Sicurezza a Fiumicino


Certo. Poi se vuoi rilassarti un paio di ore sotto le piste con la macchina fotografica al collo arrivano i veri uomini duri che, con tanto di sirene accese, ti strillano "NUNCEPOISTAAAAAAA'!!".

Vi prego trattenetemi.
 
Lungi da me difendere qualcuno. Ma io soppeserei anche il fatto che a scrivere un articolo del genere è un cronista qualsiasi di una testata italiana (manco avessimo detto l'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea). In tutte le foto si vede un ebete che sta seduto al check-in o in un banco Autonoleggio.

Cosa vuole dimostrare? Che uno può mettere un pacco bomba sotto il Check-in?
Che può entrare nel sistema (senza password) ed estrapolare dati sensibili?

Quanto agli archetti incustoditi, non si è chiesto minimamente perchè lo fossero? Perchè non c'è alcun volo in partenza in quel determinato momento e l'area di passaggio viene completamente chiusa all'accesso alle aree di imbarchi.

Quest'articolo ha un solo lato positivo: che smobiliterà l'opinione pubblica e aumenterà la soglia d'attenzione. Non può che essere un beneficio per chi viaggia.

Vi ricordo però che le falle di sicurezza sul campo le abbiamo potute riscontrare ad AMS, ATL e EWR ultimamente.
 
Condivido il tuo discorso ma converrai con me che basterebbe molto poco a non far si che articoli come questo possano essere fatti... Secondo me resta una cosa gravissima!
 
Lungi da me difendere qualcuno. Ma io soppeserei anche il fatto che a scrivere un articolo del genere è un cronista qualsiasi di una testata italiana (manco avessimo detto l'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea). In tutte le foto si vede un ebete che sta seduto al check-in o in un banco Autonoleggio.

Cosa vuole dimostrare? Che uno può mettere un pacco bomba sotto il Check-in?
Che può entrare nel sistema (senza password) ed estrapolare dati sensibili?

Quanto agli archetti incustoditi, non si è chiesto minimamente perchè lo fossero? Perchè non c'è alcun volo in partenza in quel determinato momento e l'area di passaggio viene completamente chiusa all'accesso alle aree di imbarchi.

Quest'articolo ha un solo lato positivo: che smobiliterà l'opinione pubblica e aumenterà la soglia d'attenzione. Non può che essere un beneficio per chi viaggia.

Vi ricordo però che le falle di sicurezza sul campo le abbiamo potute riscontrare ad AMS, ATL e EWR ultimamente.

Mah insomma, aldilà dei barboni e dei bachi check in incustoditi che fanno schifo ma non pregiudicano la sicurezza, si vede l'area dei controlli di sicurezza senza personale...

ovvio che poi parte il solito sensazionalismo giornalistico, però ci sono evidentemente delle lacune imbarazzanti.
 
Bomba Fiumicino

di Tommaso Cerno
Il primo aeroporto d'Italia la notte resta incustodito. Così siamo entrati nella zona di sicurezza. Superando le barriere ed entrando negli uffici


Fiumicino è vulnerabile. L'aeroporto di Roma dovrebbe essere un bunker, una fortezza sorvegliata ventiquattr'ore. Invece non è così. Ogni notte c'è una falla nella sicurezza: metal detector spenti, varchi d'accesso incustoditi, check-in e uffici lasciati aperti.

Un buco di almeno due ore, durante il quale le zone off limits del terminal T3, quello internazionale, diventano accessibili a chiunque. Teoricamente anche con armi o esplosivo addosso. Il governo Berlusconi impone l'acquisto dei body scanner, i moderni sistemi a onde radio che "spogliano" i passeggeri in partenza. Ma intanto nello scalo più grande d'Italia, meta fissa di milioni di turisti, aggirare i controlli antiterrorismo è possibile. Il viaggio de "L'espresso" comincia poco dopo l'una di notte. È una domenica di fine gennaio. I tabelloni luminosi non annunciano decolli prima delle 5.40 e il terminal è semideserto. Si dovrebbe accedere da una sola porta automatica per ogni livello. Ma è pura teoria. Le fotocellule sono spente e gli ingressi incustoditi sono almeno quattro. Un cartello dice: chiuso fino alle 5.30.

Invece basta spingere e un cigolio ti accoglie nella hall. Non incroci anima viva per centinaia di metri. Né serve camuffarsi per circolare nelle zone vietate. Tanto nessuno fa caso a chi cammina o al borsone ingombrante che trasporta. Per raggiungere i varchi di accesso ai gate bastano un paio di minuti. Segui i display degli imbarchi. Eccoli i metal detector che il governo vuole sostituire, gli stessi dove ogni giorno vengono controllate più di 90 mila persone. Oltre quelle porte magnetiche sequestrano di tutto: anche l'acqua minerale dei bambini o il liquido delle lenti a contatto. "Pericolo attentati", ripetono le guardie giurate ai passeggeri. Devi levare la cintura, sfilare l'orologio e gli stivali.

Ai medici fanno aprire la borsa, ai sacerdoti togliere la croce. Poco cambierebbe se fossero già installati i nuovi scanner. Perché di notte l'aeroporto è terra di nessuno: non c'è anima viva nella zona rossa, la porta a vetri per i disabili è solo accostata e si passa senza problemi. Non c'è allarme, né un piantone di guardia. Nulla e nessuno a controllare chi (e perché) violi la barriera. Dopo qualche giorno, abbiamo ritentato una seconda volta. Sempre di notte. Di nuovo la stessa scena: via libera. Nessun poliziotto in giro. Uffici doganali sbarrati. Carabinieri in pausa notturna. Anche se passare da lì significa poter nascondere qualsiasi cosa oltre i controlli. Non serve immaginare un bagaglio voluminoso, benché passato inosservato. C'è libertà assoluta, basterebbe occultare l'esplosivo e riprenderlo al mattino dopo il normale controllo. Il sito Internet degli Aeroporti di Roma celebra il piano sicurezza.

Tre nuove sale operative, "presidiate costantemente dalla polizia e dal personale Adr Security, per adeguare i controlli ai livelli internazionali ", scrivono sul Web. Il punto di forza della capitale candidata alle Olimpiadi 2020. Intanto i banchi del check-in restano incustoditi per ore. Alle 2.30 non c'è una transenna che impedisca il passaggio. Se di giorno stai in fila per imbarcare borse e trolley, i passaporti vengono controllati, le carte d'imbarco verificate, di notte è un parco giochi: puoi fare tutto da solo. Puoi sabotare, danneggiare, rubare, connetterti alla rete interna. Sali sulla pedana, accedi ai computer e, soprattutto, puoi azionare i nastri trasportatori. Sotto il desk c'è un pedale nero che mette in moto il sistema. Comincia a muoversi dopo un segnale acustico. Dura tre o quattro secondi ed è piuttosto forte, eppure nessuno lo nota. Niente controlli nemmeno ad allarme inserito. Eppure nel cuore di Fiumicino ci sono dieci chilometri di nastri in movimento, che smistano le valige fino nelle stive dei Boeing. Certo, ci vuole l'etichetta con il codice a barre. Ma se anche stamparla fosse difficile, il rischio resta alto. Una borsa abbandonata nel ventre dello scalo che segna il record di bagagli smarriti, se davvero contenesse esplosivo, potrebbe saltare in aria di primo mattino. Non appena l'aeroporto si riempie di gente. Qualcuno che osserva da lontano, in effetti, c'è. Solo che non si tratta di un poliziotto. È un barbone, con una coperta addosso e la sigaretta accesa. Resta pochi secondi, poi si dirige al piano rialzato. Là c'è l'unico bar sempre aperto durante la notte. L'area non è presidiata, nessun addetto verifica che tu sia davvero in partenza. Anche perché non saprebbe a chi domandare la carta d'imbarco. La maggioranza di quelli che dormono, mangiano, addirittura urinano su quelle panchine, non sono passeggeri in attesa ma sono senzatetto accampati. Un piccolo villaggio di disperati dentro l'aeroporto Leonardo da Vinci.

Sotto gli occhi di tutti. Non è un caso sporadico, durante le due visite più di metà erano gli stessi. Facce note dentro il Terminal 3, al punto che il personale Adr ha affibbiato loro perfino dei nomignoli: c'è King Kong, il Poeta, la signora Rosy che porta sempre con sé un mazzo di fiori. E c'è O' napoletano. Un paio si sono sistemati alle spalle dell'ascensore, altri al piano di sotto: "Ognuno ha la sua zona", spiega uno di loro. Dice di chiamarsi Mario. In cinque dormono sul muretto in fondo allo stanzone.

Raccontano che tempo fa ci fu una scazzottata: "Qui devi saperti difendere, se non stai attento ti rubano tutto". E così Mario s'è trovato un lavoro, diciamo così, a Fiumicino. Custodisce i bagagli, nel senso che se gli allunghi qualche spicciolo giura che farà la guardia. "Dormi vicino a me e non ti succederà nulla", insiste. Per trasportare la loro roba, scatoloni, cibo, vestiario utilizzano i carrelli dell'aeroporto. Non devono nemmeno inserire l'euro, perché hanno trovato il modo di sganciarli gratis. Così al mattino li affittano ai turisti e l'euro lo incassano. Degrado e indifferenza sarebbero già gravi in un clima dove da anni l'allarme terrorismo impera. Ma c'è dell'altro anche qui. Perché quello che tutti ormai chiamano "il bagno dei barboni", dove all'alba il popolo notturno si lava e si sistema, sta dentro un'area protetta. L'ennesimo spazio vietato di Fiumicino che diventa accessibile: gli uffici delle compagnie aeree. È la zona più interna del piano, con una vetrata che affaccia dritta sulle piste. A leggere i cartelli, la porta dovrebbe rimanere sempre chiusa: "Staff only". Per aprirla serve una tessera identificativa, altrimenti scatta l'allarme. Ma alle 3 di notte è disattivato. Basta spingere il maniglione.

A pochi metri c'è un altro ufficio profanabile: Alitalia Service. Scrivanie in vista, computer e un paio di dossier con la scritta: "Non toccare". Ci si può mettere comodi, per un'ora non passa nessuno. Così come nell'altro corridoio, dove in bella mostra ci sono quadri elettrici senza protezioni e alcuni server di "storage", in gergo gli archivi informatici per conservare grosse quantità di dati. Ce ne sono due accessibili e connessi alla Rete. Il paradiso per un hacker. Le banche dati dei check-in, ad esempio, raccolgono nomi, cognomi, voli e destinazioni dell'aeroporto che punta a raggiungere i 50 milioni di passeggeri l'anno. Gli stessi che cominciano ad arrivare attorno alle 3.30, quando Fiumicino lentamente si risveglia. I viaggiatori in partenza, quelli veri, si mettono in fila fra gli sbadigli. Compaiono gli addetti alla sorveglianza, alcuni metal detector tornano in funzione. Puoi rimontare in auto e andartene, senza destare sospetti. All'autogrill sulla Roma-Fiumicino incroci le pattuglie che smontano dal turno di notte nella capitale. Tre pantere della polizia e due gazzelle dei carabinieri. "Oggi zero tituli", scherza un appuntato sorseggiando il caffè. Non hanno fermato nessuno. Roma dorme tranquilla.



http://espresso.repubblica.it/dettaglio/bomba-fiumicino/2120308&ref=hpsp
 
Lungi da me difendere qualcuno. Ma io soppeserei anche il fatto che a scrivere un articolo del genere è un cronista qualsiasi di una testata italiana (manco avessimo detto l'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea). In tutte le foto si vede un ebete che sta seduto al check-in o in un banco Autonoleggio.

Cosa vuole dimostrare? Che uno può mettere un pacco bomba sotto il Check-in?
Che può entrare nel sistema (senza password) ed estrapolare dati sensibili?

Quanto agli archetti incustoditi, non si è chiesto minimamente perchè lo fossero? Perchè non c'è alcun volo in partenza in quel determinato momento e l'area di passaggio viene completamente chiusa all'accesso alle aree di imbarchi.

Quest'articolo ha un solo lato positivo: che smobiliterà l'opinione pubblica e aumenterà la soglia d'attenzione. Non può che essere un beneficio per chi viaggia.

Vi ricordo però che le falle di sicurezza sul campo le abbiamo potute riscontrare ad AMS, ATL e EWR ultimamente.

Fermo restando che secondo me chi manca nelle immagini sono sempre i soliti.
Ovvero le forze dell'ordine (in questo caso polizia) che dovrebbe essere lì a vigilare. Ma come fanno solitamente se ne staranno candidamente a dormire nelle salette attigue.
Tanto è così. Mi dispiace dirlo ma i poliziotti in Italia sono dei fancaxxisti.
E non si tratta di generalizzazioni. Si vede anche ai controlli. Quelli di ADR che si sbattono e loro tranquilli davanti allo schermo a dare un'occhiata quando gli capita.
Tanto che le file ai passaporti (purtroppo gestite solamente da loro) sono sempre interminabili causa uno sportello aperto su 4.
Ma guai a ribellarsi, il La Russa o Maroni di turno si schiererebbe a difesa senza se e senza ma.

Però anche l'aeroporto ha le sue colpe. Ma voglio dire, i barboni, per quanto dobbiamo essere solidali, ma che se ne andassero a dormire alla Caritas.
Non si può assistere ad uno schifo simile.
Sembra il film di Spielberg...
 
Qualche anno fa ho dovuto passare la notte a Fiumicino poichè dovevo prendere un aereo all'alba e non ci stavo con gli orari...non riuscendo a dormire mi sono messo a passeggiare nell'area check-in leggendo i vari avvisi sparsi per la sala...dopo pochi minuti arrivarono due agenti che verificarono i miei documenti, dopodichè continuarono il loro giro andando a verificare i documenti di coloro che dormivano nella sala...

...questo articolo può significare tutto o niente...dato che il giornalista è andato APPOSTA di notte a Fiumicino per fare questo servizio non ci vuole molto a pensare che abbia atteso i momenti più "propizi" per scattare le foto...
 
Un articolo che non dice nulla....il giornalista scrive dei pedali dei nastri bagagli....il massimo che puoi fare con quel pedale è "divertirti" a far girare il nastro(solo quello dove i pax poggiano il bagaglio per pesarlo...non quello alle spalle collegato al bhs) ma soprattutto scrive di hacker....cosa ci fa un hacker con ARCO per esempio???Il nulla cosmico.....
 
Ultima modifica:
Qualche anno fa ho dovuto passare la notte a Fiumicino poichè dovevo prendere un aereo all'alba e non ci stavo con gli orari...non riuscendo a dormire mi sono messo a passeggiare nell'area check-in leggendo i vari avvisi sparsi per la sala...dopo pochi minuti arrivarono due agenti che verificarono i miei documenti, dopodichè continuarono il loro giro andando a verificare i documenti di coloro che dormivano nella sala...

...questo articolo può significare tutto o niente...dato che il giornalista è andato APPOSTA di notte a Fiumicino per fare questo servizio non ci vuole molto a pensare che abbia atteso i momenti più "propizi" per scattare le foto...

Sono d'accordo. Anche a me, una volta, sono stato subito allontanato solo perché mi trovavo in un'area con lavori in corso per vedere gli aerei. Ed è era una zona totalmente desolata dove non passava nessuno a quell'ora...Quindi mi avranno segnalato quelli che stanno davanti ai monitors delle telecamere presumo visto che gli agenti sapevano esattamente dove ero. Ero quasi un bambino, non mi hanno neanche chiesto i documenti :)
 
dato che il giornalista è andato APPOSTA di notte a Fiumicino per fare questo servizio non ci vuole molto a pensare che abbia atteso i momenti più "propizi" per scattare le foto...
Un terrorista farebbe esattamente la stessa cosa.
 
...questo articolo può significare tutto o niente...dato che il giornalista è andato APPOSTA di notte a Fiumicino per fare questo servizio non ci vuole molto a pensare che abbia atteso i momenti più "propizi" per scattare le foto...

Certo, ma il problema è che NON dovrebbero esserci momenti propizi. Se guardi il video vedi come sia riuscito ad entrare anche nell'area sterile senza alcun problema. Questo NON dovrebbe accadere.
 
Un articolo che non dice nulla....il giornalista scrive dei pedali dei nastri bagagli....il massimo che puoi fare con quel pedale è "divertirti" a far girare il nastro(solo quello dove i pax poggiano il bagaglio per pesarlo...non quello alle spalle collegato al bhs) ma soprattutto scrive di hacker....cosa ci fa un hacher con ARCO per esempio???Il nulla cosmico.....

Purtroppo l'articolo dice, e il video dice ancora di più. Non si limita a far vedere il nastro bagagli in movimento, ma il giornalista entra nella zona sterile senza alcun problema. Pensa se un malintenzionato lo facesse portando con sè una bomba e recuperndola il giorno seguente dopo aver passato i controlli "pulito".
 
Un articolo che non dice nulla....il giornalista scrive dei pedali dei nastri bagagli....il massimo che puoi fare con quel pedale è "divertirti" a far girare il nastro(solo quello dove i pax poggiano il bagaglio per pesarlo...non quello alle spalle collegato al bhs) ma soprattutto scrive di hacker....cosa ci fa un hacher con ARCO per esempio???Il nulla cosmico.....

Quello è tutto il contorno, enfasi giornalistica per destare ancora più sensazione e clamore agli occhi dei lettori/ascoltatori. Sai che divertimento "giocare" con il nastro dei bagagli.......

Tuttavia rimane quello che è il problema di fondo, l'aeroporto in alcune ore notturne evidentemente è terra di nessuno, le immagini mostrano una facilità di accesso a zone sensibili (oltre i metal detector) imbarazzante.
 
Tanto è così. Mi dispiace dirlo ma i poliziotti in Italia sono dei fancaxxisti.
E non si tratta di generalizzazioni.
No, no, la tua è proprio una generalizzazione.

Sicuramente ci saranno molti poliziotti fancaxxisti e probabilmente quella notte a FCO ce n' era più d' uno, ma ci sono anche quelli che si fanno un mazzo così e qualcuno si fa persino ammazzare.

Visto che discutiamo di zone che dovrebbere OFF LIMITS, non valicare il confine fra critica dei fatti e qualunquismo.
 
No, no, la tua è proprio una generalizzazione.

Sicuramente ci saranno molti poliziotti fancaxxisti e probabilmente quella notte a FCO ce n' era più d' uno, ma ci sono anche quelli che si fanno un mazzo così e qualcuno si fa persino ammazzare.

Visto che discutiamo di zone che dovrebbere OFF LIMITS, non valicare il confine fra critica dei fatti e qualunquismo.
Straquoto. Di giorno, poi, se in quel terminal ti scappava uno starnuto mentre eri in fila per uno dei trecento controlli passaporto già ti puntavano il laser in mezzo agli occhi.

Ed aggiungo che sicuramente l'articolo è un po' "pompato" ma resto dell'idea che accedere così liberamente a molte zone sterili è preoccupante. Soprattutto perché renderle inaccessibili non è molto difficile.
 
Se siamo messi così a Roma e ad Ancona riescono a graffitare un vecchio aereo parcheggiatodentro il sedime aeroportuale... allora c'è veramente qualcosa che NON VA!