Situazione AZ dopo il ritiro di CAI


Stato
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:dubbio:

a me sembra chiaro: non capisco tutto questo astio. se ai dipendenti Az va bene così non vedo perschè stracciarsi le vesti o accapigliarsi. i costi per il contribuente medio ci saranno sia in caso di un falliemnto sia in caso CAI torni sui suoi passi. ora mi chieevo perchè tutto questo astio: o c'è perchè si è parte di un sistema economico che potrebbe avere grosse ripercussioni da un "grounding" Az, oppure c'è un rodere di parte politica perchè il PDL h aperso una partita che pensava già vinta, con la carta giocata in campagna elettorale che ha fatto spostare il bacino elettorale in capo ad Az verso il PDL; come ho scritto altrove uno smacco per il Presidente del COnsiglio: il proprio elettorato che gli si rivolta contro!

ho rispiegato la stessa cosa con molte più parole e perifrasi. se non capisci non so, forse sono io complesso


Guarda che a livello "elettorale" l'unica sconfitta del Presidente del Consiglio sarebbe sostenere economicamente ancora AZ...lui aveva promesso una cordata di imprenditori (non discutiamo della qualità del piano, non è di questo che voglio parlare) e si è materializzata, hanno fatto proposte e progetti (anche qui, non discutiamo della bontà) ed hanno aperto una trattativa con i sindacati con i quali non erano nemmeno obbligati a parlare...ora la trattativa è fallita per colpa (qualcuno dice per merito) di alcuni sindacati...il Presidente del Consiglio, che tutto gli si può dire ma non di essere uno stupido, ha tutte le carte in mano per dimostrare che lui ha fatto tutto ciò che aveva promesso in campagna elettorale e che il tutto è fallito per le "scellerate scelte di un gruppo di sindacati" etc etc...
 
Chi vola con Alitalia

Non volo da un paio di settimane (e sono cliente AZ).
Martedì continuo a dare fiducia a chi mi mi ha portato a destinazione centinaia di volte ... senza mai lasciarmi a piedi (cosa che mi è invece accaduta con altri).
Martedì vedremo.

Diamole ancora fiducia (almeno da clienti)

Saluti
 
...ora resta da vedere se Fantozzi e Berlusconi riescono a fare qualcosa.....vedremo
Sì sembra che i fratelli Vanzina li vogliano scritturare per il solito film di Natale.
Stanno mettendo assieme il copione a fatica perchè sembra che ci siano dei piloti che vogliano dire la loro anche lì.
Corre in loro aiuto Toto che guarda il comandante dei piloti e gli dice "ma mi faccia il piacere!"

Tutto OK per la colonna sonora.
Riedizione del celebre successo di Domenico Modugno "Nel blu dipinto di blu", ma gli AAVV si sono rifiutati di fare il coro e cantare "volare": sembra che avessero già esaurito le 900 hr annuali di volo.

Come finisce? Non se ne sa molto , ma dicono che gireranno il finale sull'Isola che non c'è, dove c'è una base AZ per l'addestramento al lavoro nel settore aeronautico

L'AZ pensiero è alla ricerca di un compratore SERIO AFFIDABILE che senza snaturare la PROFESSIONALITA' dei dipendenti (e quindi senza addossare a loro nè ai loro stipendi ALCUNA colpa del quasi fallimento) presenta un progetto per far rinascere in grande la nostra compagnia. Che sia AF o di nuovo CAI poco importa.

Sembra che i voli su Marte impieghino circa 3 anni, considerando anche i 3 per tornare, se ne avreste preso uno, avreste avuto poi un anno buono a disposizione per cercare là, su Marte, un compratore serio e affidabile, e tornare prima che scadesse quella lotteria dei 7 anni di mobilità!
Peccato che qualcuno avesse stracciato quel biglietto della lotteria, così manco più quella chance di trovare un compratore serio e affidabile avrete più.
Marte era veramente ò'ultima chance.
Qui sul pianeta terra non ne vogliono più sapere di voi, sulla Luna già arrivano le prime notizie, aspetta che si mostri anche l'altra faccia verso la Terra e anche quel satellite non vorrà sentire parlare di voi.

...ah...dimenticavo..."extracomunitari" non sono solo i piloti "del terzo mondo" ma sono anche americani, canadesi, australiani....
Aggiungerei anche che quelli Svizzeri sono extracomunitari. Molti hanno pilotato MD80, molti sanno l'italiano, alcuni hanno magari la residenza non lontana da MXP...:)
 
Ultima modifica da un moderatore:
Aggiungerei anche che quelli Svizzeri sono extracomunitari. Molti hanno pilotato MD80, molti sanno l'italiano, alcuni hanno magari la residenza non lontana da MXP...:)

Daaaa chiamare gli svizzeri extracomunitari e' come chiamare i Sardi Italiani... :D:D:D


A parte gli scherzi....l'italiano lo sanno perche' in Svizzera si parla italiano.. e son pure bravi come piloti :D
 
grazie, ma non c'entra proprio nulla
è inutile che tirate fuori teorie su larga scala come foste luminari economici pensando che con le equazioni economiche e i bilanci in pareggio si risolve tutto
forse non si risolve tutto, ma per lo meno si risolve il fatto che si smette di mettere la mano in tasca ai contribuenti e i vostri stipendi non sono pagati con denaro stampato la notte prima
Il che sarebbe già un passo avanti.
Siete al capolinea, quindi si scende.
Altrimenti si compera un altro biglietto.
E' cambiato il bigliettaio, si chiama Signor Cai.

Daaaa chiamare gli svizzeri extracomunitari e' come chiamare i Sardi Italiani... :D:D:D


A parte gli scherzi....l'italiano lo sanno perche' in Svizzera si parla italiano
.. e son pure bravi come piloti :D
...indi per cui... :D:D

con quale contratto ? questi si muovono se paghi bene: hai idea di cosa offrono in Estremo Oriente ? Solo qualche ora di volo in piu' di distanza da casa ...
allora avete un futuro.....forza, predete quell'aereo per destinazione Estremo Oriente.
Non ci sarà il corso di passaggio macchina, quello no, tranquilli.
Però ci sarà il corso di buone maniere.
Imparare a fare inchino a piedi uniti con busto diritto e mani lungo le gambe.
Mi raccomando la posizione del pollice, ben steso.
Che i guanti siano sempre bianchi e immacolati.
Sorridere sempre, è importante.
Nessuna eccessiva confidenza con il passeggero, non vuole sentire le vostre vicessitudini, non gli interessa.
E mi raccomando, a fine giornata, ricordarsi di azzerare il tassametro e riportare il taxi in garage dopo averlo pulito per bene!

siete voi che avete la presunzione di dare formule economiche (probabilmente con qualche conoscenza di fondo, probabilmente no) come fossero leggi generali e assolute, che dimostrano tutto e il contrario di tutto
non ci sono formule non ci sono bacchette magiche
c'è bisogno di senso di responsabilità
c'è bisogno di tornare sulla terra, tutti
c'è bisogno di meno ipocrisia e meno astio nei confronti della figura del dipendente AZ


guarda che sei su un forum pubblico, non davanti ai colleghi a cui stai credendo di parlare per ricordare loro cosa c'è bisogno di fare

Azz, mi ha appena detto di andarmi a cercare un altro lavoro. E mi ha anche augurato buona fortuna vista la situazione economica.
Maledetto speculatore/sfruttatore/pregiudicato!
vediii ? sei iscritto al sindacato sbagliato!:))
prendine un altro...prendilo subito...al volo!

:dubbio:

a me sembra chiaro: non capisco tutto questo astio. se ai dipendenti Az va bene così non vedo perschè stracciarsi le vesti o accapigliarsi. i costi per il contribuente medio ci saranno sia in caso di un falliemnto sia in caso CAI torni sui suoi passi. ora mi chieevo perchè tutto questo astio: o c'è perchè si è parte di un sistema economico che potrebbe avere grosse ripercussioni da un "grounding" Az, oppure c'è un rodere di parte politica perchè il PDL h aperso una partita che pensava già vinta, con la carta giocata in campagna elettorale che ha fatto spostare il bacino elettorale in capo ad Az verso il PDL; come ho scritto altrove uno smacco per il Presidente del COnsiglio: il proprio elettorato che gli si rivolta contro!

ho rispiegato la stessa cosa con molte più parole e perifrasi. se non capisci non so, forse sono io complesso

quello dei dipendenti di terra è un vero rebus. non ho ancora trovato nessuno che mi spiegasse le loro posizioni e il loro destino. nemmeno tv e giornali ne hanno mai intervistato uno.
in effetti ora è più chiaro...avevo avuto anche io delle difficoltà, data l'ora tarda..forse
 
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Un bell'articolo della CNN su Alitalia che viene paragonata alla Torre di Pisa.

http://business.blogs.cnn.com/2008/09/19/italy-hasnt-given-up-on-alitalia/

Alitalia is still carrying 25 million passengers a year, and occasionally the pope. There is huge demand, and a well-run company could actually quickly turn a profit.

Divine intervention may not save the airline, but if there is one thing trade union and government officials agree on, it is that Italy cannot afford to lose its national carrier.

Questi due paragrafi finali dovrebbero essere appiccicati in ogni angolo ed antro delle case di quei simpatici dipendenti AZ che ieri facevano gazzarra a FCO ed a Milano.
D.
 
E come no...tutto da un giorno all'altro. Ma poi pensi che i piloti stranieri vengano a volare a quelle condizioni? So che quelli presi da contractors in GJ guadagnano molto bene.

Anche quelli di AP, li paghi un po di più ma non fanno scioperi, malattie, ed altro perchè sanno che verrebbero subito sostituiti.
 
da affaritaliani.it

Alitalia/ Un ex sindacalista della Cgil scrive ad Affaritaliani.it: è la distruzione definitiva del movimento sindacale. Sono deluso

Venerdí 19.09.2008 19:18
Sono un lavoratore di 58 anni in pensione. Dopo aver trascorso almeno 25 come delegato sindacale nella CGIL credendo nel sindacato unitario, oggi mi sento talmente deluso che se potessi tornare indietro di certo non rifarei lo stesso errore.

ottanta, scusami, ma questo avrà lavorato si e no 5 anni della sua vita e parla..ma dai!
 
allora avete un futuro.....forza, predete quell'aereo per destinazione Estremo Oriente.
Non ci sarà il corso di passaggio macchina, quello no, tranquilli.
Però ci sarà il corso di buone maniere.
Imparare a fare inchino a piedi uniti con busto diritto e mani lungo le gambe.
Mi raccomando la posizione del pollice, ben steso.
Che i guanti siano sempre bianchi e immacolati.
Sorridere sempre, è importante.
Nessuna eccessiva confidenza con il passeggero, non vuole sentire le vostre vicessitudini, non gli interessa.
E mi raccomando, a fine giornata, ricordarsi di azzerare il tassametro e riportare il taxi in garage dopo averlo pulito per bene!

Tanto per renderlo visivamente, ripropongo il link

http://www.airliners.net/photo/Japan...-87/1399424/M/
 
Ha lavorato 10 anni in fabbrica e il resto come impiegato (settore privato). I primi 4 anni si faceva 25 km all'andata e 25 al ritorno in bicicletta.

Nessuno contesta il lavoro di tuo padre..anzi si sta dicendo il contrario.
Da come lo descrivi deve aver lavorato tutta la vita.
Forse non sai però che i delegati del sindacato sono esonerati dal lavorare nella maggior parte delle aziende.
Capirai che sentire dire ad una persona di essere in pensione a 58 anni di cui gli ultimi 25 come delegato....
 
ora li dovremmo anche ringraziare e/o pregare?benissimo il tuo ragionamento non fa una piega se non fosse che...... chi li pilota gli aerei?chi li imbarca?assumono qualche extracomunitario?

SAM, scusami, ma in windjwt, myair, blue panorama, chi li pilota gli aerei?
Ma perchè siete convinti che siete insostituibili?
 
Il cavaliere e il soccorso rosso

E se si arrivasse a un'intesa su Alitalia tra il governo e il Pd? Se la logica delle «contrapposte convergenze» portasse Berlusconi e l'opposizione a siglare, per interessi diversi, un tacito patto, così da risolvere positivamente la vertenza?
Perché il premier è terrorizzato non tanto dall'idea del crac di Az ma dal conseguente blocco aereo che paralizzerebbe per molto tempo il Paese: «Mi getterebbero la croce addosso». A loro volta i democratici, senza un'intesa, temono di restar fuori da un nuovo assetto di potere, che li escluderebbe dai giochi per chissà quanti anni. Così ieri si è intravista la trama del comune disegno: riportare la Cgil alla ragione e convincere Cai a rientrare nella sfida. Non esiste una terza via, su questo il Cavaliere è stato chiaro: «O c'è Cai o c'è il fallimento».
Ed è una sorta di «compromesso storico» quello a cui si sta lavorando. D'altronde — come dice il democratico Follini — «salvare Alitalia è un'impresa titanica, e per riuscirci serve una falange macedone politica». Da Gianni Letta a D'Alema, ognuno per la propria parte lavora sotto traccia. E ognuno lancia dei segnali. Al forzista Napoli, per esempio, è stato affidato il compito di invitare Epifani ad «aver coraggio», a «sfruttare l'occasione per dimostrare che non è solo un leader sindacale ma che ha anche un profilo politico». Dal fronte avverso è arrivato il soccorso rosso: bastava incastrare le parole di D'Alema — secondo cui «c'è ancora tempo» — al ragionamento svolto dal suo braccio destro Latorre, per capire che i messaggi erano rivolti al capo della Cgil («noi auspichiamo la ricomposizione del sindacato») e al Cavaliere («confidiamo nell'accordo»). Ed è stato ancor più esplicito Fioroni quando — in appoggio al cislino Bonanni — ha chiesto ad Epifani di «fare un passo in più in avanti per togliere ogni alibi a chi cerca capri espiatori».
Il gioco delle «contrapposte convergenze » è però assai complicato e ad alto rischio. Perché il premier è disposto — come spiega il suo portavoce Bonaiuti — «a lasciare uno spazietto alla sinistra». Insomma, senza esagerare. Ma le mire di Veltroni sono più ambiziose, punta a de-berlusconizzare la trattativa su Az, strappandola dalle mani del governo e affidandola al commissario della compagnia aerea, Fantozzi. E c'è un motivo se il leader del Pd vuol giocare la sfida di Az in campo neutro, lo spiegava giorni fa il democratico Ventura: «Dietro la partita su Alitalia si cela una partita economico- finanziaria enorme», che passa da Expo 2015 e arriva agli investimenti in Libia.
E non c'è dubbio che se Berlusconi riuscisse nell'impresa, ridisegnerebbe la mappa del potere in Italia, divenendone l'unico regista. «In quel caso — commenta il democratico Carra — ci rivedremmo forse tra venti anni ». Veltroni intende evitare la nascita di «un sistema putiniano», sebbene ieri si sia scoperto troppo appoggiando le scelte di Epifani, e prestando così il fianco all'accusa di esser stato «il regista del niet della Cgil». Ma non è un caso se il premier non ha replicato direttamente: tace in attesa di capire come si chiuderà il caso Alitalia, vuol vedere l'esito della partita «tutta interna alla sinistra» tra i democratici e Colaninno.
La politica è al bivio, tra un tacito patto sancito dalle «contrapposte convergenze » e la radicalizzazione dello scontro che porterebbe a un conflitto sociale senza precedenti. Ma stavolta la soluzione non è affidata solo ai protagonisti del Palazzo, un ruolo determinante lo giocano gli imprenditori. Raccontano che al termine della riunione di giovedì, gran parte dei soci di Cai sia rimasta stordita dagli epiteti «banditi! banditi!» dei dimostranti, e non voglia più sentir parlare di piloti, «al massimo — ha detto uno di loro — di piloti automatici».
Dopo il colloquio burrascoso dell'altro ieri, pare si sia rasserenato il clima tra il premier e Colaninno, al quale — durante il Consiglio dei ministri — Letta ha riconosciuto un «comportamento lineare e corretto». Il presidente di Cai era stato chiaro con Berlusconi che lo invitava ad andare avanti anche senza la Cgil: «Io non sto acquistando un gioiello ma voglio renderlo produttivo. E per farlo, non posso avere contro i lavoratori». Si vedrà se Cai rientrerà in gioco, se non si è sciolta è perché Colaninno ha invitato i soci a pensarci: «Non è facile mettere insieme così tanti imprenditori. Perciò riflettiamo, possono venirci nuove idee su cui investire». Tanto basta per far ammettere a Fioroni che «la politica non conta. Ed è incartata».


Francesco Verderami - Corriere della Sera
 
è scappata per altri motivi che tutti sappiamo..... ;)
il mio è un problema ideologico... certo... ma non mi sono mai opposto a priori ad una trattativa con cai solo perchè penso che Colaninno sia un abile finanziere (nel senso cattivo del termine), abbiamo ascoltato letto le loro proposte non ci sono piaciute, questo è quello che conta

Perdonami ma mi sfugge una cosa.
Tu, finalmente, hai esternato che è un problema ideologico.
Mi sta anche bene, non capisco però da che parte stai.
Parli di berlusconi come se fosse il male assoluto e di colaninno come se fosse un bandito.
Poichè colaninno è il padre e presidente di matteo colaninno (ministro ombra del PD e socio di maggioranza della società proprietaria di cai http://www.immsi.it/pushFile.aspx?file=doc1Ita.pdf); non riesco a comprendere a quale ideologia fai riferimento.
 
Intervista al leader della Cgil: "Che danno quegli applausi. Ma i piloti vanno coinvolti"
"Palazzo Chigi ci ha dipinto come quelli che giocano allo sfascio"

Alitalia, il rilancio di Epifani
"Ora vendiamola agli stranieri"

di MASSIMO GIANNINI

ROMA - "O il governo e il commissario trovano il modo di riaprire la trattativa con Cai, oppure io vedo una sola strada: la vendita immediata a una grande compagnia straniera, che ci può assicurare un know how industriale più forte e condizioni finanziarie più solide". Il giorno dopo la disfatta politico-sindacale sull'Alitalia, Guglielmo Epifani riapre i giochi. In questa intervista a Repubblica il leader della Cgil respinge le accuse di Berlusconi, lancia segnali a Colaninno e soprattutto rilancia l'ipotesi di una cessione a un vettore internazionale. "Io personalmente vedo con favore Lufthansa, ma non sta certo a noi scegliere il partner. Tocca al governo decidere".

Epifani, lei giustamente ha fretta. Ma vedere quei dipendenti in divisa che esultavano davanti a Fiumicino, all'annuncio del ritiro dell'offerta Cai, è anche una vostra sconfitta, non trova?
"Certo, quegli applausi hanno nuociuto all'immagine dell'Alitalia. In qualsiasi altra situazione di grave crisi aziendale, e ne abbiamo vissute e ne viviamo tante, una notizia del genere viene accolta con profonda preoccupazione da tutti. Stavolta non è stato così, e di questo i lavoratori devono essere coscienti. Noi, di sicuro, non abbiamo gioito. Anche se è altrettanto certa un'altra verità: le caratteristiche della cordata italiana, l'assenza di know how specifico, la mancanza di procedure trasparenti, sono alla base della criticità oggettiva dell'intera operazione Cai".

Il problema è che dietro quella gente ci siete voi, c'è il vostro no. Avete giocato al tanto peggio tanto meglio?


"No, non è mai stata questa la nostra posizione. Noi abbiamo lavorato fin dall'inizio per cercare una soluzione positiva. Mentre fin dall'inizio è stato il governo ad accreditare l'immagine di una Cgil che giocava allo sfascio, sulla pelle dei lavoratori e del Paese. La nostra storia dimostra che questa non è e non è mai stata la nostra cultura. Berlusconi ripete da giorni che siamo manovrati dalla politica, quando è evidente a tutti che la Cgil ormai da decenni non è più cinghia di trasmissione di nessuno. Il giorno in cui Cai doveva decidere Berlusconi ha detto "si firmi anche senza la Cgil". Dopo che la Cai si è ritirata ha detto "è stata tutta colpa della Cgil". Le pare un modo serio di trattare? A colpi di ultimatum quotidiani, di drammatizzazioni continue, di ricatti veri e propri?".

Quanto ad accuse e a "penultimatum", anche i sindacati non sono stati da meno.
"Attenzione: un conto è la polemica, anche dura, che in una trattativa così delicata ci può stare. Tutt'altro conto è il livore degli attacchi, personali e politici, ai quali naturalmente abbiamo il dovere di rispondere. L'alzata di toni del governo contro di noi è indegna di un Paese civile. Questo modo di intendere i rapporti con le forze sociali è un imbarbarimento della vita del Paese".

Un clima di aggressione ideologica contro di voi, soprattutto da parte di un pezzo di governo che ha vissuto ai tempi di Craxi lo scontro sulla scala mobile, può anche esserci stata...
"Certo che c'è stata. L'abbiamo respinto e la respingiamo con altrettanta forza... ".

Ma qui c'è un fatto sul quale anche voi dovete riflettere. Un accordo è saltato per l'ennesimo no della Cgil. Non siete forse un elemento di freno sistematico alla modernizzazione del Paese?
"La modernizzazione del Paese la vuole anche la Cgil. Noi non viviamo con la testa rivolta al passato. Un sindacato che fa questo muore. Ma allo stesso tempo respingiamo una modernizzazione che scommette sulla sudditanza o peggio sull'irrilevanza delle rappresentanze sociali. Questa scommessa per noi è inaccettabile, anche perché prefigura una deriva autoritaria che dovrebbe preoccupare non solo noi, ma tutte le forze sociali che hanno a cuore la democrazia".

Perfetto. Ma nel caso Alitalia la Cgil ha compiuto uno strappo del tutto inedito. Si è schierata con sei sigle autonome, dividendosi da Cisl e Uil. Per difendere voi stessi, avete difeso una corporazione, i piloti. Non è così?
"Né oggi né mai ho difeso logiche di casta, privilegi o posizioni di potere consolidato. Ma una trattativa complessa non si gestisce usando l'esclusione e la forza. Il personale di volo non è rappresentato da noi, ma è sbagliato tagliarlo fuori dal confronto. E se io cerco di allargare il perimetro del confronto, lo faccio in nome della democrazia sindacale, non certo del corporativismo".

Ma c'è un paradosso: per cercare di allargare il consenso, come lei ha detto in questi ultimi giorni a proposito del piano Cai, avete finito per cavalcare il dissenso.
"Capisco che questa può essere l'impressione. Ma il problema di chi deve amministrare una compagnia aerea non è solo firmare un accordo. Perché se il giorno dopo la firma Fiumicino e Malpensa si bloccano e gli aerei non volano perché il personale di volo entra in sciopero, quell'accordo diventa carta straccia. E questo problema non si risolve minacciando soluzioni autoritative. Si risolve trattando con tutti, e cercando di trovare un'intesa che soddisfi tutte le rappresentanze dei lavoratori".

C'è anche un'altra chiave di lettura: la Cgil ha detto no perché, se avesse firmato, dal giorno dopo sarebbe implosa al suo interno. Che ne dice?
"Dico che è falso. Fratture con la base ne hanno e ne hanno avute tutti i sindacati. Fa parte della nostra storia. Ma nel caso dell'Alitalia questo è davvero l'ultimo dei problemi. La verità è che non si può trattare con la pistola alla tempia".

Continuate a sottovalutare un punto: Alitalia è nell'abisso. Tutti trattano con la pistola alla tempia, non crede?
"È vero. Ma tutto era già noto da un pezzo. La trattativa andava preparata per tempo, non improvvisata in un mese".

Per tempo, lei dice. E allora perché non avete accettato l'offerta Air France, che avrebbe risolto tutto e non sarebbe costata un euro ai contribuenti?
"Berlusconi scarica anche quella su di noi. Ma voglio ricordare che Spinetta, allora, pose due condizioni per acquistare Alitalia: la prima era in effetti il consenso del sindacato, e lì noi non trovammo l'intesa sui livelli occupazionali, ma la seconda era il via libera del governo in carica e di quello che, di lì a poco, avrebbe vinto le elezioni. Berlusconi aveva la vittoria in tasca, e fu lui a costruire la compagna elettorale sullo slogan "non passa lo straniero"".

Epifani, mettiamo da parte il passato, e veniamo al presente. Cai si è ritirata, il governo dice no a ogni forma di nazionalizzazione. Come si esce da questo buco nero, che rischia di ingoiare 20 mila famiglie?
"Innanzitutto bisogna che chi ha alzato irresponsabilmente i toni li abbassi immediatamente. E poi occorre che il capo del governo e il commissario straordinario riprendano in mano il bandolo di questa matassa".

Il suo collega Bonanni dice: basta che Epifani fa una telefonata a Colaninno, e tutto è risolto.
"Non sono io che devo attivarmi. Lo ripeto, la partita adesso è in mano a Berlusconi e a Fantozzi. Tocca a loro studiare una soluzione".

Ma lei cosa propone? Avrà un'idea, no?
"Io vedo solo due possibilità. La prima è che il governo ritrovi uno spiraglio per riprendere il negoziato con Cai, sapendo bene che il problema del consenso del personale di volo non è un'invenzione o una scusa, ma un'esigenza essenziale per chi fa trasporto aereo. So che è molto difficile, per le condizioni finanziarie della cordata e per i dissensi di merito che ancora restano in campo. Ma il governo ha il dovere di provarci".

E se non ci riesce?
"Vedo solo una seconda possibilità, che non considero nemmeno una "ipotesi B" perché è meno convincente, ma semmai è dal mio punto di vista addirittura più forte: il governo avvii subito, in modo limpido e trasparente, le procedure per vendere a una grande compagnia aerea internazionale. Io credo che le disponibilità ci siano, anche se ovviamente nessun partner potenziale si muove in assenza di una scelta netta e decisa da parte del governo".

Allude a Lufthansa?
"Non sta a me scegliere il partner. Ma lo ripeto, so che, a precise condizioni, esistono disponibilità. E dunque, se è così e se la pista Cai è chiusa per sempre, la Cgil chiede al governo di non esitare un solo minuto: faccia un passo indietro sul principio dell'italianità, e scelga subito un grande vettore straniero cui affidare le sorti di Alitalia. Sarebbe una scelta che avrebbe il vantaggio di un know how industriale più forte, condizioni finanziarie più solide e una tempistica più rapida. Se il governo fa questo, dichiarando a viso aperto il suo gioco nei confronti del Paese e del sindacato, la Cgil è pronta a fare fino in fondo la sua parte. Come ha sempre fatto, nella sua lunghissima storia".

(20 settembre 2008)
la Repubblica
 
Intervista al leader della Cgil: "Che danno quegli applausi. Ma i piloti vanno coinvolti"
"Palazzo Chigi ci ha dipinto come quelli che giocano allo sfascio"

Alitalia, il rilancio di Epifani
"Ora vendiamola agli stranieri"

Tralascio il tutto in quanto pura follia; ma una domanda viene spontanea.
Perchè non ordina a d'alema di ordinare a colaninno jr. di dire si..io non capisco il problema.

Berlusconi ha dato tutto da giocare alla sinistra (fantozzi di sx, cordata di sx, sindacati di sx) e questi non si mettono d'accordo da soli..cosa vogliono?
 
Intervista al leader della Cgil: "Che danno quegli applausi. Ma i piloti vanno coinvolti"
"Palazzo Chigi ci ha dipinto come quelli che giocano allo sfascio"

Alitalia, il rilancio di Epifani
"Ora vendiamola agli stranieri"


questo è rimasto a quando Totò riusciva a vendere la fontana di Trevi a Peppino de Filippo di ritorno dall'America: qualcuno lo svegli e gli spieghi che - finché lui e i suoi compari saranno lì a voler comandare coi soldi degli altri - di fessi disposti a suicidarsi non ne troverà neppure uno...

stai vaneggiando
Oggi in Italia quando si va in pensione si percepepisce ciò che negli anni lavorativi si è versato come contributi .
Riprendi semplicemente indietro ciò che hai versato .Non sei alle spese dello stato !

Eliogabalo mi dispiace, ma non è così.
se così fosse la pensione sarebbe una frazione insignificante dello stipendio.
fai quattro conti: vai in pensione a sessant'anni (bum!) dopo trent'anni di contributi, e camperai altri venti-venticinque anni di pensione.
O hai versato in soli contributi pensionistici una somma pari all'80% del tuo reddito per trent'anni, oppure è chiaro che una parte considerevole della tua pensione è pagata dalle tasse dei tuoi concittadini...
 
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