Terza pista a MXP


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25 Marzo 2008
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Insubria
Riusciremo mai a vederla realizzata??

Tratto da VareseNews di Oggi :

"Malpensa - Martedì 18 novembre Sea, alla Bocconi, presenta il documento del Mitre di Washington: grande attesa per quelli che potranno essere gli sviluppi per lo scalo varesino
Terza pista, finalmente in Italia il progetto degli americani


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Il conto alla rovescia è ormai finito. Martedì 18 novembre il progetto di terza pista elaborato su mandato di Sea dal Mitre, centro di ricerca statunitense per lo sviluppo avanzato del sistema aeronautico, arriva in Italia e verrà presentato a sindaci, amministratori locali, giornalisti interessati e altri (pochi) eletti all’Università Bocconi di Milano. Qualcuno ha già avuto il privilegio di recarsi negli Usa per vedere dal vivo la simulazione del progetto. Il documento, diffuso dall’agosto 2006, si basa sugli studi dei tecnici americani che per due anni (e 1,2 milioni di euro di costi) hanno valutato le opzioni per una possibile prossima costruzione della terza pista a Malpensa con paralleli sviluppi dello scalo della brughiera. Il momento è topico, la crisi di Alitalia ha coinvolto pesantemente anche l’aeroporto varesino e forse il futuro disegnato due anni fa non è esattamente coincidente con quello attuale, ma Sea e il suo presidente Giuseppe Bonomi non si sono mai tirati indietro, programmando investimenti ingenti e pianificando allargamenti dello scalo. Lo studio dei 16 ricercatori di Washington prevedeva un trend di crescita costante che rendeva necessaria la costruzione della tanto contestata terza pista, indispensabile per gli americani valutando sicurezza operativa, capacità aeroportuale e impatto del rumore. Non è un’opera che si può realizzare in breve tempo: ci vorranno anni, scrivono gli esperti del Mitre, e le operazioni su tre piste, una delle quali dovrebbe funzionare in modo indipendente rispetto alle altre due, richiede lo sviluppo di procedure nuove, attualmente non in uso in Italia e un addestramento ad hoc dei controllori di traffico aereo. Tra le ipotesi valutate, una sola è stata giudicata valida per l’ubicazione della terza pista: lunga 2400 metri, parallela e collocata a sud ovest dell’attuale coppia di piste, orientata 1211 metri ad ovest della pista 35L, con uno spostamento di quest’ultima di 280 metri a sud, per permettere le partenze indipendenti dalla nuova pista. Il posizionamento della terza pista e il forte incremento di traffico in un lungo lasso di tempo previsto nello studio del Mitre non provocherà un aumento (definito nel testo della ricerca “trascurabile”) dell’esposizione al rumore per le comunità circostanti, salvo per una “moderata esposizione” che interesserà una piccola parte di Tornavento, frazione di Lonate Pozzolo già in parte delocalizzata. Nella ricerca si specifica che “ci sono promettenti sviluppi tecnologici in grado di contribuire a ridurre il rumore sulle aree sensibili e (…) si stanno introducendo in tutto il mondo nuove metodologie di navigazione in grado di ridurre la dispersione del tracciato di un volo”. Con la terza pista, si legge ancora nel documento, lo scalo di Malpensa sarebbe a posto per almeno altri 15 anni. Intanto su alcuni siti specializzati on line cominciano già a diffondersi voci e discussioni sulla realizzazione del progetto infrastrutturale, con i consigli per chi deve comprare casa nei pressi dello scalo e le aree da evitare con cura perché a rischio delocalizzazione futura [...]. Ovviamente ambientalisti e comitati anti-Malpensa hanno un’idea del tutto opposta rispetto a quella favorevole all’allargamento di Sea e dei suoi sostenitori. Ma sarà un dibattito lungo e una partita tutta da giocare."
 
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Tratto da VareseNews di Oggi :

"Malpensa - Martedì 18 novembre Sea, alla Bocconi, presenta il documento del Mitre di Washington: grande attesa per quelli che potranno essere gli sviluppi per lo scalo varesino
Terza pista, finalmente in Italia il progetto degli americani


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Il conto alla rovescia è ormai finito. Martedì 18 novembre il progetto di terza pista elaborato su mandato di Sea dal Mitre, centro di ricerca statunitense per lo sviluppo avanzato del sistema aeronautico, arriva in Italia e verrà presentato a sindaci, amministratori locali, giornalisti interessati e altri (pochi) eletti all’Università Bocconi di Milano. Qualcuno ha già avuto il privilegio di recarsi negli Usa per vedere dal vivo la simulazione del progetto. Il documento, diffuso dall’agosto 2006, si basa sugli studi dei tecnici americani che per due anni (e 1,2 milioni di euro di costi) hanno valutato le opzioni per una possibile prossima costruzione della terza pista a Malpensa con paralleli sviluppi dello scalo della brughiera. Il momento è topico, la crisi di Alitalia ha coinvolto pesantemente anche l’aeroporto varesino e forse il futuro disegnato due anni fa non è esattamente coincidente con quello attuale, ma Sea e il suo presidente Giuseppe Bonomi non si sono mai tirati indietro, programmando investimenti ingenti e pianificando allargamenti dello scalo. Lo studio dei 16 ricercatori di Washington prevedeva un trend di crescita costante che rendeva necessaria la costruzione della tanto contestata terza pista, indispensabile per gli americani valutando sicurezza operativa, capacità aeroportuale e impatto del rumore. Non è un’opera che si può realizzare in breve tempo: ci vorranno anni, scrivono gli esperti del Mitre, e le operazioni su tre piste, una delle quali dovrebbe funzionare in modo indipendente rispetto alle altre due, richiede lo sviluppo di procedure nuove, attualmente non in uso in Italia e un addestramento ad hoc dei controllori di traffico aereo. Tra le ipotesi valutate, una sola è stata giudicata valida per l’ubicazione della terza pista: lunga 2400 metri, parallela e collocata a sud ovest dell’attuale coppia di piste, orientata 1211 metri ad ovest della pista 35L, con uno spostamento di quest’ultima di 280 metri a sud, per permettere le partenze indipendenti dalla nuova pista. Il posizionamento della terza pista e il forte incremento di traffico in un lungo lasso di tempo previsto nello studio del Mitre non provocherà un aumento (definito nel testo della ricerca “trascurabile”) dell’esposizione al rumore per le comunità circostanti, salvo per una “moderata esposizione” che interesserà una piccola parte di Tornavento, frazione di Lonate Pozzolo già in parte delocalizzata. Nella ricerca si specifica che “ci sono promettenti sviluppi tecnologici in grado di contribuire a ridurre il rumore sulle aree sensibili e (…) si stanno introducendo in tutto il mondo nuove metodologie di navigazione in grado di ridurre la dispersione del tracciato di un volo”. Con la terza pista, si legge ancora nel documento, lo scalo di Malpensa sarebbe a posto per almeno altri 15 anni. Intanto su alcuni siti specializzati on line cominciano già a diffondersi voci e discussioni sulla realizzazione del progetto infrastrutturale, con i consigli per chi deve comprare casa nei pressi dello scalo e le aree da evitare con cura perché a rischio delocalizzazione futura [...]. Ovviamente ambientalisti e comitati anti-Malpensa hanno un’idea del tutto opposta rispetto a quella favorevole all’allargamento di Sea e dei suoi sostenitori. Ma sarà un dibattito lungo e una partita tutta da giocare."


tanto di spazio in mezzo a quel nulla ce ne sta abbastanza...mi spiace solo che altri soldi pubblici,compresi i miei,siano spesi per quel tratturo diserato anche dalle pecore,per far piacere alla lega nord...oggi ci sono altre infrastrutture ben più importanti da creare (e non parlo dell'aeroporto di Viterbo :D)
 
tanto di spazio in mezzo a quel nulla ce ne sta abbastanza...mi spiace solo che altri soldi pubblici,compresi i miei,siano spesi per quel tratturo diserato anche dalle pecore,per far piacere alla lega nord...oggi ci sono altre infrastrutture ben più importanti da creare (e non parlo dell'aeroporto di Viterbo :D)

Quoto, anche perchè con la crisi della compagnia di bandiera che senso ha ingrandire quando qui si libereranno slot e moltissimi aereomobili rimarranno a terra?
 
tanto di spazio in mezzo a quel nulla ce ne sta abbastanza...mi spiace solo che altri soldi pubblici,compresi i miei,siano spesi per quel tratturo diserato anche dalle pecore,per far piacere alla lega nord...oggi ci sono altre infrastrutture ben più importanti da creare (e non parlo dell'aeroporto di Viterbo :D)

Ecco il bue che da' del cornuto all'asino. Adesso ci si lamenta dei soldi pubblici che vanno al Nord Italia....
Un minimo di pudore non guasterebbe, ogni tanto.

Firmato: uno che vive all'estero e non al Nord Italia.
 
Ecco il bue che da' del cornuto all'asino. Adesso ci si lamenta dei soldi pubblici che vanno al Nord Italia....
Un minimo di pudore non guasterebbe, ogni tanto.

Firmato: uno che vive all'estero e non al Nord Italia.

Nel mio caso non è così, vorrei solo che vengano spesi in modo intelligente.
 
Nel mio caso non è così, vorrei solo che vengano spesi in modo intelligente.

Investimenti programmatici e non di contingenza sulle infrastrutture mi sembra un modo molto piu' intelligente di quelli usati nel passato.

Volenti o nolenti Malpensa sara' l'aeroporto principale italiano nel medio-lungo periodo. Mi sembra opportuno farla adesso la pista piuttosto che quando non sapranno dove far atterrare gli aerei.
 
Intanto di sicuro si sono fumati 1,2 milioni di euro di consulenze pagate agli americani:)))

Perche' fumati?

Costruire una pista non e' come giocare a simcity. Bisogna farlo fare a chi ne e' capace.
Inoltre ricordo che SEA e' si' una societa' a capitale pubblico, ma che posta i bilanci in nero, quindi contribuisce al benessere sociale (nonostante la palla al piede dell'handling).
 
tanto di spazio in mezzo a quel nulla ce ne sta abbastanza...mi spiace solo che altri soldi pubblici,compresi i miei,siano spesi per quel tratturo diserato anche dalle pecore,per far piacere alla lega nord...oggi ci sono altre infrastrutture ben più importanti da creare (e non parlo dell'aeroporto di Viterbo :D)

a er pole´... immagino che la risata voglia sottolineare il valore macchiettistico del tuo intervento.
 
a er pole´... immagino che la risata voglia sottolineare il valore macchiettistico del tuo intervento.

secondo me ci crede invece.

ma gli piacerà, vedrai se gli piacerà, quando i mln di euro buttati per il ministero volante non basteranno più e dovrà scegliere tra la periferia francese e Gallarate.
 
10M (media)*10 anni di pax aggiuntivi dal 1998 al 2007 rispetto alla situazione ex ante, pax che il sistema Italia altrimenti non avrebbe assorbito (e cioè reddito perso); moltiplicando per le tasse dirette e indirette generate da tale traffico passeggeri... sì, direi che l'investimento è stato un discreto affare per lo stato italiano.

Polemico lo è solo di nome, nel senso che chi porta avanti il discorso polemico non desidera raggiungere un accordo comune, ma vuole imporre la propria idea sull'altro, camuffandola come discussione. [...] Denota conflitti interiori non risolti e poca autostima che invece vengono attribuiti all'altro*. In pratica poco più che tentativi di scatenare flames.

DaV

* http://it.wikipedia.org/wiki/Polemica
 
In SEA non sono scemi... se fanno una terza pista vuol dire che da qui al 2015 servirà. Evidentemente da Colonia è arrivata una certa telefonata...

Con i soldi pubblici dati ad AZ ne costruivamo venti di MXP. Talvolta tacere è meglio...
 
Dimenticavo: ma il piano Mitre non era già stato presentato nel 2006? Ho sotto mano un numero di Airports del nov/dec 06 che parla proprio di questo... :dubbio:
Domani, immagino, si passerà dal dire al fare, o almeno al "dire di fare".
Fin qui il progetto Mitre è stato tenuto in un cassetto, ora può essere rispolverato come necessario per la resurrezione del hub, per l' EXPO, per combattere Roma ladrona, perché sta nei patti con Lufthansa, perché anche nelle piste non c' è due senza tre.

Insomma, ora o mai più.
 
Oggi martedì 18 novembre pomeriggio, la Mitre si troverà anche al Politecnico di Milano, sede Bovisa, credo per presentare lo stesso progetto.
PS: io ci sarò.
 
Ultima modifica:
Presentato e distribuito oggi alla SDA Bocconi il piano MITRE vintage 2007.
Poco pubblico selezionato, in grande maggioranza composto dai sindaci dei Comuni circostanti l' aeroporto, ad alcuni dei quali il piano era stato presentato l' estate 2007 a Washington.

Il rapporto è ponderoso e dettagliato, centinaia e centinaia di pagine, così come lunga e completa è stata la presentazione. Innanzitutto il MITRE ha presentato se stesso, grande centro di ricerca no profit di orgine MIT, autore delle procedure per buona parte degli aeroporti USA e consulente per gran parte dei grandi aeroporti del mondo. Insomma, nessuno può accusarli di essere ciarlatani o venduti. Dopo sono state esposte le conseguenze del non fare, superato il ciclo negativo la crescita dei movimenti riprenderà in modo da toccare il limite di buona operatività di MXP abbastanza presto, tenendo conto del lungo tempo necessario per avere una terza pista pronta, dal momento del via libera. Altrimenti ci saranno ritardi su ritardi.

Hanno anche preso in considerazione tutte le varianti possibili per aumentare la potenzialità di MXP, in attesa della terza pista. Esposte tutte le alternative è stata spiegata la nota scelta per una pista parallela a SW delle attuali. Non sapevo dei problemi che potrebbero essere causati, in caso di one engine failure in decollo, dalla torre sud del ponte strallato e dalla stessa torre di controllo, che potrebbero risultare troppo alti (necessario un approfondimento di studio).

Infine l' esposizione, tramite filmati di simulazione, del risultato per cui la terza pista permetterebbe di fare 1.100 movimenti al giorno senza peggiorare l' attuale situazione rumore nei territori a nord di MXP. Ovviamente ci sarebbe un peggioramento nella zona di Tornavento, che però è poco abitata e tale dovrebbe restare, bloccando ogni costruzione.

Piccola appendice per Montichiari, la cui area va tenuta di scorta per il futuro, bloccando l' espansione edilizia.

Pubblico molto attento nonostante l' estrema lunghezza dell' esposizione. L' assenza di arroganza degli oratori e la debordante completezza dei dati hanno disarmato eventuali velleità polemiche, che ricompariranno certamente nel "dibbattito" politico che seguirà.