[Semi OT] Archeologia spaziale: la fine del programma Buran


Chiedo scusa perché sto per andare OT, ma leggere questo articolo mi ha fatto venire in mente un'altra cosa meravigliosa chiamata lun-class ekranoplan (o progetto 903):

http://igor113.livejournal.com/51213.html

il gioiellino si trova a kaspiysk in dagestan ed è tra i miei sogni proibiti.
tra l'altro, per chi l'ha visto, ricorda tantissimo l'aereo gigante di Indastria di Conan (Miyazaki).
 
Chiedo scusa perché sto per andare OT, ma leggere questo articolo mi ha fatto venire in mente un'altra cosa meravigliosa chiamata lun-class ekranoplan (o progetto 903):

http://igor113.livejournal.com/51213.html

il gioiellino si trova a kaspiysk in dagestan ed è tra i miei sogni proibiti.
tra l'altro, per chi l'ha visto, ricorda tantissimo l'aereo gigante di Indastria di Conan (Miyazaki).
Se cerchi bene, sul forum trovi qualche discussione. Ma credo sia più una nave a forma di aereo che un vero e proprio aereo.
 
E come mai si simigliano così tanto? Davvero non esiste un'altra forma/filosofia per fare un velivolo spaziale?

Prima di arrivare alla definizione della forma e dei componenti principali anche lo Shuttle ha passato una lunga serie di esperimenti. Nel frattempo, fine '60, primi '70, i sovietici non avevano ancora idea di inseguire gli statunitensi su un progetto nel quale non vedevano uno scopo. Inoltre erano molto presi con le Soyuz, la stazione orbitante e il complesso N1/L3 che avrebbe dovuto arrivare sulla Luna. Sbrigati questi "semplici" compiti sarebbe arrivato un mega progetto (MOK) di stazioni orbitanti. Inoltre, in stile tipicamente sovietico, per mettere insieme un programma come lo Shuttle sarebbe servita la cooperazione di differenti burosauri, il MOM legato alle attività spaziali e il MAP legato a quelle aeronautiche e sembra che nessuno dei due volesse prendersi la responsabilità di guidare il progetto. I "problemini" col Proton e con N1 non davano poi una grande spinta all'inizio di programmi nuovi, già che quelli esistenti barcollavano. Sembra che tuttavia qualcuno, a tempo perso, pensasse a un veicolo riusabile di cui si hanno tracce a partire da bozze del 1972, quando Nixon diede la spinta necessaria a far partire davvero lo Shuttle, che ai sovietici pareva non porre una minaccia di tipo militare. Tuttavia che gli americani passassero da 150 T/anno messe in orbita alle quasi 1800 promesse dallo Shuttle a qualche militare sovietico ha fatto venire qualche dubbio, anche in considerazione della capacità di riportare a casa carichi fino a 15 T. Questi numeri propendevano a far pensare che la creazione di una serie di satelliti recuperabili fosse mirata alla costruzione di uno scudo laser che potesse contrastare gli ICBM sovietici. A questo si aggiungevano bizzarre teorie su uno Shuttle in grado di compiere un orbita, entrare in atmosfera, bombardare l'URSS e poi tornarsene in orbita (lo Shuttle prevedeva logiche singola-orbita ma per altri scopi). Così, in pratica a 1976 inoltrato, i sovietici decisero di costruire anche loro uno Shuttle, decisione che oggi, ma anche all'epoca, non sembrò troppo razionale. La cosa furba fu che non decisero di sostituire i lanci tradizionali con questa nuova macchina esclusivamente, al contrario di quello che fecero gli americani e che creò non pochi problemi nel 1986.
Tutto questo per dire che alla fine 'sti sovietici si trovano con due opzioni, una costituita da un carico "tradizionale" sopra ad un lanciatore pesante su cui si stava ragionando, tutte cose da inventare, oppure utilizzare un veicolo con ali appiccicato al lanciatore, così da poter prendere "spunto" dai risultati degli americani. Quale strada sia stata intrapresa lo sappiamo. Quindi la somiglianza tra Buran e Orbiter è data dalla necessità di ripercorrere tappe difficili recuperando strada, impiegando più spie (e le informazioni pubbliche che gli americani hanno sempre diffuso) che ingegneri. Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è imbarazzante. In alcuni casi anche le misure stesse della macchina sono state copiate, come le due sezioni diversamente angolate del bordo di attacco. Una ha la medesima misura dell'Orbiter, l'altra differisce di soli 2° per considerare la differente distribuzione della massa sul Buran (più leggero dietro).
Ma ti dirò di più, a mio modo di vedere si va molto ma molto oltre con le similitudini. Furono copiate tutte quelle cose che avevano un costo di progetto grandissimo dato dal dover accumulare fallimenti, furono copiate le procedure per operare la macchina, le disposizioni delle sezioni e dei componenti, i rivestimenti delle piastrelle e moltissime altre cose. Per quanto riguarda l'avionica l'organizzazione americana in termini di sistemi e sottosistemi fu copiata quanto possibile, e fu per loro un'evoluzione drastica rispetto ai sistemi della Soyuz, in quanto (come scrivevo nell'altro post) si trattava di sistemi da operare in volo più che radiocomandati da Terra. Per molti sistemi (non solo avionici, ma stiamo parlando di quelli) sull'Orbiter esiste l'equivalente Buran, anche se realizzato con tecnologia più arretrata, lenta, inaffidabile e pesante. Dove non si fidavano nemmeno loro dei loro sistemi li moltiplicavano per N (!!) sperando che ne rimanessero funzionanti a sufficienza (la copia URSS dei 4 computer principali dell'Orbiter erano 8 (!!!) computer sincronizzati).
Il risultato era, in tipico stile URSS, una macchina più spartana che virtualmente avrebbe potuto operare missioni in completa autonomia. Tuttavia la semplicità che viene mostrata nei documenti che possiamo vedere non deve trarre in inganno: si tratta, quella che ha volato, di una macchina assolutamente lontana dall'essere "mission ready" quindi mancante di tantissime cose che prima o poi avrebbero dovuto essere messe.
Non solo una copia per quello che si può vedere, ma in ogni più intimo particolare che fosse riproducibile o approssimabile con la loro tecnologia.
Era insomma una parte perfettamente in tono di un mondo che sarebbe stato bellissimo poter vivere (chiaramente con la certezza di non doverci restare).
 
Chiedo scusa perché sto per andare OT, ma leggere questo articolo mi ha fatto venire in mente un'altra cosa meravigliosa chiamata lun-class ekranoplan (o progetto 903):


altro capitolo favoloso, gli ekranoplani.. sostanzialmente un aliscafo che sfruttava "l'effetto suolo" :)
 
Ho letto un po' sull'argomento.

Il design dello Shuttle e del Buran era fondamentamentalmente sbagliato ai fini dei costi/benefici.

Le ali servivano fondamentalmente perche' la USAF ha preteso un cross range (capacita' di spostarsi orizzontalmente rispetto al punto di rientro) sufficiente per fare una missione con lancio, singola orbita polare e rientro, nonostante il fatto che la terra ha ruotato nel frattempo... E sapete perche'? Perche' dovevano essere missioni di spionaggio e dovevano ripore la pellicola delle foto spia a terra il piu' presto possibile. Inutile dire che questo requisito e' diventato obsoleto molto presto, con l'avvento dell'elettronica. Anche le dimensioni erano un requisito dei militari. Di solito, soprattutto quando devi testare un nuovo concetto, parti con un veicolo piccolo. Ne progetti uno piu' grande e molto piu' costoso solo quando la cosa funziona.

Comunque faccio un elenco, incompleto, delle insensatezze:

- le ali e i carrelli pesano un botto, e riducono il carico pagante di molto piu' del loro peso, perche' non solo lanci fuffa inutile nello spazio, ma devi anche fare scudi termici e strutture per portarli giu' sani durante la fase di rientro e atterraggio

- i motori booster non dovrebbero essere messi sullo stesso veicolo dell'equipaggio, possono esplodere (vale solo per lo shuttle). L'apollo semplicemente se qualcosa andava storto si staccava dal lanciatore, solo la capsula. L'architettura dello shuttle e' intrinsecamente molto piu' pericolosa, le tolleranze sono molto piu' ridotte, e si e' visto.

- non ha senso che un lanciatore per i carichi pesanti sia human rated. E' costosissimo. Gli astronauti li lanci con un veicolo piu' piccolo, e piu' leccato. Le grandi masse con un veicolo piu' spendibile e spartano, grosso e stupido.

- la cargo bay e' un'altra massa inutile. In generale il cargo va portato su, e' molto raro doverlo portare giu' . E' costosissimo portarsi sempre dietro questa struttura anche per le missioni che non lo richiedono... che sono la stragrande maggioranza. Anche la possibilita' di poter far rientrare grossi carichi era un requisito dei militari.

Detto questo hanno fatto miracoli a farli volare tutti e due. Tanto di cappello. Ma la strada era sbagliata.
 
Ho letto un po' sull'argomento.

Il design dello Shuttle e del Buran era fondamentamentalmente sbagliato ai fini dei costi/benefici.

Le ali servivano fondamentalmente perche' la USAF ha preteso un cross range (capacita' di spostarsi orizzontalmente rispetto al punto di rientro) sufficiente per fare una missione con lancio, singola orbita polare e rientro, nonostante il fatto che la terra ha ruotato nel frattempo... E sapete perche'? Perche' dovevano essere missioni di spionaggio e dovevano ripore la pellicola delle foto spia a terra il piu' presto possibile. Inutile dire che questo requisito e' diventato obsoleto molto presto, con l'avvento dell'elettronica. Anche le dimensioni erano un requisito dei militari. Di solito, soprattutto quando devi testare un nuovo concetto, parti con un veicolo piccolo. Ne progetti uno piu' grande e molto piu' costoso solo quando la cosa funziona.

Comunque faccio un elenco, incompleto, delle insensatezze:

- le ali e i carrelli pesano un botto, e riducono il carico pagante di molto piu' del loro peso, perche' non solo lanci fuffa inutile nello spazio, ma devi anche fare scudi termici e strutture per portarli giu' sani durante la fase di rientro e atterraggio

- i motori booster non dovrebbero essere messi sullo stesso veicolo dell'equipaggio, possono esplodere (vale solo per lo shuttle). L'apollo semplicemente se qualcosa andava storto si staccava dal lanciatore, solo la capsula. L'architettura dello shuttle e' intrinsecamente molto piu' pericolosa, le tolleranze sono molto piu' ridotte, e si e' visto.

- non ha senso che un lanciatore per i carichi pesanti sia human rated. E' costosissimo. Gli astronauti li lanci con un veicolo piu' piccolo, e piu' leccato. Le grandi masse con un veicolo piu' spendibile e spartano, grosso e stupido.

- la cargo bay e' un'altra massa inutile. In generale il cargo va portato su, e' molto raro doverlo portare giu' . E' costosissimo portarsi sempre dietro questa struttura anche per le missioni che non lo richiedono... che sono la stragrande maggioranza. Anche la possibilita' di poter far rientrare grossi carichi era un requisito dei militari.

Detto questo hanno fatto miracoli a farli volare tutti e due. Tanto di cappello. Ma la strada era sbagliata.

da un punto ingegneristico, la soluzione ottima per andare nello spazio è e rimarra, per molti anni a venire, una sola: razzo vettore multistadio.
 
roba d'epoca sul Buran


anche questa, bella chicca:

2125600.jpg


da ricordare che, se non erro, l'An-225 mriya nasceva proprio per "portare" il Buran mi pare.
 
Ho letto un po' sull'argomento.
Il design dello Shuttle e del Buran era fondamentamentalmente sbagliato ai fini dei costi/benefici.
[...]
Detto questo hanno fatto miracoli a farli volare tutti e due. Tanto di cappello. Ma la strada era sbagliata.

Guarda, non per fare polemica me se in 10 righe di post provi a convincerci di un concetto così complesso mi sa che la stai facendo un po' troppo facile.
Come tutti i progetti lo Shuttle ha dovuto finire per essere un compromesso tra molte esigenze. Inoltre dovette essere una macchina multi-purpose che per definizione è meno efficiente di N macchine ognuna dedicata allo scopo. L'ho scritto anche io sopra che uno degli errori degli americani fu quello di pensare che Shuttle potesse sostituire tutti gli altri mezzi di accesso all'orbita. Considera inoltre due necessità a volte in contrasto tra di loro: creare il mezzo ottimale per uno scopo e doverlo realizzare distribuendo i compiti tra le varie aziende nazionali. Non dimentichiamoci che il programma spaziale americano, oltre agli aspetti politici, ha contribuito a creare un tessuto di aziende ad altissima tecnologia che hanno consentito agli Stati Uniti di primeggiare per decenni, e creare una serie di tecnologie di contorno che fanno parte della vita di tutti i giorni di buona parte della gente che calca questo pianeta, non la Luna. Se ti concentri sugli aspetti ingegneristici ti perdi il clima politico che ha consentito (o provocato) lo sviluppo del tutto. La sola idea di attaccare Buran ad un razzo pensato per un altro scopo fu una scelta politica e non ingegneristica.
Si potrebbero affrontare uno per uno i tuoi punti ma credo che la logica sia chiara. Dopo di che oggi, a distanza di 40 anni, con tecnologie nemmeno immaginabili all'epoca e decenni di esperienza, parlare è un pochino più facile. Ti ricordo che all'epoca io giravo su una Fiat 127 e il 737 era in giro da poco.
Chiudere mezzo secolo di astronautica dicendo "la strada era sbagliata" è, a mio modo di vedere, un pochino troppo superficiale anche solo dal punto di vista ingegneristico che, come dicevo, è solo uno dei pezzi del puzzle. Trova un solo velivolo in cui non si sia scesi a compromessi.
Oggi SpaceX produce privatamente tecnologie di accesso molto competitive (e non è l'unica), basta che gli spieghi come recuperare il lanciatore o come andare su Marte e vedrai che un lavoro te lo offrono (http://www.spacex.com/careers).
 
Innanzitutto ringrazio per questa splendida discussione, poi una curiosità: è una mia impressione o il Buran, a differenza dello Shuttle, aveva seggiolini eiettabili?
Nella foto 11 mi sembra di riconoscere gli Zvezda montati su Mig-29 family e Su-27 family
 
Guarda, non per fare polemica me se in 10 righe di post provi a convincerci di un concetto così complesso mi sa che la stai facendo un po' troppo facile.
Come tutti i progetti lo Shuttle ha dovuto finire per essere un compromesso tra molte esigenze. Inoltre dovette essere una macchina multi-purpose che per definizione è meno efficiente di N macchine ognuna dedicata allo scopo. L'ho scritto anche io sopra che uno degli errori degli americani fu quello di pensare che Shuttle potesse sostituire tutti gli altri mezzi di accesso all'orbita. Considera inoltre due necessità a volte in contrasto tra di loro: creare il mezzo ottimale per uno scopo e doverlo realizzare distribuendo i compiti tra le varie aziende nazionali. Non dimentichiamoci che il programma spaziale americano, oltre agli aspetti politici, ha contribuito a creare un tessuto di aziende ad altissima tecnologia che hanno consentito agli Stati Uniti di primeggiare per decenni, e creare una serie di tecnologie di contorno che fanno parte della vita di tutti i giorni di buona parte della gente che calca questo pianeta, non la Luna. Se ti concentri sugli aspetti ingegneristici ti perdi il clima politico che ha consentito (o provocato) lo sviluppo del tutto. La sola idea di attaccare Buran ad un razzo pensato per un altro scopo fu una scelta politica e non ingegneristica.
Si potrebbero affrontare uno per uno i tuoi punti ma credo che la logica sia chiara. Dopo di che oggi, a distanza di 40 anni, con tecnologie nemmeno immaginabili all'epoca e decenni di esperienza, parlare è un pochino più facile. Ti ricordo che all'epoca io giravo su una Fiat 127 e il 737 era in giro da poco.
Chiudere mezzo secolo di astronautica dicendo "la strada era sbagliata" è, a mio modo di vedere, un pochino troppo superficiale anche solo dal punto di vista ingegneristico che, come dicevo, è solo uno dei pezzi del puzzle. Trova un solo velivolo in cui non si sia scesi a compromessi.
Oggi SpaceX produce privatamente tecnologie di accesso molto competitive (e non è l'unica), basta che gli spieghi come recuperare il lanciatore o come andare su Marte e vedrai che un lavoro te lo offrono (http://www.spacex.com/careers).

Quoto ogni singola parola. Lo Shuttle, per l'epoca, è stato un elemento significativamente importante e impattante nella cultura mondiale spaziale tanto da arrivare ad essere una sorta di mito negli ultimi 25 anni del secolo scorso (io stesso avevo la versione lego :-D). Dobbiamo anche ricordarci però che il periodo storico imponeva, molto spesso, di perseguire strade non certo troppo sostenibili tanto che già i primi anni del progetto Shuttle gli Stati Uniti spendevano cifre esorbitanti ogni volta che la navicella ritornava (distrutta) da una missione. Il disastro, poi, del Challenger è stato l'esempio di una politica che doveva cambiare tanto che il progetto stesso iniziò il suo lento ed inarrestabile declino.