Rinviata la decisione per Alitalia


i francesi fanno già un vagone di utili... puntano a farne ancora di più...e a che prezzo?io me ne frego se AZ fa 100 di utile e poi 30 ne spendono per espansione AZ, 70 se li intasca mamma AF... e vedrai che pian piano toglieranno petali marci e mezzi marci per puntare su quelli ricchi....
 
ALITALIA/ ANPAC E AVIA: DECISIONE RAPIDA BASATA PIANI INDUSTRIALI
No a scelte populiste
Roma, 13 dic. (Apcom) - I piloti e gli assistenti di volo di Alitalia di Anpac ed Avia, "chiedono una decisione rapida basata sull'analisi tecnica dei Piani Industriali, nell'esclusivo interesse della compagnia e della mobilità dei cittadini italiani. No a scelte populistiche".

La decisione di posticipare al prossimo 18 dicembre le scelte del consiglio di amministrazione di Alitalia per la procedura di vendita della compagnia, si legge in una nota, presenta "forti elementi di criticità stante la grave condizione dell'azienda". Secondo le due sigle, questo ulteriore periodo di riflessione potrebbe risultare "utile a riportare in un clima di giusta serenità coloro che sono chiamati a prendere decisioni determinanti per il futuro di Alitalia".

La recente decisione di Lufthansa di non presentare un'offerta per Alitalia, prosegue la nota, "sono segnali chiari che devono far capire alle istituzioni, alla politica ed ai sindacati che a breve non ci saranno più spazi a livello europeo e mondiale e che una scelta che non porti Alitalia a consolidare il proprio definitivo posizionamento all'interno di una grande alleanza extranazionale determinerà la completa marginalizzazione dell'Italia nel contesto del trasporto aereo, limitando fortemente la mobilità dei cittadini".

Per le due sigle, "il piano industriale presentato da Air One non da alcuna garanzia a riguardo, ne vi è alcun riferimento all'eventualità di un coinvolgimento della 'futura Alitalia' in un alleanza con Lufthansa, anzi vi è l'esplicito riferimento alla permanenza all'interno di Skyteam, sempre che Air France-Klm lo dovesse consentire. I piloti dell'Anpac e gli assistenti di volo dell'Avia si attendono dunque una rapida presa d'atto di tutte le parti e una rapida decisione orientata al bene esclusivo dell'azienda e basata sull'analisi tecnica dei piani industriali presentati e non su logiche politiche o populistiche che certo non risolverebbero la crisi di Alitalia ma, al contrario, ne decreterebbero presto la fine".

---------------------------------------------------------------------






COMUNICATO STAMPA
DEL PRESIDENTE DI AVIA
ANTONIO DIVIETRI
Roma, 13.12.07.
Per Alitalia e per il Paese la non decisione è la peggior decisione.
Avia, che rappresenta ormai la maggioranza degli Assistenti di volo in Italia, è stata fuori dai cori delle tifoserie sui competitori per l’acquisizione di Alitalia, nella consapevolezza che, al di là delle dichiarazioni di convenienza, si aprirà a brevissimo un delicato confronto sui temi dell’occupazione e che, per quanto riguarda la Categoria degli Assistenti di Volo, esiste una diffusa aspettativa datoriale di poter procedere alla indiscriminata rottamazione dei cinquantenni, ipotesi impraticabile ed inaccettabile.
Grande prudenza e competenza sulla materia dovranno essere le qualità di chi, prossimamente, discuterà i temi del lavoro.
Ma oggi il rimandare ancora una decisione, qualunque essa sia, darà ulteriori spunti dialettici all’avventurismo di chi ha spesso usato Alitalia a dispetto degli interessi del Paese e di chi in Alitalia lavora. Quella politica minuscola che, incapace di fare sistema e con scelte sbagliate, in soli dieci anni ha messo in ginocchio tutto il trasporto aereo nazionale.
Temiamo le nefaste ingerenze di chi ha altro interesse che garantire la mobilità dei cittadini ed una profittabilità aziendale che tuteli e dia orgoglio al nostro lavoro.
In nostro non è un equidistante “Franza o Spagna”, vogliamo che Alitalia venga finalmente messa in condizione di fare profitto e che chi ci lavora lo possa fare con decoro. Faremo la nostra parte non offrendo sponda agli sfascisti, ma la politica prenda una direzione e la mantenga.
 
Da televidio ho letto una dichiarazione di Prodi che dice che per AZ nn ci sono scedenze la decisone deve essere presa facendo tutte le valutazioni del caso ed attende le analisi degli advisor...alla domanda se prima di Natale o fine anno????...NN ci sono scadenze.. ne parleranno in un prossimo consiglio dei ministri...quindi ci si puo' aspettare nulla...URRA'[:307][:305]
 
Citazione:Messaggio inserito da Boeing747

L'opinione di Giavazzi dal Corriere di oggi:

L'Alitalia e i consumatori
di Francesco Giavazzi

Il governo sta decidendo in queste ore se vendere Alitalia a Air One preferendo l’offerta della compagnia italiana ad altre, in particolare ad Air France. «Il nostro progetto industriale è forte e con basi solide », dice il presidente di Air One. Quanto il suo progetto sia forte dipende dall’ipotesi su ciò che accadrà alla tratta più redditizia del trasporto aereo italiano: Linate-Fiumicino. Se Air One acquisirà Alitalia, la nuova compagnia avrà oltre il 90% del mercato su quella rotta e quote molte elevate anche su altre tratte, ad esempio Catania-Fiumicino.

Essere forti con una simile posizione dominante è relativamente facile: certo più facile che per Air France o Lufthansa, le quali, acquisendo Alitalia, dovrebbero poi vedersela con Air One sulla Linate- Fiumicino. Che farebbe di fronte a questa concentrazione l’Autorità garante della concorrenza, il cui compito è difendere i consumatori? «La nostra legge antitrust vieta concentrazioni che restringono la concorrenza o che rafforzano posizioni già dominanti. Però l’articolo 25 (che in Italia non è mai stato usato) consente deroghe a fronte di un programma governativo concordato con noi, a condizione che tali deroghe siano giustificate da interessi strettamente generali, che si tratti di operazioni comunque favorevoli per i consumatori e che vengano subito fissati tempi ben precisi per il rientro nei limiti fissati dall’Antitrust».

Così il presidente dell’Autorità, Antonio Catricalà, nella sua prima relazione annuale e in un’intervista alla Stampa il 4 dicembre 2006. Quali siano gli interessi «strettamente generali » che verrebbero salvaguardati regalando a Air One un monopolio non mi è chiaro. Ma al presidente Catricalà non viene in mente che l’unica cosa che dovrebbe fare è liberalizzare gli slot e poi lasciare che si fonda chi vuole. È vero che la Germania nel 1998 utilizzò una clausola simile all’articolo 25 per consentire la fusione fra due aziende energetiche, E.On e Ruhrgas, ma il trasporto aereo, a differenza del gas, non è un settore strategico.

Di questo passo il governo potrebbe bloccare la liberalizzazione dei taxi sostenendo che il trasporto cittadino è esso pure strategico. «Se Alitalia dovesse andare a una società straniera saremmo l'unico Paese in Europa a non avere più una compagnia di bandiera », dicono i sindacati. Innanzitutto non è vero: Swissair e Sabena sono fallite, le rotte sono state cedute ad altri, ma a Bruxelles e a Zurigo si continua a volare e non mi pare che i consumatori di quei Paesi abbiano protestato, anzi. Invece è proprio il sostegno dei sindacati all’offerta di Air One a dover preoccupare i molti che approvano questa scelta. Il monopolio consentirebbe a Air One di incassare una buona rendita della quale i sindacati di steward e piloti sapranno facilmente appropriarsi: basterà minacciare uno sciopero sulla tratta Linate- Fiumicino che in assenza di alternative bloccherebbe l’Italia. I consumatori ringraziano.

E' l'unico motivo per cui mi augurerei una vittoria Air France: la concentrazione di tutto il traffico su AirOne mi spaventa non poco, si torna ad una condizione di monopolio che certamente non fa bene al nostro paese
 
L' unica ragione per cui anpac non appoggia il piano Toto e perche' in caso di vincita di Airone non ci saranno poltrone per loro.
D'altronde ,con i geni in campo manageriale che hanno prodotto ,non puo' che essere un vantaggio per la compagnia di Pescara.
Ciao.
 
Citazione:Messaggio inserito da alisardu

E' l'unico motivo per cui mi augurerei una vittoria Air France: la concentrazione di tutto il traffico su AirOne mi spaventa non poco, si torna ad una condizione di monopolio che certamente non fa bene al nostro paese

OT: potresti correggere la tua firma togliendo la l da minimal?
 
Alitalia, Prato contro il rinvio

di Gianni Dragoni
Il Sole 24Ore


ROMA - «Non vado ad altri rinvii». Costretto a rimandare la scelta del partner di Alitalia al 18 dicembre, in una situazione divenuta però molto incerta per le divisioni nel Governo, il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, è a un passo dalle dimissioni.

Se la decisione non verrà presa martedì non intende restare. Agli intimi ha confidato: «Non so se martedì ci sarò ancora». In quel caso, per la compagnia si aprirebbe uno scenario da commissariamento o liquidazione, perché probabilmente se ne andrebbe tutto il consiglio.

Prato è amareggiato per le pressioni provenienti dal Governo che hanno impedito al consiglio di deliberare la trattativa in esclusiva per la privatizzazione con Air France-Klm.


Questa è l'unica offerta che gli advisor (Citi e Roland Berger) e Prato ritengono solida, affidabile, credibile. Un aspetto sottolineato nella riunione segreta del cda di quasi otto ore svoltasi due giorni fa, per preparare la decisione che avrebbe dovuto essere presa ieri mattina. Invece la delibera è saltata per «approfondire ulteriormente gli elementi emersi».

La spaccatura nel Governo, con un ampio schieramento a favore del progetto di Air One-Intesa Sanpaolo (D'Alema, Rutelli con qualche dubbio, Bianchi) perché «italiano», ha bloccato tutto. Il premier Romano Prodi e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sono favorevoli a un partner «solido» e quindi a Air France, ma non hanno potuto forzare la situazione nella riunione a Palazzo Chigi di mercoledì. Era stato invitato il presidente di Alitalia, che però non è andato.

Non è certo che si decida il 18, né prima di Natale come era previsto. «Scadenze legali non ce ne sono», ha detto Prodi. «Attendiamo l'analisi precisa e definitiva dei conti e dei progetti. Il tema lo esamineremo o al prossimo Consiglio o dopo, faremo una discussione certamente collegiale».
Al cda ieri è arrivata a sorpresa una misteriosa lettera di una cordata estera che manifesta «forte interesse» al 49,9% di Alitalia, dicendosi coordinata dal fondo americano Evergreen Llc affiancato da Thl, entrambi veicoli facenti capo a Quantum Group. Il fondo ha annunciato che del consorzio farà parte anche Singapore Airlines, la compagnia asiatica più importante. La notizia è stata anticipata da Radiocor, che ha indicato come advisor Deutsche Bank e lo studio legale Orrick. La lettera sarebbe firmata dall'avvocato Pietro Tantalo.

Singapore Air però ha immediatamente smentito sia la presenza in qualsiasi cordata sia interesse per Alitalia. Lo aveva già fatto l'11 settembre – ha rilevato Alitalia – quando era stata interpellata dall'advisor Citi.

Su richiesta della Consob, Alitalia ha detto di aver trasmesso la lettera al ministero dell'Economia. Dopo la smentita di Singapore, la Consob ha chiesto chiarimenti anche agli altri soggetti esteri e agli advisor, per accertare eventuali abusi di mercato.

L'iniziativa sembra una manovra di disturbo. Nei mesi scorsi i vicepremier Rutelli e D'Alema hanno parlato di interesse di partner asiatici, mai riscontrato nei fatti. Rutelli ieri ha preso le distanze dalla lettera. Il numero uno di Deutsche Bank Italia, Vincenzo De Bustis, è considerato vicino al ministro degli Esteri, D'Alema.


Intanto sono trapelati dettagli sulle offerte finanziarie. Air France ed Air One sono state invitate ad acquisire il 49,9% di Alitalia dal Tesoro con un'Opa totalitaria volontaria, prima dell'aumento di capitale. L'Opa sarà a un prezzo molto inferiore alla Borsa (ieri -1,32% a 87 centesimi). Secondo indiscrezioni, l'offerta Air France è di circa 35-38 centesimi per azione, salvo rettifiche nella due diligence, migliore di Toto-Intesa, che offrirebbe meno di 10 centesimi. All'Opa aderirebbe solo il Tesoro, che possiede 693 milioni di azioni. Air France farebbe quindi un aumento di capitale dell'ordine di un miliardo.

Corrado Passera, a.d. di Intesa, ha detto che il progetto di Air One per Alitalia «è aperto a forti alleanze internazionali». Colloqui con Lufthansa? «Non spetta a me parlarne». Finora Lufthansa ha smentito seccamente di avere progetti di alleanza con Air One.

Air France ha detto che la sua proposta «mira a garantire da subito ad Alitalia una forte prospettiva internazionale», mentre «l'eventuale merger con Air One avrebbe prospettiva esclusivamente locale».
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Alitalia, Prato contro il rinvio

di Gianni Dragoni
Il Sole 24Ore


ROMA - «Non vado ad altri rinvii». Costretto a rimandare la scelta del partner di Alitalia al 18 dicembre, in una situazione divenuta però molto incerta per le divisioni nel Governo, il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, è a un passo dalle dimissioni.

Se la decisione non verrà presa martedì non intende restare. Agli intimi ha confidato: «Non so se martedì ci sarò ancora». In quel caso, per la compagnia si aprirebbe uno scenario da commissariamento o liquidazione, perché probabilmente se ne andrebbe tutto il consiglio.

Prato è amareggiato per le pressioni provenienti dal Governo che hanno impedito al consiglio di deliberare la trattativa in esclusiva per la privatizzazione con Air France-Klm.


Questa è l'unica offerta che gli advisor (Citi e Roland Berger) e Prato ritengono solida, affidabile, credibile. Un aspetto sottolineato nella riunione segreta del cda di quasi otto ore svoltasi due giorni fa, per preparare la decisione che avrebbe dovuto essere presa ieri mattina. Invece la delibera è saltata per «approfondire ulteriormente gli elementi emersi».

La spaccatura nel Governo, con un ampio schieramento a favore del progetto di Air One-Intesa Sanpaolo (D'Alema, Rutelli con qualche dubbio, Bianchi) perché «italiano», ha bloccato tutto. Il premier Romano Prodi e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sono favorevoli a un partner «solido» e quindi a Air France, ma non hanno potuto forzare la situazione nella riunione a Palazzo Chigi di mercoledì. Era stato invitato il presidente di Alitalia, che però non è andato.

Non è certo che si decida il 18, né prima di Natale come era previsto. «Scadenze legali non ce ne sono», ha detto Prodi. «Attendiamo l'analisi precisa e definitiva dei conti e dei progetti. Il tema lo esamineremo o al prossimo Consiglio o dopo, faremo una discussione certamente collegiale».
Al cda ieri è arrivata a sorpresa una misteriosa lettera di una cordata estera che manifesta «forte interesse» al 49,9% di Alitalia, dicendosi coordinata dal fondo americano Evergreen Llc affiancato da Thl, entrambi veicoli facenti capo a Quantum Group. Il fondo ha annunciato che del consorzio farà parte anche Singapore Airlines, la compagnia asiatica più importante. La notizia è stata anticipata da Radiocor, che ha indicato come advisor Deutsche Bank e lo studio legale Orrick. La lettera sarebbe firmata dall'avvocato Pietro Tantalo.

Singapore Air però ha immediatamente smentito sia la presenza in qualsiasi cordata sia interesse per Alitalia. Lo aveva già fatto l'11 settembre – ha rilevato Alitalia – quando era stata interpellata dall'advisor Citi.

Su richiesta della Consob, Alitalia ha detto di aver trasmesso la lettera al ministero dell'Economia. Dopo la smentita di Singapore, la Consob ha chiesto chiarimenti anche agli altri soggetti esteri e agli advisor, per accertare eventuali abusi di mercato.

L'iniziativa sembra una manovra di disturbo. Nei mesi scorsi i vicepremier Rutelli e D'Alema hanno parlato di interesse di partner asiatici, mai riscontrato nei fatti. Rutelli ieri ha preso le distanze dalla lettera. Il numero uno di Deutsche Bank Italia, Vincenzo De Bustis, è considerato vicino al ministro degli Esteri, D'Alema.


Intanto sono trapelati dettagli sulle offerte finanziarie. Air France ed Air One sono state invitate ad acquisire il 49,9% di Alitalia dal Tesoro con un'Opa totalitaria volontaria, prima dell'aumento di capitale. L'Opa sarà a un prezzo molto inferiore alla Borsa (ieri -1,32% a 87 centesimi). Secondo indiscrezioni, l'offerta Air France è di circa 35-38 centesimi per azione, salvo rettifiche nella due diligence, migliore di Toto-Intesa, che offrirebbe meno di 10 centesimi. All'Opa aderirebbe solo il Tesoro, che possiede 693 milioni di azioni. Air France farebbe quindi un aumento di capitale dell'ordine di un miliardo.

Corrado Passera, a.d. di Intesa, ha detto che il progetto di Air One per Alitalia «è aperto a forti alleanze internazionali». Colloqui con Lufthansa? «Non spetta a me parlarne». Finora Lufthansa ha smentito seccamente di avere progetti di alleanza con Air One.

Air France ha detto che la sua proposta «mira a garantire da subito ad Alitalia una forte prospettiva internazionale», mentre «l'eventuale merger con Air One avrebbe prospettiva esclusivamente locale».

un esempio di serietà e professionalità da parte di Prato,se gli danno il compito arduo di vendere AZ,è normale che rimanga seccato di avere i bastoni tra le ruote,se solo il governo negli anni avesse lasciato mani libere ai manager che metteva a capo di az...
 
Citazione:Messaggio inserito da Nicola_LIMF

Prato è una persona seria.
Oppure avrebbe il posto di Presidente "garantito a vita" come è successo al suo omologo olandese al momento dell'acquisto di KLM ?

Giusto per valutare anche il rovescio della medaglia.;)
 
Ragazzi qui sta per risaltare tutto, il Financial Times dice che AF-KL potrebbe ritirare l'offerta...
Prodi dice che non c'é fretta sulla vendita e Prato risponde: "Martedi non so se ci sarò".

[:304]

Complimenti a tutti, veramente!
 
Citazione:Messaggio inserito da sevs17

Ragazzi qui sta per risaltare tutto, il Financial Times dice che AF-KL potrebbe ritirare l'offerta...
Prodi dice che non c'é fretta sulla vendita e Prato risponde: "Martedi non so se ci sarò".

[:304]

Complimenti a tutti, veramente!

airfrance ha decisamente di meglio da fare che farsi prendere in giro dai palazzi politici italiani,tra l'altro offrirebbero anche un prezzo per azione tripla rispetto all'offerta di airone
 
Citazione:Messaggio inserito da sevs17

Ragazzi qui sta per risaltare tutto, il Financial Times dice che AF-KL potrebbe ritirare l'offerta...
Prodi dice che non c'é fretta sulla vendita e Prato risponde: "Martedi non so se ci sarò".

[:304]

Complimenti a tutti, veramente!
Prodi non ha mai fretta, basta guardarlo...
e Prato che impegni avrà martedì?
AF ritira l'offerta?? [:308][:308][:308]
 
Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver

Citazione:Messaggio inserito da sevs17

Ragazzi qui sta per risaltare tutto, il Financial Times dice che AF-KL potrebbe ritirare l'offerta...
Prodi dice che non c'é fretta sulla vendita e Prato risponde: "Martedi non so se ci sarò".

[:304]

Complimenti a tutti, veramente!

airfrance ha decisamente di meglio da fare che farsi prendere in giro dai palazzi politici italiani,tra l'altro offrirebbero anche un prezzo per azione tripla rispetto all'offerta di airone
Sbaglio o la decisione non è vincolata al prezzo offerto?
 
la campagna elettorale di ap ha fatto i suoi danni: adesso la questione è tutta politica, e Prato se crede che i dossier siano ultimati e che non è emerso in CdA alcun approfondimento di carattere tecnico, può rimettere il suo mandato

questa maggioranza è quindi troppo risicata per compiere scelte tali con la Finanziaria in corso - se ne riparlerà tra qualche settimana


cmq ottimo quell'articolo sul Sole, con l'aneddoto D'Alema Deutsche
 
Prodi dorme, parte dell'italia dorme.
Af aspetterà???
Certo che l'argentina e la sua fine sembravano una cosa remota, adesso.....
Ormai il nostro paese all'estero sà di ridicolo , sarà per quello che appena posso vado in irlanda ??
Ciao
 
Citazione:Messaggio inserito da Nicola_LIMF

Prato è una persona seria.
La mia opinione è che Prato stia cercando in ogni modo di favorire l' opzione romana. Certo, lo fa molto seriamente.

Ho qualche dubbio su un Amministratore Delegato (tra l' altro arrivato da qualche mese e senza esperienze nel settore) che pretende di dettar legge al padrone. Lo sbandierare i rapporti dei consulenti è assolutamente ridicolo. Essendo del mestiere so bene che i rapporti vengono scritti per assecondare i desideri dei committenti.

Da Amministratore di questo forum non vorrei scatenare un flame, ma a me sembra che la questione vendita di Alitalia sia per molti solo la scusa per ottenere qualcosa che c' entra molto poco, cioè il ritorno degli intercontinentali AZ a Fiumicino e la distruzione dell' aeroporto concorrente al nord, magari da comprare successivamente a basso prezzo.

Dopo anni di discussioni non pretendo certo di discutere qui se FCO sia peggio di MXP o viceversa, ma è chiaro che non è quello l' unico problema di Alitalia eppure solo quella è la materia del contendere.

Alitalia andrebbe venduta tenendo presente gli interessi nazionali, non quelli delle lobby romana o milanese. Il problema è quello: non il futuro dell' aviazione italiana, non il futuro dei dipendenti Alitalia, non la scelta fra Air France e AirOne, solo la scelta fra tutta la torta a Roma (opzione AF) o solo metà (opzione AP).