Dopo l’impatto con un mezzo di terra il 20 aprile 2004 la compagnia decise di abbandonare l’aereo perché la riparazione costava più del jet stesso. Da allora la fusoliera giace alla periferia dello scalo. Sul volo c’era Lucio Dalla
www.corriere.it
Per chi è della zona, era diventato parte del paesaggio.
Alitalia, il volo con Lucio Dalla e l’incidente in pista: vent’anni dopo l’MD-82 lascerà l’aeroporto di Trieste
Vent’anni dopo l’incidente si portano via dall’aeroporto «Ronchi dei Legionari» di Trieste quel che resta dell’MD-82 di Alitalia. La notizia, confermata dallo scalo, era nell’aria da qualche giorno. Ma riporta a galla una vicenda a tratti grottesca che — ai tempi — vide coinvolto persino il cantautore Lucio Dalla, presente a bordo del velivolo dell’ex compagnia di bandiera al momento dell’impatto a terra.
Il volo
Il 20 aprile 2004 il volo Alitalia AZ1357 decolla alle 9.15 del mattino da Roma Fiumicino e atterra a Trieste poco dopo le 10.30. A bordo del McDonnell Douglas MD-82, immatricolato I-Dawr e ribattezzato «Venezia», ci sono 6 membri dell’equipaggio e 91 passeggeri tra i quali, appunto, Dalla e l’allora direttore del quotidiano locale
Il Piccolo (Alberto Statera), come ricordano le cronache dell’epoca.
L’impatto
Subito dopo l’atterraggio l’aereo si avvia verso il piazzale di sosta dei velivoli quando urta un autocarro che si trova lungo il percorso. Nell’impatto si spezza l’ala destra che causa anche la fuoriuscita di carburante che, per fortuna, non prende fuoco. Nell’incidente 11 persone restano contuse in modo leggero.
L’ala destra danneggiata dell’MD-82 di Alitalia nell’aprile 2004 (foto Ansa)
La testimonianza di Lucio Dalla
«Me la sono cavata con una culata», ha raccontato all’epoca Lucio Dalla al cronista del
Corriere (
clicca qui per accedere all’archivio e leggere la pagina uscita il giorno dopo). «Ho visto carburante a fiotti. Usciti con gli scivoli, stavo per mettermi il portatile sotto, perché sapevo cosa succedeva e invece mi è stato strappato da una hostess e ho preso un calcio incredibile». Sul fronte giudiziario vengono iscritti nel registro degli indagati in 12 con il reato ipotizzato di «attentato colposo alla sicurezza dei trasporti aggravato dal verificarsi del disastro».
L’ispezione e la decisione
Nei giorni successivi i tecnici di Alitalia e di Boeing (costruttore dell’MD-82) ispezionano l’aereo. Ma il team arriva alla conclusione che riparare il velivolo costerebbe più del valore dell’apparecchio stesso e così abbandonano ogni intervento. A quel punto il jet resta a Trieste dove viene in seguito «spogliato» dalla compagnia aerea che si porta via i pezzi da riutilizzare come ricambio (motori, avionica, generatori, timone, parabrezza, eccetera.
Il trasloco
La fusoliera dell’MD-82 viene spostata all’estremità settentrionale del sedime aeroportuale e lì ci resta fino a oggi. Una presenza ben visibile anche dalle immagini raccolte negli anni dai vari satelliti che hanno sorvolato il Friuli Venezia Giulia. Il velivolo, che ha volato per la prima volta il 26 febbraio 1985, è finito nella flotta di Alitalia un mese dopo dove ha volato fino al 20 aprile 2004.