L'aeroporto verso la gestione mista
Tre anni di tempo alla Saga per operare in equilibrio ed evitare la chiusura pescara
L'aeroporto verso la gestione mista
PESCARA. Dimostrare di avere sostenibilità economica, senza aiuti (fondi) pubblici, prevedendo di allargare la partecipazione dei privati al capitale sociale. È la sfida a cui è chiamata la gestione dell'aeroporto d'Abruzzo dal rinnovato piano nazionale Enac (Ente nazionale aviazione civile). Solo in questo modo gli aeroporti di servizio, fra i quali è stato inserito lo scalo pescarese, non rischieranno più la chiusura. Il nuovo piano aeroporti dovrebbe essere presentato in Abruzzo il 6 aprile, ma di esso si conoscono già linee e indirizzi. Per lo scalo gestito dalla Saga (società a prevalente capitale pubblico, Regione maggiore azionista) disegna un tracciato fondato sull'economicità e sul costante sviluppo del traffico aereo. Senza aiuti dello Stato. Nel momento in cui il piano terminerà il percorso di condivisione e diventerà operativo, agli "aeroporti di servizio" come quello di Pescara verranno dati tre anni di tempo per verificare «condizioni di sostenibilità economiche che non prevedano trasferimenti di risorse pubbliche per la gestione». La Saga dovrebbe riuscire in tre anni a trovare un'economia di esercizio tale da non richiedere interventi massicci di ricapitalizzazione (come avvenuto nel 2009) e di sostegno di natura pubblica che attingano a fondi governativi (come ad esempio i Fas). Solo a quel punto, riprende il piano nazionale, «per quegli scali che non dimostrassero il riequilibrio economico-finanziario della gestione e il raggiungimento di adeguati indici di solvibilità, dovranno essere valutate opportune forme di coinvolgimento di capitali privati, anche all'interno di progetti di sviluppo integrato, senza comunque impegno di oneri a carico dei contribuenti». Gli aeroporti di servizio come quello dell'Abruzzo dovranno salvarsi con una gestione economica o con contributi, confidando sugli enti territoriali (Regione, Comuni e Province) e soprattutto sui privati. Una gestione "mista" che dia valore ai risultati economici e al capitale sociale. Alla Saga sono consapevoli del nuovo indirizzo economico-finanziario. Il presidente del Cda Lucio Laureti ha già spiegato sul Centro che la società è impegnata nel percorso di efficientamento e risanamento finanziario. «Il fine», ha sottolina, «è quello di liberare le risorse necessarie allo sviluppo dello scalo, in coerenza con gli obiettivi posti dall'azionista pubblico». Laureti aggiunge che «è auspicio comune che tale sforzo sia accompagnato dal sostegno informato e convinto della comunità al cui servizio» opera la Saga, rendendosi conto delle difficoltà di mercato dei piccoli aeroporti. Se da una parte i dati di inizio gennaio sono confortanti (+34% sul traffico passeggeri in controtendenza con gli altri scali), dall'altra sono le prospettive nel lungo periodo a preoccupare di più. Fino ad ora sono state incrementate le rotte dell'Est (Mostar e Bucarest) ed è stata confermata l'alleanza con Ryanair. Di contro, la Saga si è vista sostituire il volo per Heindhoven (Olanda) con Dusseldorf (Germania) e cancellare l'antico e significativo collegamento estivo con il Canada, l'unico intercontinentale. Quali saranno i riflessi? Dove andrà il mercato? Il piano aeroporti diventa un importante punto di riferimento. Nel frattempo la Saga si appresta a chiudere il bilancio 2011 con un leggero utile. Risultato questo che può costituire un buon punto di ri-partenza. (a.mo.)