del lavoro italiano non aveva messo in conto questi siparietti allora siamo ai livelli di LHI...caduti dalle nuvole. Per fortuna tante altre realtà straniere, ben coscienti, hanno comunque fatto ottimi affari ed investimenti in ITA.

Di ipotetiche resistenze del ridotto della Veltellina, se ne parla solo sui fora di aeronautica e in qualche sempre più sporadico articolo di giornale. E la gran parte di questi 3ad è alimentata proprio da loro, nella speranza di una disperata risposta dell'opinione pubblica.
Credo che in EY se ne sbattano alla stragrande, e credo anche che se leggessero uno di questi 3ad dovrebbero poi chiamare il medico per rianimarli dopo il collasso da risate.

L'accordo si farà, non c'è alternativa. E finalmente chi è in gamba potrà lavorare, mentre per alcuni inizierà l'inferno in terra.
 
qualcuno che ragiona e vive sul pianeta Terra c'è anche tra i sindacati per fortuna

ALITALIA: LUCIANO (FIT CISL) , FARSA? QUI SIAMO ALLA TRAGEDIA ALTRO CHE FARSA
Posted on 23 luglio 2014

(AGENPARL) – Roma, 23 lug – “Siamo veramente alla tragedia e qualcuno continua a giocare col fuoco”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit-Cisl, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia.
“Gli accordi firmati dalle sigle sindacali sono validi proprio in virtù del Testo Unico sulla rappresentanza e rappresentatività invocato dalla Uiltrasporti appunto perché il limite del 50%+1 degli iscritti è stato abbondantemente superato – spiega Luciano – Il referendum abrogativo degli accordi è un onere di chi lo propone non di chi lo convoca perché richiesto da chi dissente. Lo leggessero il Testo Unico.
Per avere la nullità degli accordi è necessario: che il referendum raggiunga il quorum del 50%+1 degli aventi diritto e che tra questi vinca il no agli accordi. Ogni altra casistica conferma gli accordi”.
“Dire che non si partecipa a un referendum richiesto formalmente – osserva il Segretario generale – descrive chiaramente con chi abbiamo a che fare; altro che farsa siamo alla tragedia. Mentre Alitalia ci certifica l’impossibilità ad uscire viva dalla prossima assemblea del 25 e siamo costretti a lavorare notte e giorno per fare il referendum, richiesto da altri, qualcuno si permette di utilizzare aggettivi che rispediamo al mittente.
Bizzarro sarà il referendum annunciato da Uiltrasporti, fatto in casa e nel week end, dopo il 25 luglio p.v., che rischia seriamente di essere del tutto inutile perché fuori tempo massimo.
Qui non c’è nessuna guerra tra lavoratori del volo e quelli di terra, c’è solo una difesa strenua di rendite di posizione che non ha nulla di nobile o di romanticamente democratico.
Da parte nostra nessuna bizzarria o farsa, perchè c’è una tragedia imminente e gli unici che non vogliono rendersene conto sono loro”.

Conclude Luciano: “Volevano il referendum: eccolo. Lo usino!
Il referendum, nella fattispecie prevista dal Testo Unico, è in corso e se la Uiltrasporti non presenzia i seggi è una sua libera scelta, ma non si azzardi a utilizzare termini offensivi.
Venissero a votare no e dicessero chiaramente ai loro iscritti cosa succede se vincono. Non gli dicano che tanto l’operazione si fa lo stesso senza i 31 milioni, perché non è vero.
Noi ai nostri facciamo leggere le comunicazioni di Alitalia e di Etihad per renderli consapevoli del rischio mortale che si sta correndo”.
 
AZ ha cassa per finire la stagione estiva e probabilmente oltre, tanto è vero che gli ulteriori 31 mln a carico dei dipendenti Del Torchio ha detto servono per consentire la messa a regime dell'alleanza. Quindi fino a fine anno in qualche modo si arriva.
E' chiaro che un po' di terrorismo fa benissimo ad esserci in questo momento.

Sui 2251 esuberi che ancor prima di Norberto i giornali davano per certi, per fortuna sono stati limati di molto, poco importa come, ma è chiaro che anche quel nro era per fare pressione poiché sembrava immutabile quando poi non lo era.

Che EY molli e' possibile, ma se EY approdando sul mercato industriale e del lavoro italiano non aveva messo in conto questi siparietti allora siamo ai livelli di LHI...caduti dalle nuvole. Per fortuna tante altre realtà straniere, ben coscienti, hanno comunque fatto ottimi affari ed investimenti in ITA.

Saggio.

Mi pare ci fossero anche delle pendenze verso l'AdE. Circa 38 mln, salvo successive transazioni.
http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/...gheranno_alitalia_e_toto/notizie/411597.shtml

La terza parte stavo per scriverla. Difficile che non abbiano preventivamente messo in conto la realtà italiana. Non ci volevano fior di analisti. Se ci sono venuti lo stesso, o sono matti, o filantropi, o hanno visto un bel business che vale più di un mal di stomaco.

Se non volevano sentirne, nemmeno ci venivano. Andarsene ora non avrebbe senso e per me è poco credibile.
Tra l'altro, fanno notizia i tiramolla sindacali, ma che dire degli eventuali paletti dei futuri soci? Con quelli ci devi parlare e potrebbero essere più difficili.
 
Alitalia, Poste: “Non siamo socio speciale, ma diverso sì”. Cercasi altro garante
L'amministratore delegato del gruppo pubblico, per aderire all'operazione di messa in sicurezza dell’ex compagnia di bandiera, ha posto la condizione di entrare con il 5% nel capitale della nuova Alitalia. Mentre non ci sta a sottoscrivere la ricapitalizzazione di Cai, a cui si sono impegnate le banche creditrici. Ma la proposta modifica l'impianto stesso del piano. E entro venerdì, giorno dell'assemblea dei soci del vettore, occorre trovare la quadra. L'esecutivo vuol tirare di nuovo in ballo la Cassa depositi


di Costanza Iotti | 23 luglio 2014


Cercasi disperatamente garanzia pubblica per il caso Alitalia. Magari anche bussando come in passato alla porta della Cassa Depositi e Prestiti. O in alternativa si accetta anche nuova liquidità dai soci privati minori come il gruppo Percassi o Davide Maccagnani. Il tutto entro la data di venerdì 25 luglio, giorno in cui si terrà l’assemblea dei soci Alitalia che dovrà prendere atto dei 568 milioni di rosso registrati dalla compagnia nel 2013 e varare un aumento di capitale compreso fra i 200 e i 250 milioni. Il braccio di ferro ingaggiato da Poste italiane sta creando non poche difficoltà per il buon esito del secondo salvataggio Alitalia. Per aderire all’operazione di messa in sicurezza dell’ex compagnia di bandiera, la società guidata da Francesco Caio ha infatti posto la condizione di poter entrare con il 5% nel capitale della nuova Alitalia, di cui Etihad avrà il 49% e in cui è pronta a investire 560 milioni.


Al contrario Caio non intende sottoscrivere, per la quota di pertinenza di Poste, pari ad almeno 40 milioni, la ricapitalizzazione di Alitalia Cai. Il piano Alitalia-Etihad “ci piace”, ha ribadito mercoledì l’amministratore delegato di Poste parlando all’Ansa. Ma è “imprescindibile” un “forte orientamento al futuro”. Di qui la volontà di puntare su una newco libera dai pesi del passato: solo così l’operazione risulterà “coerente con criteri di mercato, finanziari e industriali”, e “anche con la privatizzazione di Poste”, peraltro rinviata a data da destinarsi. Non solo: l’ex commissario per l’Agenda digitale ha anche rivendicato la “diversità essenziale” di Poste, società pubblica, rispetto agli altri soci, a partire dalle banche creditrici Intesa e Unicredit. Tirando in ballo le richieste di chiarimenti arrivate da Bruxelles in merito alla ricapitalizzazione di dicembre in cui Poste sono diventate azioniste di Alitalia. “Vorrei spiegare che noi non ci riteniamo un socio privilegiato o speciale rispetto agli altri soci di Alitalia, ma diversi sì”, perché “abbiamo un vincolo da rispettare che gli altri soci non hanno, il fatto di essere al 100% di proprietà dello Stato e quindi anche con una diversa attenzione su di noi dell’Europa. Siamo sotto la lente dell’Europa affinché il nostro contributo non si configuri come aiuto di Stato”.

Ma la richiesta non è facile da far digerire agli altri soci di Cai-Alitalia. Soprattutto gli istituti di credito che resteranno nella bad company facendosi carico di debiti e vecchi contenziosi. La proposta di Poste modifica infatti l’intera struttura dell’operazione, che finora prevedeva la nascita della nuova Alitalia con soli due soci: gli ex azionisti Cai con il 51% e Etihad con il 49 per cento. E trova anche l’appoggio delle associazioni dei consumatori, Federconsumatori e Adusbef, che ribadiscono come non si possa coprire con “il sudato risparmio postale il buco nero di Alitalia e delle maggiori banche che hanno largheggiato nel finanziare le avventure dei capitani coraggiosi”.

Così, secondo quanto riferito da Il Sole 24 Ore, il governo sta ora tentando di trovare un’alternativa a Poste per concludere l’intesa con la compagnia del Golfo. Alternativa che porta a bussare alla porta della Cassa Depositi e Prestiti che già rifiutò a dicembre di partecipare alla ricapitalizzazione. E, in extremis, ad altri soci privati. Con l’appoggio delle banche, naturalmente.

Nel frattempo è partito il referendum tra i lavoratori sull’accordo sul contratto collettivo del trasporto aereo e l’integrativo aziendale. La consultazione indetta da Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl su richiesta di Uil trasporti, che non ha firmato, si concluderà alle 8 di venerdì.


http://www.ilfattoquotidiano.it/201...-ma-diverso-si-cercasi-altro-garante/1069900/
 
qualcuno che ragiona e vive sul pianeta Terra c'è anche tra i sindacati per fortuna

ALITALIA: LUCIANO (FIT CISL) , FARSA? QUI SIAMO ALLA TRAGEDIA ALTRO CHE FARSA
Posted on 23 luglio 2014

(AGENPARL) – Roma, 23 lug – “Siamo veramente alla tragedia e qualcuno continua a giocare col fuoco”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit-Cisl, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia.
“Gli accordi firmati dalle sigle sindacali sono validi proprio in virtù del Testo Unico sulla rappresentanza e rappresentatività invocato dalla Uiltrasporti appunto perché il limite del 50%+1 degli iscritti è stato abbondantemente superato – spiega Luciano – Il referendum abrogativo degli accordi è un onere di chi lo propone non di chi lo convoca perché richiesto da chi dissente. Lo leggessero il Testo Unico.
Per avere la nullità degli accordi è necessario: che il referendum raggiunga il quorum del 50%+1 degli aventi diritto e che tra questi vinca il no agli accordi. Ogni altra casistica conferma gli accordi”.
“Dire che non si partecipa a un referendum richiesto formalmente – osserva il Segretario generale – descrive chiaramente con chi abbiamo a che fare; altro che farsa siamo alla tragedia. Mentre Alitalia ci certifica l’impossibilità ad uscire viva dalla prossima assemblea del 25 e siamo costretti a lavorare notte e giorno per fare il referendum, richiesto da altri, qualcuno si permette di utilizzare aggettivi che rispediamo al mittente.
Bizzarro sarà il referendum annunciato da Uiltrasporti, fatto in casa e nel week end, dopo il 25 luglio p.v., che rischia seriamente di essere del tutto inutile perché fuori tempo massimo.
Qui non c’è nessuna guerra tra lavoratori del volo e quelli di terra, c’è solo una difesa strenua di rendite di posizione che non ha nulla di nobile o di romanticamente democratico.
Da parte nostra nessuna bizzarria o farsa, perchè c’è una tragedia imminente e gli unici che non vogliono rendersene conto sono loro”.

Conclude Luciano: “Volevano il referendum: eccolo. Lo usino!
Il referendum, nella fattispecie prevista dal Testo Unico, è in corso e se la Uiltrasporti non presenzia i seggi è una sua libera scelta, ma non si azzardi a utilizzare termini offensivi.
Venissero a votare no e dicessero chiaramente ai loro iscritti cosa succede se vincono. Non gli dicano che tanto l’operazione si fa lo stesso senza i 31 milioni, perché non è vero.
Noi ai nostri facciamo leggere le comunicazioni di Alitalia e di Etihad per renderli consapevoli del rischio mortale che si sta correndo”.
Finalmente qualcuno che ragiona.....
 
qualcuno che ragiona e vive sul pianeta Terra c'è anche tra i sindacati per fortuna

ALITALIA: LUCIANO (FIT CISL) , FARSA? QUI SIAMO ALLA TRAGEDIA ALTRO CHE FARSA
Posted on 23 luglio 2014

(AGENPARL) – Roma, 23 lug – “Siamo veramente alla tragedia e qualcuno continua a giocare col fuoco”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit-Cisl, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia.

“Gli accordi firmati dalle sigle sindacali sono validi proprio in virtù del Testo Unico sulla rappresentanza e rappresentatività invocato dalla Uiltrasporti appunto perché il limite del 50%+1 degli iscritti è stato abbondantemente superato – spiega Luciano – Il referendum abrogativo degli accordi è un onere di chi lo propone non di chi lo convoca perché richiesto da chi dissente. Lo leggessero il Testo Unico.
Per avere la nullità degli accordi è necessario: che il referendum raggiunga il quorum del 50%+1 degli aventi diritto e che tra questi vinca il no agli accordi. Ogni altra casistica conferma gli accordi”.
“Dire che non si partecipa a un referendum richiesto formalmente – osserva il Segretario generale – descrive chiaramente con chi abbiamo a che fare; altro che farsa siamo alla tragedia. Mentre Alitalia ci certifica l’impossibilità ad uscire viva dalla prossima assemblea del 25 e siamo costretti a lavorare notte e giorno per fare il referendum, richiesto da altri, qualcuno si permette di utilizzare aggettivi che rispediamo al mittente.
Bizzarro sarà il referendum annunciato da Uiltrasporti, fatto in casa e nel week end, dopo il 25 luglio p.v., che rischia seriamente di essere del tutto inutile perché fuori tempo massimo.
Qui non c’è nessuna guerra tra lavoratori del volo e quelli di terra, c’è solo una difesa strenua di rendite di posizione che non ha nulla di nobile o di romanticamente democratico.
Da parte nostra nessuna bizzarria o farsa, perchè c’è una tragedia imminente e gli unici che non vogliono rendersene conto sono loro”.

Conclude Luciano: “Volevano il referendum: eccolo. Lo usino!
Il referendum, nella fattispecie prevista dal Testo Unico, è in corso e se la Uiltrasporti non presenzia i seggi è una sua libera scelta, ma non si azzardi a utilizzare termini offensivi.
Venissero a votare no e dicessero chiaramente ai loro iscritti cosa succede se vincono. Non gli dicano che tanto l’operazione si fa lo stesso senza i 31 milioni, perché non è vero.
Noi ai nostri facciamo leggere le comunicazioni di Alitalia e di Etihad per renderli consapevoli del rischio mortale che si sta correndo”.

Veramente, nel Testo Unico (che è bene ricordare che non è una legge), la distinzione tra proponente e convocante non c'é:

"Inoltre, i contratti collettivi aziendali approvati dalle
rappresentanze sindacali aziendali con le modalità sopra indicate devono essere
sottoposti al voto dei lavoratori promosso dalle rappresentanze sindacali aziendali a
seguito di una richiesta avanzata, entro 10 giorni dalla conclusione del contratto, da
almeno una organizzazione sindacale espressione di una delle Confederazioni
sindacali firmatarie del presente accordo o almeno dal 30% dei lavoratori
dell’impresa. "


Parla di richiesta, nè di proposta, nè di convocazione.

Tra l'altro, nell'intervista ammette che il referendum è stato richiesto da altri. Infatti UIL l'ha richiesto per prima, ma lo stanno svolgendo loro. Sarà la stessa cosa? Se lo dice lui..
 
Personalmente, con gli interessi che ci sono in ballo, mi permetto di dubitarne.

Prima o poi, Hogan e l'emiro si stancheranno di aspettare un accordo che con il passare dei giorni...o meglio, delle ore, anziché avvicinarsi sembra allontanarsi sempre di più!
I soldi li hanno...ethiad é cresciuta fino ad oggi senza AZ, quindi potrebbe anche continuare a crescere come ha fatto fino ad oggi...del resto AZ non è l'unico investimento redditizio che possono fare
Pensando ad Hogan ed all'emiro che assistono con logico distacco all'evoluzione delle trattative...mi viene in mente cosa disse il marchese del grillo...
https://m.youtube.com/watch?v=uahU5m6Hvj4
 
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