Bossi, Cota e Castelli leggono ilpadano.com? Mi sto sganasciando dalle risate
http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1383
A Bossi garanzie sulla varesotta Malpensa, ma il Forlanini trema
SE A DIFENDERE LINATE RESTA IL SICULO LA RUSSA
E i veneti scoprono che anche con Cai è sempre la solita minestra di Alitalia: in Meridione raddoppiano le assunzioni previste, quelle in Padania ridotte a metà
di Elsa Franscini. Milàn – Vedono Umberto Bossi darsi davvero un gran daffare per “l’hub del Varesotto”, così tra i meneghini doc affiora un certo sbigottimento quando
a difendere a spada tratta Linate, lo storico aeroporto di Milano, invece salta su Ignazio La Russa, detto Siculio, ministro di An, un catanese trapiantato sotto la Madonnina. Reduce dall'incontro con Silvio Berlusconi, vertici di Cai e sindaci di Milano e Roma, il Senatur ha un chiodo fisso. “Ho ricevuto garanzie – ha detto il segretario della Lega – sul ruolo di hub di Malpensa”. Quanto al futuro della neonata compagnia Bossi spera sempre nei tedeschi, ma il presidente del Consiglio ha confermato che Parigi è in pole position come futuro partner: “C'è una trattativa molto avanzata con Air France - ha detto Berlusconi - che ha raggiunto un punto molto positivo. Ciò non esclude che se Lufthansa volesse presentare nelle prossime ore un'offerta più vantaggiosa per recuperare il tempo perduto, nulla impedisce a Cai di prenderla in considerazione”.
FRANZA O ALEMAGNA. Ma sia Franza o Alemagna il ritornello del Senatur è sempre lo stesso: “Chi pensa di far operare una compagnia aerea – ha ammonito - senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia”. Inutile dire che, quando parla di aeroporto milanese, Bossi intende quel di Gallarate, in provincia di Varese: cioè Malpensa. Non così i milanesi genuini, che pensano subito allo scalo di viale Forlanini, l’aeroporto di Linate distante quattro o cinque chilometri dal centro città.
AEROPORTO DI CASA. Viaggiatori e uomini d’affari meneghini, ma anche della Brianza, arrivano in un baleno al loro aeroporto di casa e prendono il volo che gli interessa.
Ai milanesi non importa neppure che da Malpensa partano voli intercontinentali. Piuttosto che attraversare la città e macinarsi ancora una cinquantina abbondante di chilometri nella, spesso nebbiosa, brughiera del Varesotto in tanti preferiscono partire da Linate e volare a Londra, dove non mancano decolli a raffica per ogni parte del mondo.
SGABELLINO DI FIUMICINO. Ci aveva già provato a metà degli anni Novanta l’allora ministro dei Trasporti del centrosinistra, Claudio Burlando, a ridimensionare il ruolo di Linate, progettando il trasferimento di tutti i voli a Malpensa tranne il collegamento Milano - Roma. Altri oggi hanno in mente di ridurre l’aeroporto dei milanesi a sgabellino di Fiumicino. Ed è singolare che ad alzare lo scudo sia Ignazio La Russa,
lui siculo che definisce il Forlanini "il vero aeroporto dei milanesi". "C'è un assordante silenzio – ha dichiarato - rispetto all'esigenza di Milano di difendere l'aeroporto di Linate. Io sono il primo a dire che non va sottovalutata l'importanza di Malpensa, anche se non so se chi è venuto prima di noi ha fatto bene a spendere così tanti soldi per un secondo hub, ma registro un silenzio assordante su un aeroporto che interessa a 3 milioni di persone". Il ministro della Difesa non ne vuol sapere che un governo di centrodestra realizzi compiutamente il sogno di Burlando, mantenere solo la Roma-Milano al Forlanini.
SISTEMA AEROPORTUALE. "Sembra che tutti i giochi passino sopra i problemi di Linate ma io dico che se il progetto è di chiuderlo troveranno in An uno strenuo oppositore. Linate non si tocca", avverte La Russa.
9 gennaio 2008