Thread Alitalia dal 1° gennaio


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purtroppo sempre più spesso le aziende per chiari fini commerciali sottostimano l'importanza del CRM. Basta che il volo parta in orario
 
... non credere che sia facile per un giovane comandante oltretutto di estrazione diversa avere a destra un anziano nonchè più adulto primo ufficiale magari pure ex militare.
....


Immagino che lo sforzo maggiore sia per quello a dx.

Magari l'ex ami a dx potrebbe sopportare meglio - in virtù della consolidata abitudine all'ambiente gerarchico - la situazione.

Sbaglio?
 
non sbagli. aldilà del piacere è una situazione da un punto di vista del crm ossia human factor potenzialmente rischiosa e comunque stressante per entrambi.

non credere che sia facile per un giovane comandante oltretutto di estrazione diversa avere a destra un anziano nonchè più adulto primo ufficiale magari pure ex militare.

i miei colleghi sanno bene di cosa sto parlando ma anche chi non è del mestiere può comprendere la situazione che benchè gestita al meglio per la sicurezza del volo crea comunque grosse tensioni e diffusissimo malcontento.

Su questo ti do torto.

Posso capire la frustrazione per la mancanza di prospettive ma per ciò che concerne il caso specifico (comandante giovane vs primo ufficiale anziano) non solo non esiste una casistica che possa avvalorare le tue tesi ma mette in discussione gli stessi obbiettivi che il CRM si prepone cioè la gestione ottimale del fattore umano.

Quindi direi che possiamo parlare di un atteggiamento immaturo da parte di chi non accetta la realtà per quello che è.
In Alitalia le tensioni tra diversi gruppi ci sono sempre state e questo non è mai stato un fattore che pregiudicasse la sicurezza dei voli.
Il processo di fusione ha sicuramente mortificato le ambizioni di molti dipendenti ma bisogna anche capire che si è scelto di far fallire AZ e ciò non può essere addossato ai colleghi ex-Airone e ancor meno si può far finta di non vedere le responsabilità (ad ogni livello) che hanno portato a questa situazione.
 
Su questo ti do torto.

Posso capire la frustrazione per la mancanza di prospettive ma per ciò che concerne il caso specifico (comandante giovane vs primo ufficiale anziano) non solo non esiste una casistica che possa avvalorare le tue tesi ma mette in discussione gli stessi obbiettivi che il CRM si prepone cioè la gestione ottimale del fattore umano.

Quindi direi che possiamo parlare di un atteggiamento immaturo da parte di chi non accetta la realtà per quello che è.
In Alitalia le tensioni tra diversi gruppi ci sono sempre state e questo non è mai stato un fattore che pregiudicasse la sicurezza dei voli.
Il processo di fusione ha sicuramente mortificato le ambizioni di molti dipendenti ma bisogna anche capire che si è scelto di far fallire AZ e ciò non può essere addossato ai colleghi ex-Airone e ancor meno si può far finta di non vedere le responsabilità (ad ogni livello) che hanno portato a questa situazione.


Sei un pilota?
 
ogni essere umano reagisce diversamente alle situazioni in base a fattori culturali e predisposizioni caratteriali. È difficile schematizzare
 
No. Sono un appassionato di CRM.

anche io sono un grande appassionato di crm e human factor. Ho fatto molti corsi non solo con Alitalia.
il tuo ragionamento a livello logico non fa una piega,ma si scontra con quella che è la materia veria e propria del FATTORE UMANO. e cioè L'uomo.
Ho approfondito la questione su testi universitari cercando di integrare la mia esperienza di pilota con quella di scienziati che studiano il comportamento umano.
Il disagio che viene a determinarsi in un cockpit dove il comandante ha la metà dell'esperienza e spesso 15 anni meno del suo copilota non puoi eliminarlo,puoi gestirlo è vero,ma non eliminarlo,e la stessa gestione di un conflitto richiede uno sforzo notevole che comunque non facilita il delicatissimo lavoro del pilota.

Il nostro lavoro è diverso da tanti altri (non ho detto superiore anzi io mi considero un manovale). diverso perchè le dinamiche che ci sono in un cockpit le comprende solo e solamente chi questo lavoro LO FA non chi ne ha sentito parlare.

Il crm appunto dovrebbe non solo insegnare a noi piloti a gestire e risolvere conflitti per ottimizzare la risorse ma anche spingere le aziende ad evitare di creare inutili tensioni e situazioni molto frustranti almeno laddove si pilota l'aereo.

Non è questione di immaturità,credimi omar,la sofferenza psicologica cagionata da certe situazioni non la puoi più di tanto gestire,è come il dolore fisico,non è facile da gestire,e quando nel contempo devi anche gestire magari un'emergenza ti assicuro che il disagio si amplifica,fidati.
 
anche io sono un grande appassionato di crm e human factor. Ho fatto molti corsi non solo con Alitalia.
il tuo ragionamento a livello logico non fa una piega,ma si scontra con quella che è la materia veria e propria del FATTORE UMANO. e cioè L'uomo.
Ho approfondito la questione su testi universitari cercando di integrare la mia esperienza di pilota con quella di scienziati che studiano il comportamento umano.
Il disagio che viene a determinarsi in un cockpit dove il comandante ha la metà dell'esperienza e spesso 15 anni meno del suo copilota non puoi eliminarlo,puoi gestirlo è vero,ma non eliminarlo,e la stessa gestione di un conflitto richiede uno sforzo notevole che comunque non facilita il delicatissimo lavoro del pilota.

Il nostro lavoro è diverso da tanti altri (non ho detto superiore anzi io mi considero un manovale). diverso perchè le dinamiche che ci sono in un cockpit le comprende solo e solamente chi questo lavoro LO FA non chi ne ha sentito parlare.

Il crm appunto dovrebbe non solo insegnare a noi piloti a gestire e risolvere conflitti per ottimizzare la risorse ma anche spingere le aziende ad evitare di creare inutili tensioni e situazioni molto frustranti almeno laddove si pilota l'aereo.

Non è questione di immaturità,credimi omar,la sofferenza psicologica cagionata da certe situazioni non la puoi più di tanto gestire,è come il dolore fisico,non è facile da gestire,e quando nel contempo devi anche gestire magari un'emergenza ti assicuro che il disagio si amplifica,fidati.

Ti chiedo (se possibile) di citarmi i testi dove hai approfondito la questione.
Io personalmente non ho mai letto niente sul caso specifico.
Ci sono tante cose che creano sofferenza psicologica e qualora fosse di difficile superamento (addirittura prossima al dolore fisico) sarebbe necessario prendere seriamente in considerazione l'idea di migrare verso altri lidi o appendere temporaneamente le licenze al chiodo.
Io mi fido (e non sono proprio digiuno di queste dinamiche) però capirai che stai affermando una cosa di una certa gravità.

p.s: comprendo il vostro stato d'animo ma non lo giustifico.

Un 'ultima nota. Come ben saprai in Italia il CRM non è ancora stato esteso all'intera "massa" di dipendenti. Si è faticato (non poco) ad arrivare al CRM congiunto piloti-assistenti di volo (dove solitamente volano stracci per via del caffè con due zuccheri invece che uno).
Quindi al momento la percezione di queste cose da parte di altre figure aziendali è remota.
 
Ti chiedo (se possibile) di citarmi i testi dove hai approfondito la questione.
Io personalmente non ho mai letto niente sul caso specifico.
Ci sono tante cose che creano sofferenza psicologica e qualora fosse di difficile superamento (addirittura prossima al dolore fisico) sarebbe necessario prendere seriamente in considerazione l'idea di migrare verso altri lidi o appendere temporaneamente le licenze al chiodo.
Io mi fido (e non sono proprio digiuno di queste dinamiche) però capirai che stai affermando una cosa di una certa gravità.

p.s: comprendo il vostro stato d'animo ma non lo giustifico.

infatti è una situazione di sofferenza piuttosto grave e non lo dico per polemica o capriccio ma è la realtà oltretutto contestualizzata in un momento in cui la condizione di copilota a vita pare essere certa soprattutto per i 45 enni (tantissimi tra i copil az)
testi di fattore umano mi viene i mente il Ralli "fattore umano e operazioni di volo".
ma in generale se vuoi approfondire l'argomento del disagio in particolare all'interno di un gruppo di lavoro basta che prendi un qualsiasi testo di psicologia generale o sociale!
chiaramente come più volte ribadito,al di là di tutto,questa è la minestra,così è. purtroppo

chiedo venia se ho annoiato la platea
 
soprattutto in cockpit c'è moltissimo equilibrio.

Cpt 30/35 anni anzianità (ap) 2003 e oltre
F/O 40/50 anni anzianità AZ 1997/2000
Capisco, ma un CPT ha rischiato facendo un corso comando dall'esito non scontato, ha responsabilità ben diverse da quelle di FO e le avrà sempre.
Ha rischiato anche lavorando in una compagnia che non aveva le tutele sindacali nè politiche di AZ. Il "coraggio" ha pagato e ora siede a sinistra con uno stipendio probabilmente più alto.

Dall'altra parte c'è chi ha preferito la "sicurezza" di mamma Alitalia ed ha messo in conto una carriera più lenta.

Sono entrambe scelte rispettabili e che potevano anche portare ad esiti molto diversi; ma le cose sono andate così e bisogna tenersele. Se il CPT è un buon CPT saprà far valere il ruolo anche con uno che ha l'esperienza e l'età di suo padre, se il FO è un buon FO saprà stare al suo posto. In caso contrario sia gli uni che gli altri, se non sono adeguati, saranno fermati ai check ... prima o poi i nodi vengono al pettine, o no ?
 
Capisco, ma un CPT ha rischiato facendo un corso comando dall'esito non scontato, ha responsabilità ben diverse da quelle di FO e le avrà sempre.
Ha rischiato anche lavorando in una compagnia che non aveva le tutele sindacali nè politiche di AZ. Il "coraggio" ha pagato e ora siede a sinistra con uno stipendio probabilmente più alto.

Dall'altra parte c'è chi ha preferito la "sicurezza" di mamma Alitalia ed ha messo in conto una carriera più lenta.

Sono entrambe scelte rispettabili e che potevano anche portare ad esiti molto diversi; ma le cose sono andate così e bisogna tenersele. Se il CPT è un buon CPT saprà far valere il ruolo anche con uno che ha l'esperienza e l'età di suo padre, se il FO è un buon FO saprà stare al suo posto. In caso contrario sia gli uni che gli altri, se non sono adeguati, saranno fermati ai check ... prima o poi i nodi vengono al pettine, o no ?

Caro flyice,anche io capisco le tue idee,però,tanto per cominciare,asserire che airone non godesse di tutele politiche è una enorme balla e se hai un minimo di onestà intellettuale,dote che dai tuoi post evinco non ti manchi affatto,non puoi negarlo.

se così non fosse avrebbe fatto la fine di tante altre realtà italiane e non quella che sappiamo,non si sarebbe indebitata per miliardi e miliardi con banche,dando poi origine a questa operazione finanziaria voluta solo dalla politica.

secondo poi,non so se siamo colleghi tu ed io ma ti invito ad informarti su come si svolgessero i corsi comando in AP. (ben diversi dai corsi comando az)

sul fatto che "chi ha rischiato andando in AP è stato premiato",bè,con tutto rispetto per i tuoi 14358 post,è ridicolo.......ti rammento che qui non siamo al rischiatutto o al casinò,passare la selezione az era difficile,la scuola di alghero idem,i corsi macchina fatti in az erano tosti,i check etc...i corsi comando...lo standard era diverso..


Chi è finito in airone ci è finito non per scelta ma perchè non è riuscito a entrare in ALITALIA( quella vera.)
che piaccia o no è così,così come,che piaccia o no alcuni si sono ritrovati comandanti e piloti nella compagnia che porta i colori della vecchia alitalia dove non furono mai assunti.

L'unica asserzione che condivido è che questa situazione (della quale nessuna colpa,sia chiaro,hanno i miei colleghi ex airone)ormai tocca tenersela.
 
Caro flyice,anche io capisco le tue idee,però,tanto per cominciare,asserire che airone non godesse di tutele politiche è una enorme balla e se hai un minimo di onestà intellettuale,dote che dai tuoi post evinco non ti manchi affatto,non puoi negarlo.

se così non fosse avrebbe fatto la fine di tante altre realtà italiane e non quella che sappiamo,non si sarebbe indebitata per miliardi e miliardi con banche,dando poi origine a questa operazione finanziaria voluta solo dalla politica.
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Vero, ma siamo a livelli completamente diversi; la vecchia AZ era un carrozzone statale inaffondabile, AP era uno sfidante privato piccolo e gracile che grazie a qualche aiutino politico (modesto a dir la verità) e qualche "furbata" si è fatta largo e si è costruita una sua clientela ed un suo mercato.
Chi è andato in AP sapeva che probabilmente non avrebbe visto in vita sua niente di più grosso di un 737, in Alitalia entravi sognando il triplo.
AP poteva benissimo andare a gambe all'aria, AZ praticamente no, si sapeva che la politica sarebbe intervenuta pesantemente e così è stato.
Questo è quello che intendo parlando di "rischio"; AP andava benino ma era sempre in tempo a finir male e la carriera era quello che era.

PS: no, non siamo colleghi.
 
Leggendo questo thread mi rendo conto che molti di voi non hanno esattamente chiara la dimensione in cui si trovava la vecchia AirOne.

Mi sembra quasi si stia parlando di Mogadiscio Airlines.

In AirOne, almeno il 70% della dirigenza proveniva da Alitalia, il DOV stesso era un ex AZ.

Il personale navigante proveniva, più o meno equamente suddiviso, da Alitalia (proprio perchè le prospettive di carriera erano impalpabili), dai resti della vecchia Sabena (un numero ragguardevole di piloti belgi), alcuni da Austrian o da altre compagnie europee (in AZ se non sbaglio non c'è mai stato un pilota straniero, fermatemi se dico caxxate).

L'addestramento è vero non si serviva dei potenti mezzi di Alitalia, ma grazie ad un accordo a 360° con Lufthansa (la partnership non era esclusivamente sui codesharing, sebbene potesse sembrare diversamente) tutta la parte training per CPT e F/O si svolgeva attraverso le strutture del gruppo tedesco, simulatori compresi (Berlino se non erro).

Leggere certi discorsi su ipotetici complessi di inferiorità da parte di F/O AZ nei confronti di CPT ex AirOne e altrettanto ipotetiche ricadute sull'operato a bordo mi cagiona un mix di sollazzo e terrore.
 
Stato
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