Ryanair, Benetton gioca contro Caselle
Ci sarebbe il socio privato di Sagat, azionista pure di Alitalia, a frenare sulla base low cost all'aeroporto Pertini. Continua il braccio di ferro con Regione e Comune. Si avvicina lo showdown
Perché Ryanair ha deciso di sospendere tutti i voli da Torino a partire dal 24 marzo? La vicenda è apparsa nei giorni scorsi sui giornali e non solo tra le migliaia di viaggiatori, già pronti a prenotare le vacanze pasquali ed estive, ma soprattutto nel mondo politico è scoppiato il pandemonio. Al centro della diatriba tra la casa irlandese e la Sagat, che gestisce l’aeroporto di Caselle, c’è l’insediamento di una base low cost nello scalo Sandro Pertini. La trattativa è arenata da tempo, di qui lo strappo degli irlandesi. E il solito contorno di dichiarazioni di prammatica, tra il presidente dello scalo subalpino Maurizio Montagnese a decantare gli straordinari risultati e l'assessora regionale Barbara Bonino che si incarica di porre l'aut aut alla compagnia.
A tirare il freno a mano, secondo ricostruzioni decisamente verosimili, sarebbero però ancora una volta i Benetton, soci privati in Sagat e detentori contemporaneamente anche di quote significative di Alitalia, che di Ryanair – guarda caso - è concorrente. Così come non può sfuggire che anche l’amministratore delegato di Sagat, Fausto Palombelli ha prestato i suoi servigi per anni nella società di bandiera italiana.
In una nota stampa, la Sagat spiega che tale blocco è da imputarsi alla compagnia, che ha ritirato le proprie intenzioni di aprire la base a Caselle sia per colpa della crisi (che porterà ad una riduzione della flotta), sia per un cambio nell’ufficio commerciale di Ryanair, da cui si sarebbe licenziato proprio Ken O’Toole, la persona con cui Sagat avrebbe stretto l’accordo per la base ora in discussione. Le trattative, a quanto si apprende, si sono da tempo arenate, nonostante il socio pubblico si sia più volte espresso a favore di una base Ryanair, che possa far decollare definitivamente l’aeroporto torinese, rappresentando allo stesso tempo un volano per l’economia turistica di tutto il Piemonte. Come spiega Valentino Magazzù, presidente dell’associazione Fly Torino «questa impasse giunge proprio nei giorni in cui Alitalia primo vettore a Caselle per traffico, taglia diverse frequenze nelle rotte verso il Sud Italia, mettendo seriamente in crisi la connettività di Torino e del Piemonte, già pesantemente penalizzati dai tagli delle Ferrovie dello Stato sui treni a lunga percorrenza». Ad oggi Ryanair conta 49 basi di cui 10 in Italia: quattro saranno inaugurate a marzo 2012, data in cui secondo i piani della Regione e del Comune sarebbe dovuta partire la base a Caselle, visto che Torino è ormai da anni l’unica grande area metropolitana in Europa a non essersene ancora dotata.
Ancora una volta è stato tutto rimandato. Ma per quanto ancora il tira e molla tra pubblico e privato può continuare? Per ora a rimetterci continua a essere l’aeroporto, il territorio piemontese e i suoi cittadini.
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