Sbaglia volo per Bologna e da Palermo va in Polonia


Se però anche Decathlon, i cui prodotti costano anche pochi €, utiizza gli rfid, queti ultimi forse non sono poi così cari.
Comunque si sta parlando di una tecnologia inutilizzabile a meno di cambiare tutta la procedura di check-in che sempre più spesso non prevede il passaggio al banco.
 
Se però anche Decathlon, i cui prodotti costano anche pochi €, utiizza gli rfid, queti ultimi forse non sono poi così cari.

Ti dò l’esempio delle bag tags: aggiungendo le RFID alle tags il prezzo aumenta del 50%. Da tipo 10 cent a 15 cent. Non stiamo parlando di cifre folli ma, a volumi enormi, inizia a far male.

Poi, per Decathlon l’RFID può avere uno scopo specifico che ne giustifica il prezzo: per esempio, se serve per ridurre il taccheggio, o il costo di inventariare le cose. Ci sono compagnie aeree che hanno introdotto RFID su equipaggiamenti tipo i salvagenti, cosi da sapere quando “scadono” e vanno cambiati senza dover andare a tirarli fuori da sotto ai sedili. Il risparmio di tempo è tale da rendere l’investimento ovvio, ma non so quanto sia usabile per evitare che Piero salga sul volo per Danzica anzichè sul volo per Domodossola…
 
Comunque si sta parlando di una tecnologia inutilizzabile a meno di cambiare tutta la procedura di check-in che sempre più spesso non prevede il passaggio al banco.

La mia era una osservazione basata sulla mia esperienza degli rfid su un'attività di largo consumo con conseguente semplicistica ipotesi sui costi.
La sua applicazione in ambito aeroportuale dovrebbe sicuramente tener conto non solo di aspetti legati al fattore prettamente economico ma anche di quelli precedurali, come per esempio quello da te evidenziato
 
Ti dò l’esempio delle bag tags: aggiungendo le RFID alle tags il prezzo aumenta del 50%. Da tipo 10 cent a 15 cent. Non stiamo parlando di cifre folli ma, a volumi enormi, inizia a far male.

Poi, per Decathlon l’RFID può avere uno scopo specifico che ne giustifica il prezzo: per esempio, se serve per ridurre il taccheggio, o il costo di inventariare le cose. Ci sono compagnie aeree che hanno introdotto RFID su equipaggiamenti tipo i salvagenti, cosi da sapere quando “scadono” e vanno cambiati senza dover andare a tirarli fuori da sotto ai sedili. Il risparmio di tempo è tale da rendere l’investimento ovvio, ma non so quanto sia usabile per evitare che Piero salga sul volo per Danzica anzichè sul volo per Domodossola…

In realtà, credo, che il vantaggio maggiore lo abbiano con le casse veloci che permette una contabilizzazione più veloce (e teoricamente più a prova di furbetti) dei prodotti.
 
In teoria si potrebbero pure usare gli smarphone per taggare i pax, con tutta la pletora di tecnologie che supportano, il che risolverebbe anche il problema di essere attivi, autoalimentati e sia a corto che a lungo raggio.

Peraltro bisognerebbe modificare le procedure per lo spegnimento e i default quando in airplane mode.

A mia discolpa posso dire che al contrario dei colleghi di 13900 io non mi faccio pagare.
 
In teoria si potrebbero pure usare gli smarphone per taggare i pax, con tutta la pletora di tecnologie che supportano, il che risolverebbe anche il problema di essere attivi, autoalimentati e sia a corto che a lungo raggio.

Peraltro bisognerebbe modificare le procedure per lo spegnimento e i default quando in airplane mode.

A mia discolpa posso dire che al contrario dei colleghi di 13900 io non mi faccio pagare.

A prescindere, ovviamente, dal casino con i dati personali, o la privacy, o la tecnologia... c'e' da chiedersi cosa ne facciamo quando sappiamo dove sono i cristiani che dovrebbero salire a bordo. Quando lavoravo in aeroporto e avevo la partenza del BA74 per Lagos sapevo che, per esempio, X passeggeri erano ancora in lounge. Potevo chiamare la lounge a dire di dare una voce, ma altrimenti servono i cani da pastore...
 
Se però anche Decathlon, i cui prodotti costano anche pochi €, utiizza gli rfid, queti ultimi forse non sono poi così cari.

Un chip RFID in ril da 10k costa sui 0.02/0.03 cent.. considerando che le compagnie aeree marginano sul non stampare una boarding card penso che l'acuistare un chip, il programmarlo, il rileggerlo non sia un'operazione a costo parganobile allo stampare una carta di imbarco.

Comunque mi correggo l'Amazon Go era un concept store mai realizzato
 
Lato passeggeri, il mio team in BA aveva creato un gruppo di "futurists" (una troiata colossale, sinceramente, c'avevamo meta' dell'ufficio che sembrava Google con tanto di bean bags e l'altra meta' con pantegane lunghe un metro e mezzo che dicevano "rega' io vado al Waitrose, serve nulla?") e una delle michiate puttanate vaccate idee brillanti con cui se n'erano usciti era quella di mettere tags GPS sulle valigie. Roba complessivamente inutile.

Ma questa immagine è poetica!
Comunque ti capisco al 100%: pensa che io avevo fatto le valutazioni per le applicazioni RFID sui bagagli già nel lontano 2005/2006 e dopo 15 anni ancora i numeri non quadrano per una loro applicazione estesa nel settore!
 
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OT: per i bagagli ho acquistato un AirTag e devo dire che funziona discretamente bene, credo che funzioni meglio lato user per dare una sensazione di sicurezza / controllo quando affidiamo il bagaglio con la (remota) possibilità di non vederlo più

Secondo me i beacon BLE non erano un'idea malvagia, magari integrandosi con Google e Apple maps per la navigazione all'interno degli edifici.