BARI - Niente più contributi «diretti», alle compagnie aeree. Da ora in poi ogni euro dovrà essere dato con gara pubblica. Non solo perchè questa dovrebbe essere la regola, ma perchè ora lo prevede espressamente una legge dello Stato. Ad accendere i riflettori sul caso-Puglia il presidente dell’Enac, Vito Riggio. E' finita l'epoca dei contributi da parte della Regione Puglia alla compagnia low cost Ryanair.
Dopo 5 anni, durante i quali i cittadini pugliesi (attraverso Adp con il benestare della Regione Puglia) hanno versato nelle casse della compagnia irlandese 44 milioni (2 mln nel 2009; 8mln per il 2010; 10mln nel 2011; 12 mln nel 2012 e altrettanti sono previsti per il 2013, ai quali si aggiungono altri 5mln l'anno come sconti applicati da Adp sulle tariffe di handling), adesso, se la Regione Puglia vorrà confermare il contributo a Ryanair («che ci garantisce - dice l’Ente - 3,7 milioni di passeggeri l'anno su Bari e Brindisi») dovrà farlo ricorrendo ad una regolare gara pubblica. Aperta, quindi, a tutte le compagnie aeree. Ad ottobre prossimo, scaduto il contratto quinquennale siglato nel settembre del 2009 dalla Regione Puglia con Ryanair, Adp dovrà attenersi al nuovo Decreto (Destinazione Italia).
A spiegarlo alla Gazzetta il presidente dell'Enac, Vito Riggio il quale considera «illegittima la scelta della società di gestione pugliese di dare contributi alla compagnia irlandese».
«Non è giusto infatti - dice il numero uno dell'Ente nazionale dell'Aviazione civile - che alla luce di questa legge appena approvata si possa derogare. Ora c'è una norma che rende obbligatoria la procedura di gara pubblica, con condizioni di parità per tutte le compagnie. E' scritto nel decreto Destinazione Italia. Dunque ora la società di gestione degli aeroporti pugliesi dovrà confrontarsi con quanto previsto dalle nuove leggi».
«La norma - aggiunge Riggio - spiega chiaramente che si possono dare contributi, nei limiti consentiti dalla legge sulla concorrenza ma in modo trasparente e mettendo tutti nelle condizioni di partecipare. Non è più discrezionale. Bisogna attenersi alle regole e noi dobbiamo vigilare che vengano applicate. Adp dunque da quest'anno dovrà inviare all'Enac il bando».
In realtà in questi cinque anni il contratto stipulato tra Adp e Ryanair era «riservato» e prevedeva come corrispettivo da parte della Regione 12 milioni di euro l'anno per un non meglio definito «Marketing Service Agreement» a cui andrebbero aggiunti ulteriori contributi in funzione all'incremento dei passeggeri trasportati. Il progetto esecutivo di questo «Piano di comunicazione per lo sviluppo del turismo incoming» sarebbe altrettanto riservato in quanto a informazioni puntuali e operative.
A spulciare nel sito di Ryanair, la pubblicità sulle bellezze della Puglia in realtà compariva (4 settimane l'anno) in un link nascosto all'interno del sito e non sulla homepage. Insomma la Puglia avrebbe pagato 12 milioni per una pubblicità che non si vede.
Adp difende però la scelta dell'investimento spiegando che «i due scali pugliesi, nel periodo 2006-2012 sono stati tra quelli italiani cresciuti maggiormente».
Uno studio riservato di Adp spiega la ricaduta sull’occupazione: «Il numero dei dipendenti è passato da 230 unità (incluse 70 dedicate al facchinaggio
in seguito esternalizzate) nel 2006, a 328 nel 2012 (+ 105%)». Ci sono anche le valutazioni sul turismo: «I passeggeri incoming Ryanair sono stati nel 2013 pari a 1.358.007; considerando una spesa media giornaliera per turista (nazionale e internazionale) di 55 euro circa l’impatto complessivo dei passeggeri risulta essere di 306.230.578 euro». Insomma, ipotesi statistiche.
Da oggi però bisognerà fare i conti con la legge. E la legge dice che sul mercato ci sono altre compagnie aeree (low cost e non) con cui bisogna fare i conti. L'epoca dei contributi «diretti» (e delle vacche grasse) è finita, anche per il mercato aereo.
Il direttore di Adp, Marco Franchini, alla luce della notizia («gara pubblica per legge») dichiara: «Se così deve essere ci atterremo scrupolosamente alla legge e con gli strumenti consentiti ci impegneremo ulteriormente per garantire e migliorare, se possibile, l'incremento di traffico con altre compagnie o anche con Ryanair se partecipa».
Dopo 5 anni, durante i quali i cittadini pugliesi (attraverso Adp con il benestare della Regione Puglia) hanno versato nelle casse della compagnia irlandese 44 milioni (2 mln nel 2009; 8mln per il 2010; 10mln nel 2011; 12 mln nel 2012 e altrettanti sono previsti per il 2013, ai quali si aggiungono altri 5mln l'anno come sconti applicati da Adp sulle tariffe di handling), adesso, se la Regione Puglia vorrà confermare il contributo a Ryanair («che ci garantisce - dice l’Ente - 3,7 milioni di passeggeri l'anno su Bari e Brindisi») dovrà farlo ricorrendo ad una regolare gara pubblica. Aperta, quindi, a tutte le compagnie aeree. Ad ottobre prossimo, scaduto il contratto quinquennale siglato nel settembre del 2009 dalla Regione Puglia con Ryanair, Adp dovrà attenersi al nuovo Decreto (Destinazione Italia).
A spiegarlo alla Gazzetta il presidente dell'Enac, Vito Riggio il quale considera «illegittima la scelta della società di gestione pugliese di dare contributi alla compagnia irlandese».
«Non è giusto infatti - dice il numero uno dell'Ente nazionale dell'Aviazione civile - che alla luce di questa legge appena approvata si possa derogare. Ora c'è una norma che rende obbligatoria la procedura di gara pubblica, con condizioni di parità per tutte le compagnie. E' scritto nel decreto Destinazione Italia. Dunque ora la società di gestione degli aeroporti pugliesi dovrà confrontarsi con quanto previsto dalle nuove leggi».
«La norma - aggiunge Riggio - spiega chiaramente che si possono dare contributi, nei limiti consentiti dalla legge sulla concorrenza ma in modo trasparente e mettendo tutti nelle condizioni di partecipare. Non è più discrezionale. Bisogna attenersi alle regole e noi dobbiamo vigilare che vengano applicate. Adp dunque da quest'anno dovrà inviare all'Enac il bando».
In realtà in questi cinque anni il contratto stipulato tra Adp e Ryanair era «riservato» e prevedeva come corrispettivo da parte della Regione 12 milioni di euro l'anno per un non meglio definito «Marketing Service Agreement» a cui andrebbero aggiunti ulteriori contributi in funzione all'incremento dei passeggeri trasportati. Il progetto esecutivo di questo «Piano di comunicazione per lo sviluppo del turismo incoming» sarebbe altrettanto riservato in quanto a informazioni puntuali e operative.
A spulciare nel sito di Ryanair, la pubblicità sulle bellezze della Puglia in realtà compariva (4 settimane l'anno) in un link nascosto all'interno del sito e non sulla homepage. Insomma la Puglia avrebbe pagato 12 milioni per una pubblicità che non si vede.
Adp difende però la scelta dell'investimento spiegando che «i due scali pugliesi, nel periodo 2006-2012 sono stati tra quelli italiani cresciuti maggiormente».
Uno studio riservato di Adp spiega la ricaduta sull’occupazione: «Il numero dei dipendenti è passato da 230 unità (incluse 70 dedicate al facchinaggio
in seguito esternalizzate) nel 2006, a 328 nel 2012 (+ 105%)». Ci sono anche le valutazioni sul turismo: «I passeggeri incoming Ryanair sono stati nel 2013 pari a 1.358.007; considerando una spesa media giornaliera per turista (nazionale e internazionale) di 55 euro circa l’impatto complessivo dei passeggeri risulta essere di 306.230.578 euro». Insomma, ipotesi statistiche.
Da oggi però bisognerà fare i conti con la legge. E la legge dice che sul mercato ci sono altre compagnie aeree (low cost e non) con cui bisogna fare i conti. L'epoca dei contributi «diretti» (e delle vacche grasse) è finita, anche per il mercato aereo.
Il direttore di Adp, Marco Franchini, alla luce della notizia («gara pubblica per legge») dichiara: «Se così deve essere ci atterremo scrupolosamente alla legge e con gli strumenti consentiti ci impegneremo ulteriormente per garantire e migliorare, se possibile, l'incremento di traffico con altre compagnie o anche con Ryanair se partecipa».