Thread Alitalia dal 15 giugno


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Filt Lombardia: "Alitalia trasferisce il personale a Roma"

"Alitalia sta informando il personale che nell'arco di pochi giorni una parte verrà trasferita ad altra sede. Molto probabilmente Roma. In pratica, si è fatto finta di dare lavoro a tempo indeterminato e dopo solo 5 mesi si propone un trasferimento mascherato. Una proposta odiosa, che colpisce soprattutto donne e madri che dovranno rifiutare il trasferimento, rischiando così di essere licenziate (senza nemmeno la possibilità di utilizzare la Cassa Integrazione)". La denuncia arriva da Nino Cortorillo, segretario generale Filt Lombardia. "Dopo aver tagliato i voli passeggeri dell'80% a Malpensa e del 30% a Linate - continua Cortorillo - e aver chiuso l'attività cargo a Malpensa, pensavamo che, anche se gradualmente, si potesse ragionare in termini di ripresa e sviluppo. Attualmente i dipendenti del Gruppo Alitalia (Alitalia più Volare) in cassa Integrazione in Lombardia sono circa 600, oltre il 50% dei precedenti occupati. Anche sugli occupati si doveva ritenere che, aumentando il traffico, si potesse riassorbire una parte del personale". Ma le scelte pare vadano nella direzione opposta.


ttgitalia
 
sul supplemento del corriere di ieri leggevo che l'immagine di Alitalia è stata affidata a un'agenzia di cui non ricordo il nome e che entro novembre il nuovo prodotto sarà pronto. ho letto l'articolo in fretta perché non avevo molto tempo ma si parlava di rinnovo del logo Az e interni degli aeromobili con toni di grigio e sabbia con una riga rossa. si parlava di rinnovo delle uniformi , del vettovagliamento.Qualcuno ne sa qualcosa di più?
 
sul supplemento del corriere di ieri leggevo che l'immagine di Alitalia è stata affidata a un'agenzia di cui non ricordo il nome e che entro novembre il nuovo prodotto sarà pronto. ho letto l'articolo in fretta perché non avevo molto tempo ma si parlava di rinnovo del logo Az e interni degli aeromobili con toni di grigio e sabbia con una riga rossa. si parlava di rinnovo delle uniformi , del vettovagliamento.Qualcuno ne sa qualcosa di più?

Si per limare i costi AZ si servirà di Ikea per l'utensileria e gli Amenity Kit, Osteria da Oio in Testaccio per il catering ed H&M per le nuove divise degli equipaggi.
 
Si per limare i costi AZ si servirà di Ikea per l'utensileria e gli Amenity Kit, Osteria da Oio in Testaccio per il catering ed H&M per le nuove divise degli equipaggi.

per dare un tocco di Italianità per l'utensileria e amenity kit propongo Mondo Convenienza, mentre per catering e divise si potrebbe sfruttare uno degli azionisti... Benetton con Autogrill e i suoi negozi di abbigliamento :D
 



ALITALIA/ Il bilancio in rosso di metà anno


La nuova Alitalia ha cominciato la sua attività a gennaio di quest’anno. Dopo circa sei mesi può essere quindi utile cercare di tracciare un primo bilancio per poter fare alcune considerazioni sullo stato dell’arte.

Innanzitutto partiamo dai dati relativi ai passeggeri trasportati. Stando al CorrierEconomia di lunedì 15 giugno, Alitalia avrebbe avuto 8,44 milioni di passeggeri nei primi cinque mesi dell’anno, mentre nello stesso periodo del 2008 erano stati 11,14 milioni: una perdita secca di 2,7 milioni di passeggeri. Non pochi, se si considera il monopolio esistente sulla rotta Milano-Roma, quella che raccoglie più passeggeri in Europa.

Ma le perdite sono anche economiche e continuano a perdurare nei mesi. Lo si legge chiaramente nelle parole che Rocco Sabelli (amministratore delegato di Alitalia) ha scritto ai suoi dipendenti non meno di una settimana fa: «Stiamo riducendo il livello delle perdite mensili».

Forse queste perdite dipendono anche dal fatto che Alitalia ha dovuto rivedere in corsa la sua politica tariffaria, abbassando il costo dei biglietti proprio per cercare di attirare più passeggeri. Una retromarcia tanto repentina che adesso si osa lanciare il guanto di sfida alle low cost. Sempre secondo il CorrierEconomia del 15 giugno, infatti, Alitalia vorrebbe fare concorrenza alle varie Ryanair ed Easyjet. Una vera e propria mission impossible per una compagnia che, data la sua struttura dei costi e la sua organizzazione logistica, difficilmente potrebbe ottenere ricavi se solo provasse a vendere i biglietti allo stesso prezzo delle vere compagnie low cost.

E in tutto questo non dobbiamo dimenticare una certa conflittualità ancora presente con i sindacati (basti pensare ai continui scioperi proclamati e poi differiti) e i disservizi che vengono segnalati (anche se con minor frequenza rispetto all’inizio) dai passeggeri, e che li portano spesso a scegliere di non volare più con Alitalia (laddove è possibile).

Certo, bisognerà aspettare almeno la fine dell’anno per poter trarre delle conclusioni più affidabili, ma dati i presupposti è davvero lecito domandarsi quanto la nuova compagnia potrà reggere prima di aver bisogno di nuovi capitali freschi. Il Piano Fenice prevedeva infatti di trasportare 28 milioni di passeggeri nel 2009 (giunti quasi a metà anno non siamo arrivati neanche a un terzo) per contenere le perdite a 200 milioni di euro (preventivando prezzi dei biglietti più alti di quelli attuali, così come quelli del carburante).

Aumentano quindi i dubbi, già espressi a suo tempo, sull’efficacia di questo piano industriale. La strategia su cui punta è infatti la ricerca di una posizione di rendita sul mercato domestico, ma i passeggeri hanno “tradito” le attese, un pò per la crisi economica, un pò perché hanno trovato più conveniente viaggiare con la Freccia Rossa di Trenitalia. Nulla che non si potesse prevedere all’inizio dell’anno, ma è già troppo tardi per cambiare strategia?



fonte: http://www.ilsussidiario.net - Economia & Finanza.
 

ALITALIA La nuova compagnia continua a perdere quota



Il trasporto aereo ha vissuto e sta vivendo uno dei periodi più difficili di sempre; i primi mesi dell’anno sono stati complicati sia per le compagnie aeree che per gli scali aeroportuali. Questi ultimi, nella quasi totalità, hanno visto contrazioni di traffico molto accentuate con riduzioni molto spesso vicine al 15% rispetto all’anno precedente.

La situazione europea ha visto le difficoltà maggiori in Spagna, dove il settore ha sentito maggiormente della contrazione del turismo legata alla crisi in atto con una diminuzione di quasi 20 punti percentuali. In Italia, così come in Gran Bretagna, la caduta del traffico è stata superiore al 10% nel primo trimestre.

Bisogna riscontrare che a partire dal mese di aprile, anche a causa della Pasqua posticipata, la crisi ha allentato la presa e i dati potrebbero indicare che “il peggio è passato”. Certo due mesi non sono indicativi e la caduta del traffico potrebbe riprendere nel momento in cui la crisi dovesse nuovamente fare sentire tutti i suoi effetti, ma è importante segnalare i dati positivi. La Spagna nel mese di maggio ha continuato la propria caduta con una contrazione del 12% del numero di passeggeri, mentre l’Italia, dopo un recupero nel mese di aprile (+1,5%), ha visto una contrazione a maggio di “solo” il 3,9%:

In questa situazione certamente ha influito l’andamento della compagnia di bandiera. A partire dall’aprile 2008, la vecchia Alitalia aveva attuato il “Piano Prato” e dunque da quel mese era stata attuata una razionalizzazione delle rotte e conseguentemente una diminuzione del numero di passeggeri. Dal gennaio scorso inoltre, con la fusione tra Alitalia e Airone, è nata la nuova Alitalia e questa nuova compagnia ha ulteriormente razionalizzato i voli, per potere riprendere la propria attività. L’Italia sconta dunque la ripartenza di Alitalia e i dati italiani devono essere analizzati insieme a quelli dell’ex compagnia di bandiera.

Sul Corriere Economia di lunedì 15 Giugno, in un articolo di Antonella Baccaro, sono riportati i dati circa i passeggeri della nuova Alitalia. Nel complesso nei primi 5 mesi del 2009, la nuova Alitalia ha trasportato 8,44 milioni di passeggeri, vale a dire 2,7 milioni di passeggeri in meno rispetto alla somma dei passeggeri Alitalia e Airone dello stesso periodo del 2008.

Nel complesso il mercato italiano ha perso 3,5 milioni di passeggeri dall’inizio dell’anno e questo significa che senza la ripartenza di Alitalia, la caduta del traffico italiano sarebbe stata contenuta a circa 800 mila passeggeri, su un totale di circa 38 milioni, pari a poco più del 2%. La crisi italiana del trasporto aereo, depurata dall’effetto Alitalia, in realtà sarebbe dunque molto più contenuta rispetto a tutti i paesi europei. Il mercato del trasporto aereo italiano rimane dunque vivace, come dimostrano gli investimenti di Lufthansa Italia ed Easyjet su Milano Malpensa e quelli di Ryanair su diversi scali italiani.

La quota di mercato della nuova Alitalia è pari 22,3% nei primi 5 mesi, in diminuzione rispetto a quella aggregata di Alitalia e Airone nello stesso periodo del 2008, che era pari al 27,1%. Certamente il momento di ripartenza della nuova Alitalia è stato il peggiore e si stima che alla fine dell’anno la compagnia possa trasportare circa 22,5 milioni di passeggeri, anche nel momento in cui il load factor dovesse salire a circa il 60% nei prossimi mesi.

Il Piano Fenice prevedeva di arrivare a 28 milioni di passeggeri il primo anno questa differenza potrebbe comportare diverse problematiche finanziarie, se oltretutto come affermato responsabile marketing e strategie di Alitalia, il prezzo medio del biglietto è inferiore a quello preventivato.

Il riposizionamento della nuova Alitalia si è fatto sentire pesantemente a Malpensa nel primo trimestre, ma a partire dal mese di aprile, lo scalo varesino ha visto un recupero del numero di passeggeri. Infatti, dopo il recupero di aprile (+7,9%), l’aeroporto ha continuato ad aumentare il numero di passeggeri anche nel mese di maggio, andando in controtendenza rispetto all’andamento generale del mercato italiano, con un aumento del 2,3%.

Questa crescita è da imputarsi prevalentemente ad Easyjet, ormai il primo operatore sullo scalo, e Lufthansa Italia. Questi due vettori, alla fine dell’anno, trasporteranno probabilmente da Malpensa circa 5 e 1,7 milioni di passeggeri rispettivamente, diventando i primi due operatori nell’aeroporto varesino. Alitalia ha deciso di focalizzare i propri interessi su Roma Fiumicino e questa è una scelta industriale che dovrà essere il mercato a giudicare giusta o sbagliata; certamente la compagnia non poteva continuare ad avere una struttura di doppio hub, che per troppi anni ha provocato enormi perdite. Questa struttura inefficiente era da imputarsi ad una gestione politica della compagnia aerea; era infatti proprio la politica che influenzava i manager dell’azienda pubblica che non sceglievano mai tra Roma e Milano, provocando di fatto un errore strategico.

Ora la separazione tra politica e azienda è iniziata con la privatizzazione, ma dovrebbe essere conclusa con delle regole uguali per tutti gli operatori. Questo significa eliminare il monopolio delle rotte domestiche che la nuova Alitalia mantiene grazie alla legge 166 del 2008 che è stata votata proprio dalla politica.

Gli ultimi dati di Malpensa evidenziano che rivolgendosi al mercato è possibile sviluppare il trasporto aereo. Certo l’azione politica dovrebbe essere molto più incisiva sulla liberalizzazione degli slot, con l’introduzione di un mercato di questi diritti e con una continuazione nell’azione di rinegoziazione degli accordi bilaterali, per sviluppare il trasporto aereo intercontinentale.

Se la nuova Alitalia avrà successo, questo dovrà essere legato a una buona gestione aziendale e non alla posizione dominante che gode sul mercato interno. La politica deve tornare a essere arbitro imparziale, ricordandosi una volta per tutte di evitare la gestione dell’aziende e liberalizzando il mercato.



fonte: http://www.ilsussidiario.net - Economia & Finanza.
 
ALITALIA, ACCORDO CON SINDACATI SU NODI CONTRATTO
ROMA - (ANSA) Alitalia e i sindacati confederali dei trasporti (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti) hanno firmato un accordo su alcuni aspetti contrattuali che interessano piloti, assistenti di volo e personale di terra sui quali c'erano ancora divergenze di interpretazione e rischi di proteste dei lavoratori. In particolare, fra i punti sui quali è stata trovata un'intesa, l'applicazione del contratto di solidarietà espansiva che prevede la riduzione dell'orario di lavoro finalizzato ad aumentare il numero dei dipendenti con nuove assunzioni: questo consentirà - si è appreso - l'assunzione di un centinaio di assistenti di volo.

Tra gli altri punti, il rispetto del pagamento del 93% delle retribuzioni percepite nella precedente gestione; l'esenzione dal lavoro notturno per madri con figli fino a tre anni di età e di coloro che hanno familiari con handicap; l'avvio operativo del progetto multibase rispettando la volontarietà e l'anzianità di servizio, l'avvio del programma di mantenimento delle licenze per i piloti in cassa integrazione (intorno a 750). L'azienda ha anche indicato la priorità di un nuovo protocollo che regoli le relazioni industriali.
26/06/2009
 
A partire da ieri e' stato interrotto l'utilizzo di biglietteria Air One
Dal 28 giugno e' infatti possibile solo l’utilizzo di biglietteria Alitalia (piastrina 055) sia per le emissioni di biglietti AZ che per quelle di biglietti AP.

Le operazioni di migrazione del sistema di reservation e ticketing Air One (AP) da Sabre a ARCO avverranno in un’unica soluzione: dal pomeriggio di sabato 27 fino alla prima mattina di domenica 28 giugno. In tale periodo non sarà possibile modificare o effettuare nuove prenotazioni o emissioni di biglietti sui soli voli Air One (AP) sia tramite GDS che tramite canali diretti del vettore. Tutte le altre attività (check in, operazioni di
volo,…) Air One (AP) saranno attive e regolari.

La migrazione non avrà invece alcun impatto su vendite e operativo Alitalia (AZ).
 
ALITALIA/ Sabelli: "con i sindacati un vero accordo innovativo"

Domenica 28 giugno 2009
Un accordo 'importante e con modalita' innovative', che potra' aprire una stagione di 'pace sindacale' e consentire di portare i 'conti in pareggio nel 2011'. È un Rocco Sabelli soddisfatto quello che in un'intervista a Repubblica commenta l'intesa raggiunta con le sigle sindacali sui nodi che ancora rimanevano da sciogliere sul contratto dei dipendenti Alitalia. Un accordo che - dando via libera al part-time per hostess e steward, all'assunzione di 100 nuovi naviganti e all'esonero al lavoro notturno per mamme di bimbi sotto i 3 anni e per genitori affidatari di figli disabili - costituisce, secondo l'ad di Alitalia il primo esempio in Italia di 'solidarieta' espansiva'. Piu' in generale Sabelli sottolinea come il quadro della compagnia non sia affatto'devastante, anzi'. 'La regolarita' dei voli va bene, anzi non esito a dire ottima: siamo al 99,5%, un dato che ci pone ai vertici - afferma -. Va meno bene invece la puntualita', che non ci soddisfa'. Soprattutto - specifica - 'nello scalo romano' di Fiumicino. Dove - conclude Sabelli - 'entro 3 anni spero che il Terminal A diventi una realta'': venga cioe' destinato completamente ad Alitalia e a Sky Team.
IlSussidiario.net
 
[Un accordo che - dando via libera al part-time per hostess e steward, all'assunzione di 100 nuovi naviganti e all'esonero al lavoro notturno per mamme di bimbi sotto i 3 anni

Quando i piloti chiesero a Palazzo chigi l'applicazione del part-time o del vogliamo lavorare meno,lavorare tutti,o quanto meno creare meno esuberi si gridò allo scandalo.

L'esonero dal lavoro notturno invece viene fatto passare come una grande concessione,quando in realtà è tutt'altro.
Chiamasi legge 104,legge dello stato italiano.
 
Quando i piloti chiesero a Palazzo chigi l'applicazione del part-time o del vogliamo lavorare meno,lavorare tutti,o quanto meno creare meno esuberi si gridò allo scandalo.

L'esonero dal lavoro notturno invece viene fatto passare come una grande concessione,quando in realtà è tutt'altro.
Chiamasi legge 104,legge dello stato italiano.

Si in effetti l'ultimo proclamo sembra una piccola caduta di stile di Sabelli. Quello che conta però è che la compagnia sembra comunque disposta ad ascoltare i sindacati e i dipendenti. Ha capito che comunque il dialogo resta la cosa migliore da fare per avere un pò di pace interna all'azienda.
 
29 Giugno 2009 - 11:28 am

Alitalia-CAI: azionisti saliti a 25, qualche uscita

I 16 azionisti di CAI al momento del settembre 2008 sono saliti a 25 con la nuova Alitalia e l’aumento di capitale a 1,17 miliardi di euro. Lo scrive oggi il Corriere Economia, citando l’elenco delle partecipazioni «concesso dall’azienda». Dall’azionariato sono uscite la Findim di Marco Fossati, la Marinvest dell’armatore Gianluigi Aponte (MSC Crociere) e il fondo Clessidra di Claudio Sposito (che però, aggiunge il giornale, avevano solo le quote iniziali di 10.000 azioni). La lista degli attuali 25 azionisti comprende, in ordine di grandezza, Air France-KLM (25% e tre posti in consiglio di amministrazione), Fire spa (gruppo Riva - 10,62%, un posto in cda), Atlantia (gruppo Benetton, 8,85%, un posto), Intesa San Paolo (8,85%, un posto), IMMSI (la società di Colaninno, con il 7,08% e un consigliere), Th s.a. (gruppo Angelucci, con il 5,31% ed un consigliere), Toto spa (ex proprietaria di Air One, con il 5,31% ed un consigliere), Equinocse sarl (gruppo Mancuso, 4,43% e un consigliere), Fondiaria-SAI (gruppo Ligresti, 4,43% e un consigliere), G&C Holding (Carbonelli e D’Angelo, 3,10% e un consigliere), Solido Holding (D’Avanzo, 2,04% e un consigliere), Acqua Marcia Finanziaria (gruppo Caltagirone, 1,77% e un consigliere), Finanziaria Partecipazioni e Investimenti (gruppo Gavio, 1,77%) GFMC (gruppo Orsera, 1,77% e un consigliere), Pirelli (gruppo Tronchetti Provera, 1,77% e un consigliere), Fingen (gruppo Fratini, 1,33% e un consigliere), MPA (gruppo Traglio, 1,33% e un consigliere), Vitrociset (gruppo Crociani, 1,33%), Macca srl (Maccagnani, 1,24%), Loris Fontana & c. (0,88%), Marcegaglia spa (0,88%, con cessione annunciata nel gennaio 2009), 12 Capital Portfolio (gruppo Intek, 0,88%), Equinox Two (sempre del gruppo Mancuso, 0,01%), Ottobre 2008 (gruppo Intesa San Paolo, 0,01%) e società Acqua Marcia (sempre Caltagirone, con lo 0,01%).

Dedalonews
 
ALITALIA
I tre mesi cruciali per i conti della nuova compagnia


Dopo quasi sei mesi di attività, la nuova Alitalia fa segnare, in linea con il mercato italiano, un calo dei passeggeri rispetto a quanto avevano fatto registrare AirOne e la vecchia compagnia nel 2008. È ancora un pò presto per tirare le somme e fare i bilanci. In particolare, secondo Olivero Baccelli, Docente di Economia dei trasporti nell'Università Bocconi di Milano, bisognerà vedere cosa accadrà nei prossimi tre mesi, che saranno cruciali

Professor Baccelli, nei primi cinque mesi dell’anno c’è stato un calo dei passeggeri trasportati in Italia, che ha colpito in particolare Alitalia. Eppure essa opera in regime di monopolio sulla Milano-Roma, che è risultata lo scorso anno la tratta con più passeggeri d’Europa...

La Milano-Roma quest’anno subisce la concorrenza dell’alta velocità ferroviaria. In un periodo di crisi come quello attuale, i passeggeri sono più attenti ai costi, le aziende hanno smesso di comprare carnet di biglietti e in molti casi obbligano i loro dipendenti a utilizzare il treno al posto dell’aereo. Il Freccia Rossa è riuscito a strappare almeno 700mila passeggeri ad Alitalia e penso che nel 2009 la tratta Milano-Roma quasi sicuramente non sarà la più rilevante d’Europa. Tutto ciò non sminuisce il problema del monopolio presente su questa tratta aerea, e su altre nazionali.

Stanno forse cominciando a essere evidenti i limiti del piano industriale della compagnia aerea...

Sicuramente. Si vedono i risultati di una strategia di fortissimi tagli e di concentrazione su Roma, utilizzando come punto di forza una serie di plus che si sono rilevati fragili (come il monopolio su molte rotte con base a Linate). La questione Linate è adesso oggetto di studio di una commissione ad hoc e penso che probabilmente si arriverà ad avere una maggiore concorrenza sullo scalo milanese. Se tutto va bene, ciò avverrà non prima di fine marzo del 2010.

Alitalia ha dovuto rivedere al ribasso le sue tariffe, per cercare di attirare più passeggeri. Sul CorrierEconomia del 15 giugno si leggeva che potrebbe lanciare una sfida alle compagnie low cost.

L’aver scelto di utilizzare come leva strategica il mercato domestico espone Alitalia alla concorrenza di soggetti low cost. Non solo le vere e proprie compagnie low cost, ma anche compagnie tradizionali che offrono sconti o promozioni particolari come Lufthansa Italia, oltre all’alta velocità ferroviaria, che ha fatto sentire appena i propri artigli (a fine anno il Freccia Rossa diventerà ancor più concorrenziale).

Come giudica questa strategia?

La scelta di competere con le low cost abbassando i prezzi è sbagliata, perché Alitalia non ha la stessa capacità di competere con i costi operativi molto bassi di EasyJet e Windjet (di gran lunga i maggiori concorrenti di Alitalia sul mercato domestico), piuttosto che di Ryanair e Freccia Rossa. I concorrenti non solo sono tanti e diversificati, ma hanno costi operativi medi nettamente più bassi. Competere su questo mercato è quindi un gioco al massacro.

Cosa dovrebbe fare allora Alitalia?

La scelta di Fiumicino è ormai stata fatta. L’obiettivo deve essere quindi quello di valorizzare al massimo l’aeroporto: un terminal unico dove i transiti siano gestiti al meglio, dove i passeggeri arrivino nei finger e non nei piazzali (cosa molto sgradita alla clientela business). Tante attenzioni e particolari che richiedono una stretta cooperazione con il gestore aeroportuale. Purtroppo né Alitalia né Adr sono in buone acque finanziarie, e dunque non possono effettuare gli investimenti che sarebbero necessari. Questa però sarebbe l’unica via per aggiungere un plus che possa rendere Alitalia competitiva rispetto ai suoi concorrenti.

Il calo del numero dei passeggeri, unito al calo delle tariffe, non creerà problemi alle casse di Alitalia?

Alitalia ha sempre storicamente fatto utili nel periodo estivo (luglio, agosto e settembre). Le prime avvisaglie che non si tratterà di un’estate facile ci sono. Per fortuna, il prezzo del petrolio sta dando una mano, dato che si è praticamente dimezzato rispetto all’anno scorso. Questo vuol dire che ora incide intorno al 20% sui costi totali di Alitalia, rispetto al 30% dell’anno scorso. Ciò permette di avere un 10% di costi in meno che possono compensare in qualche modo il calo delle tariffe attuato, con dei vantaggi anche per i passeggeri.

Dunque possiamo dire che la partita importante per i conti di Alitalia si deciderà nei prossimi tre mesi?

I prossimi tre mesi sono cruciali. Il bilancio di Alitalia è sempre stato storicamente influenzato in modo notevole dal trimestre estivo. Lo sarà ancor di più quest’anno, dato che ha scelto di concentrarsi sul breve-medio raggio e sul mercato domestico, due segmenti che risentono molto del traffico stagionale.

Finora abbiamo in qualche modo visto la situazione di Fiumicino e Linate. Cosa dire invece di Malpensa?

A parte qualche sporadico nuovo collegamento intercontinentale (come quello di Korean Air con Seul), i due vettori che fanno oggi la differenza sono Easyjet (ha un programma di espansione che la porterà a fine anno a essere il maggior operatore su Malpensa con quasi 5 milioni di passeggeri) e Lufthansa Italia (che sta facendo una scommessa importante per la costruzione graduale di un meccanismo di hub su Malpensa). Tuttavia, alla fine dell’anno si arriverà sui 17-18 milioni di passeggeri, peggiorando così il dato dell’anno scorso (circa 19 milioni) pesantemente condizionato dall’abbandono di Alitalia.


fonte: il sussidiario - Economia & Finanza
 
Ultima modifica da un moderatore:

Come giudica questa strategia?
La scelta di competere con le low cost abbassando i prezzi è sbagliata, perché Alitalia non ha la stessa capacità di competere con i costi operativi molto bassi di EasyJet e Windjet (di gran lunga i maggiori concorrenti di Alitalia sul mercato domestico), piuttosto che di Ryanair e Freccia Rossa. I concorrenti non solo sono tanti e diversificati, ma hanno costi operativi medi nettamente più bassi. Competere su questo mercato è quindi un gioco al massacro.

Che non è altro quello che sta facendo LHI a MXP contro U2.
I tagli sull'intercontinentale sono interminabili, e ad effettuarli sono major di prima grandezza.
Ciò mi rilassa non poco, perchè mi dà l'ulteriore conferma del fatto la migliori compagnie al Mondo sanno come ci si comporta e perchè l'ennessimo Professoruccolo universitario non capirà e non capirà mai niente di trasporto aereo.
 
Finora abbiamo in qualche modo visto la situazione di Fiumicino e Linate. Cosa dire invece di Malpensa?

[...] Tuttavia, alla fine dell’anno si arriverà sui 17-18 milioni di passeggeri, peggiorando così il dato dell’anno scorso (circa 19 milioni) pesantemente condizionato dall’abbandono di Alitalia.
E bravo o' professore. Malpensa nel 2009, con zero mesi da hub, farà meno passeggeri che nel 2008, quando ebbe tre mesi di transiti hub.

Mi scappello per tanto sopraffino ragionamento.
 
Sulle pagine della Stampa di oggi Schisano spiega il motivo dei forti ritardi avuti nelle ultime settimane a TRN, GOA, BRI e BDS. Il motivo, secondo le sue parole, è dovuto alla contemporanea avaria pesante di 3 dei 17 B737 in forza alla CAI e alla mancanza di equipaggi dedicati Boeing che non possono essere sostituiti da altri.

Io aggiungo che i ritardi (mi riferisco a quelli superiori ad 1H) sono frequenti anche a PSR e che le cancellazioni di alcune frequenze previste per Luglio e Agosto, non soddisfacenti dal punto di vista dei LF e operate dai B737, si possono interpretare come l'intenzione di limitare al massimo i frequenti disagi.
 
Ha detto anche cose vere.Ad esempio nessuno ha soldi per investire e questo è sotto gli occhi di tutti malgrado sbandierati investimenti da ministero dell'abbondanza.A me questa AZ sa tanto di grande AirOne.Ieri c'era su Corriere Economia un servizio di due pagine abbastanza critico.Paralva di dissapori tra Colaninno e Sabelli.In particolare per l'accostamento che si potrebbe fare alla vicenda telecom.Cosa che ho fatto anch'io maliziosamente e che ha fatto storcere il naso a tanti.Contrasti Smentiti.Di soci in uscita e new entries.Di load factor al 51%.Perdite 2008 pari a 115 milioni.Forte ridimensionamento della Milano-Roma.Quasi ex gallina dalle uova d'oro.C'era inoltre l'intervista ad uno dei soci più importanti,Atlantia,con una quota di 8,85% del Capitale che sostiene sia arrivato il momento di rispettare i patti stabiliti nel piano raggiungendo il pareggio di bilancio e utili dal 2011.Per quanto tutta l'operazione non sia una passeggiata e rilanciare Az sia un impresa difficile.
Alcuni si aspettano ritorni nell'investimento in 7 8 anni.Un calvario per chi viaggia e per i dipendenti aggiungerei.
Fossati,socio "fuoriuscito,dichiara di aver lasciato la cordata perchè il settore è in forte sofferenza.
Insomma il soloito report sull'oggettiva difficoltà della compagnia di bandiera.Comune a molte altre compagnie aeree.Comprese le vere grandi major che hanno comunque spalle ben più larghe,non vengono da un fallimento e hanno una struttura e una organizzazione rodate da anni di attività profittevoli.Oltre ad avere i soldi.
Good luck.
 
Ci sono parecchie persone a casa abilitate 737.Mi chiedo come mai non le richiamino?Misteri della fede.
 
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