[h=1]Alitalia non attira Emirates, attacco di Ragnetti: compagnia usata per propaganda elettorale[/h]
Di Francesca Gerosa
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Emirates non è interessata all'acquisizione di Alitalia né di altre di compagnie. In vista della scadenza del vincolo di lock up, 12 gennaio, per gli azionisti italiani di Alitalia, la compagnia di Dubai si è subito defilata dalla partita. ''Emirates", ha affermato oggi il direttore generale Emirates Italia, Massimo Massini, "non ha piani di acquisizione di altri vettori. La nostra strategia di business è basata sullo sviluppo e sulla crescita della compagnia e attualmente non consideriamo di espanderci attraverso acquisizioni".
Si ricorda che lo scorso 7 gennaio, in riferimento alle indiscrezioni relative a un interesse di Air France-Klm per il restante 75% di Alitalia, di cui Immsi possiede il 7,08%, su richiesta della Consob, la holding di Roberto Colaninno ha smentito l'esistenza di trattative in corso per cedere la partecipazione. Giorni prima anche Air France aveva negato contatti. La compagnia francese controlla dal gennaio 2009 il 25% delle azioni di Alitalia e a maggio ha dichiarato che intende attendere fino al 2014 prima di decidere se usare o meno l'opzione per prenderne il controllo.
"Non prevedo che ci siano cambiamenti nell'azionariato. Alitalia, malgrado quello che qualche volta si legge o si dice, è un'azienda che va abbastanza bene; non va bene ma va abbastanza bene e va meglio delle sue concorrenti europee al suo stesso standard", ha affermato oggi il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo il quale non ci sono ragionevoli motivi di prevedere un collasso o un cambiamento di proprietà.
Solo un giorno si potrà porre il problema di creare o di partecipare a una compagnia di trasporto aereo più grande, "ma bisognerà farlo tenendo conto del fatto che non dobbiamo svendere nulla e tenendo conto che in Italia viaggiano più di 100 milioni di passeggeri e quindi è un grande mercato e non vedo perché non sfruttarlo noi", ha precisato Angeletti.
Tuttavia, stando ad alcune voci, il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, avrebbe convocato oggi alcuni soci a Milano per fare il punto sulla situazione della compagnia aerea. Questa mattina Elio Catania, vicepresidente vicario della compagnia, lasciando la sede di Banca Imi, la banca d'affari del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Gaetano Miccichè, a sua volta membro del cda di Alitalia, ha però escluso che ci siano stati incontri tra i soci di Alitalia.
Miccichè e Catania sono usciti insieme dalla sede dell'istituto prima di pranzo, intrattenendosi qualche minuto sul portone. Catania non ha indicato se i soci si vedranno in serata per fare il punto della situazione in vista della scadenza, il 12 gennaio, del vincolo di lock up sulle quote: "chiedete a Miccichè" che però non ha rilasciato dichiarazioni.
Rumors che l'ad di Alitalia, Andrea Ragnetti, in un messaggio ai colleghi sulla rete Intranet ha invitato "a ignorare", pur consapevole che continueranno ancora per qualche tempo, denunciando che si vuole utilizzare il più possibile l'azienda a scopi propagandistici e di parte, anche alla luce del momento pre-elettorale.
"Sono profondamente dispiaciuto del fatto che pochi si rendano conto di quanto Alitalia rappresenti un asset del Paese, una impresa che da lavoro a 14.000 persone, e che, attraverso il suo indotto, sostiene l'esistenza di oltre 50.000 famiglie in Italia", ha dichiarato l'ad, rassicurando sui risultati in continuo miglioramento della società.
"L'andamento dei nostri risultati negli ultimi due trimestri è in linea con le nostre previsioni e in continuo miglioramento", ha sottolineato, ricordando che in questi quattro anni, nonostante una crisi violentissima, "tanto è stato fatto e tantissimo si è investito per restituire al Paese una compagnia aerea che possa stare saldamente al vertice europeo in termini di qualità del servizio, modernità della flotta, correttezza ed eticità dei comportamenti".
L'attacco di Ragnetti non si è fermato qui. Bollati i rumors, si è scagliato infatti contro la decisione di Aeroporti di Roma di limitare alcuni servizi resi ad Alitalia: "è gravissima, la combatteremo in tutti i modi possibili". Da questa mattina, al Terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino, è chiuso il Fast Track Alitalia per Milano. La limitazione del servizio era stata annunciata nella serata di ieri da Adr in una nota definendo la compagnia ''ancora economicamente inadempiente''. Oggi la compagnia ha rassicurato i suoi passeggeri: non subiranno disagi in quanto potranno agevolmente passare attraverso i varchi Freccia Alata e Sky priority.
Nel frattempo Intesa Sanpaolo ha approfittato del gran balzo di Immsi in borsa dei giorni scorsi (oggi +0,54% a 0,561 euro) per limare la quota nella holding di Roberto Colaninno dal 2,07% all'1,74%. L'alleggerimento della partecipazione, si legge negli aggiornamenti della Consob, è avvenuta lo scorso 8 gennaio nel bel mezzo del rally di Immsi alimentato dalle indiscrezioni per un riassetto di Alitalia, di cui sia Intesa che la holding di Colaninno sono soci di peso. Il 7 gennaio la società di Colaninno aveva guadagnato il 18% in borsa, replicando l'8 gennaio con un rialzo di quasi il 7,5%.
Di Francesca Gerosa
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Emirates non è interessata all'acquisizione di Alitalia né di altre di compagnie. In vista della scadenza del vincolo di lock up, 12 gennaio, per gli azionisti italiani di Alitalia, la compagnia di Dubai si è subito defilata dalla partita. ''Emirates", ha affermato oggi il direttore generale Emirates Italia, Massimo Massini, "non ha piani di acquisizione di altri vettori. La nostra strategia di business è basata sullo sviluppo e sulla crescita della compagnia e attualmente non consideriamo di espanderci attraverso acquisizioni".
Si ricorda che lo scorso 7 gennaio, in riferimento alle indiscrezioni relative a un interesse di Air France-Klm per il restante 75% di Alitalia, di cui Immsi possiede il 7,08%, su richiesta della Consob, la holding di Roberto Colaninno ha smentito l'esistenza di trattative in corso per cedere la partecipazione. Giorni prima anche Air France aveva negato contatti. La compagnia francese controlla dal gennaio 2009 il 25% delle azioni di Alitalia e a maggio ha dichiarato che intende attendere fino al 2014 prima di decidere se usare o meno l'opzione per prenderne il controllo.
"Non prevedo che ci siano cambiamenti nell'azionariato. Alitalia, malgrado quello che qualche volta si legge o si dice, è un'azienda che va abbastanza bene; non va bene ma va abbastanza bene e va meglio delle sue concorrenti europee al suo stesso standard", ha affermato oggi il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo il quale non ci sono ragionevoli motivi di prevedere un collasso o un cambiamento di proprietà.
Solo un giorno si potrà porre il problema di creare o di partecipare a una compagnia di trasporto aereo più grande, "ma bisognerà farlo tenendo conto del fatto che non dobbiamo svendere nulla e tenendo conto che in Italia viaggiano più di 100 milioni di passeggeri e quindi è un grande mercato e non vedo perché non sfruttarlo noi", ha precisato Angeletti.
Tuttavia, stando ad alcune voci, il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, avrebbe convocato oggi alcuni soci a Milano per fare il punto sulla situazione della compagnia aerea. Questa mattina Elio Catania, vicepresidente vicario della compagnia, lasciando la sede di Banca Imi, la banca d'affari del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Gaetano Miccichè, a sua volta membro del cda di Alitalia, ha però escluso che ci siano stati incontri tra i soci di Alitalia.
Miccichè e Catania sono usciti insieme dalla sede dell'istituto prima di pranzo, intrattenendosi qualche minuto sul portone. Catania non ha indicato se i soci si vedranno in serata per fare il punto della situazione in vista della scadenza, il 12 gennaio, del vincolo di lock up sulle quote: "chiedete a Miccichè" che però non ha rilasciato dichiarazioni.
Rumors che l'ad di Alitalia, Andrea Ragnetti, in un messaggio ai colleghi sulla rete Intranet ha invitato "a ignorare", pur consapevole che continueranno ancora per qualche tempo, denunciando che si vuole utilizzare il più possibile l'azienda a scopi propagandistici e di parte, anche alla luce del momento pre-elettorale.
"Sono profondamente dispiaciuto del fatto che pochi si rendano conto di quanto Alitalia rappresenti un asset del Paese, una impresa che da lavoro a 14.000 persone, e che, attraverso il suo indotto, sostiene l'esistenza di oltre 50.000 famiglie in Italia", ha dichiarato l'ad, rassicurando sui risultati in continuo miglioramento della società.
"L'andamento dei nostri risultati negli ultimi due trimestri è in linea con le nostre previsioni e in continuo miglioramento", ha sottolineato, ricordando che in questi quattro anni, nonostante una crisi violentissima, "tanto è stato fatto e tantissimo si è investito per restituire al Paese una compagnia aerea che possa stare saldamente al vertice europeo in termini di qualità del servizio, modernità della flotta, correttezza ed eticità dei comportamenti".
L'attacco di Ragnetti non si è fermato qui. Bollati i rumors, si è scagliato infatti contro la decisione di Aeroporti di Roma di limitare alcuni servizi resi ad Alitalia: "è gravissima, la combatteremo in tutti i modi possibili". Da questa mattina, al Terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino, è chiuso il Fast Track Alitalia per Milano. La limitazione del servizio era stata annunciata nella serata di ieri da Adr in una nota definendo la compagnia ''ancora economicamente inadempiente''. Oggi la compagnia ha rassicurato i suoi passeggeri: non subiranno disagi in quanto potranno agevolmente passare attraverso i varchi Freccia Alata e Sky priority.
Nel frattempo Intesa Sanpaolo ha approfittato del gran balzo di Immsi in borsa dei giorni scorsi (oggi +0,54% a 0,561 euro) per limare la quota nella holding di Roberto Colaninno dal 2,07% all'1,74%. L'alleggerimento della partecipazione, si legge negli aggiornamenti della Consob, è avvenuta lo scorso 8 gennaio nel bel mezzo del rally di Immsi alimentato dalle indiscrezioni per un riassetto di Alitalia, di cui sia Intesa che la holding di Colaninno sono soci di peso. Il 7 gennaio la società di Colaninno aveva guadagnato il 18% in borsa, replicando l'8 gennaio con un rialzo di quasi il 7,5%.