Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 dicembre


Stato
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Un aeroporto, soprattutto nella zona "libera" non è tanto diverso da una stazione ferroviaria, un centro commerciale, San Pietro o Via del Corso.
Perché stupirsi?

Mi stupisco perche' un aeroporto dovrebbe essere una area sensibile sottoposta a rigida sorveglianza anche anti terrorismo, e se invece di prendere una valigetta avesse depositato un ordigno esplosivo?

Prova a fare qualcosa del genere a Tel Aviv poi vediamo.
 
Mi stupisco perche' un aeroporto dovrebbe essere una area sensibile sottoposta a rigida sorveglianza anche anti terrorismo, e se invece di prendere una valigetta avesse depositato un ordigno esplosivo?

Al di là dei controlli lo è o dovrebbe. al di qua diventa un problema.
Metal e perquisizioni all'ingresso?
Tornelli come allo stadio, passi solo se hai biglietto?

Prova a fare qualcosa del genere a Tel Aviv poi vediamo.

Se lo fai a Tel Aviv - noto per essere un posticino paranoico - ti rivediamo vecchio, se e forse.
Se adotti qui quei metodi e militarizzi l'aeroporto ne nasce una rivolta popolare.
 
di Alessandro Madron | 12 gennaio 2012

Aeroporto di Malpensa, bilanci da incubo
Fallisce il progetto di rilancio della Lega


Secondo i dati di Assaeroporti (l’associazione italiana gestori aeroporti) il dato dei passeggeri è fermo a 1 milione e 291 mila, in calo del 5,6 per cento rispetto al novembre 2010

Malpensa, l’aeroporto che doveva essere salvato dalla Lega, vola sempre più basso. I dati sul traffico di novembre diffusi da Assaeroporti (l’associazione italiana gestori aeroporti) parlano di una chiusura d’anno da dimenticare per lo scalo lombardo. Il dato dei passeggeri è fermo a 1 milione e 291 mila, in calo del 5,6 per cento rispetto al novembre 2010 (-9,4% sui voli nazionali, -4,9% sui voli internazionali, tengono solo i transiti, in aumento del 6,4%). Un dato lontanissimo da quelli del passato, che fa il paio solo con il picco negativo del 2008. Va addirittura peggio per i movimenti aerei, in flessione del 12,7 per cento (-20% sul traffico nazionale e -11,1% su quello internazionale), mai così bassi negli ultimi 11 anni, erano 20 mila nel novembre del 2000, sono poco più di 13 mila nel novembre del 2011.

Questi dati negativi si aggiungono alle flessioni registrate anche nei mesi precedenti. I movimenti erano calati del 4,8 ad ottobre, del 5,3 a settembre, del 3,7 ad agosto, del 4,7 a luglio, così a giugno e maggio. Insomma, per Malpensa il segno meno è una costante nel tempo ormai da mesi.

E i numeri preoccupano i sindacati che stanno facendo i conti con riduzioni di personale e timori per il futuro, con una costellazione di ditte e cooperative che stanno facendo i conti con il pesante calo di traffico, che impone scelte drastiche sulla gestione del personale (sono 13 mila le persone che a vario titolo lavorano nella galassia Malpensa). Si parla così di esuberi e cassa integrazione. Ad esempio venerdì 13 gennaio i lavoratori della cooperativa La Corsica, che si occupa di sorveglianza, manutenzione e pulizia, magazzinaggio e movimentazione, si riuniranno in assemblea per discutere della decisione della cooperativa di sospendere i soci lavoratori e valutare la scelta della cassa in deroga. Cargoitalia, compagnia in liquidazione che ha sospeso le operazioni di volo dal 21 dicembre 2011, ha annunciato una settantina di esuberi, ma nei prossimi giorni incontrerà i sindacati per trattare la cassa integrazione. Con l’entrata in vigore dei voli estivi e il trasferimento dei voli per Amsterdam da Malpensa a Linate, 24 lavoratori di Klm perderanno il posto. Si susseguono così iniziative di protesta e agitazione organizzate dai sindacati di base a cui si aggiungono le voci preoccupate delle altre sigle sindacali che chiedono maggiore attenzione a Malpensa. Problemi nuovi si aggiungono così alle vecchie questioni, come quelle relative alla gestione dei lavoratori delle cooperative dell’area cargo, tra precariato selvaggio, strani licenziamenti e cambi societari.

E pensare che per salvare Malpensa dal declino a cui sembrava essere avviata, nel 2008 il leghista Marco Reguzzoni, oggi capogruppo alla Camera, si dimise dalla presidenza della provincia di Varese, mandandola al voto anticipato, proprio per andare a Roma con l’intento di dare una sferzata alla questione di Malpensa e, come recita un comunicato dell’epoca per “la necessità di difendere gli interessi dello scalo laddove si decide la politica del trasporto aereo nazionale, ossia in Parlamento”.

Una grande ambizione, quella leghista, da cui è derivato anche il successo elettorale del 2008. In molti tra i lavoratori e i precari di Malpensa allora hanno infatti creduto alle promesse del Carroccio, oggi sbugiardate dai fatti. I numeri sono calati e i grandi operatori, come Air France e Klm hanno abbandonato lo scalo varesino preferendo l’aeroporto di Linate. Un dato a cui si aggiunge il fallimento dell’operazione Lufthansa Italia, che avrebbe dovuto rilanciare Malpensa come centro di smistamento del traffico in transito.

Un dato sottolineato anche dai sindacati. Sul finire del 2011 è stata Uil Trasporti a rimarcare la pericolosa tendenza del traffico negli aeroporti milanesi, un rapido declino “che rischia di trasformare Malpensa in una nuova cattedrale nel deserto”.

Ieri intanto la Camera ha approvato cinque mozioni per lo sviluppo dell’aeroporto di Malpensa che impegnano il governo a garantire “ogni atto a supporto della crescita dell’aeroporto”, anche “favorendo l’incremento dei voli intercontinentali”. Nel documento si impegna l’esecutivo a operare per la rinegoziazione degli accordi bilaterali tra Italia e Singapore finalizzati a chiarire la questione legata ai diritti della compagnia Singapore Airlines, che negli ultimi mesi ha dimostrato di voler puntare sullo scalo varesino. Una prospettiva che il ministro Corrado Passera ha già parzialmente affossato, negando l’autorizzazione al collegamento Singapore Malpensa New York, sostenendo che sia di competenza europea. Dura la reazione del leghista Reguzzoni, che ha accusato Passera di agire per il “protezionismo” a favore dell’unico operatore che effettua collegamenti con New York, che è la Cai “di cui Passera – ha detto Reguzzoni – è la vera anima. La Cai è nata per iniziativa di Banca Intesa, del dottor Passera e di questo governo”.

“Il rilancio di Malpensa è un atto necessario, anche in vista dell’Expo 2015, che rappresenta un’occasione che non può essere sprecata e che determinerà un incremento del traffico aereo”, ha invece dichiarato il deputato democratico varesino Daniele Marantelli commentando le mozioni approvate dalla Camera.

Resta da sottolineare come mozioni analoghe siano state approvate anche in passato, senza mai portare evidenti benefici all’equilibrio precario dell’aeroporto.

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...fallisce-progetto-rilancio-della-lega/183360/
 
quoto i calci, ma con gli stivali, così fanno più male

Altri calci...

IL CASO
Taxi, la protesta blocca Linate
"La liberalizzazione va fermata"


Nello scalo milanese una nuova iniziativa dopo quella decisa nei giorni scorsi. Ma i sindacati
invitano alla calma, in attesa di conoscere la portata dei provvedimenti decisi dal governo Monti
di FRANCO VANNI

Un altro blocco selvaggio a Linate. Nonostante i sindacati di categoria invitino gli iscritti alla calma, almeno un centinaio i tassisti rifiutano di caricare i passeggeri in arrivo allo scalo aeroportuale milanese. Il tam tam dei duri, che si diffonde via radio, invita anche altri colleghi ad aggiungersi alla protesta. L'obiettivo è trasformare il piazzale dell'aeroporto nel centro di una "assemblea permanente" dei tassisti in lotta contro la liberalizzazione delle licenze chiesta dall'Antitrust.

Per evitare che le proteste sfocino in un disagio diffuso per i milanesi, il sindaco Giuliano Pisapia ha accettato di incontrare una delegazione di rappresentanti sindacali delle auto bianche. I delegati, fra cui il consigliere idv Raffaele Grassi (anche presidente di Satam), dovrebbero essere ricevuti a Palazzo Marino nelle prossime ore. Anche se, al momento, sembra che il margine di intervento da parte del Comune sia minimo.

Tutte le preoccupazioni dei tassisti riguardano - al momento - le possibili prossime mosse del governo. Il timore degli autisti è che l'esecutivo guidato da Mario Monti possa conformarsi alla richiesta dell'Authority per la concorrenza, che in relazione all'attuale regime delle licenze ha parlato di "situazione da sanare". Mentre i sindacati, uniti, sono convinti che "una protesta adesso, senza conoscere la volontà dell'esecutivo, potrebbe essere controproducente per l'interesse dell'intera categoria", in Italia si moltiplicano le proteste spontanee.

Lunedì scorso proprio
a Linate c'è stata la prima protesta "fuori controllo" delle auto bianche, sull'esempio di quanto fatto dai colleghi di Bologna. La scelta del luogo non è casuale. Nel 2006 - ai tempi della vittoriosa protesta dei tassisti che riuscì a fermare il piano 'licenze libere' annunciato dall'allora ministro Pierluigi Bersani - il cosiddetto 'polmone di carico passeggeri' dell'aeroporto fu il cuore delle contestazioni. Prossimo appuntamento per la protesta (questa volta sostenuto da tutti i sindacati) sarà l'assemblea nazionale a Roma del 16 gennaio.
(12 gennaio 2012)
http://milano.repubblica.it/cronaca...nate_la_liberalizzazione_va_fermata-27991622/
 
Segnalo a proposito di MXP che il PriorityClub ha in offerta il Crowne Plaza a soli 5k punti a notte (anziché lo standard che è 25k)

Per chi non fosse socio della catena di hotel e avesse quindi accumulato i punti necessari (con Holiday Inn, Crowne Plaza e Intercontinental), comprare 10K punti costa circa 80€.
Non male se si dovesse fare una partenza all'alba, soprattutto per chi arriva da fuori.
 
segnalo che Rossiya ha incrementato i voli sulla MXP-San Pietroburgo da 4 a 5xw (inserito un volo al mercoledì) e da maggio i voli passeranno da 5 a 6xw (inserito un volo al venerdì)


FY 274 MXP 12.50 - 18.10 LED EQV 2467
FY 274 MXP 15.35 - 20.55 LED 319 3
FY 274 MXP 15.55 - 21.15 LED 319 5 dal 4 maggio 2012
 
Aeroporti
14:04 - martedì

Gli aeroporti di Milano chiudono il 2011 con oltre 28 milioni di passeggeri. Ed una crescita del 4,2%

Milano, Italia -

(WAPA) - "Nonostante il 2011 sia stato un anno particolarmente complesso per il settore aereo, apparendo già evidenti i segnali di una nuova fase recessiva, gli aeroporti di Milano chiudono l’anno con risultati positivi. Malpensa registra un +2%, rispetto all’anno precedente, con 19.087.069 passeggeri. Fra l’altro, dato ancora più confortante è il calcolo dei passeggeri di Malpensa che si riferisce ai soli voli di linea la cui crescita registra un significativo +4%. Positivo anche l’andamento di Linate che registra un +9,2% con 9.061.749 passeggeri. Nel complesso entrambi gli aeroporti di Milano registrano un totale di 28.148.845 passeggeri, con una crescita del +4,2%.

Il 2011, oltre al perdurare della crisi economica che ha avuto riflesso su tutti gli operatori del settore, ha visto anche la contrazione del traffico verso il nord-Africa per i noti avvenimenti politici. I riflessi di questo difficile contesto per il settore aereo sono stati l’amministrazione straordinaria della compagnia aerea Livingston che, tradotto in numeri, a Malpensa ha significato un milione di passeggeri in meno e la decisione del Gruppo Lufthansa di rinunciare al progetto Lufthansa Italia.

Analisi del traffico a Linate

La crescita del traffico nazionale è dell’1,2%, mentre il traffico europeo cresce del 25%, in particolare su Amsterdam, Parigi e Londra. La rotta Milano-Roma è stabile rispetto al 2010, con 1.523.000 passeggeri trasportati. Crescono anche i nuovi vettori Air Baltic ed Air Malta, che hanno iniziato ad operare alla fine del 2010, con rispettivamente +68.000 e +60.000 passeggeri. Blu Express ha, invece, attivato un volo su Reggio Calabria, con 5 frequenze settimanali, dal mese di giugno ed Air Italy un volo su Bari dal mese di novembre.

Analisi del traffico a Malpensa

Nel 2011, 8 nuovi vettori passeggeri ed all cargo hanno scelto Malpensa: Gulf Air, Ethiopian Airlines, Biman Bangladesh, Air Europa, Transavia, Silk Way, Jade Cargo ed Africa West. Lo scalo ha così ampliato i collegamenti internazionali, incrementando anche rotte e frequenze da parte di vettori già presenti a Milano-Malpensa. Nel corso del 2011 sono stati introdotti un totale di circa 180 voli aggiuntivi, di cui una trentina stagionali.

I vettori intercontinentali

Buoni i risultati registrati da Cathay Pacific (+81%), Sri Lankan (+76%) Air China (+36%) Ethiad (+33%) e Saudi Arabian (+32%).

Tra i vettori europei i migliori risultati sono stati di Aerosvit (+131%), Aer Lingus (+72%) e Bulgaria Air (+66%), mentre sul piano nazionale è Wind Jet ad aggiudicarsi il maggior tasso di crescita 2011 vs 2010 con un +103%.

Tra i vettori americani le migliori performance sono state quelle di Delta +11,7% e di American Airlines +5,8%.
Mentre Emirates è stato il primo vettore intercontinentale per numero di passeggeri trasportati, pari a 375.000, seguita da Delta con 234.000 e da Tam con 164.000.

Crescita per area geografica

Nord-America cresce del +10,5% con 36 collegamenti settimanali
Medio Oriente +2,4% con 66 collegamenti settimanali
Estremo Oriente +22,9% con 55 collegamenti settimanali
Africa (escluso nord-Africa) +9,7% con 16 collegamenti settimanali
Bric = +24%

Il cargo

Malpensa anche nel 2011 si è confermata primo aeroporto cargo in Italia per numero di merci trasportate. Tuttavia, la crisi si è fatta sentire anche in questo settore, vero campanello d’allarme dello stato di salute di un’economia che vede diminuire importazioni ed esportazioni. E così si è determinata anche la sospensione dei voli del vettore Cargo Italia. Il settore cargo, comunque, registra un +4,2% con 440.250 tonnellate di merci.

La significativa crescita dei vettori operanti sullo scalo di Malpensa, che nel 2011 hanno trasportato oltre 17 mila tonnellate di merce in più rispetto al corrispondente periodo del 2010, ha consentito a Malpensa di registrare un incremento del 4,2%, del traffico cargo, con buone performance sia nel segmento all cargo (+2,3%), che rappresenta oltre il 71% del traffico merci dello scalo, sia in quello dei voli misti (+9,3%).
Tale buon risultato, che conferma l’interesse dei primari vettori all cargo internazionali per lo scalo, è stato sostenuto in particolar modo dalla crescita del comparto export (+10,6%).

Nel 2011, la forte attrattività di Malpensa quale scalo merci, la politica di sviluppo di nuove rotte e frequenze attuata dal Gruppo Sea anche in tale segmento di attività, nonché la prosecuzione delle attività di revisione degli accordi bilaterali, hanno portato:

• all’ingresso di due nuovi vettori all cargo: Jade Cargo e Silk Way, che hanno iniziato ad operare rispettivamente due collegamenti settimanali verso Shanghai (da inizio maggio) ed un volo a settimana verso Baku (dalla fine dello stesso mese);
• al raddoppio dei voli settimanali da parte di Saudi Arabian sulla tratta Milano-Gedda-Riad.
• all’apertura da parte di Cargolux Italia del nuovo volo diretto verso il Brasile sullo scalo di San Paolo ed all’inizio dell’operatività del nuovo gigante dei cieli cargo, l'aereo B-747/800 freighter che ha operato da Malpensa il primo volo commerciale in Europa.

Nel 2011, fra le compagnie aeree che hanno registrato le crescite più significative nell’area cargo, si segnalano: China Cargo Airlines (+101,1%), Saudi Arabian (+47,5%), Asiana (+37,9%) ed Etihad (+28,4%). Da segnalare, infine, l’ottimo andamento della merce trasportata nelle pance degli aerei passeggeri di Jet Airways (7000 tonnellate) ed Oman Air (3200 tonnellate)". (Avionews)
(006)

120117140423-1136969
(World Aeronautical Press Agency - 17-Gen-2012 14:04)

http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1136969&pagina_chiamante=index.php
 
Segnalo a proposito di MXP che il PriorityClub ha in offerta il Crowne Plaza a soli 5k punti a notte (anziché lo standard che è 25k)

Per chi non fosse socio della catena di hotel e avesse quindi accumulato i punti necessari (con Holiday Inn, Crowne Plaza e Intercontinental), comprare 10K punti costa circa 80€.
Non male se si dovesse fare una partenza all'alba, soprattutto per chi arriva da fuori.
Praticamente massimo 40€ a notte... interessante!
 
Malpensa sempre più in declino
ora è Linate il vero hub di Milano
Più 9 per cento per il city airport, sempre più un ponte per i grandi scali europei
A Varese si lotta per limitare le perdite, ma il sistema lombardo risulta più debole

A quattro anni dal dehubbing di Alitalia, Milano – complice il lento declino di Malpensa – ha trovato finalmente il suo nuovo hub: Linate. Il Forlanini ha mandato in archivio un 2011 d’oro. I passeggeri sono aumentati del 9,2 per cento tornando oltre la soglia dei 9 milioni e l’aspirante cityairport meneghino ha consolidato la sua vocazione internazionale: i viaggiatori in partenza verso l’estero sono stati 3,5 milioni, il 25 per cento in più del 2010 e ben un milione in più del 2007, l’anno in cui Linate aveva messo a segno il suo record con 9,9 milioni di clienti.

Il boom del secondo scalo milanese coincide, non a caso, con il preoccupante calo di volumi di traffico a Malpensa. L’aeroporto bustocco ha chiuso l’anno con un lieve incremento (+2%) di passeggeri a quota 19 milioni. Ma dall’estate in poi tutti i suoi indicatori hanno iniziato a puntare verso il basso: a ottobre – il mese in cui Air France ha trasferito i suoi voli a Linate e Lufthansa ha chiuso la sua base in brughiera – i passeggeri sono calati del 2,4 per cento. A novembre il dato è peggiorato a 5,6 mentre a dicembre il saldo è stato negativo per un altro 4. Il sogno dell’hub è sepolto dalla fredda logica dei numeri: i transiti a Malpensa sono calati del 12,7 per cento (a Linate sono più che raddoppiati) mentre i clienti in partenza verso destinazioni estere sono cresciuti solo dell’1,3. Cifre che – come ovvio – mettono in freezer per il momento il progetto della terza pista.

La metamorfosi degli scali meneghini ha due chiari colpevoli: la comodità (per gli abitanti milanesi) del Forlanini e la “solita” Alitalia. Il trasferimento a Fiumicino di gran parte dei voli intercontinentali dell’ex compagnia di bandiera ha avuto l’effetto ampiamente prevedibile di mettere ko il principale aeroporto lombardo. Di più: come accade ormai da vent’anni, il peggior concorrente di Malpensa è stato proprio Linate. L’antitrust – su richiesta del governo Berlusconi – ha garantito alla nuova Alitalia della cordata ColaninnoSabelli una protezione di tre anni. Un ombrello che dopo l’acquisizione di Air One ha regalato all’aerolinea il sostanziale monopolio del city airport.

Sabelli ha raggiunto così accordi commerciali molto vantaggiosi con il partner Air France. Obiettivo: convogliare verso Parigi e Amsterdam il ricco traffico lombardo in partenza verso destinazioni intercontinentali facendolo partire da Linate. Il vettore transalpino e quello olandese, non a caso, hanno trasferito tutti i loro voli dalla brughiera all’Idroscalo, sfruttando gli slot garantiti da Alitalia. E il boom del Forlanini, fatti salvi i limiti di legge ai decolli orari, pare così destinato a continuare. Anche perchè sul tavolo di Giuseppe Bonomi, numero uno della Sea, ci sono oltre 50mila richieste di tutti i principali vettori mondiali per operare nuovi voli da Linate.

Malpensa invece lotta per tamponare le perdite. La Livingston è fallita. La speranza di convincere Lufthansa a impiantare qui il suo quarto hub è svanita. Il ministero dei Trasporti guidato da Corrado Passera (grande sponsor della cordata italiana per Alitalia) continua a negare il via libera a Singapore Airlines che chiede di proseguire fino a New York dopo lo scalo a Milano il suo volo dalla base asiatica. La Sea e il fondo F2I di Vito Gamberale, fresco socio di minoranza dell’azienda di gestione aeroportuale lombarda, sono quindi, come è accaduto spesso nella storia del traffico aereo della città, a un bivio: puntare tutto su Linate o trovare nuove strade per riuscire a valorizzare la Malpensa.

Un dilemma mai risolto il cui unico risultato, finora, è stato di depotenziare il sistema aeroportuale regionale. In ballo ci sono 1,4 miliardi di nuovi investimenti. I cittadini lombardi, che presto dovranno pagare tasse aeroportuali più alte per finanziare questi progetti, possono solo augurarsi che i soldi dei contribuenti siano spesi con più criterio dei miliardi stanziati per fare di Malpensa il grande hub che non è mai stato.

(18 gennaio 2012) (Repubblica)
 
Ma possibile che dopo 12 anni non l'abbiano ancora capito 'sti giornalai?
Con LIN aperto l'ubbe te lo sogni.
Con LIN chiuso o limitato forse u'ubbino te lo fai.
 
Malpensa: la cinese Shenzhen Cimc fornirà 15 pontili di imbarco

La Sea aveva bisogno di 15 Pbb per il terminal 1 3°/3° dello scalo di Malpensa, alias si tratta dei passenger boarding bridges, ossia quei pontili di imbarco e sbarco che collegano il terminal con l'aeromobile. Dalle pagine di ItaliaOggi si apprende che la scorsa estate la società di gestione degli scali milanesi ha un indetto un bando di gara con base d'asta fissata a 14 milioni e 142mila euro. Il servizio è stato assegnato alla Shenzhen Cimc-TianDa, società cinese con sede a Shenzhen. Il costo per le casse Sea sarà di 10 milioni e 419mila euro. Dal canto suo, la società cinese è già presente nell'ambito dei servizi aeroportuali, sia per quanto riguarda l'handling sia per la costruzione dei parcheggi.

http://www.guidaviaggi.it/notizie/140755/malpensa-cinese-shenzhen-cimc-fornir-15-pontili-imbarco/

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I vari modelli offerti: http://www.cimc.com/res/products_en/airport/Airbridge/
 
Da Varesenews:

Limitate Linate o Malpensa non decollerà

Dopo l'editoriale del direttore di VareseNews Marco Giovannelli dal titolo "Cosa fare di Malpensa?", pubblichiamo un importante contributo inviato alla redazione dagli esperti di www.aeroportilombardi.it, che spiega quale potrebbe essere la vera soluzione per rilanciare l'aeroporto una volta per tutte, mettendolo in concorrenza con i "big" europei (Monaco, Francoforte, Parigi, Amsterdam, Londra): chiudere Linate, far rispettare rigorosamente le limitazioni del decreto Bersani Bis e concentrare l'attenzione su Malpensa

Egregio direttore,

vorremmo poter dire anche la nostra circa la questione Malpensa, del suo futuro e del suo indotto.

Come ben sappiamo l'aeroporto è stato snobbato dai vari Governi centrali e ancora oggi è difficile far arrivare a Malpensa le compagnie extracomunitarie che sono blindate dai singoli accordi di traffico bilaterale. E’ di pochi giorni fa la bocciatura da parte del Ministro Passera dell'autorizzazione a Singapore Airlines del volo Milano-New York, bocciatura dovuto a salvaguardia di Alitalia compagnia che sappiamo bene cosa abbia fatto e disfatto a Malpensa negli ultimi 4 anni.

Tornando al tema del suo editoriale "che ci facciamo con Malpensa" è una questione che ormai si trascina da decenni, basti pensare che il 25 ottobre 1998 quando aprì la Grande Malpensa nessuna ebbe il coraggio (ma sarebbe da usare una espressione più colorita) di chiudere davvero Linate. Vero che in Italia sembra impossibile e fantascientifico ma se pensiamo agli altri paesi evoluti è sempre stato così; a Giugno quando Berlino avrà un grande aeroporto saranno solo un ricordo i 2 vecchi scali cittadini chiusi. Altrove pensano al bene comune collettivo: meglio avere un aeroporto ben collegato e fuori città che tanti piccoli aeroportini che si fanno tra loro la guerra.

E' un po' come la raccolta differenziata: è scomoda e nessuno la voleva fare ma alla fine per il bene comune la si fà.

Non è un quindi un caso che Malpensa sia rimasta un aeroportino in Europa. Motivo? Oltre a non aver chiuso Linate tutt'oggi continua il cannibalismo tra i 2 scali: Air France e Klm sono le ultime compagnie che hanno deciso di trasferire tutti i voli per Parigi e Amsterdam da Malpensa a Linate ma le possiamo assicurare che molte altre big europee ci stanno seriamente pensando da tempo...
Il problema è di fondo: se da Linate i passeggeri fuggono via altri hub europei, perchè mai una compagnia deve rischiare un nuovo volo diretto da Malpensa? Perchè un Milanese deve scegliere l'aeroporto più "scomodo" (peraltro ben collegato ormai via ferrovia e via gomma, e nel 2015 ancor più)? Senza contare che se il traffico pregiato vola su Linate da Malpensa come le riempi le business classe la componente cargo che viaggia sulle tratte passeggeri, che sono fondamentali per tenere in attivo i voli? Come riempi i voli di transiti italiani se gli italiani arrivano a Linate e non a Malpensa? Verso l'Asia abbiamo i colossi Emirates, Singapore, Cathay etc. che vengono a prendersi i passeggeri ma verso le Americhe ed anche l’emergente Africa è ben visibile il danno!

Decidere cosa fare di Malpensa e dell'indotto, con relativi benefici socio-economici, non può non passare sul decidere cosa fare a e di Linate... Il lavoro arriva principalmente dai voli di lungo raggio che generano un indotto su catering, handling e servizi generali immenso: basti pensare che le statistiche IATA indicano fino a 4.000 posti per ogni milione di passeggeri annui di lungo raggio.

Peraltro a Linate basterebbe far rispettare rigorosamente le limitazioni del decreto Bersani Bis: per esempio se sulla Milano-Napoli sono ammessi solo 2 voli giornalieri da parte di ogni compagnia è impensabile che Alitalia ne effettui almeno 9 giornalieri! Stessa sorte per il Linate-Parigi di di Air France, che ne effettua ben 6 anzichè i 2 consentiti... tale prassi avviene su decine di destinazioni grazie al gioco dei code-share.
La nuova Cai-Alitalia infatti possiede 5 Coa (certificati di operatore aereo) e di conseguenza li usa per quintuplicare i voli e il monopolio su Linate. Questo sia a suo favore che verso i partner AirFrance-Klm con il benestare di Ministero e Enac E’ ovvio che se Airone, Alitalia Express, Airone Cityliners e VolareWeb sono come Alitalia posseduti da CAI, questi 5 Coa sono da attribuire a un unico vettore come del resto tale norma avviene per i bilaterali (se Singapore costituisce Singapore Italia e il capitale di maggioranza è di Singapore, la consociata italiana non può accedere ai bilaterali italiani).

Quindi, prima di decidere cosa farne di Malpensa, decidiamo se vogliamo lo sviluppo economico e il ritorno di migliaia di cassa integrati al loro lavoro, ma soprattutto decidiamo cosa farne di Linate e delle regole che oggi non vengono rispettare. L’economia di tutta la macro-area, e in primis il destino di decine di migliaia di Aziende e lavoratori hanno bisogno di una Malpensa forte e competitiva. Insistere sull’orticello Linate, che alla fine, per accontentare certe limitate visioni e pretese Milanesi, fa solo ingrassare il business di compagnie aeree e dei relativi hubs stranieri cui fanno riferimento. Gli aeroporti di Monaco, Francoforte, Parigi, Amsterdam, Londra ringraziano sentitamente.
Pura Follia!"
 
Con il post precedente volevo sottolineare che un giornale (seppur di provincia) pubblica quello che altri non non scriveranno mai..
 
SEA: LETTERA APERTA UIL, MALPENSA IN PERICOLO
(AGENORD) - Milano, 19 gen. -
Con una lettera aperta indirizzata al Governo, la Uil lancia l’allarme sul futuro di Malpensa, eccone alcuni brani: “In questi anni il gruppo dirigente di SEA, con il pieno sostegno del sindacato, si è assunto un impegno rilevante, non privo di risultati, per garantire al sito aeroportuale di Malpensa un volume di traffico adeguato alle sue dimensioni. I collegamenti per via ferroviaria e autostradale sono stati certo migliorati ma non basta.” La lettera prosegue: “I passeggeri di Malpensa sono stati poco più di 19 milioni nel 2011, crescendo del 2% sul 2010 (a novembre sembrano essere calati del 5,6% sullo stesso periodo dell’anno prima), mentre a Linate sono stati poco più di 9 milioni con un incremento del 9,2%. Il volume di traffico nazionale è cresciuto nello stesso periodo del 6,7%. Il rapporto di passeggeri tra Malpensa e Linate dovrebbe essere strutturalmente almeno di 3 a 1 mentre è stato di 2 a 1 nel 2011 (tenendo conto che 1/3 del traffico di Malpensa è alimentato dalla low cost Easy Jet). A queste condizioni gli enormi investimenti sostenuti per Malpensa (l’ultimo in fase di realizzazione è il terzo satellite per i voli intercontinentali) si giustificano ancora? L’aumento vertiginoso dei passeggeri di Linate, anziché essere un fattore di riequilibrio invece segnala la principale causa del mancato decollo di Malpensa dove la SEA rischia di entrare in una situazione di grave crisi con riflessi negativi sull’occupazione di cui gli esuberi Globe Ground non sono che una avvisaglia. Ma la maggiore criticità’ sta nell’utilizzo insufficiente degli investimenti realizzati e in fase di attuazione sulla “grande Malpensa”. Con il consenso di Alitalia le Compagnie europee associate in Sky Team utilizzano Linate per alimentare i propri hubs sottraendo traffico a Malpensa. Con meno della metà dei passeggeri Linate ha registrato 350.000 persone (pari al 4,5% del totale dei viaggiatori) che passano da un aereo all’altro nello stesso aeroporto contro i 260.000 (pari all’1,5%) di Malpensa. Paradossalmente il ruolo di hub è svolto da Linate, quello di point to point da Malpensa. Ma a beneficiarne in ultima analisi sono le Compagnie estere europee ed Alitalia e i loro aeroporti di riferimento che effettuano i voli intercontinentali. Per questo è necessario agire sul piano dei soggetti istituzionali su un doppio binario. In primo luogo finalmente attuare, da parte del Governo, il Decreto Bersani che poneva una robusta limitazione ai voli sugli hubs europei. Né può essere accettata, in nome delle liberalizzazioni, che continui all’infinito la posizione dominante di Alitalia su cui sarebbe opportuno un intervento dell’Antitrust. In secondo luogo definire nuovi accordi bilaterali per aumentare il numero delle Compagnie ammesse a operare sulle rotte intercontinentali.” La Uil conclude: “Su questi temi è urgente che la SEA, i suoi azionisti, le istituzioni locali e le forze politiche, sociali e imprenditoriali sollecitino risposte efficaci e rapide da parte del Governo, a partire dal Presidente del Consiglio e dal Ministro delle Infrastrutture.”
 
Ci vorrebbe una "Longobarda Airlines" che utilizzasse MXP come hub, forse funzionerebbe nonostante LIN; NO capitali stranieri.
E poi come spesso accade in Italia, basterebbe far rispettare le leggi esistenti per evitare certi problemi...
 
Stato
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