C
cipollazzi
Guest
Il secolo xix: Salma dimenticata sulla pista funerale beffa per mille
Dicono le recenti statistiche che ogni giorno vengono “perduti” diecimila bagagli, un milione l’anno nel mondo. Ma una bara, una salma, dimenticata sulla pista con mille tra parenti, amici, attoniti e sorpresi che hanno atteso invano per il funerale, no, non si era mai visto.
E’ accaduto a Milano Malpensa.
“Me l’hanno trattata peggio di un bagaglio. Hanno ignorato le regole internazionali per cui quando un feretro e’ prenotato su un volo di trasferimento serve la massima attenzione del caposcalo affinche’ tutte le procedure siano rispettate. Mi strazia il cuore pensare che mia madre sia stata abbandonata sull’asfalto e poi abbia trascorso 24 ore nel deposito bagagli assieme alle valigie”. Lo ha denunciato Enrico Pino, 58 anni, ex imprenditore di Fubine, nell’Alessandrino, che da una ventina d’anni fa il pittore ad Hammamet.
Nella bara dimenticata c’era sua madre, Elsa Panelli, 84 anni, che da qualche anno aveva raggiunto il figlio in Tunisia. Il figlio ha vegliato il cadavere della donna per due giorni, come e’ tradizione in Tunisia, “dove - dice Pino - il culto e il rispetto per i morti e’ ancora un valore”, e si e’ rivolto alla stessa agenzia di pompe funebri che si e’ occupata del funerale di Craxi per far rientrare la salma in Italia. Alle 8 del mattino la bara era all’aeroporto di Tunisi. Doveva essere imbarcata su un volo Alitalia diretto a Milano Malpensa.
Di qui nel pomeriggio sarebbe stata portata nel cimitero di Fubine, dove ad attenderla c’erano quasi mille persone tra amici e parenti. Invece la bara e’ stata dimenticata sulla pista dell’aeroporto. “Ho deciso di chiedere un rimborso all’Alitalia dei danni patiti, economici e morali” spiega Enrico Pino. Cosi’ sono state inviate un paio di fatture e la richiesta del risarcimento del danno morale: complessivamente 25 mila euro. Pino continua: “Mi sono sentito offeso, mi hanno proposto duemila euro. A questo punto intentero’ causa”.
Dall’Alitalia spiegano: “Ci scusiamo per quanto e’ accaduto ma la salma e’ arrivata comunque a destinazione, seppur 24 ore dopo. Inoltre il servizio di carico dei bagagli in aeroporto e’ affidato a una societa’ tunisina
Dicono le recenti statistiche che ogni giorno vengono “perduti” diecimila bagagli, un milione l’anno nel mondo. Ma una bara, una salma, dimenticata sulla pista con mille tra parenti, amici, attoniti e sorpresi che hanno atteso invano per il funerale, no, non si era mai visto.
E’ accaduto a Milano Malpensa.
“Me l’hanno trattata peggio di un bagaglio. Hanno ignorato le regole internazionali per cui quando un feretro e’ prenotato su un volo di trasferimento serve la massima attenzione del caposcalo affinche’ tutte le procedure siano rispettate. Mi strazia il cuore pensare che mia madre sia stata abbandonata sull’asfalto e poi abbia trascorso 24 ore nel deposito bagagli assieme alle valigie”. Lo ha denunciato Enrico Pino, 58 anni, ex imprenditore di Fubine, nell’Alessandrino, che da una ventina d’anni fa il pittore ad Hammamet.
Nella bara dimenticata c’era sua madre, Elsa Panelli, 84 anni, che da qualche anno aveva raggiunto il figlio in Tunisia. Il figlio ha vegliato il cadavere della donna per due giorni, come e’ tradizione in Tunisia, “dove - dice Pino - il culto e il rispetto per i morti e’ ancora un valore”, e si e’ rivolto alla stessa agenzia di pompe funebri che si e’ occupata del funerale di Craxi per far rientrare la salma in Italia. Alle 8 del mattino la bara era all’aeroporto di Tunisi. Doveva essere imbarcata su un volo Alitalia diretto a Milano Malpensa.
Di qui nel pomeriggio sarebbe stata portata nel cimitero di Fubine, dove ad attenderla c’erano quasi mille persone tra amici e parenti. Invece la bara e’ stata dimenticata sulla pista dell’aeroporto. “Ho deciso di chiedere un rimborso all’Alitalia dei danni patiti, economici e morali” spiega Enrico Pino. Cosi’ sono state inviate un paio di fatture e la richiesta del risarcimento del danno morale: complessivamente 25 mila euro. Pino continua: “Mi sono sentito offeso, mi hanno proposto duemila euro. A questo punto intentero’ causa”.
Dall’Alitalia spiegano: “Ci scusiamo per quanto e’ accaduto ma la salma e’ arrivata comunque a destinazione, seppur 24 ore dopo. Inoltre il servizio di carico dei bagagli in aeroporto e’ affidato a una societa’ tunisina