A eroporto, tutti vogliono la proroga. Ma chi paga?
In Tribunale anche il presidio dei lavoratori: "Chiudere sarebbe un disastro, serve uno sforzo economico. La nuova cordata? Non sappiamo chi siano..."
RIMINIOre decisive per conoscere il futuro dello scalo riminese. Si avvicina la fatidica data del 31 ottobre, con la scadenza dell’esercizio provvisorio in mano al Curatore Santini dopo il crac Aeradria. E la cordata vincente AirRiminum, che ancora non si è materializzata ufficialmente con gli investitori, attende per il 22 ottobre l’aggiudicazione provvisoria da Enac. I tempi della nuova gestione, come più volte ricordato, non saranno brevi. E dunque resta il bivio: cosa succederà dopo il 31 ottobre? Chi pagherà per permettere che lo scalo continui a funzionare. Il Tribunale e il Curatore hanno già ribadito di esser disposti a concedere una proroga, ma si attende che Enac e la cordata vincitrice facciano un passo per mettere soldi e faccia in questa fase di passaggio. Entro lunedì il quadro sarà più chiaro. Intanto perchè oggi in Tribunale ci sarà l’udienza per valutare la proroga, alla presenza del Curatore e del Comitato dei creditori. Ma soprattutto perchè per lunedì Enac ha invitato a Roma la Prefettura di Rimini, la Società “Fallimento Aeradria s.p.a.” (cioè la Curatela rappresentata da Renato Santini) e la Società “Airiminum 2014 s.r.l.” (la cordata vincitrice in via provvisoria). “Obiettivo della riunione - fa sapere Enac - è quello di illustrare le varie fasi del procedimento finalizzato ad affidare in concessione la gestione totale dell’Aeroporto di Rimini e la tempistica ad esse correlata. Al centro dell’attenzione anche gli adempimenti che dovrà assolvere a tale scopo il soggetto attualmente individuato come affidatario provvisorio di tale gestione. Nell’incontro verrà evidenziato l’interesse delle diverse componenti del territorio alla continuità operativa dell’aeroporto”.
La Prefettura fa poi sapere che “n tale scenario di impegno globale per il rilancio economico e sociale del territorio sarà a breve convocata una nuova seduta della Sezione Sviluppo Economico e Attività produttive, nell’ambito della Conferenza Permanente nel cui contesto, come si ricorderà, è stata avviata in uno spirito di totale collaborazione istituzionale - una riflessione che ha portato all’adozione di alcune iniziative a garanzia dell’attività dello scalo aereo riminese. Iniziative che unitamente alla proroga dell’esercizio provvisorio- hanno sostenuto la piena operatività dello scalo”, per intenderci, la cosiddetta “colletta” che consentì, con i circa 400mila euro raccolti dagli imprenditori, tra cui il Gros, di continuare a volare durante l’estate.
E’ da escludere però che ora il Tribunale autorizzi una proroga “al buio”, non essendoci nè i tempi e neppure le condizioni per approntare un’altra colletta quando si sa già chi sarà il futuro gestore (o almeno, visto com’è stato concepito il bando, sarebbe meglio dire che si sa il “nome” della cordata e poco altro).
Gli scenari sono dunque sostanzialmente due: AirRiminum, con le garanzie di Enac, non volendo per ora materializzare investitori e strategie, materializza almeno un po’ di soldi per evitare la chiusura di uno scalo che da qui a qualche mese (a meno di sorprese) andrà a gestire; in caso contrario dovrà essere Enac stessa a “commissariare” in qualche modo lo scalo, prendendosene cura per qualche mese.
La preoccupazione sale anche per i lavoratori ex Aeradria. E i sindacati dichiarano: “Non si può nemmeno pensare ad una chiusura, sarebbe una catastrofe, non solo per i lavoratori ma, come abbiamo sempre sostenuto, per l'intero territorio. Gli sforzi fatti dai lavoratori anche oggi in cassa integrazione per ridurre al minimo i costi di gestione in questo periodo di minor attività volativa e fatti anche da tutti coloro che hanno sostenuto che l'Aeroporto è una infrastruttura fondamentale per Rimini, non devono andare persi. Bisogna che l'esercizio provvisorio venga prorogato, ora più che mai, considerato che siamo anche in presenza di un fatto nuovo, un nuovo gestore che si è aggiudicato il punteggio pieno nel bando Enac. Dopo tanto tempo trascorso ad inseguire date, ora che siamo in dirittura d’arrivo non si possono buttare via tutti i sacrifici fatti. L’obiettivo è non chiudere. Non potendo imputare le cause di questo disastro a chi tuttora spera in una ripresa, chiediamo alla politica, al territorio, alla nuova gestione (che ancora non sappiamo chi sia e che vorremmo incontrare) uno sforzo anche economico per non interrompere l’attività. C’è una infrastruttura fondamentale da salvare, qual è l’Aeroporto, con tutti i suoi 78 lavoratori”. E annunciano per oggi un presidio davanti al Tribunale dalle ore 9.30 alle 12.00
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