Ecco cosa ne pensava Ermanno Bazzocchi, il più grande progettista di aerei del nostro paese ... e forse agente della Gladio infiltrato nel Kbg per conto del Mossad su mandato della Stasi.
" Enrico Mattei e Aiazzone vittime di aerei inadatti "
"Enrico Mattei e Aiazzone vittime di aerei inadatti"
DAL NOSTRO INVIATO VARESE . "La fine di Mattei uguale a quelle del re del mobile Aiazzone e di Ferruzzi, suocero di Raoul Gardini. Terrorismo internazionale? Macche' . La ragione e' di una tragica semplicita' : tutti vittime di aeroplani poco raccomandabili in condizioni di scarsa visibilita' . Piloti anche bravissimi ma spinti, pur di accontentare il "capo", ad affrontare rotte impervie con strumentazioni modeste. Come sul bireattore Morane Saulnier 760 precipitato nel ' 62 nel Pavese". A Pavia l' inchiesta Mattei, a 34 anni dalla tragedia, sembra avere imboccato la pista dell' attentato ribaltando la versione dell' incidente della prima sentenza. Ma l' ingegner Ermanno Bazzocchi di Varese, uno dei piu' famosi progettisti di aerei, nella commissione dei periti sul caso Ustica . e' il "papa' " dei MB 326 e dei MB 339 da addestramento ., continua a non credere alla bomba. Un incidente, un dannatissimo incidente: "Purtroppo ancora oggi certi vip, trascinati da un aeroporto all' altro dalla frenetica attivita' , trascurano le norme di sicurezza. E pensare che Mattei aveva gia' ordinato un quadrigetto Lockheed, ben piu' equipaggiato. Lo ha preso poi l' industriale Krupp". "Subito dopo la tragedia . racconta Bazzocchi . ne ho discusso con Giorgio Aldivio, direttore del Registro aeronautico e come tale primo nominato nella commissione d' inchiesta. Giungemmo alle stesse conclusioni. Ho volato anch' io su quel tipo di aeroplanetto: poco piu' di un apparecchio da turismo. Un minimo errore nel leggere le tre lancette dell' altimetro, una per le decine di piedi, un' altra per le migliaia e l' ultima per le decine di migliaia, con la scarsa visibilita' per il maltempo e magari addosso lo stress di ore e ore di volo, ed e' stata la fine. Di piu' : se non fosse stato di un uomo potente come Mattei il bireattore non sarebbe mai stato autorizzato al volo strumentale. Il Morane Saulnier 760 nasce nel ' 52 come aereo da addestramento per partecipare al concorso del ministero dell' Aeronautica francese vinto poi da un concorrente. In condizioni normali nessun problema. Ma con la poca visibilita' e senza l' assistenza radar di oggi era indispensabile un copilota per controllare strumentazione, quota, collegamenti. Al momento della disgrazia il Morane era a circa un minuto e mezzo dall' atterraggio. Senza la pioggia la pista dell' aeroporto si sarebbe vista, invece era tutto buio. Forse il pilota era sceso a quota troppo bassa, ha sfiorato le cime degli alberi e ha perso l' assetto. No, sapendo del maltempo, il bireattore non doveva partire". Ma il pm di Pavia Vincenzo Calia, che ha ordinato nuove perizie sentendo testi che ricordano di un aereo esploso in cielo, pare deciso a seguire fino in fondo l' altra "verita' ": un attentato. Presto forse indagati eccellenti. Si parla pure di un libro su Mattei scritto 15 anni fa da due ex partigiani (uno sarebbe Urbano Lazzaro che oggi sostiene la doppia fucilazione del duce) in cui si concludeva che c' era stata una bomba con i nomi dei possibili responsabili. Ma stranamente il volume scomparve subito dalle librerie: qualcuno puo' aver acquistato tutte le copie per toglierlo dalla circolazione. Fantacronaca? Pare che per Calia anche questo sia un tassello del giallo Mattei.
Biglia Andrea
Pagina 45
(20 gennaio 1996) - Corriere della Sera
Prima di commentare, digitate "ermanno bazzocchi" su google!
" Enrico Mattei e Aiazzone vittime di aerei inadatti "
"Enrico Mattei e Aiazzone vittime di aerei inadatti"
DAL NOSTRO INVIATO VARESE . "La fine di Mattei uguale a quelle del re del mobile Aiazzone e di Ferruzzi, suocero di Raoul Gardini. Terrorismo internazionale? Macche' . La ragione e' di una tragica semplicita' : tutti vittime di aeroplani poco raccomandabili in condizioni di scarsa visibilita' . Piloti anche bravissimi ma spinti, pur di accontentare il "capo", ad affrontare rotte impervie con strumentazioni modeste. Come sul bireattore Morane Saulnier 760 precipitato nel ' 62 nel Pavese". A Pavia l' inchiesta Mattei, a 34 anni dalla tragedia, sembra avere imboccato la pista dell' attentato ribaltando la versione dell' incidente della prima sentenza. Ma l' ingegner Ermanno Bazzocchi di Varese, uno dei piu' famosi progettisti di aerei, nella commissione dei periti sul caso Ustica . e' il "papa' " dei MB 326 e dei MB 339 da addestramento ., continua a non credere alla bomba. Un incidente, un dannatissimo incidente: "Purtroppo ancora oggi certi vip, trascinati da un aeroporto all' altro dalla frenetica attivita' , trascurano le norme di sicurezza. E pensare che Mattei aveva gia' ordinato un quadrigetto Lockheed, ben piu' equipaggiato. Lo ha preso poi l' industriale Krupp". "Subito dopo la tragedia . racconta Bazzocchi . ne ho discusso con Giorgio Aldivio, direttore del Registro aeronautico e come tale primo nominato nella commissione d' inchiesta. Giungemmo alle stesse conclusioni. Ho volato anch' io su quel tipo di aeroplanetto: poco piu' di un apparecchio da turismo. Un minimo errore nel leggere le tre lancette dell' altimetro, una per le decine di piedi, un' altra per le migliaia e l' ultima per le decine di migliaia, con la scarsa visibilita' per il maltempo e magari addosso lo stress di ore e ore di volo, ed e' stata la fine. Di piu' : se non fosse stato di un uomo potente come Mattei il bireattore non sarebbe mai stato autorizzato al volo strumentale. Il Morane Saulnier 760 nasce nel ' 52 come aereo da addestramento per partecipare al concorso del ministero dell' Aeronautica francese vinto poi da un concorrente. In condizioni normali nessun problema. Ma con la poca visibilita' e senza l' assistenza radar di oggi era indispensabile un copilota per controllare strumentazione, quota, collegamenti. Al momento della disgrazia il Morane era a circa un minuto e mezzo dall' atterraggio. Senza la pioggia la pista dell' aeroporto si sarebbe vista, invece era tutto buio. Forse il pilota era sceso a quota troppo bassa, ha sfiorato le cime degli alberi e ha perso l' assetto. No, sapendo del maltempo, il bireattore non doveva partire". Ma il pm di Pavia Vincenzo Calia, che ha ordinato nuove perizie sentendo testi che ricordano di un aereo esploso in cielo, pare deciso a seguire fino in fondo l' altra "verita' ": un attentato. Presto forse indagati eccellenti. Si parla pure di un libro su Mattei scritto 15 anni fa da due ex partigiani (uno sarebbe Urbano Lazzaro che oggi sostiene la doppia fucilazione del duce) in cui si concludeva che c' era stata una bomba con i nomi dei possibili responsabili. Ma stranamente il volume scomparve subito dalle librerie: qualcuno puo' aver acquistato tutte le copie per toglierlo dalla circolazione. Fantacronaca? Pare che per Calia anche questo sia un tassello del giallo Mattei.
Biglia Andrea
Pagina 45
(20 gennaio 1996) - Corriere della Sera
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