Thread Alitalia dal 4 luglio


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A quale proposito?

a tutti i propositi, è inutile sforzarsi di prevedere le mosse politiche o aziendali, o pensare di capire quali scelte verranno o non verranno fatte. se domani mattina AZ o la borsa di milano chiudessero i battenti all'improvviso stai tranquillo che a parte il rumore iniziale le cose rimarranno in quel modo come è stato deciso.
anzi, sarebbe più normale se domani chiudesse la attuale AZ (e l'attuale borsa di milano) rispetto a 3 anni fa.
 
Alitalia stringe una joint venture con Air France-Klm e Delta

di Gianni DragoniCronologia articolo5 luglio 2010

Non è una fusione vera e propria, ma poco ci manca. Le attività di Alitalia sono più integrate con quelle di Air France-Klm e dell'americana Delta. Da oggi l'aviolinea guidata da Rocco Sabelli si è unita agli altri due gruppi nella joint venture per i voli transatlantici, che consiste in una rete di voli unica e coordinata offerta ai clienti e nella condivisione di costi e ricavi delle rotte transatlantiche per le compagnie partner.

Alitalia contribuirà con i suoi 20 voli giornalieri tra cinque scali negli Stati Uniti e quelli di Roma Fiumicino e Malpensa a un totale di 250 voli (l'8% del totale). Secondo i responsabili delle quattro compagnie, l'integrazione delle attività migliorerà l'offerta ai clienti. Ad esempio per i voli dall'Italia verso gli Usa le frequenze nella giornata - ha detto Alitalia - ridurranno le sovrapposizioni orarie con Delta e i decolli saranno meglio spalmati nell'arco della giornata. Le tariffe dei voli transatlantici saranno decise insieme, anche gli sconti.

Non ci sarà però un aumento dell'offerta di voli diretti ai passegegri dall'Italia. Anzi con l'orario estivo Alitalia ha ridotto da Malpensa a New York i voli a 4 la settimana, anziché uno al giorno. «La joint venture la firmiamo oggi, ha una durata di dieci anni che poi con i tempi di uscita diventano 12. Quindi è un matrimonio nel vero senso del termine», ha detto Sabelli, respingendo le indiscrezioni sul futuro assorbimento di Alitalia in Air France, ipotizzato soprattutto nel momento in cui la compagnia italiana avrà bisogno di soldi, probabilmente nel 2011, stando a quanto recentemente detto dal presidente, Roberto Colaninno. «Air France, con il 25%, è già azionista di maggioranza di Alitalia. Non c'è nei nostri piani né nelle prospettive» una fusione con Air France-Klm, replica Sabelli. «Il fatto dirimente è quello che stiamo facendo, joint venture virtuali che hanno gli stessi benefici delle fusioni ma tenendo le compagnie seprate fino a quando ciò ha senso».

La joint venture esprime circa il 26% dell'intera capacità di rotte transatlantiche, con ricavi annui stimati in oltre 10 miliardi di dollari. «La joint venture sarà la più profittevole e la più vasta», sostiene Richard Anderson, amministratore delegato di Delta. Quest'integrazione dovrebbe portare ad Alitalia «un beneficio annuo di 50 milioni di euro nel risultato operativo, quando sarà a regime, entro 2-3 anni», secondo Sabelli.

Sui conti l'a.d. dice che c'è stato «un aumento dei ricavi del 10% e nove punti in più del tasso di riempimento» nel primo semestre rispetto all'anno scorso (chiuso con 1.276 milioni di ricavi e 273 milioni di perdita operativa) . Sabelli però non ha spiegato come siano ripartiti gli annunciati 500 milioni di disponibilità finanziaria di Alitalia al 30 giugno tra cassa e linee di credito disponibili (cioè debito potenziale). «Sono un po' fatti nostri. È come se le chiedessi quanto ha di liquido o assegni», ha risposto a un giornalista. Le voci su aumenti di capitale? «Io non ne ho chiesti», risponde Sabelli. «Colaninno e Benetton hanno risposto a una domanda dicendo cose che ripeto anch'io. Due importanti azionisti, Colaninno e Benetton, che dicono che se c'è bisogno di soldi ce li mettiamo, è una garanzia non un pericolo».

Air France però non prende impegni su un eventuale aumento di capitale di Az. Richiesto di un commento sulle parole di Colaninno, Pierre-Henri Gourgeon, amministratore delegato del vettore, ha glissato: «Colaninno non ha detto che c'è l'esigenza di un aumento di capitale. Può esserci oppure no. Se c'è bisogno di soldi è una domanda che va rivolta a tutti gli azionisti».

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...ge-franceklm-delta-182827.shtml?uuid=AYWnPI5B

Mah, tutta questa reticenza non mi fa presagire nulla di buono. Sia chiaro: la mia è non è una gufata, ma inizio a vedere troppa paura a diffondere informazioni che in una azienda sana non dovrebbero essere così sensibili.
 
aumenta la cooperazione e i c/s, come mai non c'è quello di az su dtw?
 
AZ potrebbe aprire un volo su Alessandria d'Egitto e sostituire OA...secondo me sarebbe una bella rotta con LF e Yields interessanti
 
Se ho ben capito, con questa joint venture, se io vado sul sito AZ per acquistare un biglietto per JFK per esempio, mi farà vedere anche le tariffe DL e quelle di AF-KLM?
 
AZ potrebbe aprire un volo su Alessandria d'Egitto e sostituire OA...secondo me sarebbe una bella rotta con LF e Yields interessanti

Quoto. Servirebbe alle Oil Companies e sarebbe in linea con la strategia di presidio del Mediterraneo (posto che l'abbiano d'avvero, questa strategia...).
 
Se ho ben capito, con questa joint venture, se io vado sul sito AZ per acquistare un biglietto per JFK per esempio, mi farà vedere anche le tariffe DL e quelle di AF-KLM?

Si confermo. Era anche prima perche vi era combinabilità tariffaria...ma ovviamente AZ preferiva sempre dare i propri servizi "in primis" (giustamente) ora non ha piu' senso xche qualsiasi volo tra Europa e USA e' un po anche AZ quindi ha tutto l'interesse a vendere. Che il sito AZ rispecchi questo già ora magari no....ma questo e' il concetto.
 
AZ potrebbe aprire un volo su Alessandria d'Egitto e sostituire OA...secondo me sarebbe una bella rotta con LF e Yields interessanti


Scusa ma e' una tua sensazione o hai dati e numeri ogettivi per tale affermazione?
 
Si confermo. Era anche prima perche vi era combinabilità tariffaria...ma ovviamente AZ preferiva sempre dare i propri servizi "in primis" (giustamente) ora non ha piu' senso xche qualsiasi volo tra Europa e USA e' un po anche AZ quindi ha tutto l'interesse a vendere. Che il sito AZ rispecchi questo già ora magari no....ma questo e' il concetto.

infatti il sito AZ ancora non è aggiornato.
 
mmhh... nubi all'orizzonte o semplicemente si cerca qualcuno da mettere sulla graticola?

Rocco Sabelli, gli «affari suoi» e l’educazione che manca di Redazione
http://www.ilgiornale.it/economia/r...-07-2010/articolo-id=458664-page=0-comments=1
Ieri il cronista del Giornale ha fatto una domanda pertinente sulla stato della liquidità di Alitalia e il numero uno Rocco Sabelli, ha risposto, seccato e maleducato, «sono affari nostri». E ha tolto la parola a Paolo Stefanato invitato, evidentemente, a farsi gli affaracci suoi.
Ciò che segue è il resoconto che, immaginiamo, Saputelli si sarebbe aspettato dai giornali, senza rispondere a troppe noiose domande.
Punto primo. Alitalia è la migliore compagnia aerea al mondo. I costi per sedia sono a livello low cost. Gli accordi internazionali ci proiettano nell’Olimpo dei grandi vettori. A Linate le folle festanti si uniscono nell’applauso per il monopolio assegnato per legge alla compagnia (nonostante nei primi tre mesi del 2010 proprio a Linate in cui Alitalia fa da padrona il traffico sia diminuito del 7,7 per cento. Insomma, peggio del disastroso 2009, nda). In Alitalia non si sciopera e la sua puntualità sta diventando proverbiale. Il Devoto Oli, interpellato al riguardo, sta valutando l’inserimento della nuova voce «alitalieggiare» per indicare l’attitudine di un’azienda a fare tutto con grande puntualità. C’è chi preferirebbe «Sabellare»
Punto secondo. I manager di Alitalia sono bravissimi. Ma anche belli. Se è vero che Colaninno è multiplatform (una battuta per la quale Rocco è stato già contattato da Campanile, o giù di lì), il nostro Sabelli è semplicemente il Barone Rosso della Magliana, il Jack Welch de’ Fiumicino. Uno che nel giro di dieci anni ti svolta le tlc italiane e poi l’informatica e poi il trasporto aereo, non si capisce bene perché sia rimasto l’unico a cui il premier non abbia chiesto di fare il ministro dello Sviluppo economico. È vero, ha spostato sempre più in avanti il momento in cui si arriverà al pareggio operativo, in buona sostanza il momento in cui i costi saranno pari ai ricavi, ma c’è stata la crisi, e poi la sicurezza e poi persino il vulcano. Occorre comprenderlo.
Punto terzo. Il concetto è semplice e lo possono capire anche i cronisti del Giornale. Gli affari di Alitalia che funzionano sono di tutti e dunque pubblici; quelli che fanno acqua sono solo loro e dunque privatissimi. Ma a pagarli saremo noi? Oppure gli azionisti. Tra cui non figura Saputelli. Boh. Non è chiaro. Andare a questionare come sia composta la liquidità, una robetta che gli azionisti di Sabelli sono costretti a dire anche ai propri uscieri, rappresenta un’impertinenza da stroncare.
Sabelli, a forza di volare alto, ha dimenticato l’educazione. Pazienza. D’altronde è un po’ come il coraggio, non se la può dare da solo. Ma ha anche dimenticato (non è il solo) che se si convoca una conferenza stampa, si cerca di rispondere alle domande. Altrimenti si adotti il fax o l’email o si spolveri il ciclostile, con cui Sabelli deve aver avuto una certa passionaccia da giovane. Sarebbe tutto più semplice.
Nessuno obbliga Alitalia a convocare una conferenza stampa. E nessuno ci obbliga (Linate permettendo) a volare Alitalia. Amici come prima?
 
Era Paolo Stefanato che ha fatto la domanda ?!?!

Mi viene da ridere: i corsi ed i ricorsi della storia ... :D :D :D
 
Non ci vuole un gran studio per capire che la cassa langue e gran parte dei 500 milioni di liquidità sono delle banche. Se fosse il contrario lo si sarebbe sbandierato ai quattro venti. Quello che non capisco è il fare mistero di informazioni perfettamente note agli interessati e facilmente deducibili anche dagli "altri", quando, complici la crisi, il vulcano e compagnia, credo che nessuno si straccerebbe le vesti sapendo che AZ ha bisogno dei soldi delle banche. Anche perchè non sarebbe certo la sola azienda con dei problemi di liquidità.
Ho il sospetto che dietro all' occultamento dei dati ci sia SB: in questo momento non ha certo bisogno della pubblicità negativa che porterebbe un' AZ a corto di soldi dopo tutto quello che si è speso per salvarla.
 
Ho il sospetto che dietro all' occultamento dei dati ci sia SB: in questo momento non ha certo bisogno della pubblicità negativa che porterebbe un' AZ a corto di soldi dopo tutto quello che si è speso per salvarla.

Te lo ricordi chi è il proprietario de IlGiornale, vero? Magari ce lo puo' ricordare farfallina... ;-)
 
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