Sono d'accordo tanto sul principio quanto sul dettaglio, con solamente un "ma": se nel futuro prossimo Internet venisse equiparato ad un bene pubblico essenziale non potrei che essere contento.
E' vero: le banche non sono enti caritatevoli e dunque è giusto che agiscano di conseguenza.
Nel momento in cui però la BCE adotta una politica tesa ad incentivare l'accesso al credito che si traduce in un quasi azzeramento del costo del denaro, mentre le singole banche utilizzano questo "incentivo" per finalità diverse che non so quali sono ma di sicuro non sono una facilitazione dell'accesso al credito, bhè, mi sembra che il problema sorga.
E su quali basi si può dichiarare che le banche usano questo incentivo per finalità diverse? Nessuna come dici te stesso quindi, evitiamo di scrivere qualche cosa che si sente detto ma che non si conosce.
Per anni sono stati erogati finanziamenti allegri a chi tutto aveva fuorché i requisiti.
Adesso il sistema si e' rotto, specialmente in Italia dove tutti i nostri istituti bancari sono poco più che ridicoli nel panorama europeo.
Hai una vaga idea di quanta liquidità ci sia nel sistema bancario italiano? Non credo altrimenti saresti spaventato ti assicuro.
Tanto per dare un esempio. Questa mi è arrivata ormai qualche settimana fa e non è' più aggiornatissima ma non siamo scostati di molto.
Viene dalla Banca D' Italia
--------
I principali rischi per la stabilità finanziaria, soprattutto nei paesi dell'area più esposti alla crisi del debito sovrano, sono connessi con la possibilità che la recessione sia prolungata da una spirale tra debolezza della domanda, rischio sovrano e fragilità delle banche. Vulnerabilità emergono anche in alcune economie che beneficiano di tassi di interesse sui titoli di Stato eccezionalmente ridotti, in presenza di disavanzi pubblici ancora elevati, di un alto indebitamento privato, della debolezza del settore immobiliare e dell'occupazione. Sui mercati internazionali dei capitali i premi per il rischio sulle emissioni di aziende private sono scesi a livelli storicamente contenuti, destando timori di una correzione.
In Italia prosegue la recessione; migliorano i saldi di finanza pubblica - In Italia i rischi per la stabilità finanziaria sono connessi con la contrazione dell'attività economica. Segnali positivi derivano dai progressi conseguiti nel campo della finanza pubblica - che rendono possibile l'abrogazione della Procedura per i disavanzi eccessivi da parte delle istituzioni europee - e dal miglioramento del saldo corrente della bilancia dei pagamenti, tornato positivo per la tenuta delle esportazioni, oltre che per il calo delle importazioni.
Il settore immobiliare registra un calo dei prezzi e delle compravendite. Sulle prospettive di breve periodo gravano la difficile fase congiunturale e le tensioni nell'offerta di mutui. I rischi per il sistema bancario sono riconducibili prevalentemente alle esposizioni verso le imprese di costruzione.
Le famiglie riducono le attività finanziarie e l'indebitamento - Il calo del reddito disponibile sta inducendo le famiglie a ridurre le attività finanziarie, comprese quelle sull'estero, e a contenere l'indebitamento. Ad alleviare le difficoltà finanziarie dei nuclei familiari indebitati contribuisce la diminuzione dell'onere per il servizio del debito, dovuta alla moratoria sui mutui, al calo dei tassi di interesse a breve termine (cui sono indicizzati oltre i due terzi dei mutui immobiliari) e alla diffusione di forme contrattuali flessibili, che consentono ai mutuatari di modificare l'importo della rata senza costi addizionali.
Peggiorano le condizioni delle imprese - La condizione delle imprese risente della fase ciclica negativa. Pesa l'accumulo di crediti commerciali nei confronti delle Amministrazioni pubbliche, oltre che la difficoltà di reperire finanziamenti. Benefici potranno derivare da una rapida attuazione del recente provvedimento sul pagamento di una prima parte dei debiti commerciali del settore pubblico.
L'offerta di credito è frenata dalla rischiosità dei debitori - Prosegue la contrazione del credito al settore privato. Vi contribuiscono sia il calo della domanda di prestiti sia l'intonazione restrittiva dell'offerta di finanziamenti da parte delle banche, a sua volta connessa soprattutto con la crescente rischiosità dei prenditori e con la persistente frammentazione dei mercati della raccolta all'ingrosso. Per le piccole imprese le tensioni finanziarie sono accentuate dalla difficoltà di accedere a fonti di finanziamento esterne alternative al credito bancario.
Il flusso di nuove sofferenze sui crediti è aumentato per le imprese, soprattutto nel settore delle costruzioni; per le famiglie esso è contenuto.
Le rettifiche su crediti deteriorati sono in aumento, anche per l'azione della Vigilanza - La Banca d'Italia ha intensificato l'azione di vigilanza, con ispezioni mirate a valutare l'adeguatezza delle politiche attuate dalle banche per fronteggiare il deterioramento dei prestiti. Il rafforzamento della qualità degli attivi bancari e l'aumento del tasso di copertura, espresso dal rapporto tra le rettifiche di valore e le partite deteriorate, sono necessari per preservare la fiducia degli investitori e continuare a garantire un adeguato flusso di credito a imprese e famiglie.
Il confronto internazionale tra i crediti deteriorati risente dei diversi criteri di classificazione - Se calcolati con criteri analoghi a quelli utilizzati da primari intermediari inter-nazionali, i prestiti deteriorati delle banche italiane in rapporto ai finanziamenti complessivi risulterebbero inferiori a quelli desumibili dai dati di bilancio. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati sarebbe inoltre più elevato di quello che si riscontra nella media di un campione di grandi bancheeuropee, e crescente nel tempo.
Inoltre, nel confronto internazionale le banche italiane sono sfavorite dalla lentezza delle procedure di recupero dei crediti causata dai malfunzionamenti della giustizia civile, che allunga i tempi di permanenza negli attivi bancari dei prestiti in sofferenza e gonfia, a parità di altre condizioni, il peso delle sofferenze sui prestiti complessivi.
......
-------