Thread Alitalia da gennaio 2013


Stato
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Come dipendente AZ, come uomo, ma soprattutto come italiano, mi vergogno.

Non c'è dubbio che quasi ognuno di noi abbia certo di che vergognarsi in vita, ma tu a cosa ti riferisci? Al fatto che un AD come Ragnetti venga allontanato perchè non ottiene risultati? Che sia stato nominato un AD che nulla sapeva di aeronautica civile? Che nel suo contratto esista una clausola che in caso di risoluzione anticipata da parte dell'azienda venga erogata una buona uscita? O che altro?
 
Tutt'altro... anzi credo che Ragnetti partisse se non altro col piede giusto (o almeno non aveva un CV pieno di disastri economici, e per gli AD Alitalia questo è già un passo enorme). Come dire.... è il futuro che trovo nero. E mi chiedo perchè si sia sempre così bravi in Italia a mettere gli incompetenti ai piani alti. Basterebbe una regola semplice: hai fatto il manager e non hai avuto nessun risultato? Le faremo sapere grazie, avanti il prossimo candidato.
 
Ti invito a postare i messaggi in cui qualcuno ha sostenuto che i conti di AZ andassero bene. Scripta manent. Vediamoli. Così anziché sparare a zero sulle facce di bronzo, queste facce di bronzo le individuiamo e vediamo cosa effettivamente scrivevano.
Nello specifico, qualora non abbia condiviso le scelte operate da AZ, ti ripeto la stessa domanda che personalmente ho più volte posto a chi criticava a vanvera senza un ragionamento che filasse anche in linea teorica: cosa doveva fare di diverso AZ? Illustraci la tua medicina, narraci le tue strategie.
Ti anticipo la mia, così evitiamo il solito giochino del "dimmi prima tu cosa faresti e poi ti dico la mia".
Ti sintetizzo pertanto quanto ho scritto in passato: nella congiuntura attuale AZ ha fatto il massimo che poteva fare. L'unica vera scelta sbagliata è stata non sviluppare il LR, ma purtroppo AZ è nata troppo debole nella compagine azionaria, fatta da gente poco interessata all'aviazione, e con troppi pochi soldi. Si è poi ritrovata una forte crisi economica e un petrolio alle stelle.
Anche la vendita degli slot hi LHR, allucinante e assurda, è una conseguenza della debolezza di base dell'Azienda. In questo scenario, ripeto, a mio avviso ben poco di più si poteva fare.

Ora a te la parola.

la cosa stupenda è che in un mio intervento di qualche mesa fa alla solita (provocatoria) domanda tu cosa faresti come ad? scrissi esattamente quello che hai scritto tu e in più scrissi pure quanto scritto da UM78 ossia che era stato fatto un `ulteriore errore nel mettere alla direzione gente che di aviazione non ci capiva nulla. se vuoi vatti pure a rivedere il messaggio.. e vatti pure a vedere le risposte/ insulti che mi arrivarono!

con azionisti che non hanno il minimo interesse perchè con interessi altrove, AD che non hanno la minima competenza in materia,una flotta concentrata sul medio raggio facendo lo stesso errore della vecchia LAI ma con l`aggravante che 20 anni fa non esisteva il low cost ( mentre 4 anni fa si!), dirigenti vari che sono gli stessi della vecchia LAI ( e si vede ) ecc penso che il risultati non potevano che essere questi.
 
la cosa stupenda è che in un mio intervento di qualche mesa fa alla solita (provocatoria) domanda tu cosa faresti come ad? scrissi esattamente quello che hai scritto tu e in più scrissi pure quanto scritto da UM78 ossia che era stato fatto un `ulteriore errore nel mettere alla direzione gente che di aviazione non ci capiva nulla. se vuoi vatti pure a rivedere il messaggio.. e vatti pure a vedere le risposte/ insulti che mi arrivarono!

con azionisti che non hanno il minimo interesse perchè con interessi altrove, AD che non hanno la minima competenza in materia,una flotta concentrata sul medio raggio facendo lo stesso errore della vecchia LAI ma con l`aggravante che 20 anni fa non esisteva il low cost ( mentre 4 anni fa si!), dirigenti vari che sono gli stessi della vecchia LAI ( e si vede ) ecc penso che il risultati non potevano che essere questi.

Abbi pazienza, non hai risposto a nessuna delle mie domande.
Cosa avresti fatto tu in concreto?
Perché io ti ho scritto in modo molto chiaro che le azioni fatte dal management, seppur sbagliato e poco competente, non potevano essere molto diverse da quelle che poteva prendere una management competente, ma senza soldi e con una compagine azionaria ignorante (nel senso etimologico di colui che ignora perché non sa, non è esperto). AZ ha fatto enormi passi avanti rispetti al passato.
Tu scrivi invece che il problema è il management. Bene, se ci fossi stato tu, cosa avresti fatto, tenendo conto della situazione, ovvero con pochi centesimi in cassa da poter spendere?

Inoltre attendo sempre volentieri i post delle facce di bronzo, così li commentiamo insieme.
 
Come che prove abbiamo? uno dei moderatori (se non sbaglio il presidente) li ha contattati e questo e' quello che gli hanno detto da AZ. Non ci credi? Be', allora, scusa se te lo dico, ma perche' allora continui a scrivere su questo forum se consideri i moderatori non affidabili e pensi che ti dicano bugie? A questo punto, lascia perdere e migra altrove, no? (per carita', non ti sto invitando a fare questo, solo dico, se questa e' la tua opinione, traine le conseguenze).

Io ci credo che hanno smentito, per una serie di motivi, primo fra tutti che i moderatori di questo forum fanno di tutti per creare un ambiente serio dove discutere di aviazione civile con argomentazioni vere, e cercando di evitare i rumors infondati. Apprezzo il loro lavoro, in quanto investono parte del loro tempo libero per permettere a persone come te e me, e tutti gli appassionati del settore, soci o no, membri paganti o ospiti gratuiti, di dibattere, discutere, esprimere la propria opinione, e diciamo la verita' anche di imparare tante cose in settori in cui non siamo a volte esperti.

Se poi mi chiedi perche' AZ abbia smentito, bella domanda, ma questa e' anche una consuetudine che accade spesso nel mondo del business, per motivi vari (che possono variare dal pressapochismo e la mancanza di serieta' alla necessita' di mantenere le carte coperte su accordi ancora non definiti e che non si vuole arrivino troppo presto alla stampa)

eh certo che se consideri che az ha una policy molto restrittiva sulla diffusione di informazioni,e ha pure chiesto ai suoi dipendenti di non divulgare nulla,non pensi che sia poco attendibile credere a una smentita da parte loro? considerando la policy su detta non vendo perchè mai dovrebbero ammettere il contrario cioè che gli aerei vanno via in effetti
 
Ultima modifica:
Abbi pazienza, non hai risposto a nessuna delle mie domande.
Cosa avresti fatto tu in concreto?
Perché io ti ho scritto in modo molto chiaro che le azioni fatte dal management, seppur sbagliato e poco competente, non potevano essere molto diverse da quelle che poteva prendere una management competente, ma senza soldi e con una compagine azionaria ignorante (nel senso etimologico di colui che ignora perché non sa, non è esperto). AZ ha fatto enormi passi avanti rispetti al passato.
Tu scrivi invece che il problema è il management. Bene, se ci fossi stato tu, cosa avresti fatto, tenendo conto della situazione, ovvero con pochi centesimi in cassa da poter spendere?

Inoltre attendo sempre volentieri i post delle facce di bronzo, così li commentiamo insieme.

tu vuoi che far credere ( o credi) che con quei pochi mezzi hanno fatto il massimo. se il massimo sono 700 milioni persi in 4 anni permettimi di essere un po`scettico sulle capacità di chi ha amministrato( ci può essere una correlazione col fatto che non era il loro settore?) e sul tuo concetto di massimo.
alla tua domanda cosa avresti fatto in concreto oltre quanto già detto sopra non posso rispondere perchè sarebbe una risposta superficiale ( quanto la domanda) visto che non ho la conoscenza di tutti gli elementi che può aver avuto un dirigente nel momento che si è seduto sulla scrivania di amministratore.
per quanto riguarda i commenti se sei veramente interessato e intellettualmente onesto li puoi non cercare ma individuare da solo con facilità.
 
Alitalia, i soci discutono sul prestito

Gianni Dragoni

12 febbraio 2013

Nuove risorse per 150 milioni di euro e un nuovo pilota per Alitalia. È questo, secondo indiscrezioni, l'orientamento emerso tra gli azionisti italiani dell'Alitalia-Cai, i venti "Capitani coraggiosi" chiamati da Silvio Berlusconi nel 2008, riunitisi ieri in un albergo di Milano per discutere come far fronte al buco nei conti della compagnia aerea.

Il tema del finanziamento soci verrà affrontato in dettaglio dopodomani dal consiglio di amministrazione, presieduto da Roberto Colaninno. L'operazione, se ci sarà l'accordo, potrebbe avvenire con l'emissione di obbligazioni convertibili in capitale per 150 milioni di euro, un importo inferiore ai 200 milioni ipotizzati due settimane fa, a causa della defezione di un gruppo di soci titolari del 20% e oltre del capitale. Per rispondere alla fronda di questo gruppo di azionisti, guidati da Salvatore Mancuso con il fondo lussemburghese Equinocse (ha il 3,8% del capitale), Colaninno sembra disposto anche a sacrificare l'amministratore delegato, Andrea Ragnetti, selezionato da lui un anno fa per sostituire Rocco Sabelli, oggi contestato da molti azionisti.

Nel giorno della riunione tra i soci, Ragnetti era a New York: ha spiegato che il finanziamento necessario «sarà deciso dagli azionisti». «È una necessità per l'azienda, gli azionisti ne sono consapevoli, sono certo che una soluzione si troverà», ha aggiunto. Per la sua sostituzione è stato fatto il nome del vicepresidente Elio Catania, un manager che è nel consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo e nel cda di Telecom. Catania fu protagonista di una stagione disastrosa alla guida delle Fs, nominato presidente e a.d. dal governo Berlusconi nel maggio 2004, ne uscì nel settembre 2006 durante il governo Prodi con una superliquidazione di sette milioni. Il bilancio 2006 delle Fs, approvato dal successore Mauro Moretti, si è chiuso in rosso per circa due miliardi. Tra le altre opzioni per il vertice Alitalia anche una promozione del direttore operazioni, Giancarlo Schisano.

Il problema più urgente sono i soldi. L'Alitalia ha perso circa 180 milioni nel 2012. Questo passivo, sommato alle perdite dei tre anni precedenti e a quelle che la compagnia sta accumulando nei mesi invernali, ha quasi azzerato il capitale, la liquidità è prosciugata, mentre i debiti finanziari sono volati verso il miliardo di euro. Sono state fatte operazioni cosmetiche negli ultimi mesi, la vendita di tre slot a Heathrow e un rifinanziamento con due Boeing 777 che Alitalia aveva finito di pagare, sui jet è stato riacceso un mutuo, come vendere la casa e continuare ad abitarci pagando l'affitto.

Un prestito soci di 150 milioni è solo una toppa per l'emergenza, la compagnia avrebbe bisogno di almeno 400 milioni, secondo fonti vicine agli azionisti. Ad aprire il portafoglio saranno soprattutto Air France-Klm (azionista con il 25%) e Intesa Sanpaolo (ha circa il 10,1%), mentre non si sa chi saranno gli altri, neppure se i Benetton saranno della partita, essendo impegnati soprattutto in Aeroporti di Roma. Il finanziamento darà ossigeno fino all'estate, nel frattempo i soci italiani sperano di trovare un accordo con Air France perché compri le loro quote. Alcuni soci vorrebbero negoziare in alternativa con altri vettori, in particolare con Etihad di Abu Dhabi che è interessata, ma può comprare al massimo il 49,9% di Alitalia, perché non è un soggetto dell'Ue. L'ingresso degli arabi, già legati da accordi commerciali (code sharing) ad Alitalia e ad Air France, difficilmente potrebbe avvenire senza un assenso di Parigi. Intanto l'Enac in una riunione ha comunicato a Schisano che se non ci sarà un rifinanziamento all'Alitalia verrà sospesa la licenza di volo e verrà data una licenza provvisoria. Nessun mossa però verrà fatta fino alle elezioni.
 
Panorama

Alitalia, le cinque partite aperte

di Giovanni Iozzia

Una cosa è certa: l’amministratore delegato Andrea Ragnetti farà giustamente rispettare il suo contratto. E per lasciare anticipatamente (di due anni) Alitalia, come adesso si dice avverrà a inizio marzo, presenterà il suo conto: 2 milioni di euro è la cifra che circola nell’headquarter di Fiumicino. Se ne andrebbe subito così una parte del prestito da 150 milioni deciso lunedì 11 dai soci, in attesa di essere approvato dal consiglio di amministrazione convocato per giovedì 14. Non sarà una strage di San Valentino ma per la compagnia di bandiera italiana sono giorni a dir poco bollenti. E non solo per gli aerei che finiscono fuori pista o i sistemi informatici per la gestione dei bagagli che vanno in tilt. In ballo c’è il futuro della società, che continua a perdere soldi (a settembre la perdita era di 173 milioni) mettendo in agitazioni i soci, che soffre gli andamenti del mercato e l’aggressività della concorrenza (per cielo e per terra), che deve decidere verso dove andare, stretta fra pressioni politiche e ragioni economiche. Ecco le cinque partite aperte che Alitalia dovrà giocare, a partire da giovedì, nei prossimi mesi.

1. Primo, sopravvivere. Alitalia ha rischiato il fallimento. I report che hanno convinto i soci, ma non tutti, a mettere ancora la mano al portafoglio dicevano che a fine marzo si sarebbe raggiunto livello – 7 milioni di euro. Era necessaria una nuova iniezione di liquidità per evitare il blocco. Giovedì si capirà come sarà strutturato il finanziamento e chi si tirerà indietro. A recalcitrare sono i piccoli azionisti che potrebbero però essere convinti da un intervento sul management.

2. Cambio del management. Il gruppo di azionisti guidati dal vicepresidente Salvatore Mancuso da tempo ritiene che la gestione Ragnetti non sia soddisfacente. L’incidente Carpatair con le polemiche e le indagini seguite e il blackout informatico di qualche giorno fa hanno riacceso i malumori. Ma i conti sono quelli che sono e in questi casi c’è un solo responsabile: il massimo ribasso. Ridurre i costi ad ogni costo non resta senza effetti a lungo. Ma il rischio è far perdere valore alla compagnia e questo ai soci già spremuti non piace. Ecco l’idea di mettere da parte l’amministratore delegato Ragnetti, nominato esattamente un anno fa con un contratto triennale, e affidarsi al vicepresidente operativo Elio Catania, noto per una sontuosa liquidazione dopo una memorabile gestione delle Ferrovie dello Stato e per conoscere gli aerei come frequent flyer. Dovrebbe essere lui il manager di transizione verso i nuovi padroni.

3. La scelta del partner. Tutti danno per scontato che il lieto fine sia scritto da tempo e che Alitalia sposerà Air France-Klm, che è già socio importante con il 25% insieme a IntesaSanPaolo. Poi ci sono una ventina di altri azionisti provati da guai personali e da cinque anni di prelievi che adesso si ritrovano liberi da qualsiasi vincolo. Ma AirFrance mostra di non aver fretta. Un po’ perché ha avuto anche lei un anno difficile e un po’ perché le conviene prendere tempo. Non a caso fa sapere che è difficile ipotizzare una fusione entro il 2013. In questa situazione ogni ipotesi è buona. E le banche d'affari ci sguazzano. Per esplorare addirittura la possibilità di una fusione con Ferrovie dello Stato (che ha smentito), per cercare un compratore extraeuropeo (Emirates? Qatar Airlines? Etihad?), per sondare quanto reale sia l’interesse di Aeroflot. Intanto Lazard prepara il piano di fusione di Alitalia, Air France e Klm in una sola holding.

4. Il prezzo del matrimonio francese. "Con un intervento non esagerato si potrebbe ritrovare l’equilibrio dei conti e trattare con Parigi da posizione migliore", ha detto nei giorni scorsi il ministro Corrado Passera, che dell’affare Alitalia è stato uno degli indiscussi protagonisti. In altri termini manda a dire: evitate di svendere la compagnia. Perché le soluzioni arabe e le manovre cielo-terra da una parte e le manifestazioni di souplesse dall’altra non sono altro che le sequenze di una trattativa dove chi compra vuol pagare il meno possibile. E chi vende sembra stia facendo di tutto per accontentarlo. Visto che si trattaterà di uno scambio di carta, la questione è: 1 azione AiFrance ne vale 4 o 7 Alitalia?

5. Fare i conti senza l’oste. Nel 2008 una gara internazionale venne sospesa per difendere l’italianità della compagnia di bandiera. I patrioti intervennero per salvare Alitalia dallo straniero, sostenuti dalle finanze pubbliche. Non sembra siano stati fortunati nonostante i buoni uffici della politica e dell’establishment. E lo straniero è ancora lì, appollaiato sul ramo. Adesso la crisi precipita in piena campagna elettorale. C’è incertezza e distrazione. Ma presto, se le cose andranno per le lunghe, il Palazzo potrebbe far sentire la sua voce ed è poco probabile che risuoni liberista. Il ministro uscente Passera sostiene ancora baldanzoso che "questa può essere una grande occasione per l’Italia". Visti i precedenti, vengono i brividi.
 
Io mi chiedo.... ma il famoso risparmio di 5 milioni grazie a Carpatair (che alla fine è stato un boomerang colossale), poi si brucia sempre liquidando gli AD? e con Ragnetti è andata anche bene, "solo" due milioni. Il dott. Catania firmerà un contratto dove di certo non sparisce -fra un annetto o due- per meno di 4 (FFSS docet). Sono l'unico a trovare la cosa, come dire.... bizzarra???
 
Dispiace vedere Alitalia in grande difficolta', ma se le condizioni fossero un minimo migliori, vedrei bene in questa congiuntura una espansione delle attivita' nel sudamerica (oltre a quanto gia' fatto con Rio de Janeiro e Fortaleza), per sfruttare un mercato in espansione ed una debolezza estrema di Iberia in questo periodo. AZ potrebbe consolidarsi come un player importante per l'area sottraendo spazio a IB. Tuttavia dubito che riesca a centrare un simile obiettivo, avendo una potenza di fuoco risicata in ambito LR, e dovendo risolvere questioni interne per andare avanti.

Sul tema precedente, anche io sono uno di quelli che non ha mai detto che AZ stia bene finanziariamente, ma sono straconvinto, e non cambio idea, che AZ abbia radicalmente migliorato le sue condizioni in termini di prodotto e servizi dal 2008 al 2012: Ricordo bene alcuni ultimi viaggi con Alitalia LAI, ed oggi ha una flotta rinnovata, servizi migliori, interni rifatti interamente, e solo quattro tipologie di aeromobili che possono permettere molte economie. Ovviamente, c'e' ancora molta strada da fare. Se poi AZ, che e' nata fortemente sottocapitalizzata come molte volte detto, sia in grado di arrivare a godere dei benefici di questo processo ed arrivare al completamento di questo processo di rinnovamento o no, e' un'altra storia, o meglio e' l'attualita' che ci troviamo a commentare...
 
Io mi chiedo.... ma il famoso risparmio di 5 milioni grazie a Carpatair (che alla fine è stato un boomerang colossale), poi si brucia sempre liquidando gli AD? e con Ragnetti è andata anche bene, "solo" due milioni. Il dott. Catania firmerà un contratto dove di certo non sparisce -fra un annetto o due- per meno di 4 (FFSS docet). Sono l'unico a trovare la cosa, come dire.... bizzarra???

catania deve chiedere come minimo 5 milioni, ovviamente in anticipo. andare ORA a fare l'AD di cai è una specie di pre-pensionamento per qualsiasi manager con ancora un po' di senno
 
Può anche essere moralmente discutibile finché volete ma la realtà dei fatti è che in NESSUNA azienda al mondo delle stesse dimensioni di AZ, troverete qualcuno disposto a fare l'ad senza negoziare stipendi, bonus e fuoriuscite a sei zeri.
 
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