Solo per spirito di verità e chiarezza ...


Mi ero riproposto di non intervenire più perché quel che dovevo dire l'ho detto ed ognuno è libero di trarne le conclusioni che vuole, ma faccio uno strappo alla regola per dirti che qui ti sbagli di grosso. Dove sarebbe la bacheca sindacale, me lo spieghi? ho espresso liberamente le mie opinioni riguardo al thread sulle proteste dei dipendenti Air France in tono pacato e civile, interventi che non avevano nulla che somigliasse neppure lontanamente ad un proclama da "bacheca sindacale". In risposta ho letto post deliranti, gente che definisce categoria la di cui faccio parte (e quindi che MI definisce) mafiosa, viziata, parassita, delinquenziale. Finché riterrete opportuno darmene la possibilità é mio diritto difendere - argomentando - me stesso, la mia categoria e la maggior parte dei miei colleghi, ed è esattamente quello che abbiamo fatto io e Joe. Non vedo quindi alcuna bacheca sindacale, ma solo qualche utente che si diverte a fare ironia spicciola poiché protetto da uno schermo e da un branco. Sono certo che a viso aperto, tolto lo schermo ed il branco, sarebbero mansueti come agnellini.

vedi, nessuno criticherebbe la categoria se non leggessimo cose del genere. se domani dovessi andare in cigs (cosa che non puo' capitare visto il nr di dipendenti, ma anche per le funzioni probabimente) non usufruirei dei benefici che voi avete avuto. mi rode anche, pagare il fondo volo per poi non utilizzarlo ma anche se fosse utilizzarlo in maniera ben diversa. tu dici che nessuno ha violato la legge, puo' essere, ma a livello personale come vi sentite ? sereni? o qualche remora vi e' venuta ?
 
Almeno 4 persone hanno cercato di spiegarti quello che sembri non voler capire. C'è una bella differenza tra il farla franca e il non aver commesso un reato.
La pretesa di dover sempre avere ragione, come dovresti aver capito, su queste pagine non funziona per tante ragioni.
Men che meno quando ci si presenta alla sindacalara maniera.


Aridaje. La lagna sull'attacco alla categoria, come ti hanno fatto notare ancora una volta anche altri, non funziona.
Tra i soci e i principali contributori di questo forum ci sono molti piloti, come ben sai.
Ergo, non metto in dubbio che tu abbia tanti amici bravi e onesti, ma qui si parla di quelli che hanno fatto i furbi.

Capisco che ragionando nella logica del branco l'opinione di 4 persone che cercano di spiegarmi "il concetto" come se fossimo all'asilo, fa gruppo, ma a me è stato insegnato a pensare con la mia testa, in base alle informazioni in mio possesso, informazioni che ho cercato di condividere ed argomentare al meglio. Evidentemente non ci sono riuscito bene. Riprovo.
Di grazia quindi, potrei sapere da dove scaturisce l'idea tua e degli altri 4 secondo la quale in Collega in questione, assieme a tutti quelli che hanno seguito il suo iter, volessero "farla franca? perché se voi siete in grado di fare processi alle intenzioni, allora c'è poco di cui parlare. Se invece questo non fosse il caso, posso provare, se togliete il paraocchi, a descrivervi un'altro scenario. Poi chi legge trarrà le proprie conclusioni sulla ragionevolezza di quest'ultimo.

Cerca di seguire ATTENTAMENTE il nesso temporale:

Il Collega nel 2010 era in addestramento per una nuova mansione. All'epoca, il Ministero del Lavoro, più volte interpellato (per inciso: qualcuno ha definito quest'interpello un atto eroico, io lo definisco un dovere civile ...) si rendeva esso stesso conto che era necessario provvedere a colmare un vuoto burocratico che si era creato già da qualche tempo a causa della pratica messa in atto da alcune Compagnie aeree ( due in particolare ) che usavano far volare piloti presi dal bacino CIGS/ mobilità senza assumerli, scaricando peraltro i costi dell'addestramento sul fondo speciale (punto questo perfettamente argomentato da Joe nel suo intervento).
Nel 2010 quindi, il Ministero del lavoro, emanava una direttiva che è esattamente la stessa che sarebbe poi stata recepita da INPS nel 2011 armonizzando la materia.

Consapevole della direttiva del Ministero del Lavoro, il collega, finito il periodo di addestramento e firmato ORA un nuovo contratto a tempo indeterminato, conscio del fatto che stava seguendo una procedura legittima, informava INPS che ne prendeva atto.

A seguito di accertamenti svolti dalla GdF nel 2013, la posizione del Collega viene indagata ed un Magistrato stabilisce che il periodo messo sotto lente d'ingrandimento è, di fatto, un lasso di tempo che nella direttiva del Ministero del lavoro prima (2010) e nella circolare recepita di sana pianta da INPS poi (2011) viene definito come "periodo neutro" ed il quale, se retribuito, non da luogo alla decadenza della prestazioni di sostegno al reddito come da norma. A me questo non sembra voler "farla franca" oppure "fare il furbo" (ed uso i più blandi dei vostri epiteti) ma attenersi ad una direttiva.

Sul fatto che la direttiva stessa poi non cada dal cielo come un dono, ma sia strettamente connessa alla professione in questione, approfondisco:
Il nostro, piaccia o no, è un lavoro selettivo. Un periodo addestrativo, di qualsiasi genere esso sia, comprende dei controlli tecnici professionali ed anche medici. É, di fatto, un probation period che può durare mesi che può finire bene, come nella maggior parte dei casi, ma anche, ahimè, male.

Un padre di famiglia che dichiara ad INPS di aver firmato un nuovo contratto quando di fatto è ancora in addestramento è semplicemente un incosciente che si priva di un sostegno al reddito che la LEGGE, vi piaccia o no, gli mette a disposizione per tirare avanti la famiglia mentre cerca una nuova occupazione, nel caso le cose gli dovessero disgraziatamente andare male durante tal periodo. Se questo non vi piace, come scritto già a qualcuno che a cui "della Costituzione non glie ne frega un fico secco", L'art. 75 della Costituzione stessa vi viene incontro, in bocca al lupo.

Questi i fatti, non mi interessa convincere nessuno ma semplicemente fornire gli strumenti per coloro che leggono e che non sono ancora accondiscendenti all'astio del pensiero unico per capire che non tutte è bianco o nero, ma che il mondo e talune situazione a volte sono fatte di molteplici sfumature.

Ho letto di tutto, come fosse un dizionario del qualunquismo più che un forum. Gente che dice che quando si va all'estero si è viziati e lamentosi oltre che ladri di polli e truffatori, se non che chi rimane in Italia è un parassita. Bhe, fate pace col cervello.

A chi si industria a copiare ed incollare post a riprova del fatto che questo non è un tiro al bersaglio, dico di risparmiare le energie. Di fatto state mescolando un gran minestrone al cui interno le mele marce si contano sulla punta delle dita. Invece non avete più risposto ai miei interrogativi posti ai punti 4 e 5 della mia apertura. Se aveste usato lo stesso astio che state mostrando contro chi ha tentato di riqualificarsi seguendo, a suo diritto, un iter legittimo contro chi ha creato ben altri sfaceli e non ultimo la necessità del collega in questione come centinaia d'altri di andare a cercare di riqualificarsi altrove, forse avreste cavato qualche ragno dal buco. Qui, mi spiace, ma rimanete con poco più di un pugno di mosche in mano.

Sento poi tanti bei paroloni. La farfallina di turno, che scomoda il concetto addirittura di onore! farfalla, tu cosa sai esattamente dell'onore? cosa c'è di disonorevole nel cercare di salvaguardare se stessi e la propria famiglia? Se vuoi parlarne a quattr'occhi, come ho già detto e vale per chiunque, da me un piatto di lasagne, salame di felina ed una bottiglia di lambrusco ci son sempre, chissà mai che tu scopra nuovi orizzonti da associare al parolone Onore!
 
Ultima modifica:
Thread ripulito dal nauseabondo OT. Nei confronti del quale non ci saranno ulteriori richiami ma si procederà con sanzioni automatiche.
 
I-PAUL ha detto:
Invece non avete più risposto ai miei interrogativi posti ai punti 4 e 5 della mia apertura.
Su questo forum abbiamo da sempre criticato anche aspramente quelle porcate, e visto che a tua volta chiedi correttezza ed obiettivita' dovresti ammetterlo.
Se c'e' una cosa che abbiamo sempre fatto e' essere obiettivi con tutti. Fatto sta che annoveriamo, a dimostrazione di cio', tutte le categorie su questo forum.

 
Leggendo le varie voci mi son fatto una domanda (ed anche la risposta, ma ve la faccio lo stesso): possibile che l'autorita' inquirente non si sia informata presso uno sportello o piu' semplicemente sul sito INPS? per esperienza personale in questi giorni mi ritrovo a chiedere semplici documenti (urbanistica, catasto, ..) a vari enti pubblici (p.a.) che abbisognano di informazioni che dovrebbero essere condivise tra di loro. A maggior ragione in una situazione come quella oggetto dell'argomento, non si poteva chiedere prima se ci fossero i requisiti o meno direttamente alla fonte? dico questo da UDS (uomo della strada, semplice cittadino). La questione morale e' altra questione che non tocco.
 
I-PAUL, per quanto concerne il profilo giuridico della faccenda, come molti altri hanno cercato invano di spiegarti in più 3ad, la faccenda è un tantinello più complessa. Non hai gli strumenti intellettuali per comprenderla? Non è un problema di AC.
Il tuo metodo è quello della scuola sindacale: ripetere sino a noia, qualcuno ci casca di sicuro.

Ora, vedi, mentre a te e ai tuoi sodali serve moltissimo il forum, non avendo in Italia alcun altro spazio serio e professionale dove andare a cercare lettori qualificati, a noi i sindacalari non servono affatto. Soprattutto quando si presentano in questo modo:

Capisco che ragionando nella logica del branco l'opinione di 4 persone ...
.... fornire gli strumenti per coloro che leggono e che non sono ancora accondiscendenti all'astio del pensiero unico ...
... Ho letto di tutto, come fosse un dizionario del qualunquismo più che un forum....
... Bhe, fate pace col cervello...
... A chi si industria a copiare ed incollare post a riprova del fatto che questo non è un tiro al bersaglio....
.... Qui, mi spiace, ma rimanete con poco più di un pugno di mosche in mano...
...Sento poi tanti bei paroloni....

Queste stronzatine sul branco sono il cavallo di battaglia di tutti i coglioncelli che ad intervalli regolari solcano la porta di questo forum nell'intento di sfruttarlo a proprio uso e consumo. Anche nel tuo caso si è ripetuta la triste storia. Nessun consenso? Siete il branco.

Ora, non ti chiedo nemmeno di dirci quanti sono i paraculati con la "formuletta" e quanti ancora indagati o condannati. Tu invece abbi l'onestà intellettuale di non venire a prendere per il culo il prossimo, e di limitare la diffusione degli "ordini di scuderia" in altri lidi.

Se vuoi parlarne a quattr'occhi, come ho già detto e vale per chiunque, da me un piatto di lasagne, salame di felina ed una bottiglia di lambrusco ci son sempre, chissà mai che tu scopra nuovi orizzonti da associare al parolone Onore!
Ecco, come si suol dire, magna sereno.
 
I-PAUL, per non appesantire il forum non cito tutto il tuo intervento.
In quasi tutti i contratti di lavoro dipendente è previsto un periodo di prova (anzi, con il crescere delle responsabilità, tale periodo si allunga). Per quanto a mia conoscenza, per la legislazione italiana si tratta comunque di una assunzione a tutti gli effetti, che interrompe i benefici della CIGS. In caso di mancato superamento di tale periodo, si torna ad essere disoccupati e riparte l'erogazione delle prestazioni sociali. Lo stesso si applica ai lavoratori in CIGS assunti a tempo determinato, si arresta il pagamento integrativo per il periodo di lavoro, e poi questo riparte.
Stabiliti questi paletti, a mio modestissimo parere il periodo di addestramento/volo per mantenimento dei Rating dovrebbe essere considerato come una assunzione in prova, a meno che lo stesso sia non retribuito (nel qual caso ovviamente l'integrazione del reddito è giustamente mantenuta).
Ministero del Lavoro e INPS, da quanto leggo, hanno deciso di fare un'eccezione per il comparto volo. Buon per voi, dal punto di vista legale avete ottenuto una tutela maggiore rispetto a quella degli altri lavoratori.
Ma questo non sposta di una virgola il giudizio "morale" verso chi svolge un'attività retribuita e al contempo ottiene dallo Stato il pagamento delle prestazioni integrative. Sarà non colpevole per la legge, ma continuo a pensare che sia un furbetto.
 
Leggendo le varie voci mi son fatto una domanda (ed anche la risposta, ma ve la faccio lo stesso): possibile che l'autorita' inquirente non si sia informata presso uno sportello o piu' semplicemente sul sito INPS? per esperienza personale in questi giorni mi ritrovo a chiedere semplici documenti (urbanistica, catasto, ..) a vari enti pubblici (p.a.) che abbisognano di informazioni che dovrebbero essere condivise tra di loro. A maggior ragione in una situazione come quella oggetto dell'argomento, non si poteva chiedere prima se ci fossero i requisiti o meno direttamente alla fonte? dico questo da UDS (uomo della strada, semplice cittadino). La questione morale e' altra questione che non tocco.
Purtroppo in Italia di indagini e procedimenti (penali e civili) istruiti ad minchiam ne ho visti talmente tanti da non essere stupito di nulla.
 
I-PAUL, cerchiamo di chiarire un aspetto: ho chiesto apposta che venisse pubblicata la sentenza perchè, seguendo il tuo ragionamento (che è anche il mio) preferisco leggere e farmi un'idea (magari sbagliata) del processo logico che conduce alla sentenza.
Ora tu inserisci la sequenzialità degli eventi (che, prima, da nessuna parte appariva), sequenzialità che, immagino, sia richiamata anche negli atti del processo e che fa chiarezza sul comportamento del tuo collega e sul perchè della sua assoluzione. Ricapitolarla in passato non avrebbe guastato, ma tant'è, meglio tardi che mai.
Bene, detto questo rimane ancora inevasa la mia domanda: quanti sono i farabutti che, al contrario di chi ha seguito il corretto processo comunicativo, hanno invece omesso qualunque comunicazione e si sono imboscati i doppi quattrini? Sono sempre la famosa quarantina di cui si parla o ve ne sono altri?
In ultimo, la risposta ai tuoi punti 4 e 5: il mio parere personale è che chi ha commesso illeciti e quant'altro vada punito, qualunque sia la sua qualifica. Se vai a leggerti i post, non mi pare che si sia mai santificato nessuno. Quanto alla scelta dei "Capitani coraggiosi" stai parlando con uno che, da sempre, aveva auspicato il fallimento della Compagnia, senza se e senza ma, perchè era l'unico modo per permettere di ripulire dalle mele marce e dai fancazzisti un carrozzone divenuto inutile.
 
In quasi tutti i contratti di lavoro dipendente è previsto un periodo di prova (anzi, con il crescere delle responsabilità, tale periodo si allunga). Per quanto a mia conoscenza, per la legislazione italiana si tratta comunque di una assunzione a tutti gli effetti, che interrompe i benefici della CIGS. In caso di mancato superamento di tale periodo, si torna ad essere disoccupati e riparte l'erogazione delle prestazioni sociali.

Paolo, nel caso in questione ed in quelli che seguiranno la tua ricostruzione non è esatta, credevo di averlo spiegato in un paragrafo del mio precedente intervento ma evidentemente sono stato criptico.
La legge durante il periodo di cassa integrazione non proibisce al lavoratore di svolgere un altro e nuovo lavoro, sia autonomo che subordinato, per conto di un diverso datore di lavoro. Come noto, nei contratti a tempo indeterminato firmati in Italia ed in molti paesi Europei, può essere anche previsto un periodo di prova non superiore ai sei mesi, che deve risultare per iscritto e firmato sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.
Questo, come facevi notare tu stesso, vale per la legislazione Italiana. Le cose spesso cambiano quando si firma un contratto indeterminato all'estero, soprattutto quando quest'ultimo è assoggettato al raggiungimento di standard minimi per poter svolgere una determinata mansione e quindi al superamento di un periodo di addestramento di fatto selettivo e dalla durata variabile, senza di fatto alcun riferimento al periodo di prova come vorrebbe la Legge Italiana. In tali casi, per capirci, il periodo di prova inizierà dopo la fase addestrativa ed il superamento della stessa qualora previsto dal contratto (alcuni, per intenderci, neanche lo hanno).
Dichiarare all'INPS l'uscita dal bacino in questo momento vorrebbe dire precludersi la possibilità di usufruire di un diritto qualora le cose non dovessero andare bene. Il legislatore ha concepito tale norma, tra le altre cose, anche in funzione di questa evenienza. Spero di aver chiarito meglio il punto.
 
Ultima modifica:
Bene, detto questo rimane ancora inevasa la mia domanda: quanti sono i farabutti che, al contrario di chi ha seguito il corretto processo comunicativo, hanno invece omesso qualunque comunicazione e si sono imboscati i doppi quattrini? Sono sempre la famosa quarantina di cui si parla o ve ne sono altri?

Non so rispondere alla tua domanda, posso solo dirti che, al momento, sono sicuramente ben meno delle 36 unità.
Detto questo, sia chiaro che non è mia intenzione difendere i farabutti, che tali per me rimangono e che spero paghino al più presto, ma solo tirar fuori dal calderone in cui sono stati gettati da taluni quelli che - come le sentenze iniziano a dimostrare - lì dentro con la manciata di farabutti non è giusto che ci stiano.


ultimo, la risposta ai tuoi punti 4 e 5: il mio parere personale è che chi ha commesso illeciti e quant'altro vada punito, qualunque sia la sua qualifica. Se vai a leggerti i post, non mi pare che si sia mai santificato nessuno. Quanto alla scelta dei "Capitani coraggiosi" stai parlando con uno che, da sempre, aveva auspicato il fallimento della Compagnia, senza se e senza ma, perchè era l'unico modo per permettere di ripulire dalle mele marce e dai fancazzisti un carrozzone divenuto inutile.

Beh diciamo che tra il fallimento e la svendita forse si sarebbero potute percorrere altre strade ben prima ... ma questo è un discorso completamente diverso.
Grazie, vorrà dire che non appena ne avrò il tempo leggerò più attentamente.
 
E cosa dice la legge sul prendere i soldi della cassa se il terzo datore corrisponde lo stipendio?
 
Paolo, nel caso in questione ed in quelli che seguiranno la tua ricostruzione non è esatta, credevo di averlo spiegato in un paragrafo del mio precedente intervento ma evidentemente sono stato criptico.
La legge durante il periodo di cassa integrazione non proibisce al lavoratore di svolgere un altro e nuovo lavoro, sia autonomo che subordinato, per conto di un diverso datore di lavoro. Come noto, nei contratti a tempo indeterminato firmati in Italia ed in molti paesi Europei, può essere anche previsto un periodo di prova non superiore ai sei mesi, che deve risultare per iscritto e firmato sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.
Questo, come facevi notare tu stesso, vale per la legislazione Italiana. Le cose spesso cambiano quando si firma un contratto indeterminato all'estero, soprattutto quando quest'ultimo è assoggettato al raggiungimento di standard minimi per poter svolgere una determinata mansione e quindi al superamento di un periodo di addestramento di fatto selettivo e dalla durata variabile, senza di fatto alcun riferimento al periodo di prova come vorrebbe la Legge Italiana. In tali casi, per capirci, il periodo di prova inizierà dopo la fase addestrativa ed il superamento della stessa qualora previsto dal contratto (alcuni, per intenderci, neanche lo hanno).
Dichiarare all'INPS l'uscita dal bacino in questo momento vorrebbe dire precludersi la possibilità di usufruire di un diritto qualora le cose non dovessero andare bene. Il legislatore ha concepito tale norma, tra le altre cose, anche in funzione di questa evenienza. Spero di aver chiarito meglio il punto.
Capisco il rischio di mancato superamento del periodo di apprendistato (che comunque mi par di capire è retribuito). Ma la tutela poteva ben essere concessa stabilendo che, in caso di mancato superamento, il diritto alla prestazione sarebbe immediatamente e automaticamente ripristinato.
Continuo a pensare che la categoria abbia ricevuto un favore di cui non andare particolarmente fieri. Lettera della legge rispettata (non lo metto in dubbio) ma questione morale ampiamente aperta.
 
Non è solo morale, e anche fiscale. Ed è per quello che GdF si è mossa.
 
Capisco il rischio di mancato superamento del periodo di apprendistato (che comunque mi par di capire è retribuito). Ma la tutela poteva ben essere concessa stabilendo che, in caso di mancato superamento, il diritto alla prestazione sarebbe immediatamente e automaticamente ripristinato.
Continuo a pensare che la categoria abbia ricevuto un favore di cui non andare particolarmente fieri. Lettera della legge rispettata (non lo metto in dubbio) ma questione morale ampiamente aperta.

Ne prendo atto, è un tuo diritto. In tal caso però, converrai con me, il tuo interlocutore non sono più io ma il Legislatore.