Non e' questione di campanilismo. E' solo che certe aree del paese sono piu' avanti di altre nell'averne piene le scatole di essere sudditi di burocrati, baroni, distorsioni del mercato, corporazioni, sindacalisti, statalisti, categorie autoreferenziali, professori non per merito ma per altro che ti fanno i pistolotti e ti annegano di paternalismo e di retorica per meglio tenerti i piedi in testa dicendo che tutto quello che e' libero e' selvaggio, che bisogna mettere regole a questo e quello che per loro significa che quello che fai lo fai per loro concessione che loro si che sanno cosa e' gisto per te e invece.... lasciamo perdere.
Questi non sono lo stato. Sono la malattia che infesta lo stato.
E non e' una questione di nord e sud, ne' di sinistra e destra, alcuni decreti di liberalizzazione li hanno provati a fare da entrambe le parti, ci sono resistenze fortissime da entrambe le parti, in altre nazioni qualli di sinistra sono chiamati "liberal" e Lombardia e provincia di Milano e' un coacervo inestricabile e costoissimo di enti locali, enti pubblici, baroncini, polli e pollastri che, ad esempio, impediscono una appena decente pianificazione urbanistica e dei trasporti.
Se almeno in Italia nelle istituzioni ci fosse un senso dello stato e del bene comune come altrove, senza andare lontano come in Francia o in Nordeuropa, allora se ne potrebbe parlare.
Ma in Italia, purtroppo, resta poco di buono nelle istituzioni e nello stato, in Italia troppo spesso gli enti pubblici, i sindacati e le regole troppo spesso lavorano per il Male della collettivita'. Quindi, premesso che non bisogna rinunciare a migliorare le istituzioni, per non sbagliare il modo migliore e' ridimensionarle drasticamente, diventare un po' piu' anglosassoni.... che gli italiani come individui funzionano abbastanza bene, ma come gruppo funzionano maluccio.
Anche se inizialmente sono certe aree del paese che cercano di scrollarsi questo schifo di dosso non c'e' dubbio che la liberta' conquistata poi sara' utile a tutto il paese.
Non bisogna abbassare la guardia, indietro non si torna, non bisogna abbandonarsi alla rassegnazione, queste cose non dovremo tollerarle mai piu', bisogna alzare la voce tutti i giorni.... e' l'unico modo per venirne fuori.
Ehmmm....mi sono sfogato. Scusate per l'OT.
Questi non sono lo stato. Sono la malattia che infesta lo stato.
E non e' una questione di nord e sud, ne' di sinistra e destra, alcuni decreti di liberalizzazione li hanno provati a fare da entrambe le parti, ci sono resistenze fortissime da entrambe le parti, in altre nazioni qualli di sinistra sono chiamati "liberal" e Lombardia e provincia di Milano e' un coacervo inestricabile e costoissimo di enti locali, enti pubblici, baroncini, polli e pollastri che, ad esempio, impediscono una appena decente pianificazione urbanistica e dei trasporti.
Se almeno in Italia nelle istituzioni ci fosse un senso dello stato e del bene comune come altrove, senza andare lontano come in Francia o in Nordeuropa, allora se ne potrebbe parlare.
Ma in Italia, purtroppo, resta poco di buono nelle istituzioni e nello stato, in Italia troppo spesso gli enti pubblici, i sindacati e le regole troppo spesso lavorano per il Male della collettivita'. Quindi, premesso che non bisogna rinunciare a migliorare le istituzioni, per non sbagliare il modo migliore e' ridimensionarle drasticamente, diventare un po' piu' anglosassoni.... che gli italiani come individui funzionano abbastanza bene, ma come gruppo funzionano maluccio.
Anche se inizialmente sono certe aree del paese che cercano di scrollarsi questo schifo di dosso non c'e' dubbio che la liberta' conquistata poi sara' utile a tutto il paese.
Non bisogna abbassare la guardia, indietro non si torna, non bisogna abbandonarsi alla rassegnazione, queste cose non dovremo tollerarle mai piu', bisogna alzare la voce tutti i giorni.... e' l'unico modo per venirne fuori.
Ehmmm....mi sono sfogato. Scusate per l'OT.