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Hogan: "Alitalia ottimo investimento. Ma da Fiumicino impatto su fiducia"
Il numero uno di Etihad spiega i dubbi iniziali circa l'ingresso nella compagnia tricolore, poi risolti con la mediazione del governo. Critiche alla gestione dell'incendio dello scalo romano: "Ci sono 169 aeroporti in Europa nei quali operare, questi problemi hanno impatto sulla voglia di investire"
MILANO - Il bastone e la carota: il numero uno di Etihad, il nuovo azionista di riferimento di Alitalia, benedice l'ingresso nel capitale della ex compagnia di bandiera ma mette in guardia dal ripetersi di episodi come l'incendio di Fiumicino, che ha paralizzato lo scalo della Capitale. A un anno di distanza l'acquisizione si è rivelata "un ottimo investimento", ha spiegato il presidente e ceo di Etihad Airways, James Hogan, intervenendo al Meeting di Rimini di Cl. Per Hogan è stata "imboccata la strada giusta" e quello con la compagnia italiana "è stato un ottimo inizio".
Nel tracciare un primo bilancio, il vicepresidente di Alitalia ha ammesso che un anno fa, quando gli era stato chiesto di acquisire la compagnia di bandiera italiana, "avevo detto subito di no, perché vedevo un business che per molti anni ha attraversato momenti difficili". Poi, dopo la due diligence sollecitata dal governo, il cambio di rotta. E ora, al fianco del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il manager ha indicato i "cinque obiettivi strategici" portati avanti da Etihad per rilanciare Alitalia: "Vogliamo fungere da guida per tutti i nostri partner; tornare a piena redditività già dal 2017; vogliamo che gli azionisti vedano risultati per sostenere questo progetto; ma vogliamo anche crescere organicamente facendo leva con altre compagnie aeree e garantire flusso per investimenti continui". In definitiva, "considerando il punto iniziale, e considerando che avevo molti dubbi da subito, dodici mesi dopo posso dire che è stato un ottimo investimento, abbiamo imboccato la strada giusta, è stato un ottimo inizio".
Ma la presenza nella Penisola non è tutta rose e fiori. E qui entrano in gioco i problemi di Fiumicino: episodi come quello dell'incendio del terminal 3 "possono avere un impatto sulla fiducia e sulla voglia di investire", ha sottolineato Hogan. "Quello che dobbiamo fare - ha sottolineato - è diventare competitivi, ottenere il rispetto della nostra clientela italiana. I nostri clienti devono comprare i biglietti Alitalia. Ma anche l'infrastruttuta è importante. Il ministro Delrio ha parlato di interoperabilità, per noi è estremamente importante. Ci sono 169 aeroporti in Europa, dove è facile operare. Per quanto riguarda gli investimenti in Italia e l'incendio in Italia, devo dire che se ci sono incidenti e problemi questo può avere un impatto sulla fiducia che possiamo avere e sulla voglia di investire", ha aggiunto con un velo polemico.