Ciampino, aspri commenti del ministro Bianchi su Ryanair
Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, a margine di un convegno sulla sicurezza stradale, ha commentato aspramente l'ordinanza del Consiglio di Stato che ha deliberato negativamente, quindi respingendola in favore del vettore irlandese Ryanair, sulla decisione con cui il Tar del Lazio aveva dato il via libera alla riduzione dei voli nello scalo romano disposta da un'ordinanza di ENAC, l'Ente nazionale dell'aviazione civile.
Al ricorso del vettore si erano costituiti ad opponendum il Comune di Ciampino, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, Assoclearance, il 31° Stormo dell’Aeronautica militare, Aeroporti di Roma, Codacons e Lagambiente.
Il ministro Bianchi ha testualmente detto che "bisogna spiegare a Ryanair che non sono i padroni di Ciampino" e che "aspettiamo il merito, dopodiché troveremo il contro-provvedimento. Noi non torniamo indietro".
Parole che fanno chiaramente capire che il ministro ha le idee molto chiare sulla vicenda e che sembra anche molto bene intenzionato a dare una svolta alla questione.
A seguito di questi commenti, Avionews ha raggiunto telefonicamente Antonio D'Agostino, addetto stampa di Walter Enrico Perandini, sindaco del Comune di Ciampino, il quale si è pronunciato in modo deciso, affermando che il motivo per cui è stato accolto il ricorso del vettore irlandese è dovuto al fatto che l'ENAC, Ente nazionale aviazione civile, pur decidendo una limitazione del numero di voli giornalieri sull'aeroporto, attualmente 138, a non più di 100, in previsione del rifacimento della pavimentazione della pista di volo, non ha presentato il piano dei lavori al 2010.
Lo stesso D'Agostino ha anche detto che il Comune di Ciampino aveva chiesto, in data 20 marzo 2007, che venissero presi in considerazione, per la valutazione del numero massimo di voli sopportabile dallo scalo romano (e dai cittadini che vi abitano intorno), anche le rilevazioni delle centraline di rilevamento acustico-ambientale e lo studio dello stesso Comune sulla mortalità, studio che non era stato preso in considerazione in quanto non c'era uno storico dei dati stessi.
Oggi, "il Consiglio di Stato dice che va riemessa l'ordinanza tenendo conto di quelle cose, e quindi a questo punto noi diciamo di riemettere l'ordinanza molto più restrittiva di prima, perché avevamo ragione noi ed andavano utilizzati anche quei dati".
"L'aeroporto di Ciampino" continua l'addetto stampa "lavora in deroga, non ha una certificazione, non ha una zonizzazione acustica e non ha mai avuto una valutazione di impatto ambientale" e per quanto riguarda l'Enac, aggiunge con molta chiarezza che l'Ente "da quando ha messo le mani sull'aeroporto di Ciampino ha sempre lavorato ai limiti della legalità se non al di fuori".
Fonte: WAPA