Thread Alitalia dal 2 novembre


Allora secondo te, quali rotte dovrebbe operare questa nuova Airone in versione low cost/low fare da MXP?

SICURAMENTE ma dico SICURAMENTE non dovrebbe operare tutte quelle rotte in estrema sovracapacita alias barcellona madrid parigi amsterdam londra..
potrebbe operare con frequenze dignitose tutte quelle rotte non coperte e che procurerebbero alti lf..per esempio:
LISBONA
MALAGA
UNA CITTA FRANCESE
TALLIN
COPENAGHEN
DUBLINO
VARSAVIA
VILNIUS

e basta,
questi voli uniti alle buone frequenze gia operative di az su est-europa bacino mediterraneo ricostituirebbero pian piano il network az a mxp..non devono pero' strafare e ricadere nell'errore che li ha fatti fallire
 
L' esperienza di Volareweb a MXP è stata fallimentare, destinazioni e frequenze totalmente sbagliate, cambi di operativi e cancellazioni di voli a go-go che non hanno fatto altro che far allontanere l'utenza. Ormai le rotte principali per fare low cost da MXP sono controllate da Easyjet, se hanno intenzione di andare in concorrenza diretta con U2 sono morti in partenza.

Invece proporrei di trasformare in versione low cost le rotte internazionali attualmente operate da AZ a MXP come TUN, CAI, IST, TLV, ecc. su cui non avrebbero concorrenza diretta di Easyjet o di altre low cost.

Io ricordo diversamente, certo su alcune rotte non brillava come MAN, ma prima dell'avvento di U2 era sicuramente una valida scelta low-cost. TLL andava benissimo, anche LDZ e KRK non andavano malaccio...si potrebbe anche iniziare nuovamente da queste...
 
SICURAMENTE ma dico SICURAMENTE non dovrebbe operare tutte quelle rotte in estrema sovracapacita alias barcellona madrid parigi amsterdam londra..
potrebbe operare con frequenze dignitose tutte quelle rotte non coperte e che procurerebbero alti lf..per esempio:
LISBONA
MALAGA
UNA CITTA FRANCESE
TALLIN
COPENAGHEN
DUBLINO
VARSAVIA
VILNIUS

e basta,
questi voli uniti alle buone frequenze gia operative di az su est-europa bacino mediterraneo ricostituirebbero pian piano il network az a mxp..non devono pero' strafare e ricadere nell'errore che li ha fatti fallire

......messa così ..per quello che posso capire ...ha senso!..
 
Anzi, a chi offre di più svelo anche quali sono le nuove destinazioni per le quali si sta lavorando.[/QUOTE]

ammazza quanto so bravi questi nuove rotte , scambi di flotta...fanno anche lo scambio di personale navigante ?? :D:D
 
Ha fatto anche altre storie. Regalava pacchi di pasta sotto elezioni e scarpe, solo destre. Le sinistre venivano distribuite solo a elezioni vinte. Un simbolo della democrazia italiana.

Be mettici pure la storia dei tre orgasmi giornalieri e può scriverci sotto "leggenda popolare".
Comunque tornando in tema io parlavo delle doti di armatore e della strategia adottata dopo la crisi del 29. Vai fuori tema citando questi giochini:cool:, stavolta ti riprendo io:cool:.
 
Io ragiono su questo :

Alitalia ha ridotto ORD a 4xw , JFK da MXP a 5xw , BOS a 5xw e YYZ a 6xw per la winter.
Non capisco perché a fronte di tali di riduzioni si voglia andare a sostituire i 76 con aerei + capienti. Se c'è stato un taglio nelle frequenze evidentemente non ci si aspetta tutto questo traffico. oppure il traffico sta riprendendo ma allora perché non ripristinare le frequenze??? direi che è meglio un daily 767 che un 5xw 772 per esempio su una rotta come MXP-JFK?
Io semplicemente mi pongo queste domande.
A leggere certi riempimenti nei giorni scorsi riportati sul forum i voli sono pieni.

Se c'è la possibilità di acquisire dei 772 e dei 332 da utilizzare al posto dei 763 che saranno comunque da dismettere a breve è solo un vantaggio.
Poi un volo in più aumentando le frequenze costa di più che aumentare la capacità con aerei più nuovi e mantenere le frequenze ridotte.
 
davvero???..dai dai per favore confermate con fonti ufficiali!!!!!..spero davvero, sarebbe veramente un bel colpo, e così potrebbero in AZ programmare con nuovi voli e frequenze la summer long haul 2010..SPERO VIVAMENTE!!!!

....cosi mi ha detto chiaccherando....queste sono le fonti.

Poi non prendete per oro colato 3 o 2 AM oppure gennaio o febbraio,
sono whispering cosi come avevo evidenziato.

Non volevo generare vespai....ma cmq. vedo che il post si è rianimato parecchio.

A duman....l'è tardi a g'hò dandà.
:cool:
 
SICURAMENTE ma dico SICURAMENTE non dovrebbe operare tutte quelle rotte in estrema sovracapacita alias barcellona madrid parigi amsterdam londra..
potrebbe operare con frequenze dignitose tutte quelle rotte non coperte e che procurerebbero alti lf..per esempio:
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DUBLINO
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e basta,
questi voli uniti alle buone frequenze gia operative di az su est-europa bacino mediterraneo ricostituirebbero pian piano il network az a mxp..non devono pero' strafare e ricadere nell'errore che li ha fatti fallire

Dublino???
 
potrebbe operare con frequenze dignitose tutte quelle rotte non coperte e che procurerebbero alti lf..per esempio:
LISBONA
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Rotte non coperte? Non direi proprio, sono tutte già servite da una se non due compagnie:

LIS Easyjet e LHI
AGP Easyjet
TLL Estonian Air
CPH Sas Easyjet
DUB AerLingus
WAW Lot
Vilnius Star 1
 
ALITALIA/ Qual è il segreto dell’utile del terzo trimestre?
Ugo Arrigo
martedì 10 novembre 2009

Con un utile operativo di 15 milioni di euro su 838 di ricavi nel terzo trimestre 2009 possiamo dire che Alitalia abbia trascorso la sua prima estate al sole dopo molte stagioni tempestose. Un risultato industriale di poco positivo nel trimestre dell’anno stagionalmente più favorevole per il trasporto aereo (al quale dovrebbe essersi accompagnato, dopo oneri finanziari e imposte, un risultato netto ancora negativo) è ovviamente ancora insufficiente per parlare di conseguito risanamento; il dato risulta comunque incoraggiante alla luce del difficile debutto del nuovo vettore nella prima parte dell’anno e se si considera che ci troviamo in un periodo di recessione economica, di caduta della domanda di trasporto aereo e dei proventi unitari dei vettori.

La vecchia Alitalia, inoltre, riuscì a perdere anche nel terzo trimestre del 2007, l’anno in assoluto migliore per le compagnie aeree mondiali negli ultimi quindici. Andando indietro nel tempo occorre tornare al terzo trimestre 2005 per ritrovare un risultato operativo di segno favorevole nella storia del vecchio vettore: allora il dato fu positivo per 44 milioni di euro, ma divenne negativo per 42 nella successiva estate 2006 e rimase di segno invariato (per 19 milioni) nel terzo trimestre dell’ottimo, per l’aviazione mondiale ma non per il vettore nazionale, 2007.

Come è riuscita la nuova Alitalia a conseguire ricavi maggiori dei costi nello scorso trimestre? Essenzialmente grazie a tre fattori. In primo luogo si è distaccata notevolmente dal piano Fenice di Banca Intesa in relazione alla politica tariffaria e anziché sfruttare la sua posizione monopolistica sulle rotte nazionali per aumentare i prezzi li ha in media, e nell’insieme della sua offerta, lievemente abbassati: i proventi medi del nuovo vettore sono stimabili in 8,9 centesimi di euro per passeggero km contro un dato effettivo di 9,5 per il terzo trimestre 2007 della vecchia Alitalia.

Grazie a questa scelta è riuscita a ritrovare i passeggeri che sembravano perduti nei primi mesi di avvio del nuovo vettore e a ottenere un load factor (tasso di occupazione dei posti) del 74% nella media del trimestre. In terzo luogo è riuscita a contenere i costi unitari di produzione: la stima è di 6,5 centesimi per posto km offerto, inferiori sia al dato del primo semestre 2009 che fu di 6,7 centesimi, sia soprattutto a quello 2007 del vecchio vettore che si attestò a 7,6 centesimi.

Il miglioramento nei costi unitari è stato più consistente della riduzione dei ricavi unitari e il load factor teorico in grado di pareggiare la gestione industriale si è attestato al 73%; poiché quello effettivo è stato un punto più alto, ecco la spiegazione del margine positivo conseguito. Nel 2007, invece, il load factor effettivo della vecchia Alitalia fu molto più alto, il 79%, ma inferiore di un punto al load factor teorico in grado di assicurare il pareggio.

Il merito della gestione della nuova azienda rispetto alla vecchia è stato in sostanza di aver abbassato di sette punti, grazie soprattutto ai risparmi sul costo del lavoro e sui costi del carburante, il load factor di equilibrio (dall’80% al 73%) e di essere riuscita con una politica tariffaria adeguata a occupare più posti rispetto alla percentuale teorica.

Accanto all’analisi dei valori unitari è interessante anche quella dei valori complessivi. La nuova Alitalia risulta, nei dati di conto economico, un vettore molto più piccolo di quello vecchio: non solo vola con 25 aerei passeggeri in meno e trasporta meno persone (6,3 milioni nel terzo trimestre 2007 contro 6,8 nel terzo 2007) su percorsi più brevi (1350 km la distanza media attuale contro 1570), ma consegue ricavi molto inferiori.

La riduzione tra i due trimestri di raffronto è del 34%, dovuta ai minori passeggeri (-6%), al minore percorso medio (-16%) e ai minori ricavi per km volato (-7%); fortunatamente tale riduzione complessiva è meno consistente rispetto alla riduzione dei costi operativi totali (-38%). La sintesi è che la nuova Alitalia ha trasportato i suoi passeggeri a un prezzo medio di 120 euro e sostenuto costi per ciascuno pari a 118 euro, guadagnando due euro a passeggero; la vecchia Alitalia trasportava (su percorsi più lunghi) a un prezzo medio di 150 euro e con un costo di 152. La differenza tra i due casi è piccola ma molto significativa.
Tutto bene quindi anche per il futuro e missione compiuta per gli azionisti-patrioti di Cai? Ovviamente no, dato che dopo la buona stagione arriva quella cattiva (il IV trimestre 2009 e il I 2010). Come ha sostenuto una settimana fa la Iata nel suo Airlines Financial Monitor, il fatto che i vettori che hanno già comunicato i loro risultati del terzo trimestre 2009 abbiano complessivamente dichiarato guadagni per 400 milioni di dollari, contro perdite per 1,5 miliardi nello stesso periodo del 2008, non autorizza a modificare la precedente previsione negativa di una perdita complessiva di 11 miliardi di dollari per tutti i vettori nell’intero anno, date le perdite già registrate nel primo semestre e il fatto che il quarto trimestre dell’anno è tradizionalmente apportatore di perdite: Q4 is usually loss-making".

http://www.ilsussidiario.net/documenti/Arrigo_10-11-2009.pdf
 
ALITALIA/ Qual è il segreto dell’utile del terzo trimestre?
Ugo Arrigo
martedì 10 novembre 2009
.......Tutto bene quindi anche per il futuro e missione compiuta per gli azionisti-patrioti di Cai? Ovviamente no, dato che dopo la buona stagione arriva quella cattiva (il IV trimestre 2009 e il I 2010). Come ha sostenuto una settimana fa la Iata nel suo Airlines Financial Monitor, il fatto che i vettori che hanno già comunicato i loro risultati del terzo trimestre 2009 abbiano complessivamente dichiarato guadagni per 400 milioni di dollari, contro perdite per 1,5 miliardi nello stesso periodo del 2008, non autorizza a modificare la precedente previsione negativa di una perdita complessiva di 11 miliardi di dollari per tutti i vettori nell’intero anno, date le perdite già registrate nel primo semestre e il fatto che il quarto trimestre dell’anno è tradizionalmente apportatore di perdite: Q4 is usually loss-making".

http://www.ilsussidiario.net/documenti/Arrigo_10-11-2009.pdf

...sarà ma a me sembra prorpio che gli rode e pure parecchio, per il fatto che az ce la sta facendo!..