Thread Alitalia dal 9 gennaio


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Mica l'hanno ancora respinta.
Nemmeno accolta, non va quindi data per scontata.
Poi il ricorso riguarda punti specifici non la comptenza.
Il ricorso riguarda gli articoli 3, 4 e 9 della legge regionale: il 4 e il 9 sono gli unici di sostanza, tutti gli altri riguardando atti puramente formali come pareri, iniziative genericissime di promozione e convocazione di tavoli.
 
Roma, 9 gen. (Apcom) - A conclusione del processo di transizione in atto tra le società del gruppo Alitalia e la Cai, l'Enac informa che lunedì, alle 21, presso la sede di viale del Castro Pretorio, alla presenza del presidente Vito Riggio e del direttore Generale Silvano Manera, si incontreranno il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, e l'amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, al fine della sottoscrizione del trasferimento dei beni e degli asset aziendali.
Contestualmente, l'Enac rilascerà il certificato di operatore aereo e la licenza di vettore per l'inizio dell'operativo della nuova società

E questa agenzia confermerebbe il fatto che diritti e slot non erano compresi nella vendita perfezionata a dicembre ancorchè con effetto 13 gennaio.
Verranno ceduti lunedi e Fantozzi riceverà in cambio azioni della nuova alitalia da girare ai creditori.
 
E questa agenzia confermerebbe il fatto che diritti e slot non erano compresi nella vendita perfezionata a dicembre ancorchè con effetto 13 gennaio.
Verranno ceduti lunedi e Fantozzi riceverà in cambio azioni della nuova alitalia da girare ai creditori.
Hai già pronta la prossima puntata quando il 13 gli slot passeranno di mano senza ulteriori compensazioni?
 
Ma c'era anche Beckham che manifestava a fianco di Sdl stamane a FCO? :D

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Milano quarto hub dei tedeschi (Il Sole 24 Ore)
di Marco Morino

Il rapporto tra Malpensa e Lufthansa è ben più solido di quello che si potrebbe pensare. Forse la compagnia tedesca non riuscirà a trasformare Malpensa nel maxi-scalo hub (collettore di traffico) per il quale era stato progettato, supplendo così alla clamorosa ritirata di Alitalia dall'aeroporto del Nord. Però Malpensa potrebbe diventare, nell'arco di alcuni anni e al verificarsi di determinate condizioni di cui poi diremo, il quarto hub di Lufthansa, dopo Francoforte, Monaco di Baviera e Zurigo.

Nel mondo dell'aviazione civile si tratterebbe di una piccola rivoluzione. Mai una compagnia ha pensato di aprire un proprio hub in un Paese diverso da quello di appartenenza. È vero che Lufthansa, oltre a Francoforte e Monaco, ha avviato da tempo una politica di radicamento su Zurigo, ma lo scalo svizzero ha dovuto conquistarlo attraverso l'acquisizione di Swiss. Nel caso di Malpensa, invece, sarebbero direttamente i tedeschi la compagnia partner dell'aeroporto e in coordinamento con gli alleati di Lufthansa all'interno della Star Alliance. Ma, affinché ciò avvenga, è assolutamente indispensabile che il Governo rinegozi una ventina di accordi bilaterali tra l'Italia e altrettanti Paesi extra-europei per consentire a Lufthansa (e anche ad altre compagnie aeree, qualora lo ritenessero profittevole) di basare a Malpensa una serie di rotte intercontinentali: per esempio quelle che fino allo scorso 30 marzo erano garantire da Alitalia su Malpensa e che, da quel momento in poi, sono state cancellate. Un passaggio apparentemente tecnico – la liberalizzazione dei diritti di volo e la revisione degli accordi bilaterali – ma decisivo sul piano strategico e che è stato al centro, anche ieri, del Malpensa Day organizzato dal presidente pidiessino della Provincia di Milano, Filippo Penati.

Il grande interesse di Lufthansa per Malpensa e per il ricco mercato che rappresenta – di recente Karl Ulrich Garnadt, vicepresidente esecutivo di Lufthnasa, ha dichiarato che «il bacino di utenza di Malpensa si estende fino alla Svizzera italiana e fa parte delle regioni economicamente più importanti d'Europa» – è confermato dalla recente creazione di Lufthansa Italia e dai nuovi collegamenti aerei che la compagnia offrirà, da Malpensa, dal prossimo 2 febbraio. L'offerta includerà collegamenti diretti, effettuati da Lufthansa Italia, da Malpensa verso Barcellona, Bruxelles, Budapest, Bucarest, Madrid e Parigi. Con l'introduzione dell'orario estivo 2009 a queste mete si aggiungeranno le città di Londra (Heathrow) e Lisbona. Tutte le destinazioni verranno servite con Airbus A319 da 138 posti di business ed economy class. «Con questa espansione dei voli – ha spiegato Wolfgang Mayrhuber, presidente di Lufthansa – saranno creati ben 150 nuovi posti di lavoro a Milano».

La creazione di Lufthansa Italia e il potenziamento dei voli diretti dal Nord Italia verso le capitali europee sarebbe solo il primo passo del radicamento dei tedeschi a Malpensa. L'obiettivo di medio periodo di Mayrhuber è di basare a Malpensa, tra il 2010 e il 2015, almeno una ventina di velivoli per le rotte a lungo raggio. A patto, ovviamente, che il Governo italiano proceda senza ulteriori indugi nella liberalizzazione dei diritti di volo. E qui si innesta l'accordo tra Cai (la nuova Alitalia) e Air France, compagnia monocentrica che fa perno sull'hub di Parigi Charles de Gaulle. Se, come sembra scontato, per il rilancio di Alitalia dovessero essere scelti i francesi, Parigi farà di tutto per bloccare i diritti di volo da Malpensa, tenendoli in monodesignazione su Fiumicino, proprio in chiave anti Lufthansa. Una partita complessa, che non mancherà di riservare altre polemiche e colpi di scena. Come tradizione, trattandosi di Malpensa.
 
Milano quarto hub dei tedeschi (Il Sole 24 Ore)
di Marco Morino

Il rapporto tra Malpensa e Lufthansa è ben più solido di quello che si potrebbe pensare. Forse la compagnia tedesca non riuscirà a trasformare Malpensa nel maxi-scalo hub (collettore di traffico) per il quale era stato progettato, supplendo così alla clamorosa ritirata di Alitalia dall'aeroporto del Nord. Però Malpensa potrebbe diventare, nell'arco di alcuni anni e al verificarsi di determinate condizioni di cui poi diremo, il quarto hub di Lufthansa, dopo Francoforte, Monaco di Baviera e Zurigo.

Una cosa che non capirò mai è come chi parla apertamente del 4 hub LH a MXP non citi mai il vero problema. Si parla sempre genericamente di Liberalizzazione delle rotte di volo ma, parliamoci chiaro di slot ce ne sono a tonnellate e per i bilaterali vediamo un pò di cosa stiamo parlando:
- Per gli USA possono mettere tutti i voli che vogliono, comunque hanno già lì CO e US... le quali entrambe sullo scalo non stanno brillando per LF infatti la prima sta mettendo i velivoli più piccoli che trova nel suo arsenale.
- Per il Canada c'è Air Canada sua alleata che però ha preferito bissare con FCO piuttoste che mettere piede a MXP
- Per il brasile hanno di già TAM alleata e basta metterci un c/s, altri mercati da MXP per il sud america non li vedo possibili.
- Africa lasciamo perdere
- Asia: hanno di già TG e Singapore pronte lì, se ANA facesse richiesta potrebbe atterrare tranquillamente visto il clima deroghistico attuale.
Quindi se vogliono l'hub lo possono mettere in piedi domani, è un periodo di crisi e non c'è scarsità di aerei. Ovviamnte arrivare alla garibaldina come ha fatto AP mi pare eccessivo: prima devi creare una rete internazionale/nazionale decente poi se ne riparla.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quando LH chiederà la testa del male da cui parte la concorrenza? E' veramente interessata a MXP o è una mossa diversiva in chiave anti-francese?
 
Una cosa che non capirò mai è come chi parla apertamente del 4 hub LH a MXP non citi mai il vero problema. Si parla sempre genericamente di Liberalizzazione delle rotte di volo ma, parliamoci chiaro di slot ce ne sono a tonnellate e per i bilaterali vediamo un pò di cosa stiamo parlando:
- Per gli USA possono mettere tutti i voli che vogliono, comunque hanno già lì CO e US... le quali entrambe sullo scalo non stanno brillando per LF infatti la prima sta mettendo i velivoli più piccoli che trova nel suo arsenale.
- Per il Canada c'è Air Canada sua alleata che però ha preferito bissare con FCO piuttoste che mettere piede a MXP
- Per il brasile hanno di già TAM alleata e basta metterci un c/s, altri mercati da MXP per il sud america non li vedo possibili.
- Africa lasciamo perdere
- Asia: hanno di già TG e Singapore pronte lì, se ANA facesse richiesta potrebbe atterrare tranquillamente visto il clima deroghistico attuale.
Quindi se vogliono l'hub lo possono mettere in piedi domani, è un periodo di crisi e non c'è scarsità di aerei. Ovviamnte arrivare alla garibaldina come ha fatto AP mi pare eccessivo: prima devi creare una rete internazionale/nazionale decente poi se ne riparla.
Quoto. In ottica hub LH non potrebbe operare su EZE, CCS e SVO, mentre su tutte le altre destinazioni con un minimo di traffico da Milano avrebbe spazio di manovra illimitato, direttamente o tramite vettori partner.

Intendiamoci, qualsiasi parificazione dell'accessibilità tra FCO e MXP è ben accetta, ma:
- le deroghe illimitate per qualsiasi vettore interessato sono già in atto, da ultima con KE;
- imporre per decreto la revisione dei bilaterali entro 30 giorni è come imporre che il sole sorga ogni 10 ore alternativamente a est e a ovest, visto che vanno coinvolti tutti gli altri Stati interessati in un processo di mesi e mesi, e alcuni potrebbero non volere modifiche del testo.

In definitiva sembra l'ennesimo paravento per distrarre dal problema Linate, che finirà in un bicchier d'acqua come è successo con la fregola da slot all'indomani del de-hubbing.
 
Una cosa che non capirò mai è come chi parla apertamente del 4 hub LH a MXP non citi mai il vero problema. Si parla sempre genericamente di Liberalizzazione delle rotte di volo ma, parliamoci chiaro di slot ce ne sono a tonnellate e per i bilaterali vediamo un pò di cosa stiamo parlando:
- Per gli USA possono mettere tutti i voli che vogliono, comunque hanno già lì CO e US... le quali entrambe sullo scalo non stanno brillando per LF infatti la prima sta mettendo i velivoli più piccoli che trova nel suo arsenale.
- Per il Canada c'è Air Canada sua alleata che però ha preferito bissare con FCO piuttoste che mettere piede a MXP
- Per il brasile hanno di già TAM alleata e basta metterci un c/s, altri mercati da MXP per il sud america non li vedo possibili.
- Africa lasciamo perdere
- Asia: hanno di già TG e Singapore pronte lì, se ANA facesse richiesta potrebbe atterrare tranquillamente visto il clima deroghistico attuale.
Quindi se vogliono l'hub lo possono mettere in piedi domani, è un periodo di crisi e non c'è scarsità di aerei. Ovviamnte arrivare alla garibaldina come ha fatto AP mi pare eccessivo: prima devi creare una rete internazionale/nazionale decente poi se ne riparla.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quando LH chiederà la testa del male da cui parte la concorrenza? E' veramente interessata a MXP o è una mossa diversiva in chiave anti-francese?

Kernel vedo che cerchi di capire e di spiegarti razionalmente le ragioni che hanno contribuito ad arrivare alla situazione attuale
Credo che sia impossibile spiegare nulla se in ogni ragionamento non vi si fa entrare gli evidenti egoismi di parrocchia che li hanno generati .
Che essendo egoismi sfuggono nella propria genesi a qualsiasi supporto razionale .
Introvabili quindi i supporti razionali che tu cerchi di trovare .
Se qualcosa si trova sono al limite maldestre e impoverite giustificazioni .
Maldestre come i modi di governare e impoveriti come stiam diventando grazie a ciò .
 
Dal sito del Corriere la conferma che a Milano ci martelliamo le palle e siamo contenti. Patetico Comazzi, che confonde slot con diritti e racconta ancora della coda di vettori fuori dalla porta.


Malpensa: Lega, il caso è chiuso

ROMA - Per la Lega Nord il caso Malpensa è chiuso: «L'emendamento approvato nella notte dalla commissione Bilancio della Camera pone fine a tutte le polemiche e alle diatribe intorno a Malpensa». Lo ha detto Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture. «Si conferma la volontà del governo di non penalizzare Malpensa, offrendo uno strumento per rinegoziare tutti gli accordi e stipularne di nuovi con i Paesi che hanno richiesto o richiederanno di poter operare su Malpensa». Secondo il senatore leghista, «per Malpensa è più vantaggiosa l'alleanza con Lufthansa, ma indipendentemente dalle scelte di Cai, con questo emendamento è stata garantita la prospettiva di un forte rilancio di Malpensa nel medio termine senza chiudere Linate. Gli scali milanesi non vengono sacrificati alle solite logiche romano-centriche; la maggioranza ha dimostrato di essere coesa».

TESTO - L'emendamento approvato prevede che i ministeri delle Infrastrutture e degli Esteri definiscano nuovi accordi e la modifica di quelli vigenti per aumentare le compagnie sulle rotte nazionali e internazionali e il numero di voli, dando priorità ai vettori che mantengono i livelli occupazionali. L'ente per l'aviazione civile (Enac) dovrà rilasciare autorizzazioni per non meno di 18 mesi. Gianfredo Comazzi, presidente della Camera di commercio di Novara e del Comitato Malpensa, ha riferito che «ci sono già richieste da vari vettori internazionali» per gli slot che saranno lasciati liberi da Cai.
 
Ciliegina sulla torta, con annessa frottola sui conti di Sea preparata dalla palazzina:

MORATTI, SODDISFAZIONE PER EMENDAMENTO MALPENSA

(AGI) - Milano, 9 gen. - "Soddisfazione per l'emendamento che liberalizza i voli e che avra' un impatto positivo nel medio periodo perche corrisponde a quanto da noi tecnicamente proposto dall'estate 2008". E' questo il commento del Sindaco di Milano Letizia Moratti alla proposta 'salva Malpensa' a firma dei relatori al decreto anticrisi all'esame della commissione Bilancio e Finanze della Camera. "In relazione al piano CAI si confermano invece le criticita' legate innanzitutto alla previsione di un unico hub - ha aggiunto - mentre con un vettore supportato da una solida pertnership internazionale il nostro Paese esprime una domanda di mercato di gran lunga sufficiente a sostenere i due hub di Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Una seconda criticita' del piano CAI e' poi costituita dalla previsione di sostanziale chiusura dell'aeroporto di Linate alla sola navetta Milano-Roma: dovendo mantenere strutture necessarie questo comporterebbe a Sea una perdita secca di 30 milioni di euro".
 
Bossi, Cota e Castelli leggono ilpadano.com? Mi sto sganasciando dalle risate :D

http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1383

A Bossi garanzie sulla varesotta Malpensa, ma il Forlanini trema
SE A DIFENDERE LINATE RESTA IL SICULO LA RUSSA

E i veneti scoprono che anche con Cai è sempre la solita minestra di Alitalia: in Meridione raddoppiano le assunzioni previste, quelle in Padania ridotte a metà
di Elsa Franscini. Milàn – Vedono Umberto Bossi darsi davvero un gran daffare per “l’hub del Varesotto”, così tra i meneghini doc affiora un certo sbigottimento quando a difendere a spada tratta Linate, lo storico aeroporto di Milano, invece salta su Ignazio La Russa, detto Siculio, ministro di An, un catanese trapiantato sotto la Madonnina. Reduce dall'incontro con Silvio Berlusconi, vertici di Cai e sindaci di Milano e Roma, il Senatur ha un chiodo fisso. “Ho ricevuto garanzie – ha detto il segretario della Lega – sul ruolo di hub di Malpensa”. Quanto al futuro della neonata compagnia Bossi spera sempre nei tedeschi, ma il presidente del Consiglio ha confermato che Parigi è in pole position come futuro partner: “C'è una trattativa molto avanzata con Air France - ha detto Berlusconi - che ha raggiunto un punto molto positivo. Ciò non esclude che se Lufthansa volesse presentare nelle prossime ore un'offerta più vantaggiosa per recuperare il tempo perduto, nulla impedisce a Cai di prenderla in considerazione”.

FRANZA O ALEMAGNA. Ma sia Franza o Alemagna il ritornello del Senatur è sempre lo stesso: “Chi pensa di far operare una compagnia aerea – ha ammonito - senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia”. Inutile dire che, quando parla di aeroporto milanese, Bossi intende quel di Gallarate, in provincia di Varese: cioè Malpensa. Non così i milanesi genuini, che pensano subito allo scalo di viale Forlanini, l’aeroporto di Linate distante quattro o cinque chilometri dal centro città.

AEROPORTO DI CASA. Viaggiatori e uomini d’affari meneghini, ma anche della Brianza, arrivano in un baleno al loro aeroporto di casa e prendono il volo che gli interessa. Ai milanesi non importa neppure che da Malpensa partano voli intercontinentali. Piuttosto che attraversare la città e macinarsi ancora una cinquantina abbondante di chilometri nella, spesso nebbiosa, brughiera del Varesotto in tanti preferiscono partire da Linate e volare a Londra, dove non mancano decolli a raffica per ogni parte del mondo.

SGABELLINO DI FIUMICINO. Ci aveva già provato a metà degli anni Novanta l’allora ministro dei Trasporti del centrosinistra, Claudio Burlando, a ridimensionare il ruolo di Linate, progettando il trasferimento di tutti i voli a Malpensa tranne il collegamento Milano - Roma. Altri oggi hanno in mente di ridurre l’aeroporto dei milanesi a sgabellino di Fiumicino. Ed è singolare che ad alzare lo scudo sia Ignazio La Russa, lui siculo che definisce il Forlanini "il vero aeroporto dei milanesi". "C'è un assordante silenzio – ha dichiarato - rispetto all'esigenza di Milano di difendere l'aeroporto di Linate. Io sono il primo a dire che non va sottovalutata l'importanza di Malpensa, anche se non so se chi è venuto prima di noi ha fatto bene a spendere così tanti soldi per un secondo hub, ma registro un silenzio assordante su un aeroporto che interessa a 3 milioni di persone". Il ministro della Difesa non ne vuol sapere che un governo di centrodestra realizzi compiutamente il sogno di Burlando, mantenere solo la Roma-Milano al Forlanini.

SISTEMA AEROPORTUALE. "Sembra che tutti i giochi passino sopra i problemi di Linate ma io dico che se il progetto è di chiuderlo troveranno in An uno strenuo oppositore. Linate non si tocca", avverte La Russa. In realtà il capogruppo della Lega Nord in Regione, Davide Boni era già intervenuto sulla questione affermando che “non è chiudendo un altro scalo lombardo che si risolve il problema di Malpensa perché la situazione economica e occupazionale si aggraverebbe. Noi vogliamo continuare a investire su tutto il sistema aeroportuale del Nord”. L’impressione di molti, però, è che ai membri del “partito varesino” ben piazzati ai vertici della Lega stia a cuore il progetto di un aeroporto internazionale nella loro provincia. Da qui l’enfasi su Malpensa, raffigurata come hub di tutta la Padania. La realtà è un po’ diversa. Ad esempio, esponenti di associazioni imprenditoriali e del Veneto hanno spiegato che a loro non conviene far riferimento al Varesotto.

ENNESIMA BEFFA. E proprio i veneti stanno insorgendo davanti alla pessima partenza della Compagnia aerea italiana. Il segretario generale della Filt-Cgil di Venezia Umberto Tronchin ha tenuto una conferenza stampa sulla cassa integrazione di otto dipendenti Alitalia in servizio all'aeroporto di Venezia, per denunciare “l'ennesima beffa” ai danni dei padani e cioè che “le tabelle delle assunzioni presentate da Cai prevedevano dei numeri che sono raddoppiati al Sud Italia e dimezzati al Nord”. Questi gli esempi citati dal sindacalista: “A Palermo erano previste 35 assunzioni e gli assunti sono 128, Bari con 35 previsti e 78 assunti, a Torino ne erano previsti 77 e ne sono stati assunti 20, e a Venezia previsti 41 e assunti 20, più uno a tempo determinato”.

9 gennaio 2008
 
Senza polemica alcuna né sarcasmo, viste le uscite tragiche degli amministratori locali vorrei spendere due parole di solidarietà dicendo Ich bin ein Mailander.
 
Bossi, Cota e Castelli leggono ilpadano.com? Mi sto sganasciando dalle risate :D

[ Ed è singolare che ad alzare lo scudo sia Ignazio La Russa, lui siculo che definisce il Forlanini "il vero aeroporto dei milanesi". "C'è un assordante silenzio – ha dichiarato - rispetto all'esigenza di Milano di difendere l'aeroporto di Linate.


A qualcuno non piacerá sentirlo, ma al di lá delle considerazioni di "grandeur" o presunta tale ha ragione. Io lo reputo l'aeroporto di Milano, lo uso sempre e comunque, non sento la mancanza di MXP nè com'è adesso, nè tantomeno com'era prima e conosco tanta gente che la pensa allo stesso modo. Cosa me ne importa delle ambizioni politiche, cosa me ne importa del destino di singole compagnie a me interessa avere un servizio affidabile, comodo e a prezzi ragionevoli. E poi io alle storielle che Milano o la Lombardia hanno bisogno di un "hub" per prosperare economicamente non ci credo proprio. La Catalonia non prospera? E la regione intorno a Dusseldorf (che non è hub eppure ha il magggior numero di aziende giapponesi in Europa dopo Londra)? Inutile "santificare" Burlando o Bersani, anzi. Non facendo gli interessi dei cittadini a suo tempo hanno creato una situazione che adesso pesa un po' a tutti, anche coloro, ovviamente, che per loro motivi a MXP ci avevano creduto veramente.
 
Bossi, Cota e Castelli leggono ilpadano.com? Mi sto sganasciando dalle risate :D

http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1383

A Bossi garanzie sulla varesotta Malpensa, ma il Forlanini trema
SE A DIFENDERE LINATE RESTA IL SICULO LA RUSSA

E i veneti scoprono che anche con Cai è sempre la solita minestra di Alitalia: in Meridione raddoppiano le assunzioni previste, quelle in Padania ridotte a metà
di Elsa Franscini. Milàn – Vedono Umberto Bossi darsi davvero un gran daffare per “l’hub del Varesotto”, così tra i meneghini doc affiora un certo sbigottimento quando a difendere a spada tratta Linate, lo storico aeroporto di Milano, invece salta su Ignazio La Russa, detto Siculio, ministro di An, un catanese trapiantato sotto la Madonnina. Reduce dall'incontro con Silvio Berlusconi, vertici di Cai e sindaci di Milano e Roma, il Senatur ha un chiodo fisso. “Ho ricevuto garanzie – ha detto il segretario della Lega – sul ruolo di hub di Malpensa”. Quanto al futuro della neonata compagnia Bossi spera sempre nei tedeschi, ma il presidente del Consiglio ha confermato che Parigi è in pole position come futuro partner: “C'è una trattativa molto avanzata con Air France - ha detto Berlusconi - che ha raggiunto un punto molto positivo. Ciò non esclude che se Lufthansa volesse presentare nelle prossime ore un'offerta più vantaggiosa per recuperare il tempo perduto, nulla impedisce a Cai di prenderla in considerazione”.

FRANZA O ALEMAGNA. Ma sia Franza o Alemagna il ritornello del Senatur è sempre lo stesso: “Chi pensa di far operare una compagnia aerea – ha ammonito - senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia”. Inutile dire che, quando parla di aeroporto milanese, Bossi intende quel di Gallarate, in provincia di Varese: cioè Malpensa. Non così i milanesi genuini, che pensano subito allo scalo di viale Forlanini, l’aeroporto di Linate distante quattro o cinque chilometri dal centro città.

AEROPORTO DI CASA. Viaggiatori e uomini d’affari meneghini, ma anche della Brianza, arrivano in un baleno al loro aeroporto di casa e prendono il volo che gli interessa. Ai milanesi non importa neppure che da Malpensa partano voli intercontinentali. Piuttosto che attraversare la città e macinarsi ancora una cinquantina abbondante di chilometri nella, spesso nebbiosa, brughiera del Varesotto in tanti preferiscono partire da Linate e volare a Londra, dove non mancano decolli a raffica per ogni parte del mondo.

SGABELLINO DI FIUMICINO. Ci aveva già provato a metà degli anni Novanta l’allora ministro dei Trasporti del centrosinistra, Claudio Burlando, a ridimensionare il ruolo di Linate, progettando il trasferimento di tutti i voli a Malpensa tranne il collegamento Milano - Roma. Altri oggi hanno in mente di ridurre l’aeroporto dei milanesi a sgabellino di Fiumicino. Ed è singolare che ad alzare lo scudo sia Ignazio La Russa, lui siculo che definisce il Forlanini "il vero aeroporto dei milanesi". "C'è un assordante silenzio – ha dichiarato - rispetto all'esigenza di Milano di difendere l'aeroporto di Linate. Io sono il primo a dire che non va sottovalutata l'importanza di Malpensa, anche se non so se chi è venuto prima di noi ha fatto bene a spendere così tanti soldi per un secondo hub, ma registro un silenzio assordante su un aeroporto che interessa a 3 milioni di persone". Il ministro della Difesa non ne vuol sapere che un governo di centrodestra realizzi compiutamente il sogno di Burlando, mantenere solo la Roma-Milano al Forlanini.

SISTEMA AEROPORTUALE. "Sembra che tutti i giochi passino sopra i problemi di Linate ma io dico che se il progetto è di chiuderlo troveranno in An uno strenuo oppositore. Linate non si tocca", avverte La Russa.


9 gennaio 2008

fanno amaramente sorridere le dichiarazioni in ordine sparso degli esponenti di AN .
Era ieri che il delfino Gasparri e Alemanno tuonanvano contro Linate dicendo ai milanesi che se volevano una MXP sana pensassero a Lin anzichè a togliere i voli a FCO .
Oggi l'altro delfino di AN LA russa difende a spada tratta il bubbone Linate .
Quando si dice la coerenza .
 
Stato
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