Thread Alitalia - Aprile 2018

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Oggi la scelta delle bevande sull'AZ1594 era acqua, acqua, acqua e acqua serviti con personale che passava per il corridoio con i bicchieri in mano mentre sull'AZ1319 dovevi chiamare eventualmente. Tralascio il fatto che ho penato per avere le carte d'imbarco via app con Android. Anche questo fa parte dei miglioramenti di Lazzerini?
 
Considerato che stanno per iniziare le consultazioni per il nuovo governo e la cosa non sarà né facile né breve e sicuramente non in continuità con il passato governo direi che 6 mesi è un orizzonte temporale nemmeno troppo lungo data la situazione. Ovviamente i commissari non incidono su questa situazione quindi quello che possono e devono fare è cercare di fare il meglio possibile sfruttando la stagionalità favorevole che hanno davanti.

Comunicazione interna numero?
 
forse qualcuno dovrebbe telefonare ai commissari ( ad esempio il Giudice del Tribunale che ha aperto la procedura di AS ) e ricordare ai Commissari quali sono i loro doveri in AS
Perché invece di scrivercelo qua non provvedi a ricordarlo al giudice incaricato della procedura?
Credo proprio te ne sarebbe grato...
 
Da ch-aviation si riporta che AZ nel 2Q 2018 riprenderà le operazioni in proprio sulla LIN-LUX, come inizialmente previsto.
 
Da ch-aviation si riporta che AZ nel 2Q 2018 riprenderà le operazioni in proprio sulla LIN-LUX, come inizialmente previsto.

Sì, gli operativi sono usciti qualche giorno fa anche su Airlineroute:

Alitalia from April 2018 is resuming its own operation on Milan Linate – Luxembourg route, currently sees CityLiner Embraer E175 operating for Luxair. From 13APR18, the 2 daily flights (1 on weekends) will continue to see Embraer E175 operating, however service will be operating for Alitalia instead.

AZ144 LIN0635 – 0750LUX E75 x7
AZ146 LIN1840 – 1955LUX E75 x6

AZ145 LUX0925 – 1040LIN E75 x7
AZ147 LUX2045 – 2200LIN E75 x6

https://www.routesonline.com/news/3...an-linate-luxembourg-service-from-april-2018/
 
Sì, gli operativi sono usciti qualche giorno fa anche su Airlineroute:

Alitalia from April 2018 is resuming its own operation on Milan Linate – Luxembourg route, currently sees CityLiner Embraer E175 operating for Luxair. From 13APR18, the 2 daily flights (1 on weekends) will continue to see Embraer E175 operating, however service will be operating for Alitalia instead.

AZ144 LIN0635 – 0750LUX E75 x7
AZ146 LIN1840 – 1955LUX E75 x6

AZ145 LUX0925 – 1040LIN E75 x7
AZ147 LUX2045 – 2200LIN E75 x6

https://www.routesonline.com/news/3...an-linate-luxembourg-service-from-april-2018/

Ma termina quindi il volo Luxair operato da AZ e ritorna un volo AZ? Rimarra il CS?
 
Una curiosità Ethiad in Alitalia non ha più il 49%?

I soldi che Ethiad ha speso in alitalia li ha veramente persi?
(quanti? 1,7 miliardi, buttati? ) ed i 51% hanno accumulato veramente perdite?


Adesso dicono che il prestito ponte di 900milioni è intatto perché l'operatività è in pareggio, ma ha comunque miliardi di euro da restituire a qualcuno?

Esempio Intesa ha una fetta di azioni consistente: ma ha tolto la carta di credito con alitalia, riduce al minimo gli spostamenti dei dipendenti obbligando di prendere i voli piu' economici semmai con bluair o treno (invece di mettersi in concorrenza con Amex e offrire pacchetti di biglietti a dipendenti e clienti, in modo da riempire gli aerei).
Quindi come se non gliene frega nulla se Alitalia incassa o meno o cresca o meno.

Sinceramente: non ho mai capito nulla, tranne che si doveva vendere tutto ad Airfrance 10 anni fa
 
Una curiosità Ethiad in Alitalia non ha più il 49%?

I soldi che Ethiad ha speso in alitalia li ha veramente persi?
(quanti? 1,7 miliardi, buttati? ) ed i 51% hanno accumulato veramente perdite?


Adesso dicono che il prestito ponte di 900milioni è intatto perché l'operatività è in pareggio, ma ha comunque miliardi di euro da restituire a qualcuno?

Esempio Intesa ha una fetta di azioni consistente: ma ha tolto la carta di credito con alitalia, riduce al minimo gli spostamenti dei dipendenti obbligando di prendere i voli piu' economici semmai con bluair o treno (invece di mettersi in concorrenza con Amex e offrire pacchetti di biglietti a dipendenti e clienti, in modo da riempire gli aerei).
Quindi come se non gliene frega nulla se Alitalia incassa o meno o cresca o meno.

Sinceramente: non ho mai capito nulla, tranne che si doveva vendere tutto ad Airfrance 10 anni fa

Sì, i soldi li hanno veramente persi. Ad oggi il capitale sociale di AZ vale 0 euro e il patrimonio netto (differenza fra attività e passività) è negativo. Questo ovviamente vale per quanto accaduto alla società in AS, mentre la procedura vive di vita autonoma dal punto di vista contabile e patrimoniale.
 
Mi sono fermato dopo questa perla

Su un famoso libro di patologia chirurgica, si raccontava di un errore clinico e l'autore esprimeva il suo disappunto nei confronti di chi aveva sbagliato con la nota frase "ah le mani strappate alla vanga!"
Credo che anche quelle di chi ha vergato questa perla siano state strappate alla vanga!
 
ALITALIA/ Lufthansa e Air France "a bocca asciutta" in attesa del nuovo Governo
Alitalia potrebbe non essere più venduta. Air France, Easyjet, Lufthansa e gli altri aspiranti acquirenti attendono infatti di sapere chi andrà al Governo.

In medicina la si definirebbe una "paralisi fibrillatoria": cioè il cuore politico dell'Italia non batte regolarmente e non pompa il sangue nelle vene, ma vibra come un meccanismo a orologeria e fa temere di poter esplodere a ogni istante. È una situazione figlia legittima del voto democratico del 4 marzo, che ha evidenziato un Paese diviso in tre blocchi senza alcuna facilità di dialogo, e paralizza decisioni politiche spesso improcrastinabili, se non con danni gravi o gravissimi: come ad esempio quelle sulla cessione di Alitalia, la compagnia area commissariata che in teoria, in base alle decisioni del governo uscente, andrebbe venduta senza indugio.

Il ruolino di marcia definito a suo tempo, infatti prevedeva che i tre commissari - Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari - ricevessero entro quattro giorni da oggi, cioè entro il 10 aprile, le offerte impegnative dei concorrenti in gara per l'acquisto: cioè da un lato i tedeschi della Lufthansa, compagnia aerea quotata in Borsa e costituita in public company (primo socio il gestore di fondi americano Franklin Templeton) dopo essere stata fondata e resa forte dallo Stato, che la privatizzò a fine anni Novanta; e la maxi-alleanza tra le compagnie Easyjet, Air France-Klm, Delta Airlines e il fondo di investimento Cerberus, che erano già scese in lizza individualmente e si sono accordate per procedere di conserva.

Ebbene: non accadrà. Non riceveranno alcuna offerta. Perché le due entità si sono già premurate di far sapere che, mancando oggi in Italia un governo nella pienezza dei poteri - quello esistente è scaduto, quello che dovrebbe essere votato dal nuovo Parlamento è ancora in mente dei - non avanzeranno alcun impegno formale. Non c'è, effettivamente, l'interlocutore istituzionale che possa, a fronte dei loro impegni, prendere i propri. Quindi, in concreto, poiché entro il 10 la procedura di vendita fissata per legge prevede la chiusura della raccolta delle offerte, si va verso un decreto di proroga che riapra i termini della gara.

Ma non basterà. Perché il vincitore delle elezioni di marzo, Luigi Di Maio, su Alitalia ha una posizione politica molto prudente: "Su Alitalia prima di tutto voglio leggere il bilancio. Voglio tagliare prima quello che non serve, il 30% di spese inutili, e poi se serve interloquiamo con Lufthansa", perché con questa operazione "oggi stiamo perdendo posti di lavoro", ha detto alla radio: "Prima voglio metterla a posto e poi interloquire con gli altri soggetti. Invece l'impressione che ho di questo governo è che se la vuole togliere dalle mani, perché altrimenti si potrebbe scoprire che la passata governance ha fatto qualche guaio in Alitalia". E Matteo Salvini, l'altro leader vincente di marzo: "Alitalia non va svenduta alle multinazionali o alle società straniere, ma va valorizzata come compagnia di bandiera". Con queste premesse, altro che decreto di proroga: si profila un nulla di fatto per l'intera procedura di vendita.

Ma sarà un bene o un male? Secondo il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, un male: anche recentemente ha ricordato infatti che su quella compagnia lo Stato ha già speso 8 miliardi di euro di ripianamento perdite e fallimentari tentativi di rilancio. Secondo i fatti degli ultimi mesi, invece - da quando è in carica il triunvirato dei commissari - forse un bene: oggi Alitalia è ancora in perdita, ma non brucia più cassa e il prestito ponte dei 900 milioni di euro fornitole dallo Stato è ancora lì, nei forzieri della società, a fare il suo lavoro di "capitale circolante". Come dire che se stavolta una nuova proprietà intervenisse ricapitalizzando l'azienda con nuovi mezzi propri, non starebbe più buttandoli dalla finestra, ma probabilmente se li ritroverebbe tutti a fine anno, e si ricandiderebbe addirittura a intascare un piccolo utile.

Dunque, la procedura di gara pensata come una specie di saldo di fine stagione, di liquidazione commissariale - appunto - andrà quanto meno riscritta nel suo spirito: non una liquidazione, ma una privatizzazione, con qualche pretesa regolatoria in più, a scanso di disillusioni a posteriori. Ma sarà mai in grado, il nuovo, futuro governo - se nascerà! - di mettersi d'accordo su un tema così stantio e complesso? A giudicare dalle enunciazioni della vigilia di Di Maio e Salvini, in questo non così distanti tra loro, sì. Entrambi hanno opinioni invece incompatibili con la linea del Pd, il partito perdente di marzo, che sosteneva il governo oggi uscente, e che è per la linea del vendere a tutti i costi.

Intanto l'azienda vive una fase di gestione dinamica. Apre nuove rotte intercontinentali redditizie, come quella imminente per Johannesburg, suggerite dal marketing e non imposte a sproposito dalle varie lobby professionali interne come accadeva prima. Conquista nuovi record, come quello - mondiale! - di puntualità, conseguito nello scorso gennaio. La gestione corrente è insomma molto migliore che in passato. Forse è un peccato affidarla a un compratore qualsiasi ma comunque pronto - questo è poco ma sicuro - a smembrarla per servirsene solo ai propri fini.

Alitalia potenzialmente è per l'Italia - proprio come Lufthansa è di fatto per la Germania, pur non essendo più pubblica e anzi avendo un primo socio americano - una straordinaria porta d'accesso, e calamita di attrazione, del mondo verso il nostro territorio. In più della compagnia tedesca, Alitalia ha il nome del suo Paese nel brand. In meno della Lufthansa, ha il fatto che… quelli sono tedeschi, e tali restano, chiunque sia il padrone: fedeli a una linea indeflettibilmente nazionalista.

Affidare Alitalia a mani private italiane è stato tentato senza successo, ma avrebbe potuto funzionare, a vantaggio dell'azienda e del Paese. Affidarla a a mani straniere non può che essere una rinuncia del Paese a un'opportunità. I disfattisti dicono: non c'è più da crederci, inutile sperare: e forse hanno ragione. Gli ottimisti guardano ai fatti degli ultimi mesi e fanno un ragionamento interessante: se una gestione commissariale, quindi di breve periodo, che non può far promesse di lungo termine a nessuno, sta riuscendo a gestire bene, cosa mai non farebbe una gestione forte, espressa da una nuova proprietà credibile. Si vedrà cosa dirà il nuovo governo, se mai ne avremo uno.
 
Affidarla a a mani straniere non può che essere una rinuncia del Paese a un'opportunità.

Infatti, da quando IB è passata a IAG turisti, uomini d'affari, investitori, parenti hanno tutti smesso di andare in Spagna...
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