Non vedo come sia possibile, se non addossandosi la responsabilità di tenere per scelta la testa sotto la sabbia, senza monitorare il lavoro dei collaboratori e senza curarsi minimamente di un feedback negativo in rete di dimensioni enciclopediche.non mi pare abbiano una reale concezione di quello che accade sotto di loro.
Non vedo come sia possibile, se non addossandosi la responsabilità di tenere per scelta la testa sotto la sabbia, senza monitorare il lavoro dei collaboratori e senza curarsi minimamente di un feedback negativo in rete di dimensioni enciclopediche.
Esistono ispettori del servizio in AZ, o sono proibiti dal comintern?
qualcuno va a controllare cosa succede a bordo o al call center?
Proprio sul call center, sembrava che Alitalia cadesse dal pero quando io ed altri frequent flyer abbiamo criticato duramente il servizio erogato (dagli operatori albanesi a quelli interni di Roma).Esistono ispettori del servizio in AZ, o sono proibiti dal comintern?
qualcuno va a controllare cosa succede a bordo o al call center?
Sì, ci sono. Ma servono solo a controllare quei disgraziati degli stagionali (quando c'erano). Al Pomata, che ha l'indeterminato dal 1994, je fanno 'na pippa.
Credo (e spero) che sia una questione imputabile ad una piramide gerarchica troppo complessa, perché le persone con cui ho avuto modo di parlare si sono dimostrate molto attente ad ogni critica mossa da me e da altri partecipanti, mostrandosi veramente dispiaciuti che quello riportato sia il livello del servizio offerto.
per ora si limitano a negare le critiche nella speranza che i lavori di restauro diano presto i loro frutti tangibili e concreti.
Piccola nota di colore: a luglio ho avuto il piacere (grazie ad Edoardo) di trascorrere una serata in compagnia del management di Alitalia Loyality al padiglione Az. Tutte persone molto cordiali e alla mano, ma che, mi è parso, non abbiano ben presente i problemi che affliggono la compagnia; parlando con la responsabile dei call center, le è stato fatto notare che l'esperienza è, il più delle volte e a qualunque livello, disastrosa, questa è rimasta perplessa al resoconto di una tipica chiamata all'assistenza CFA, come se non ne fosse al corrente, e oltremodo dispiaciuta che questo sia il servizio offerto. Non è una novità recente il livello medio dei call center AZ, ripreso più e più volte sia su pagine di forum come questa, sia per resoconti sulla pagina facebook della compagnia, eppure sembrava averlo appreso quella sera; lo stesso vale per molti altri discorsi snocciolati con altri manager (dallo stato impietoso in cui versano alcune lounge al confronto con servizi offerti da Az e quelli di altre compagnie) e tutti a cadere dal pero.
Non vedo come sia possibile, se non addossandosi la responsabilità di tenere per scelta la testa sotto la sabbia, senza monitorare il lavoro dei collaboratori e senza curarsi minimamente di un feedback negativo in rete di dimensioni enciclopediche.
Purtroppo almeno in Italia è una situazione che accade spesso nelle grandi aziende con migliaia di dipendenti. Il management è completamente scollegato dalla realtà operativa e dai problemi dalla prima linea che viene al contatto coi clienti. Sarebbe interessante se ad esempio nel caso di Alitalia in forma anonima alcuni dirigenti si fingessero clienti e provassero qualche volta in prima persona a chiamare un call center o a farsi viaggio su DIP o DIR per rendersi conto della realtà reale del prodotto offerto.
io non ho mai avuto modo di discutere con manager e responsabili di area del servizio AZ, ma con gli operatori del call centre si, come con i colleghi che non fanno assistenza clienti ma che assistono invece gli handler per le più svariate questioni, e tutti mi sono sempre sembrati abbastanza consapevoli del livello bassino di assistenza. Secondo me l'ingoranza di tali problemi è voluta, probabilmente anche dettata dall'alto.
Ho l'impressione che AZ abbia voluto seguire una strategia di marketing alla Apple: facciamo un bell'annuncio in pompa magna che siamo una delle migliori compagnie al mondo, diamo un pò una ripulita qua ed una là e poi, piano piano, cerchiamo di sistemare le magagne. Nel marketing è l'immagine che la fa da padrona, e su quello hanno lavorato, anche perchè era probabilmente il campo di intervento più immediato da realizzare. Per il resto ci vorrà più tempo, lo sanno benissimo, e per ora si limitano a negare le critiche nella speranza che i lavori di restauro diano presto i loro frutti tangibili e concreti.
Attenzione che il marketing, al contrario di quanto si possa pensare, non è solo immagine. Anzi.
Senza fare il maestrino, ma per poter dare qualche elemento di riflessione in più, uno dei padri del marketing, Philip Kotler, approccia per la prima volta la disciplina teorizzando lo spostamento dell'attenzione dal Prodotto al Cliente. E diffonde (non l'ha inventato lui) il noto modello delle quattro "P", ovvero dei quattro pilastri su cui si fonda la disciplina: Prodotto, Prezzo, Punto di vendita, comunicazione (Promotion).
AZ ha agito solo sulla leva della Promotion, ovvero su una comunicazione spinta che ha ritenuto efficace. Ha trascurato le altre tre leve (poi il marketing si è evoluto e oggi se ne considerano altre ancora). Come dire, è un errore da scolaro di prima elementare.
Mentre saluto con un abbraccio nicolap, mi sono andato rivedere un po' di interviste, e ammesso che i virgolettati siano effettive parole degli intervistati, mi sembra sia stato usato sempre il futuro: "sarà", diventerà", "andrà", "ne faremo" etc. Da dove avete colto che avrebbe già dovuto essere, diventare?
Mauro, dai.
Nessuno chiede che un minuto dopo gli annunci di Hogan e Montezemolo spuntino come funghi 777-300ER a Fiumicino, o per magia nottetempo la lounge divenga a cinque stelle, oppure che il nuovo servizio a bordo fili liscio come dopo mesi di rodaggio.
Nessuno è così ingenuo.
Ma non è possibile nemmeno accontentarsi del nulla, oppure addirittura di una regressione del servizio.
Se DIP e DIR devono essere riconfigurati, andavano riconfigurati subito.
Se invece non lo saranno, che escano il prima possibile dalla flotta.
E non credo, infine, per evitare risposte come "il pesce quello che nuota nell'acqua", ci vogliano anni di training, siamo all'ABC non dico della professionalità, ma dell'educazione di base.
La sensazione all'esterno è che si sia in una fase in cui si brancola nel buio. Benissimo, ci può stare? Però i pax il biglietto mi risulta lo paghino a prezzo pieno.
E sia chiaro che nessuno qui sostiene che la colpa di questa fase sia soltanto di quei dipendenti che non lavorano con dedizione, evidentemente le responsabilità partono da chi deve decidere e scendono investendo tutti.
Ripeto, l'impressione è che dopo la roboante presentazione con la D'Amico e l'apertura delle rotte drenanti verso AUH (il vero interesse di EY?) Ethiad si sia un pochino seduta e tutti noi, che nonostante tutto amiamo Alitalia, vorremmo che veramente fosse la volta buona per una svolta decisiva.
Mauro, dai.
Nessuno chiede che un minuto dopo gli annunci di Hogan e Montezemolo spuntino come funghi 777-300ER a Fiumicino, o per magia nottetempo la lounge divenga a cinque stelle, oppure che il nuovo servizio a bordo fili liscio come dopo mesi di rodaggio.
Nessuno è così ingenuo.
Ma non è possibile nemmeno accontentarsi del nulla, oppure addirittura di una regressione del servizio.
Se DIP e DIR devono essere riconfigurati, andavano riconfigurati subito.
Se invece non lo saranno, che escano il prima possibile dalla flotta.
E non credo, infine, per evitare risposte come "il pesce quello che nuota nell'acqua", ci vogliano anni di training, siamo all'ABC non dico della professionalità, ma dell'educazione di base.
La sensazione all'esterno è che si sia in una fase in cui si brancola nel buio. Benissimo, ci può stare? Però i pax il biglietto mi risulta lo paghino a prezzo pieno.
E sia chiaro che nessuno qui sostiene che la colpa di questa fase sia soltanto di quei dipendenti che non lavorano con dedizione, evidentemente le responsabilità partono da chi deve decidere e scendono investendo tutti.
Ripeto, l'impressione è che dopo la roboante presentazione con la D'Amico e l'apertura delle rotte drenanti verso AUH (il vero interesse di EY?) Ethiad si sia un pochino seduta e tutti noi, che nonostante tutto amiamo Alitalia, vorremmo che veramente fosse la volta buona per una svolta decisiva.