Colombo, dieci linee per ripartire
aeroporto di genova: il piano degli enti locali
Investimenti da 2,5 milioni. Si punta ad attrarre nuovi operatori, a partire dai low cost
giuliano gnecco
Genova. Si parte nel 2011. «Prima di Tremonti non ci sarebbe stato alcun problema, ora dobbiamo vedere cosa esce dal bilancio», frena Angelo Berlangieri, assessore regionale al turismo. Prudenza giusta, per non ingenerare false speranza. Ma in realtà lo stesso assessore è ottimista. Perché la fase di progetto è superata, e il lavoro è già in fase avanzata:
«Con due milioni e mezzo all'anno per tre anni - conferma Berlangieri - possiamo attivare dieci nuove linee per l'aeroporto di Genova. Non tutte insieme, perché costerebbe troppo. Ma gradualmente, nei tre anni. Non sono bei progetti con belle slide, già nel 2011 possiamo essere operativi. L'obiettivo è di portare turisti stranieri a Genova e in Liguria. Non è impossibile, non è un sogno nel cassetto».
Lo spunto è dato dal fatto che la Liguria in generale, e Genova in particolare, sono in controtendenza rispetto ai flussi turistici nazionali, perché c'è stato un incremento di arrivi nonostante la crisi. Già, ma due milioni e mezzo non sono una cifra folle, però neppure bruscolini. Chi ce li mette?
«È un progetto condiviso - assicura Berlangieri - In parte ce li mette la Regione, in parte l'Aeroporto, le Province, le Camere di Commercio e il Comune di Genova». Conferma Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova: «La Regione mette una parte istituzionale, come fa la Puglia. Poi noi siamo disponibili a fare la nostra parte: abbiamo bisogno di confrontarci non solo con RyanAir. Non ci metteremo certo due soldi, ma una cifra vicina a quella che metterà la Regione. Lo faremo tramite un aumento di capitale in Aeroporto di Genova Spa, per dare a tutti la possibilità di dimostrare quanto vogliono bene all'aeroporto». È un modo per chiamare in causa l'Autorità Portuale, che dell'aeroporto ha il 60%: «Non rientra nella nostra mission investire in un progetto del genere - frena Luigi Merlo, presidente dell'Autorità - Finché non vendiamo le quote, ci siamo come soci, e per questo ringraziamo la Regione: da tempo perseguiamo questo obiettivo».
L'idea è di finanziare vettori low cost o normali per attivare nuove rotte: «Pensiamo a collegamenti puntuali, fra l'altro, con Stoccolma, Vienna, Copenhagen e Francoforte, fondamentale perchéè un hub internazionale», confida Berlangieri. Sfuma Paolo Sirigu, direttore generale dell'aeroporto: «Alla Regione abbiamo presentato un progetto con alcune tratte. Certo Francoforte ci interessa, ma al momento è saturo: se ci proponessero Dusseldorf, ad esempio, non diremmo di no. Parlare di cittàè prematuro perché poi bisogna trattare con i vettori. Certo dobbiamo intensificare i collegamenti con le macro aree di Spagna, Francia, Regno Unito, Germania e Benelux, Scandinavia, Austria e Est europeo. È una cosa che si paga da sola, perché si possono portare 120-150 visitatori al giorno, che restano in media quattro giorni e spendono secondo le stime 200-250 euro al giorno. Basta fare i conti. Questa politica ha fatto il bene di Nizza, Tolosa e Valencia, tanto per fare qualche esempio». Poi, Berlangieri ha un'idea anche per il turismo di Genova, «ma dobbiamo parlarne, perché deve essere condivisa - nota - Genova è diventata una città turistica. Per competere con le altre città europee ha ora bisogno di uno strumento misto pubblico-privato: un Convention Visitor Bureau, uno sportello unico per il turista».
gnecco@ilsecoloxix.it
CIAO
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