L’Italia non e’ il Paradiso ma per una compagnia aerea ha i vantaggi che ho elencato.
Per par condicio, elenca anche i vantaggi della Francia e della Germania per una compagnia aerea. Tanto per arricchire il dibattito.
Dovrebbe essere mortificante scrivere che in Italia e' impossibile far fare soldi ad una compagnia aerea con un mercato come l'Italia.
Italo, con tutto il rispetto per le opinioni altrui, se mia nonna aveva le ruote era un tram.
A parte la tua quantomeno discutibile fotografia dell'Italia dipinta come il Giardino dell'Eden.
A parte il fatto che puoi essere ambizioso fin che vuoi ma senza soldi vai poco lontano; "credere nei propri mezzi" sembra uno slogan di Virginio Degiovanni, tipo "chi siamo noi? Alitalia!" oppure, citando Virzì: "Perché noi siamo persone speciali! E facciamo un lavoro speciale!"
Tu non fai i conti con la realtà. Il nocciolo della questione è questo: una delle più grandi (forse la più grande) major del trasporto aereo mondiale ha invesito 300 (trecento) milioni su di te lasciando più o meno esplicitamente intendere che tra 2 anni butteranno fuori altre centinaia di milioni di euro per diventare azionista di maggioranza assoluta e integrarla nel proprio gruppo. Tutto questo per un'azienda che seppur sapientemente ripulita continua a perdere soldi.
Ebbene tu vuoi dirmi che l'AD di Alitalia dovrebbe fare di tutto per cercare di mettere i bastoni tra le ruote dei francesi solo perché ci chiamano "les ritals"?
A volte è utile fermarsi un attimo e riflettere: ma quando ti ricapita di essere comprato da AF e risolvere una volta per tutte la grana AZ che noi italiani ci trasciniamo dagli anni settanta? Io andrei in ginocchio da Fiumicino a Roissy, pregando perché non cambino idea nel frattempo.
Accontentiamoci di averli battuti a Berlino. Su un terreno più congeniale a noi. Le cose serie lasciamole fare a chi ne è capace.
Difatti Ryanair, Easyjet, Lufthansa e Air France ci riescono benissimo. L'Italia è il secondo (o terzo) mercato per praticamente ogni vettore aereo. Allargando il concetto l'Italia è il secondo (o comunque da podio) mercato per Audi, BMW e Mercedes, per Vodafone e per BSkyB, per Danone e per LVMH, per Nokia e per Ikea. Insomma per praticamente chiunque.
Difatti Ryanair, Easyjet, Lufthansa e Air France ci riescono benissimo. L'Italia è il secondo (o terzo) mercato per praticamente ogni vettore aereo. Allargando il concetto l'Italia è il secondo (o comunque da podio) mercato per Audi, BMW e Mercedes, per Vodafone e per BSkyB, per Danone e per LVMH, per Nokia e per Ikea. Insomma per praticamente chiunque.
Difatti Ryanair, Easyjet, Lufthansa e Air France ci riescono benissimo. L'Italia è il secondo (o terzo) mercato per praticamente ogni vettore aereo. Allargando il concetto l'Italia è il secondo (o comunque da podio) mercato per Audi, BMW e Mercedes, per Vodafone e per BSkyB, per Danone e per LVMH, per Nokia e per Ikea. Insomma per praticamente chiunque.
Skywalker, vedo che non mi conosci bene.
Ho appena volato con AZ dopo anni solo per provare la nuova Magnifica del 330, trovi il trip report qui: http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?118884
Non mi sembra di essere stato catastrofista verso il prodotto AZ, ne verso il personale, anzi. Ho sottolineato i (molti) punti positivi. I progressi sono netti. Bravi.
Non critico l'Italia a prescindere, ci vivo, la vivo. Ogni giorno.
E purtroppo constato che giorno dopo giorno non migliora niente, anzi.
Si potrebbe aprire qui un capitolo infinito sul belpaese, ma limitiamoci al contesto aeronautico.
E' assurdo e anacronistico solo pensare che AZ possa competere stand alone e andare a contrastare i big. I competitor di AZ sono vettori europei di medie dimensioni, tutti schierati da tempo in qualche alleanza, con gran sollievo dei propri AD e, in molti casi, dei propri governi. Perché AZ dovrebbe essere diversa?
Alitalia ha la "fortuna" di orbitare nella galassia AF-KL-DL, una prima scelta a livello mondiale. I rapporti di forza sono noti.
Alitalia non cesserà di esistere, anzi uscirà più stabile dall'integrazione in AF-KLM, avrà la propria vocazione.
Ma per favore smettiamola di fare voli pindarici di gloria. Piedi per terra. Ringraziamo di avercela ancora una compagnia aerea in Italia.
Non è catastrofismo, è realismo.
PS: reputo LH ed EK due grandi realtà del settore ma di gran lunga esenti da pecche. Pecche mitigate dal fatto che guadagnino un mucchio di soldi.
Alcuni paesi che citi hanno una base di consumatori ben superiore alla nostra. Fatte le debite proporzioni...
Detto questo, il mio intervento era per sottolineare quanto il mercato italiano sia un eldorado per chiunque. Qualsiasi compagnia aerea non mancherà di sottolineare nei propri comunicati stampa quanto l'Italia sia per loro il miglior mercato al di fuori dei propri confini.
Quante aziende italiane possono vantarsi di poter dire altrettanto in Francia e in Germania?
Sapevi che Wolkswagen Group Italia (ex Autogerma) ha fatturato nel 2010 5 miliardi di Euro? Praticamente quanto Fininvest?
Ribadisco, non scredito l'Italia, mi limito a constatare.
Infatti, piedi per terra!Si potrebbe aprire qui un capitolo infinito sul belpaese, ma limitiamoci al contesto aeronautico.
E' assurdo e anacronistico solo pensare che AZ possa competere stand alone e andare a contrastare i big. I competitor di AZ sono vettori europei di medie dimensioni, tutti schierati da tempo in qualche alleanza, con gran sollievo dei propri AD e, in molti casi, dei propri governi. Perché AZ dovrebbe essere diversa?
Alitalia ha la "fortuna" di orbitare nella galassia AF-KL-DL, una prima scelta a livello mondiale. I rapporti di forza sono noti.
Alitalia non cesserà di esistere, anzi uscirà più stabile dall'integrazione in AF-KLM, avrà la propria vocazione.
Ma per favore smettiamola di fare voli pindarici di gloria. Piedi per terra. Ringraziamo di avercela ancora una compagnia aerea in Italia.
Francia e Germania sanno sfruttare i loro vantaggi e le loro opportunita', noi ci piangiamo addosso.
L' ultima pagina del Corriere della Sera di oggi è occupata da una pubblicità Alitalia.
Il maestro è ritratto dietro a una poltrona della nuova Magnifica, su cui è appoggiato uno spartito beethoveniano, chiaro riferimento alla nuova responsabilità nella Chicago Symphony Orchestra.
Muti è ritratto imbronciatissimo, devono avergli detto che il volo per Chicago chiude![]()