REGOLE E TRASPORTI PARLA RAFFAELE CATTANEO (INFRASTRUTTURE)
MA IO FARÒ DECOLLARE MALPENSA E I CANTIERI
Il grande scalo è al centro di tutti i progetti di mobilità est-ovest e nord-sud. Sia su strada sia su ferro. Resta il nodo dei fondi statali. Che, però, si dovrebbero e potrebbero trovare. Parola di assessore.
di GIOVANNI FRANCAVILLA
I precipitare della crisi Alitalia ha messo in fibrillazione la Lombardia. Perchè la centralità di Malpensa è come il cemento di tutte le grandi opere che dovranno ridisegnare il futuro assetto dei trasporti. Un progetto intorno al quale Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle infrastrutture, si sta giocando la sua reputazione di politico pragmatico. E stato lui a predisporre un articolato piano di rilancio per le infrastrutture che, al Pirellone, ha messo d’accordo centrodestra e centrosinistra e che ha trovato l’appoggio delle Regioni del Nord.
Partiamo da Malpensa. Perché è così importante per la Lombardia mantenere Alitalla a Malpensa?
Per una ragione semplice, Alitalia oggi non può essere sostituita da nessun altro vettore in uno scenario di medio termine.
Perché?
Alitalia e Malpensa sono fratelli siamesi, separarli vuoi dire condannare entrambi a un esito fatale. Alitalia rappresenta il 51% del fatturato di Sea. Allo stesso modo, Linate e Malpensa rappresentano il 62% del fatturato della compagnia di bandiera.
Dunque, Malpensa è diventato il crocevia delle infrastrutture lombarde.
Malpensa è la condizione che ci permetterà di essere sulla carta geografica mondiale nel XXI secolo. Ma dobbiamo collegarla meglio al territorio e per questo stiamo realizzando un quadro di interventi programmati.
Per esempio, Il collegamento tra Malpensa e l’autostrada A4?
Sarà pronto alla fine del 2007 e permetterà di chiudere un anello stradale intorno a Malpensa. Per cui si potrà raggiungere Malpensa da ovest...
Ma da est, la situazione è più critica. Almeno, finchè non si sbloccano Pedemontana, Tem e Bre.be.mi.
Sul fronte della Tangenziale esterna di Milano e della Bre.be.mi, la Regione ha avviato un accordo di programma con il ministero delle Infrastrutture, la Provincia e i comuni coinvolti per valutare tracciati condivisi e un programma di potenziamento del trasporto pubblico.
E la Pedemontana?
La Pedemontana è la priorità delle opere infrastrutturali per la Lombardia. Il Cipe ha trasmesso la delibera alla Corte dei conti, che a breve dovrà rispedirla al Cipe per essere pubblicata.
Insieme con la delibera arriverà anche quel miliardo promesso dal ministro delle Infrastrutture?
Di Pietro ha promesso un miliardo di euro per avviare le tratte più urgenti, ma il costo complessivo dell’opera è di 4,6 miliardi, 2,7 dei quali a carico dello Stato.
Sì, ma i quattrini ci sono?
Finora non abbiamo visto fatti conseguenti alle dichiarazioni politiche. Al momento, nella Finanziaria non c’è traccia di un emendamento sulla Pedemontana.
E poi c’è il nodo ferrovie. A che punto è il completamento dell’Alta velocità?
In Lombardia l’Alta Capacità non ha contrarietà sul territorio, come in Piemonte. Ma mancano le risorse per completare la tratta verso est. Oggi il tracciato arriva a metà strada tra Milano e Bergamo, da lì in poi non ha finanziamenti. Ci vorrebbero almeno 4,7 miliardi.
Si viaggia molto tra est e ovest. Poco da Nord a Sud...
E vero, c’è poco nord ed è il punto che mi preoccupa di più. A fine ottobre ho visitato i cantieri del Gottardo. La Svizzera sta realizzando due gallerie: la prima sotto il Monte Ceneri tra Lugano e Bellinzona e la seconda di 57 chilometri, la più lunga galleria del mondo, sotto il Gottardo. Nel 2016 questo sistema permetterà di arrivare dal cuore dell’Europa fino a sud di Lugano.
E lì si ferma.
Noi abbiamo chiesto il quadruplicamento della tratta da Chiasso a Milano e la realizzazione di una «gronda merci» da Malpensa a Bergamo. I progetti preliminari sono già stati approvati da Cipe e c’è pure il consenso sul territorio, ma mancano le risorse.
Quanto?
Per la Chiasso-Milano servono 1,4 miliardi, per la gronda merci un miliardo.
E chi ce li dovrebbe mettere, tutti questi soldi?
In assenza del federalismo fiscale,lo Stato.
Tratto da Economy del 22-11-06