Quanto di buono c'è nell'aeronautica civile italiana?

  • Autore Discussione Autore Discussione Fox
  • Data d'inizio Data d'inizio

Fox

Utente Registrato
30 Luglio 2007
2,235
0
KLIA
Siamo abituati a parlarne sempre male e sopravvalutare le nazioni estere. Ma ci sarà qualcosa di buono nel sistema del trasporto aereo italiano rispetto agli altri? chi sa parli. Niente critiche e/o commenti, solo notizie utili e costruttive.
P.S. c'è un errore ortografico nel titolo
 
L'unica che mi sovviene....

Siamo abituati a parlarne sempre male e sopravvalutare le nazioni estere. Ma ci sarà qualcosa di buono nel sistema del trasporto aereo italiano rispetto agli altri? chi sa parli. Niente critiche e/o commenti, solo notizie utili e costruttive.
P.S. c'è un errore ortografico nel titolo

La pizza al trancio Mangione-Rustichelli di Fco......

Old Crow
 
Ultima modifica:
Un sacco di qualunquisti che pensano che l'aviazione civile italiana sia un videogioco, un sacco di persone che vorrebbero i 747 in italia solo perchè piace a loro, un sacco di persone che avrebbero gestito tutte le compagnie aeree come bill gates la microsoft o marchionne la fiat, e non continuo...


a me piace l'arlecchinaggio dell'aviazione civile sopratutto fatto da "appassionati"...
 
ampie possibilità di atterraggio in considerazioni dei numerosi aeroporti
Quoto ma che cosa triste....il fatto è che in italia i politici sembrano imprenditori e l'aeroporto sotto casa e il buisness per va la maggiore.....

L'unica cosa positiva che oggi riscontro sono i progetti,non erano male quelli di malpensa e Fiumicino magari accellerare i tempi e magari realizzarle quelle opere
 
Secondo me sarebbe opportuno concentrarsi su quello che veramente di buono c'è nell'aviazione civile di questo paese. Abbiamo migliaia di thread per stigmatizzare gli aeroporti mignon e le storie di Alpi Eagles, Italiatour, Alitalia, CAI, ecc.
Un thread nel quale discutere delle poche, belle storie dell'aviazione italiana del tempo presente ci vuole. Che lo si creda o meno, ci sono anche storie di eccellenza. Saranno eccezioni, ma sono eccezioni molto belle e dimostrano che siamo capaci anche noi, quando vogliamo.
Ho già citato Air Dolomiti: dal mio punto di vista è un vettore regionale senza eguali. Di regional ne ho provate maree e, a parte Tyrolean, non ho trovato niente di equiparabile: nella propria categoria si distingue per il livello del catering (unico competitor di livello è Tyrolean in questo ambito), per il comfort (anche gli ATR hanno sedili confortevoli), per la professionalità degli equipaggi. Una delle cose che più mi ha stupito è stato scoprire che tutti i comandanti EN sono abilitati al circling per 23 a FLR: è un ambientamento costoso che gli altri vettori hanno abbandonato. Da assiduo frequentatore di FLR apprezzo i disagi che EN mi evita quando Eolo alita da SO.
Qualcuno obietterà che EN appartiene al gruppo LH, e che il management non è italiano. Sarà anche vero, ma il management tedesco ha saputo valorizzare una perla di qualità italiana: non è certo un caso. E' piuttosto un esempio calzante di come, nel mondo attuale, non ci sia niente di più anacronistico di una compagnia di bandiera e della difesa dell'italianità. Da qui dovremmo partire per ricostruire l'aviazione civile in Italia: dalla consapevolezza che i consumatori, l'economia, il mercato di oggi non hanno bisogno di nazionalità bensì, al contrario, di inter-nazionalità. Abbiamo un modello basato a Verona e dovremmo celebrarlo più spesso.
Non conosco Air Italy ma mi viene in mente che l'aviazione non è fatta solo di vettori, ma anche di enti, aeroporti, aeroclub, ecc. Ho sentito parlare molto bene dell'aeroporto di Venezia (ma ci sono stato una sola volta quando ero piccolo), ho sempre trovato efficiente e funzionale BLQ. Il Catullo, che pure trovai affollatissimo, non mi fece una cattiva impressione.
La verità - secondo me - è semplice: l'aviazione civile italiana risente di un unico, macroscopico problema, la mancanza di un ente regolatore serio (ENAC è una barzelletta). I problemi nascono tutti da questa unica mancanza a monte del sistema: per dirla con Enrique Piñeyro, "l'errore di un solo pilota condiziona un volo specifico, l'errore di un capopilota condiziona tutti i voli di una flotta, l'errore di un'autorità aeronautica condiziona tutti gli aerei in uno spazio aereo". Piñeyro parlava, nello specifico, di sicurezza ed errori umani, ma il suo discorso può essere astratto e portato al livello di sistema. Ebbene, in Italia non mancherebbe affatto la capacità di creare belle realtà nel settore dell'aviazione civile (abbiamo esempi di eccellenza), manca solo un'autorità autorevole (perdonate il gioco di parole) capace di instaurare e far rispettare un sistema di regole certe e uguali per tutti.